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“La sofferenza induce a riflettere” (Bernard Gui)
L’INQUISIZIONE “La sofferenza induce a riflettere” (Bernard Gui)
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DI CHE COSA SI TRATTA Inquisitio: ricerca, indagine, esame. In senso giuridico”inchiesta giudiziaria” Organizzazione giudiziaria ecclesiastica sorta nel corso del XII secolo per la difesa dell’ortodossia religiosa, contro l’eresia, e sviluppatasi in differenti fasi
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IL PROBLEMA A partire dal IV secolo erano state definite nei concili le basi dell’ortodossia Quando il Cristianesimo divenne religione di stato l’imperatore era il massimo garante dell’osservanza della “verità” La legislazione imperiale e i tribunali di stato si occupavano della repressione dell’eresia, in Occidente e in Oriente
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IL PROBLEMA Nel 476 L’Impero venne meno
Nella pars occidentis le gerarchie sacerdotali si trovarono a dover tutelare direttamente e da sole l’ortodossia (oltre che assumersi uffici di tipo civile, politico e militare) Esse coinvolsero a più livelli le istituzioni laicali (“omne potestas a Deo”)
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IL PROBLEMA Il diritto romano contemplava il rogo per chi si fosse reso colpevole del crimen maiestatis (alto tradimento nei confronti della suprema autorità civile) Con la cristianizzazione supremo fons iuris [fonte di diritto] è Dio L’eresia pertanto è tradimento alla maestà divina e per essa si applicava la pena prevista per i traditori di quella terrena
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IL PROBLEMA Tra IV e XII secolo i concili individuarono nella Chiesa latina il continuo avvicendarsi di forme ereticali Il compito di individuare i gruppi ereticali e di indicarli ai poteri laici affinchè fossero perseguiti, specifico dei vescovi, fu gradualmente accentrato nelle mani della Curia Romana
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CATARISMO E INQUSIZIONE VESCOVILE
Nel corso del XII secolo si diffuse un neo-manicheismo gnostico chiamato catarismo Tale dottrina si traduceva in una dirompente forza nichilistica e asociale, che, secondo l’ortodossia, scardinava le famiglie e la morale su cui si fondava la società civile cristiana Molti vi si convertirono nella Provenza e nella Linguadoca
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CATARISMO E INQUISIZIONE VESCOVILE
Gerarchie della Chiesa e governanti laici guardavano ciò con preoccupazione I Catari furono scomunicati al concilio di Tolosa nel 1119 Nel 1145 il papa mandò in Linguadoca Bernardo di Chiaravalle perché predicasse Nel 1163 nel concilio di Lione il papa dispose rigorose misure, anche dietro sollecitazione del re Luigi VII
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CATARISMO E INQUISIZIONE VESCOVILE
Nel 1184 nel concilio di Verona furono pubblicate durissime constitutiones contro i Catari, chieste anche da Federico I Esse prevedevano che la gente comune denunciasse ai propri vescovi chiunque fosse sospetto di eresia Essi a loro volta avevano il compito di isolarli e segnalarli alle autorità laiche per sottoporli alle previste sanzioni
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CATARISMO E INQUISIZIONE VESCOVILE
Così iniziò l’inquisizione vescovile, che si rivelò peraltro inadeguata e insufficiente Tante altre iniziative (controllo, intimidazione, ma anche istruzione e predicazione) furono prese in proposito specie con papa Innocenzo III Nel 1209 si aprì la crociata contro gli Albigesi Solo nel XIV sec la chiesa catara si esaurì
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Pedro Berruguete: San Domenico e gli albigesi (Museo del Prado - Madrid)
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L’INQUISIZIONE PONTIFICIA
Fu il papa Gregorio IX ad avviare la sistematica repressione dell’eresia avocandone la guida alla Santa Sede (costituzione del 1231 e statuto ereticale promulgato dal Comune di Roma) Confisca dei beni degli eretici, demolizione delle loro case e forte ammenda (o esilio) per i favoreggiatori
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L’INQUISIZIONE PONTIFICIA
