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Seminario conclusivo del progetto
"Metodologie pedologiche: definizione di criteri e specifiche per la realizzazione, conservazione, aggiornamento e consultazione della carta dei suoli d’Italia in scala 1: “ Sintesi generale del progetto e criteri per la realizzazione della carta dei suoli d’Italia Edoardo A.C. Costantini. Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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Finalità del progetto Fornire alle regioni standard metodologici su tutti gli aspetti connessi alla realizzazione di una banca dati dei suoli d’Italia, con contenuto informativo coerente con la scala 1: Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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Sottoprogetti 1 Definizione dei concetti generali, della terminologia e dei criteri per l’individuazione delle unità tipologiche di suolo. Coordinamento generale del progetto. Responsabile: ISSDS 2 Realizzazione del manuale di rilevamento e dei metodi di divulgazione delle informazioni. Responsabile: Regione Emilia-Romagna e Università di Firenze. 3 Standardizzazione delle metodologie di acquisizione, informatizzazione e gestione dei dati geografici Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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4 Definizione degli standard di controllo della qualità dei dati e dei criteri di formulazione degli appalti. Responsabile: ISSDS. 5 Calibrazione e validazione delle metodologie nell’area pilota “Pianure e basse colline dell’Italia Settentrionale” Responsabile: ERSAL Regione Lombardia. 6 Calibrazione e validazione delle metodologie nell’area pilota “Regioni dell’Italia centrale”. Responsabile: ARSSA Regione Abruzzo 7 Calibrazione e validazione delle metodologie nell’area pilota “Regioni dell’Italia meridionale e insulare”. Responsabile: (SeSIRCA) Regione Campania. 8 Realizzazione del Centro Nazionale di Cartografia Pedologica . Responsabile: ISSDS Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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Cartografia pedologica tradizionale e sistemi di supporto alle decisioni
Land use, erosion, drainage, slope, etc. Soils Soil map Physiographic map Landscape units map Geomorphology In traditional soil survey and mapping, all information are summarised into the closed system constituted by the soil map and the report (fig 1). The survey activity begins with the subdivision of the studied territory into different macroscopic physiographical environments, possibly on the basis of a geomorphological map, followed by a finer distinction of the territory into landscape units, since the relations between soils and some land characteristics, like lithology of the parent materials, slope, erosion, land use, anthropic works (e.g. terraces, ditches) are discovered during the field survey. The singling out and delimiting of soil and landscape variations produces the soil map, in which each unit is a container of information on soils and landscapes at a given scale. The information is summarised in the map legend and in the soil report, where general and thematic information, the soil distribution model and benchmark profiles are generally illustrated. Soil report General and thematic information, soil distribution model, benchmark profiles.
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Sistema informativo pedologico (banca dati geografica e banca dati tipologica)
Data from field surveys G.I.S.: Cartha/ Arcinfo/ Arcview Works maps Thematic maps Digitised maps The advent of soil information systems, on the other hand, has permitted the storage of a greater amount of the whole surveyed data, as well as enhanced the possibilities of data elaboration, up-dating and retrieval. A major characteristic of the system is that geographical information is jointed with typological one, leading to an unique integrated data base that can produce several kind of outputs, among which soil maps. For this reason we don’t speak anymore of cartography in terms of “soil map” production, rather of “georeferenced soil database” creation. Actually, the state of the art of most soil information systems is constituted by two software, a GIS connected to a data base (fig.2). Data from field surveys Database: Access Processed data: tables, figures
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Nuovi concetti Gerarchia di pedopaesaggi
Metodologia discendente e metodologia ascendente Attributi discriminanti e attributi descriventi Banche dati di terre e banche dati pedologiche Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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Tipo e dimensioni degli oggetti geografici, flussi di informazioni e rapporti tra le BD
1: ha BD Soil region Sistemi pedologici (BD) Sistemi di terre 1: ha BD Sottosistemi di terre BD Sottosistemi pedologici 1: ha BD Unità di terre 1: ha Il progetto “carta dei suoli d’Italia”, pur riferendosi alla scala del 1: , prevede il rilevamento e l’organizzazione delle informazioni pedologiche a scale diverse (fig. 3), dalla più generale, a scala 1: (fig. 4), finalizzata alla correlazione europea, all’organizzazione operativa dei rilevamenti e comunque utile come quadro di riferimento nazionale (Righini et al., in stampa), fino alla scala di dettaglio (1: :25.000) alla quale operare nelle finestre campione. La banca dati georeferenziata all’1: è quindi inserita in un sistema di banche dati (BD) in cui vengono codificati i legami tra i suoli e il paesaggio alle diverse scale. Viene cioè creata una gerarchia di pedopaesaggi a diverso livello di generalizzazione geografica e pedologica. Le relazioni tra i livelli pedopaesaggistici sono logiche e semantiche, più che topologiche. Ad esempio, in una regione pedologica (soil region), le isole che compaiono al suo interno quando si passa dai alle scale proprie delle provincie o dei sottosistemi di terre appartengono sempre alla stessa soil region, dal punto di vista geografico, ma ad altre regioni pedologiche, dal punto di vista semantico. Il rilevamento pedologico è definito come un processo discendente ed ascendente per livelli geografici successivi. Le due fasi di organizzazione delle conoscenze valgono sia nel passaggio dal livello più generale, le regioni pedologiche o di terre, al più particolare, i sottosistemi, che tra due livelli gerarchicamente contigui, ad esempio regioni e provincie. I contenitori pedogeografici vengono definiti come “di terre”, quando l’informazione sui suoli è generica ed è trattata come descrivente all’interno della BD geografica, “pedologiche” quando l’informazione pedologica è un discriminante e vi è una BD specifica linkata a quella geografica. Descrivente: carattere ambientale che viene utilizzato per descrivere ununità cartografica, ma non per individuare unità cartografiche diverse.Discriminante: carattere ambientale che viene utilizzato per suddividere larea in studio in unità cartografiche diverse. Può essere o no utilizzato per lapposizione dei limiti geografici, in tal caso viene detto “discriminante geografico”. BD osservazioni e tipologie pedologiche ha BD Elementi territoriali m2 BD punti di osservazione Elementi morfologici e stazione
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La banca dati delle soil region (regioni di terre 1:5.000.000)
Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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La banca dati delle province di terre (metodo discendente 1:1. 000
Le relazioni tra i livelli pedopaesaggistici sono semantiche, più che topologiche.
