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Le chiavi del Regno.

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Presentazione sul tema: "Le chiavi del Regno."— Transcript della presentazione:

1 Le chiavi del Regno

2 Nei vari elenchi dei Dodici, il primo posto è sempre dato a Simon Pietro. Secondo i Sinottici, i primi a essere chiamati da Gesù sono due coppie di fratelli, Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni (cf Mc 1,16-20). Fin dal primo incontro, secondo il quarto vangelo, Gesù impone a Simone un nuovo nome: Kefà, in greco Petros (cf Gv 1,42). Da allora, Simone accompagna costantemente il Maestro e lo ospita a Cafarnao nella propria casa, diventata la base operativa della missione (cf Mc 2,1). In circostanze molto significative Simone è tra i più vicini a Gesù. Ciononostante, come Gesù stesso gli ha preannunciato, nella prova non resiste e giunge a rinnegarlo (cf Mc 14,66-72).

3 La confessione messianica di Pietro è al centro del Vangelo di Marco (cf Mc 8,29). In quello di Matteo l’episodio è riferito con maggiore abbondanza di dettagli. Leggiamoli insieme …

4 Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». 14Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». 16Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo (Mt 16,13-20). 27Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». 28Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». 29Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». 30E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno (Mc 8,27-30). 18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno (Lc 9,18-21).

5 “Cesarea di Filippo si trova fuori della Giudea nella regione dei gentili. Perché dunque nostro Signore non interroga i suoi discepoli entro i confini della Giudea? Perché si reca nell’estremo nord, all’interno del territorio dei gentili? Dal momento che siamo insignificanti, egli interrogò i suoi discepoli nella terra dei gentili. Il risultato fu che per mezzo della vera ed eterna devozione del beato apostolo Pietro, il Padre rivelò dai cieli ciò che la carne e il sangue non avevano svelato. E quindi i gentili piuttosto che i giudei riconobbero il Figlio di Dio attraverso la fede” Epifanio Latino, Interpretazione dei Vangeli, 28

6 “Il Signore non era incline ad interrogare i suoi discepoli in Giudea, dove i giudei non credevano che egli fosse il Figlio di Dio, ma lo consideravano semplicemente il Figlio di Giuseppe”

7 La risposta di Simon Pietro “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”
“Forse il Signore non sapeva come lo chiamasse la gente? Tuttavia, con la sua domanda egli ha messo in risalto la devozione dell’Apostolo Pietro, lasciandoci per sempre una forte confessione di fede. Infatti il Signore aveva interrogato non solo Pietro, ma tutti gli apostoli quando aveva detto: voi chi dite che io sia? Ma uno solo per tutti aveva risposto al Re, che a tempo debito deve giudicare il mondo intero. Egli è Dio, sia Dio che uomo […]. Se Cristo è il Figlio di Dio, egli è anche in ogni senso Dio. Se non è Dio, egli non è il Figlio di Dio. Ma dal momento che egli è il Figlio, e il Figlio eredita tutti i caratteri del Padre, custodiamolo sempre inseparabilmente nel nostro cuore, poiché non vi è nessuno che sfugga alla sua mano” Epifanio Latino, Interpretazione dei Vangeli, 28

8 «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Simone è detto “beato” perché ha saputo riconoscere in Gesù il Messia e Figlio di Dio. È questo un dono che il Padre fa ai piccoli. La confessione di fede di Pietro è alla base della fede di tutti coloro che, accogliendo l’annuncio degli apostoli, diventano la ekklēsía di Gesù, il popolo santo della nuova allaenza: la Chiesa. Pietro si manifesta come confessore della fede cristiana vera, per lui Gesù è il Messia e il Figlio del Dio vivo. Se è vero che Cristo – pietra viva e pietra d’angolo (cf 1Pt 2,4) – ne è il fondamento, la fede della Chiesa poggia sua quella di Pietro, la “roccia incrollabile” sulla quale Cristo edifica la sua Chiesa. A questa Gesù assicura che le porte degli inferi, le porte di morte scatenate da Satana, non saranno in grado di sopraffarla. Infine il Signore affida a Pietro “le chiavi del Regno dei cieli”. Simbolo di autorità, le chiavi riguardano la salvezza che Gesù annuncia. In ordine alla salvezza Pietro ha il potere di “legare” e “sciogliere” (termini tecnici del linguaggio rabbinico che si applicano al campo disciplinare della scomunica con cui di condanna o si assolve qualcuno) e anche, di proibire o permettere, come pure di ammettere o escludere dalla comunità ecclesiale; in definitiva, di ammettere o escludere dal regno dei cieli.

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12 Riguardo il “potere delle chiavi”, il ministero della riconciliazione non viene compiuto dagli Apostoli e dai loro successori solamente annunziando agli uomini il perdono di Dio e chiamandoli alla conversione e alla fede, ma anche comunicando loro la remissione dei peccati per mezzo del Battesimo e riconciliandoli con Dio e con la Chiesa grazie, appunto, al potere delle chiavi… ricevuto da Cristo

13 La Chiesa «ha ricevuto le chiavi del regno dei cieli, affinché in essa si compia la remissione dei peccati per mezzo del sangue di Cristo e dell'azione dello Spirito Santo. In questa Chiesa l'anima, che era morta a causa dei peccati, rinasce per vivere con Cristo, la cui grazia ci ha salvati» Sant'Agostino, Sermo 214, 11

14 Epifanio Latino

15 Per concludere Abbiamo percorso un cammino di nove tappe, a partire da quanto i Vangeli sinottici hanno trasmesso riguardo la vita pubblica di Gesù (auditus fidei). Abbiamo proseguito la lettura delle pericopi evangeliche contestualizzandole nell’ambito storico-geografico-culturale-religioso del tempo di Gesù (auditus temporis) Ci siamo avvalsi anche delle ricerche archeologiche che “parlano” della vita pubblica di Gesù e confermano quanto narrato dai Sinottici E soprattutto, abbiamo “letto” i misteri della vita di Gesù con l’ausilio del Padri della Chiesa Per far emergere da ogni pagina del Vangelo un messaggio chiaro, e attuale per il cristiano di oggi: l’interessamento di Gesù per i suoi fratelli e per le sue sorelle, manifestato in particolare dalle parole pronunciate e da gesti da lui compiuti (intellectus revelationis)

16 Al centro del messaggio e di tutta l’attività di Gesù di Nazaret c’è l’approssimatasi “sovranità di Dio”. Non un concetto spaziale, ma un approssimarsi reale, dinamico e operativo, che indica un’attività/azione di Dio stesso: il suo essere/divenire Re e Signore

17 Il Regno di Dio è la pura iniziativa di Dio, l’interessamento, la venuta e la vicinanza di Dio stesso, incarnato nell’esistenza e nella prassi di Gesù

18 In questo contesto, del suo messaggio del Regno di Dio, dobbiamo vedere anche l’attesa del superamento della morte da parte di Gesù che, nella sua vita pubblica, ripone la propria fiducia nel carattere vittorioso del Regno e della volontà salvifica di Dio Gesù è certo della realizzazione di questo Regno da parte di Dio, ed è certo anche della risurrezione dei morti per mano di Dio Grazie!


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