Il papa incaricò l’Ordo Praedicatorum [Domenicani] di occuparsi della repressione degli eretici e della riforma della Chiesa(1216, 1221, poi 1232) I vescovi avrebbero dovuto appoggiare i Domenicani senza riserve Poco dopo furono loro associati i Francescani, anch’essi direttamente dipendenti dalla Santa Sede
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L’INQUISIZIONE PONTIFICIA
La ricerca degli eretici doveva essere affiancata da una sistematica predicazione I vescovi accolsero con malumore tali decisioni papali e ponevano resistenza La Curia si appoggiò di più alle autorità laiche, che consideravano gli eretici un pericolo civile, e si arricchivano per le confische dei beni dei condannati
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L’INQUISIZIONE PONTIFICIA
In teoria i poteri laici potevano solo eseguire materialmente le condanne (braccio secolare) In realtà in alcuni casi i tribunali ecclesiastici furono subordinati alle autorità civili Es. processo ai Templari (dal 1307al 1312) o a Giovanna D’Arco (1431)
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L’INQUISIZIONE PONTIFICIA
L’Inquisizione si diffuse in tutta l’Europa cristiana: Inghilterra, Italia, Francia, Aragona, Castiglia, Germania, Boemia, Ungheria Primi tempi: forti figure di inquisitori, non immuni da violenza e fanatismo Lotte, ostilità e attentati minacciarono però l’inquisizione stessa, che ebbe anche i suoi martiri
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LA PROCEDURA INQUISITORIALE
Così la Chiesa emanò norme precise per regolare il funzionamento dei tribunali inquisitoriali Furono redatti veri e propri manuali di procedura composti da inquisitori che volevano mettere al servizio dei colleghi la loro esperienza
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I MANUALI Il più celebre, modello per i successivi, è la Practica inquisitionis hereticae pravitatis di Bernard Gui ( ), domenicano,teologo, inquisitore nel per conto del tribunale di Tolosa Tale scritto resta alla base del lavoro dei trattatisti successivi Altro importante manuale è il Directorium inquisitorum del domenicano catalano Nicola Eymerich, inquisitore generale di Aragona, del 1376
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LA PROCEDURA Su segnalazione delle commissioni parrocchiali o su denuncia anonima gli i. visitavano i luoghi oggetto d’inchiesta “tempus gratiae”: con un sermone generale si invitava a presentarsi spontaneamente, facendo ammenda e ricevendo una penitenza (spesso un pellegrinaggio) Di solito durava un mese
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LA PROCEDURA Trascorso quel periodo, si avviava l’inchiesta su coloro che non si erano presentati spontaneamente Convocati mediante una citazione, i sospetti giudicati pericolosi venivano fatti arrestare L’accusato compariva davanti al tribunale: ordinario diocesano, inquisitore locale, consiglio composto di chierici e di giurisperiti, un numero variabile di probi viri con parere consultivo
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IL PROCESSO Egli veniva messo a conoscenza degli addebiti cui doveva sotto giuramento rispondere Non era previsto che si potesse avvalere di avvocati, ma è provato che spesso ciò accadeva Erano previsti anche interrogatori speciali su punti analitici alla presenza di due esperti religiosi e di un notaio
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IL PROCESSO Come nel diritto civile, 2 testimonianze fondate bastavano a far formulare una condanna anche senza la confessione Di solito però ne era richiesto un numero maggiore La chiesa comunque preferiva la confessione I giudici per questo potevano usare anche mezzi costrittivi, peraltro moderati
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IL PROCESSO Uno di questi era la carcerazione preventiva
Poteva essere indurita dall’incatenamento, il digiuno, la veglia forzata L’inquisizione possedeva poche carceri: affidava per questo gli imputati alle autorità civili La detenzione poteva anche durare a lungo
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IL PROCESSO Se la prove erano insufficienti per i verdetto e l’imputato non confessava si poteva ricorrere alla tortura Se l’imputato confessava sotto tortura, avrebbe poi dovuto confermare il contenuto a tormento finito Se l’imputato resisteva a detenzione e tortura bisognava assolverlo
