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DI DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO

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Presentazione sul tema: "DI DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO"— Transcript della presentazione:

1 DI DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO
 L’INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI BAMBINI A RISCHIO DI DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO Logopedista Dott.ssa SQUIZZATO EMANUELA Servizio per l’età evolutiva ULSS 8 Veneto Loria ottobre 2015

2 (Lyon, Shaywitz e Shaywitz 2003)
La Dislessia è una disabilità specifica dell’apprendimento di natura neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica. Queste difficoltà tipicamente derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura che può impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale.

3 FATTORI DI RISCHIO (Consensus Conference 2010) PER FATTORE DI RISCHIO SI INTENDE UNA SPECIFICA CONDIZIONE CHE RISULTA STATISTICAMENTE ASSOCIATA A UN DISTURBO. E’ indicatore di probabilità Non è un agente causale La sua assenza non esclude la comparsa del disturbo La sua presenza aumenta notevolmente il rischio

4 STORIA GENITORIALE DI ALCOLISMO O DISTURBO DA USO DI SOSTANZE
FATTORI DI RISCHIO associati a DSA ESPOSIZIONE A PIÙ DI DUE ANESTESIE GENERALI DOPO IL PARTO ED ENTRO IL QUARTO ANNO DI VITA SESSO MASCHILE STORIA GENITORIALE DI ALCOLISMO O DISTURBO DA USO DI SOSTANZE FAMILIARITÀ ESPOSIZIONE PRENATALE ALLA COCAINA DISTURBO DEL LINGUAGGIO

5 BASSO PESO ALLA NASCITA E/O PREMATURITÀ
FATTORI DI RISCHIO associati a RITARDO DEGLI APPRENDIMENTI BASSO PESO ALLA NASCITA E/O PREMATURITÀ ESPOSIZIONE AL FUMO MATERNO DURANTE LA GRAVIDANZA ESPOSIZIONE A FATTORI PSICOLOGICI TRAUMATIZZANTI DURANTE L’INFANZIA FAMILIARITÀ

6 DI QUESTI SOLO 3/4% PRESENTERANNO DSA
Nuove Raccomandazioni sui DSA (2011) GRANDE VARIABILITA’ PRIMI 2 ANNI SCUOLA PRIMARIA REALE DISTURBO E RITARDO DIAGNOSI A PARTIRE FINE SECONDA MIUR LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DSA (2011) 1° BIENNIO SCUOLA PRIMARIA 20% ALUNNI DIFFICOLTA’ NELLE ABILITA’ DI BASE DI QUESTI SOLO 3/4% PRESENTERANNO DSA

7 MA QUALI SONO GLI INDICATORI,
LE ABILITA’ RICONOSCIUTE DALLA LETTERATURA INTERNAZIONALE, IMPORTANTI PER L’INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DSA?

8 STUDI ITALIANI Tressoldi et al. (1993)
Iozzino, Campi e Paolucci Polidoro (1998) Consapevolezza fonemica Orsolini e coll. (2003) Consapevolezza fonologica Capacità di comprendere la natura del sistema scrittura Abilità di riconoscimento visivo di simboli Fioravanti, Franceschi e Savelli (2012) Abilità metafonologiche Prime conoscenze alfabetiche Confermata l’ipotesi di Morais et al. (1987) influenzamento reciproco tra competenze metafonologiche e conoscenze alfabetiche Risultano meno decisivi lessico e memoria fonologica Risultano meno decisive le abilità visuo-grafo-motorie

9 MODI PER IDENTIFICAZIONE PRECOCE
VALUTAZIONE INFORMALE VALUTAZIONE DIAGNOSTICA SCREENING

10 Ampi strati della popolazione
SCREENING SCREENING Ampi strati della popolazione Metodologia di rilevazione in grado di identificare precocemente i primi segni del disturbo o del rischio che si possa manifestare Senza la pretesa di effettuare una diagnosi Scopo permettere intervento tempestivo curi la malattia limiti i danni capace di portare a esiti migliori rispetto a un trattamento tardivo

11 SCREENING PROVE SEMPLICI RAPIDE DA SOMMINISTRARE POCO COSTOSE COMPETENZE PREDITTIVE

12 PER LA PROGRAMMAZIONE DI INTERVENTI
ITALIA Gli strumenti di valutazione utilizzati già nella scuola dell’infanzia hanno come caratteristica comune quella di indagare le competenze relative allo sviluppo del linguaggio e all'abilità metafonologica PER INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI A RISCHIO PER DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO PER LA PROGRAMMAZIONE DI INTERVENTI Specifici Didattico-educativi Riabilitativi

13 IMPORTANZA INTERVENTI
L’individuazione precoce dei soggetti a rischio ha motivo d’essere se poi si mettono in atto degli interventi di “aiuto” per prevenire o ridurre la manifestazione del disturbo. Dai dati delle meta-analisi (Elbaun, 2000; Ehri, 2001; Nelson, 2003) emerge l’efficacia di interventi mirati effettuati sia durante la scuola dell’infanzia sia durante il primo anno della scuola primaria CONSENSUS CONFERENCE(2010): Importanza di interventi precoci nella scuola dell’infanzia e nel 1° anno della scuola primaria Obiettivo: favorire lo sviluppo di ABILITÀ METAFONOLOGICHE ASSOCIAZIONE GRAFEMA/FONEMA SVILUPPO LESSICO Durata: 15/30 min. Frequenza: almeno 2 v./settimana per 1-2 mesi Modalità: individuale o piccolo gruppo

14 EHRI (2001): CONSAPEVOLEZZA FONEMICA
aiuta i beni a imparare a leggere compresi normolettori,bni a rischio difficoltà di lettura, bni con disturbo di lettura conclamato lettura di parole, di non parole, la comprensione del brano SCARBOROUGH (2005): INSEGNAMENTO CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA FACILITA L’ACQUISIZIONE DELLA LETTURA, ANCHE SE RARAMENTE “ VACCINA“ DA SUCCESSIVE DIFFICOLTA’ DI LETTURA

15

16 Grazie per la vostra gentile attenzione
Dott.ssa Logopedista EMANUELA SQUIZZATO


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