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I BAMBINI E LA PACE
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Ormai anziano Pablo Picasso, visitando una mostra di disegni di bambini osservò:
“Alla loro età disegnavo come Raffaello, ma mi ci è voluta una vita intera per imparare a disegnare come loro”
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Ho rappresentato un uomo (o forse anche io
Ho rappresentato un uomo (o forse anche io!); questo uomo urla giustizia a tutto il popolo per far sì che la guerra finisca, infatti la guerra è brutta come l’ingiustizia;
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Ho rappresentato questo disegno anche perché voglio che la guerra finisca per sempre.
I pugni chiusi li ho fatti per dar più l’idea dell’ingiustizia e della rabbia.
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Ho rappresentato anche l’uccellino sopra al ramo, perché è stato colpito dal dolore e svenuto per la paura. Benedetta
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Io ho voluto rappresentare un ariete con un teschio nei fianchi e, in mezzo agli occhi del teschio, una pianta, simbolo della natura che muore. Tutto il disegno rappresenta questa cosa: “Se uccidi l’uomo uccidi la natura” e mi sembra vero. L’ariete l’ho fatto con tre corna perché all’inizio le ho usate come idea, poi ho guardato il mio disegno e ho visto l’ariete. Luca
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Ho disegnato un bambino terrorizzato dagli orrori della guerra.
Le righe della maglia sembrano una galera: il bimbo è prigioniero del dolore. I punti sul collo sono gocce di sangue che escono dalle ferite. Eugenio
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Il toro rappresenta la cattiveria e, insieme all’uomo, che rappresenta l’inizio della guerra, sconfiggono il cavallo simbolo del popolo innocente Tutto intorno il cielo è scuro per il fumo e il dolore. Marco
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