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IL GIUDIZIO A volte l’inquisitore, convinto dell’innocenza dell’imputato, si scontrava con l’autorità civile o la popolazione del luogo, convinti invece della colpevolezza La condanna poteva essere formulata solo dietro confessione o esibizione di prove sicure Il giudizio veniva pronunciato solo col concorso dell’ordinario diocesano
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IL GIUDIZIO La sentenza si pronunciava durante una seduta solenne (sermo generalis), di domenica, in un luogo importante I rei confessi e pentiti ascoltavano in ginocchio l’enunciazione della grazia accordata e la cancellazione della scomunica Pronunziavano l’abiura dei passati errori
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LA CONDANNA Venivano poi pronunziate le sentenze di condanna:
Confisca dei beni e pene pecuniarie, sostituibili con il pellegrinaggio (es. la crociata) Pena carceraria (murus largus, murus strictus) Flagellazione
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LA CONDANNA Per i rei “impenitenti” (convinti di eresia, rifiutavano di abiurare e di chiedere perdono) e i “relapsi” (ritrattavano la confessione resa) la pena era la morte La Chiesa consegnava il reo al “braccio secolare” raccomandando di risparmiare mutilazioni ulteriori Se i rei impenitenti si pentivano davanti al rogo, ricevevano la prigione a vita
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LA TORTURA Apparteneva a pieno titolo alla prassi giuridica del diritto romano e i tribunali laici continuarono ad impiegarla stabilmente fino al Settecento Considerata legale in Europa fino alla metà del XVIII secolo, nonostante molte contestazioni a proposito della sua legittimità morale e della sua validità funzionale
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LA TORTURA GIUDIZIARIA
Insieme di coercizioni e di tormenti fisici e psichici con i quali si vuole indurre un imputato a confessare la verità Nel diritto greco e romano è un atto “pro reo”: in mancanza di chiare prove, la forza d’animo dimostrata dall’imputato nel sostenere la sofferenza pur di far trionfare la verità è, essa stessa, una prova
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LA TORTURA Sostituita nell’Alto Medioevo dall’ordalia (l’innocente riesce a sopportare prove e sofferenze) rinasce a partire dalla fine del XII secolo, quando l’Europa torna al diritto romano Nella procedura giuridica laica era ammesso l’interrogatorio sotto tortura Nei processi inquisitoriali fu legittimata da Innocenzo IV (1252) anche se “Ecclesia abhorret a sanguine”
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LA TORTURA Durante il Medio Evo si cercò di disciplinare la pratica e contrastare gli abusi Anche se forte era il dubbio sull’efficacia del dolore in rapporto alla fragilità umana e alla paura del dolore Altri interventi importanti: Clemente V ( ), Carlo V imperatore
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LA TORTURA In materia civile utilizzata a fini probatori, e per rendere più certe le sentenze nei processi criminali Applicata agli imputati e ai testimoni poco attendibili o reticenti Subordinata nell’uso al fatto che altri mezzi probatori fossero inapplicabili o inefficaci o insufficienti
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LA TORTURA Categorie di persone per le quali era inapplicabile:
Nobili, militari, cavalieri (la loro parola era pegno di publica fides) I chierici (soggetti a un foro speciale) Bambini, vecchi, gravide, puerpere Diritto di essere visitati da un medico per chi avesse malattie o difetti
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LA TORTURA Poteva essere applicata solo sulla base di una preliminare sentenza rispetto alla quale l’imputato poteva appellarsi A volte la sola paura bastava a far confessare la verità Doveva essere eseguita nei limiti e nei modi e nei tempi sanciti Dovevano assistere i giudici inquisitoriali
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LA TORTURA Sistemi e metodi variavano secondo consuetudini locali, poi ci si adeguò alle normative statali: Tratti di corda Il cavalletto Il fuoco La stanghetta Le cannette La veglia La bacchetta
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Una donna torturata dall’inquisizione
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LA TORTURA I notai registravano meticolosamente caratteri e durata della tortura L’imputato che avesse resistito al dolore senza confessare era dichiarato innocente Il testimone che vi avesse resistito senza ritrattare era considerato veridico
