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Lez. 9 a Italia e Europa nel XIV secolo
Noi e gli altri [Roma e il mondo] appunti di storia medievale (IV-XV secolo) Lez. 9 a Italia e Europa nel XIV secolo Prof. Marco Bartoli
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L’Italia
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Milano 1277 battaglia di Desio: i Visconti sconfiggono i della Torre
Matteo I riesce a farsi riconoscere Vicario imperiale e confermare tale da Enrico VII Galeazzo I ( ) e Azzone riescono ad annettersi Como, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza L’arcivescovo Giovanni, Signore tra il 1349 e il 1354, assume la signoria di Bologna ed ottiene la sottomissione volontaria di Genova Giangaleazzo signore dal 1378 con lo zio Bernabò e dal 1385 da solo, si impadronisce di Verona, Padova. Mentre Lucca, Pisa e Siena lo riconoscono signore, impadronendosi di Assisi e Perugia. Nel 1395 l’imperatore Venceslao gli conferiva il titolo di duca di Milano [da Signoria a Principato]
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La Toscana 1314 i pisani, per timore di Firenze, chiedono a Uguccione della Faggiuola di assumere la signoria 1315 Uguccione, dopo aver preso Lucca, viene affrontato dai guelfi a Montecatini, ma rimane vincitore. Tra i suoi si mette in evidenza Catruccio Castracani, ghibellino lucchese 1316 i pisani si ribellano a Uguccione, Castruccio ne approfitta per impadronirsi di Lucca, collegandosi a Matteo Visconti e ai ghibellini di Lombardia 1324 ottiene il riconoscimento della sua signoria da Ludovico il Bavaro 1325 ad Altopascio sconfigge i fiorentini 1328 Castruccio muore mentre il Bavaro va a Roma a farsi coronare imperatore
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Firenze Firenze si mantenne sempre Guelfa resistendo prima a Enrico VII poi a Castruccio. Era governata da un’oligarchia 1347 il fallimento di due grandi banche: Bardi e Peruzzi 1348 la peste 1378 rivolta dei Ciompi Michele di Lando, Gonfaloniere di Gisutizia
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Venezia 1297 serrata del maggior consiglio (doge Pietro Gradenigo)
1310 fallimento della congiura di Baiamonte Tiepolo, che mirava ad un allargamento della oligarchia 1355 fallimento del doge Marin Faliero, che proponeva il rafforzamento dell’autorità del doge La guerra con Genova: guerra di Chioggia (sconfitta di Pola nel 1378) intervento di Vittor Pisani 1381 pace di Torino
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Il Regno angioino Dopo Roberto d’Angiò gli succede Giovanna I ( ), che sposa: Andrea d’Ungheria, che muore, forse ucciso dalla moglie, nel 1345 Luigi di Taranto Giacomo IV di Maiorca Rimasta senza eredi, sceglie come erede prima Carlo di Durazzo, poi Luigi d’Angiò, il primo dei due, sostenuto dal papa Urbano VI, divenne re con il nome di Carlo III, e fece uccidere Giovanna nel 1381.
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L’Europa
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La guerra dei cent’anni
Le origini del conflitto si trovano nell’antico contrasto tra Francia e Inghilterra sin dai tempi di Enrico II Plantageneto Edoardo III d’Inghilterra, per motivi soprattutto economici, rifiutò di riconoscerne l’autorità del re di Francia Filippo VI (che era figlio di Carlo di Valois, fratello di Filippo il Bello) Nel 1346 Edoardo III sbarcò in Francia. Vittoria di Crécy, occupazione del porto di Calais. 1348 tregua, dovuta alla peste La guerra continua: Edoardo, principe del Galles, detto il principe nero, devasta la Francia meridionale e centrale I francesi vennero sconfitti di nuovo a Poitiers (1356) il re Giovanni II il buono è fatto prigioniero 1358 Jacqueries 1360 pace di Brétigny. Accordo per pagare un riscatto. Il re torna per un certo tempo, ma poi, non potendo pagare, torna nella sua prigionia a Londra, dove muore nel 1364.
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Territori controllati da Francia e Inghilterra nel 1346 ██ Principali battaglie della prima fase della guerra --- Itinerario dell'esercito di Edoardo III nel Itinerario del Principe Nero nel 1356 La Francia nel 1330 ██ Territori inglesi nel 1330 ██ Regno di Francia ██ Domini plantageneti nel 1180
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Il successore di Giovanni II, Carlo V, scioglie le compagnie di ventura, che, grazie a Bertrando di Guesclin, invia in Spagna, rafforza l’autorità dello stato, stringe alleanze con il re di Scozia, Roberto Stuart. Edoardo III in 4 anni perde tutti i possedimenti in Francia, salvo Calais, Bayonne e Bordeaux 1377 muore Edoardo III 1380 muore Carlo V
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Le rivolte sociali 1358 Jacqueries
1381 Wat Tyler e John Ball, in Inghilterra, un noto sermone di Ball, che inizia con i versi «Quando Adamo zappava e Eva filava, chi era allora il gentiluomo?» invita gli inglesi a «scuotere il giogo e ottenere la libertà sempre desiderata». 1382 nelle Fiandre Giovanni Wicliff predica contro le sopraffazioni del clero di Roma
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I rapporti sociali si tesero al massimo e rivolte urbane e rurali agitarono la scena di tutti i paesi: da quelle parigine del 1357, con cui si intrecciò quella rurale della jacquerie del 1358, a quelle inglesi del 1381, da quelle fiamminghe del 1337 e del 1379 a quella fiorentina dei "Ciompi" del 1378 e a quelle in Boemia, in Spagna, in Germania.
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La Germania nel Trecento
Le lotte di Enrico VII e Ludovico il Bavaro avevano costretto questi imperatori a fare larghe concessioni ai signori laici ed ecclesiastici Carlo IV di Boemia, che fissa a Praga la sua corte, dotando la città di un’importante università 1356 con la bolla d’oro l’elezione imperiale è riservata ai principi elettori (4 laici: re di Boemia, margravio di Brandeburgo, duca di Sassonia, conte palatino del Reno; 3 ecclesiastici: Magonza, Colonia, Treviri). L’impero perdeva il suo carattere universale, per divenire una istituzione germanica.
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L’Ungheria Dopo la scomparsa dell’ultimo re della dinastia degli Arpadi, Bela IV, morto nel 1270, il trono passò, per una serie di matrimoni e grazie al sostegno di Bonifacio VIII, agli Angiò. : Caroberto d’Angiò sposa Elisabetta di Polonia, piega la feudalità ungherese : Luigi il grande, fa una spedizione in Italia per vendicare il fratello Andrea (marito ucciso di Giovanna I di Napoli); nel 1370 diventa re di Polonia, controlla la Serbia; nel 1367 fonda l’università di Pécs Gli succede la figlia Maria, che nel 1380 sposa Sigismondo di Lussemburgo
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Dalla Christianitas medievale all’Europa
Tra l’Europa del XII secolo e quella della fine del XIV secolo vi sono grandi differenze Sociali (ci sono state le grandi rivolte; si assiste al conflitto tra borghesia e feudalità, tra contadini e signori) Istituzionali (la nascita degli Stati nazionali e regionali) Culturali (per legittimare il potere non si fa più alcun riferimento allo spirito religioso, anche se tale spirito è ancora potente tra le masse e sarà determinante nella Riforma Protestante)
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