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Quanta plastica negli oceani?

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Presentazione sul tema: "Quanta plastica negli oceani?"— Transcript della presentazione:

1 Quanta plastica negli oceani?
UN MARE! Luigi Naselli-Flores Università di Palermo

2 Le materie plastiche sono macromolecole costituite da un gran numero di gruppi molecolari (detti unità ripetitive) uguali tra loro (Polimeri) o intercalati regolarmente da gruppi diversi (Copolimeri), uniti "a catena" mediante la ripetizione dello stesso tipo di legame (covalente).

3 Anno Tipo di Polimero Inventore
1839 Gomma naturale (Latex) Charles Goodyear 1839 Polistirene Eduard Simon 1862 Parkesine Alexander Parkes 1865 Acetato di Cellulosa Paul Schützenberger 1869 Celluloide John Wesley Hyatt 1872 Polivinil cloruro Eugen Baumann 1894 Viscosa Charles Frederick Cross 1909 Bachelite Leo Hendrik Baekeland 1926 PVC plastificato Walter Semon 1933 Polivinilidene cloruro Ralph Wiley 1935 Polietilene a bassa densità Reginald Gibson & Eric Fawcett 1935 Nylon Wallace Hume Carothers 1936 Acrilico o polimetilmetacrilato (Plexiglas) Walter Bauer 1937 Poliuretano Otto Bayer 1938 Polistirene (commercializzazione) 1938 Politetrafluoroetilene (Teflon) John Whinfield & James Dickson 1941 Polietilene tereftalato (PET) John Whinfield & James Dickson 1942 Poliestere John Whinfield & James Dickson 1951 Polietilene ad alta densità Paul Hogan and Robert Banks 1951 Polipropilene Paul Hogan and Robert Banks 1953 Policarbonato Hermann Schnell 1954 Polipropilene isotattico (MOPLEN) Giulio Natta 1954 Schiuma di Polistirene (Styrofoam) Ray McIntire 1960 Acido Polilattico Patrick Gruber 1978 Polietilene a bassa densità DuPont

4 ) ( Apriamo una parentesi… Il polipropilene isotattico fu inventato dal chimico imperiese Giulio Natta. Il prodotto venne commercializzato con il nome «MOPLEN». L'invenzione valse a Natta il Premio Nobel per la chimica del 1963. Il Moplen era prodotto dalla Polymer e dalla Montesud (controllate della Montecatini, poi Montedison). Dal 1971, la Polymer sviluppò soprattutto la produzione di pellicole trasparenti usate nel confezionamento dei prodotti alimentari. Dopo complesse vicende societarie, il settore è passato a BASF e Shell, multinazionali attive nella produzione di svariate sostanze chimiche e tecnologiche e nell’estrazione, raffinazione e commercializzazione di combustibili fossili.

5 Oggi, esistono in commercio più di 5. 300 tipi di polimeri sintetici
Oggi, esistono in commercio più di tipi di polimeri sintetici* ricavati per lo più dalla trasformazione di combustibili fossili. La «plastica» è formata da questi polimeri e da una miriade di sostanze chimiche utilizzate come «ammorbidenti», «indurenti», «coloranti», «stabilizzanti», «elasticizzanti», «fluidificanti», «modellanti», etc. Sono queste sostanze che fanno della plastica un materiale di ampio uso e consumo. *Dati “CAMPUS® - a material information system for the plastics industry” (

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11 I contenitori di cibo ad oggi considerati sicuri sono quelli etichettati con i numeri 1, 2, 4 e 5

12 Non utilizziamo la «riciclabilità» di un prodotto come alibi per consumarlo senza freni. L’unica azione efficace è evitare l’uso della plastica se non nei casi in cui è strettamente necessario. Dobbiamo ridurre l’uso della plastica: cosa possiamo fare? Evitare l'usa e getta oppure limitarlo al minimo. Non è difficile ed è necessario soltanto modificare qualche comportamento quotidiano. Andiamo a fare la spesa al supermercato con le buste di tela o sempre con gli stessi sacchetti, evitando di prendere ogni volta nuove buste di plastica. Se l'acqua del rubinetto di casa è potabile, è consigliabile bere l'acqua di casa invece di acquistare acqua imbottigliata al supermercato. Ogni persona beve in media 194 litri d'acqua ogni anno. Evitiamo bicchieri, piatti e posate di plastica! Ridurre lo spreco di plastica in 16 mosse Eliminare le cannucce Eliminare i sacchetti della spesa Rinunciare alla gomma da masticare Acquistare detersivi sfusi Acquistare anche cibo sfuso Conservare i contenitori di vetro e riutilizzarli Riutilizzare anche bottiglie e tazze Portare i propri contenitori per il cibo Ridurre l’uso degli accendini Saltare il banco dei surgelati Eliminare bicchieri, posate e piatti usa-e-getta Riportare i contenitori al mercato Usare i pannolini lavabili Dire ‘No’ ai succhi di frutta Non comprare detersivi inutili Niente plastica sugli alimenti


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