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PubblicatoEnrichetta Manzo Modificato 6 anni fa
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Il futurismo Il futurismo è un movimento artistico e culturale che sorge in Italia nei primi anni del 900’. Esaltano gli ideali della velocità, del dinamismo, della forza materiale, della violenza, della guerra concepita come “ Sola Igiene del mondo”. Questi principi porteranno alla prima guerra mondiale e ispireranno il fascismo. I futuristi scrivono con parole “Libertà “ cioè al linguaggio che rifiuta le strutture sintattiche e grammaticali tradizionali a favore di una libera associazione alle parole. Il fondatore del movimento futurista è Filippo Tommaso Marinetti, autore del manifesto del futurismo,del manifesto tecnico della letteratura futurista e del celebre testo Bombardamento.
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Filippo Tommaso Marinetti
La vita: Marinetti nasce ad Alessandria d’Egitto il 22 dicembre 1876 da genitori italiani. Muore a Bellagio nel 1944, dopo aver constatato il fallimento dei suoi ideali nell’immane tragedia della seconda guerra mondiale. Le opere: Le opere più importanti di Marinetti sono: Il Manifesto del Futurismo; Zang Tumb Tumb; Guerra Sola Igiene del Mondo; L’indomabile.
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FILIPPO TOMMASO MARINETTI
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Bombardamento Nel testo, riportato parzialmente, si descrive il bombardamento della città turca di Adrianopoli, da parte dei bulgari nel 1912 durante la guerra fra questi popoli. Marinetti era presente e assistette all’evento. Ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare spazio con un accordo tam-tuuumb ammutinamento di 500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo all´infinito nel centro di quei tam-tuuumb spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati) balzare scoppi tagli pugni batterie tiro rapido violenza ferocia regolarita questo basso grave scandere gli strani folli agita- tissimi acuti della battaglia furia affanno orecchie occhi narici aperti attenti forza che gioia vedere udire fiutare tutto tutto taratatatata delle mitragliatrici strillare a perdifiato sotto morsi shiafffffi traak-traak frustate pic-pac-pum-tumb bizzzzarrie salti altezza 200 m. della fucileria
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Giù giù in fondo all'orchestra stagni
diguazzare buoi buffali pungoli carri pluff plaff impen narsi di cavalli flic flac zing zing sciaaack ilari nitriti iiiiiii... scalpiccii tintinnii 3 battaglioni bulgari in marcia croooc-craaac [ LENTO DUE TEMPI ] Sciumi Maritza o Karvavena croooc-craaac grida delgli ufficiali sbataccccchiare come piatttti d'otttttone pan di qua paack di là cing buuum cing ciak [ PRESTO ] ciaciaciaciaciaak su giù là là intorno in alto attenzione sulla testa ciaack bello Vampe vampe vampe vampe vampe vampe
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IL MANIFESTO DEL FUTURISMO
Il Manifesto del futurismo fu scritto da Filippo Tommaso Marinetti e pubblicato in forma di declamatoria per fornire una raccolta concisa di pensieri, convinzioni e intenzioni dei Futuristi il 5 febbraio 1909. l Manifesto del Futurismo apparve in anteprima sul Gazzetta dell'Emilia di Bologna, in data 5 febbraio 1909. Con il titolo Manifesto iniziale del Futurismo fu pubblicato in francese sulla prima pagina del quotidiano Le Figaro di Parigi il 20 febbraio 1909. Il Manifesto del Futurismo esprime l’esaltazione del progresso tecnico e scientifico, la passione per il nuovo valore, la velocità, corsa verso il futuro e bisogno di liberarli dei limiti che la vecchia cultura impone. Il manifesto passa ad appoggiare l’interventismo, il nazionalismo, la guerra, come valori, come realizzazione dell’uomo nuovo.
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Manifesto del futurismo
1.Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. 2. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. 4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità.
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7. Non v'è più bellezza, se non nella lotta
7. Non v'è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo. 9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.
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10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria. 11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori o polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte…
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