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BD di sottosistemi pedologici (metodo ascendente 1:100-250.000 )
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BD di unità di terre in finestra campione
(metodo ascendente 1: ) Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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Elementi territoriali in unità di terre (10-1- 101 ha)
Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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Elementi morfologici in un paesaggio ideale ( 101 -103 m2)
Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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Morfometria della stazione
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Modalità di rilevamento durante la campagna di riconoscimento (trivellate e altre osservazioni)
Nelle finestre campione, si confermano le ipotesi di relazioni tra suolo e paesaggio costruite durante l’analisi territoriale discendente, tramite: - Riconoscimento e controllo dell’elemento territoriale fotointerpretato - Osservazioni speditive in elementi morfologici caratteristici (almeno 3-4) - Descrizione di una o più osservazioni a seconda della variabilità riscontrata - Descrizione delle relazioni tra elementi morfologici e tra suoli nell'elemento territoriale Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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Fasi operative del progetto Riferimenti metodologici
“carta dei suoli” e tecnici 1. Impostazione e pianificazione generali dei lavori, eventuale appalto di attività 2. Banca dati delle soil region 3. Banca dati delle province di terre 4. Banca dati dei sottosistemi di terre con individuazione delle unità di terre (centroidi) linee guida per la stesura dei progetti esecutivi regionali versione italiana del manuale delle procedure europeo versione italiana del sistema di classificazione WRB criteri per la realizzazione della carta dei suoli d’Italia 1: glossario dei termini tecnici e dei concetti generali indicazioni del sottoprogetto 4 esperienze regionali già realizzate acquisizione presso il CNCP metodi esposti nei documenti dei sottoprogetti 3 e 1 realizzazione in collaborazione con il CNCP da fotointerpretazione, telerilevamento e recupero dell’informazione esistente, seguendo i metodi, le tabelle e gli attributi forniti dal sottoprogetto 3 realizzazione di una banca dati e relativa geografia regionale Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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5. Scelta delle aree campione
sulla base della rappresentatività delle unità e dei sottosistemi, seguendo le esperienze realizzate dai sottoprogetti di validazione 10-15 aree di km2 da rilevare al dettaglio o semi-dettaglio 6. Prima ipotesi di catalogo delle tipologie pedologiche in base al recupero di informazioni esistenti criteri per la creazione delle UTS (sottoprogetto 1) software di inserimento dati e correlazione CNCP2002 7. Una o più banche dati delle unità di terre e degli elementi territoriali nelle aree campione da fotointerpretazione, rilevamento e recupero dell’informazione esistente, seguendo i metodi, le tabelle e gli attributi forniti dal sottoprogetto 3 8. Rilevamento in campagna nelle aree campione e controlli tra le aree manuale regionale facente riferimento al manuale di progetto (sottoprogetto 2) 9. Analisi dei suoli e collaudo indicazioni del sottoprogetto 4 Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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10. Correlazione delle tipologie pedologiche
criteri per la creazione delle UTS (sottoprogetto 1) software di inserimento dati e correlazione CNCP2002 11. Legame tra banche dati delle unità di terre e tipologie pedologiche indicazioni ed esempi dal sottoprogetto 3 esperienze già realizzate dalle regioni e dai sottoprogetti di validazione 12. Legame tra banca dati dei sottosistemi di terre e tipologie pedologiche indicazioni ed esempi dal sottoprogetto 3 esperienze già realizzate dalle regioni e dai sottoprogetti di validazione 13. Divulgazione dei risultati ad interesse prevalentemente regionale esemplificazioni realizzate dal sottoprogetto 2 14. Legame tra banca dati delle province di terre e banca dati delle tipologie pedologiche nazionali 15. Unione delle banche dati regionali dei sottosistemi pedologici realizzazione in collaborazione con il CNCP divulgazione tramite WEB Progetto Metodologie pedologiche, Roma 6 marzo 2002
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