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TRA MONARCHIE FEUDALI E STATI ASSOLUTI
Nei secoli XIV-XV l’Inquisizione si andò evolvendo Comparvero nuove eresie: valdesi, fraticelli, beghini, lollardi, hussiti La scisma della Chiesa poi ( ) aggravò la confusione Iniziò in questi anni la questione ebraica, anche se gli ebrei non erano considerati eretici
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TRA MONARCHIE FEUDALI E STATI ASSOLUTI
Fin dal Trecento i poteri laici ingeriscono sempre di più nei tribunali inquisitoriali Alcuni processi per eresia erano in realtà processi politici In questo momento di crisi dilaga l’interesse per le pratiche magiche e l’ossessione del dilagante potere del demonio Così l’Inquisizione comincia ad occuparsene, anche se non si tratta propriamente di eresia
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L’INQUISIZIONE SPAGNOLA
Nel XV secolo il secolare regime di reciproca tolleranza tra cristiani, ebrei, musulmani – pur tra le guerre che caratterizzavano la Reconquista - si esauriva I conversos erano guardati con sospetto Si trattava di smascherare coloro che erano ritrenuti falsi cristiani di origine ebraica (marranos) o saracena (moriscos)
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L’INQUISIZIONE SPAGNOLA
I re cattolici avevano paura di una eventuale azione turca nella penisola iberica Inoltre si ritreneva che la presenza giudaizzante e islamizzante dei cristianos nuevos snaturasse contenuti teologici e morali della Chiesa 1478 la bolla di Sisto V autorizza i sovrani ad organizzare nelle diocesi l’inquisizione
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L’INQUISIZIONE SPAGNOLA
1483 il domenicano Tomas de Torquemada fu designato inquisitore generale per Castiglia, Leon, Aragona, Catalogna, Valencia Nelle sue Instructiones organizzò il graduale allontanamento degli ebrei dalla Spagna Obiettivo: fondare una unità nazionale spagnola ancorata all’ortodossia cattolica
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L’INQUISIZIONE SPAGNOLA
Dall’84 al 98 fece celebrare circa processi (una ventina al giorno) 2000 furono le condanne (2%) 98% le assoluzioni e condanne minori Un Consiglio supremo era a capo di 22 tribunali tra Spagna, Portogallo, America spagnola, in Italia Somministrazione della tortura era moderata, ma pressione psicologica forte
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L’INQUISIZIONE SPAGNOLA
Competenze dell’Inquisizione su moriscos – marranos – alumbrados Scarsa attenzione per la stregoneria I libri pubblicati sottoposti ad un esame dogmatico accurato e pesante Il siglo de oro ( ) coincide con quello di maggior durezza dell’Inquisizione Venne abolita ufficialmente solo nel 1834
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LA CONTRORIFORMA E L’INQUISIZIONE ROMANA
Sanctum Officium: fin dai primi tempi dell’Inquisizione alludeva al carattere dei tribunali, ed indicava anche l’istituzione inquisitoriale nel suo complesso 1542, bolla Licet ab initio: Paolo III istituisce la Congregazione della romana e universale inquisizione (Sant’Uffizio) Fine: combattere il protestantesimo
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LA CONTRORIFORMA E L’INQUISIZIONE ROMANA
Nel 1588 divenne la prima tra le congregazioni pontificie Fin dal 1571 era affiancata dalla Congregazione dell’Indice dei libri proibiti Importanza relativa alla stregoneria, rigoroso controllo sulle questioni ereticali, specie intellettuali Processi più noti: Campanella ( ), Bruno (1600), Galileo ( )
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Il processo a Galileo
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L’INQUISIZIONE ROMANA
Lo stato assolutistico moderno non poteva lasciare spazio all’inquisizione, sorta di “stato nello stato” Nel XVIII secolo progredirono i principi di tolleranza, e le riforme le sottrassero altro spazio D’altra parte gli stati nei processi penali continuavano a servirsi di metodi inquisitoriali
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L’INQUISIZIONE ROMANA
Gli stati costituzionali ottocenteschi la soppressero Le condizioni erano ormai storicamente superate La Congregazione del Sant’Uffizio mantenne il ruolo di difesa dell’ortodossia (Pio X, 1908), ormai spostata da un piano repressivo Nel 1965 Paolo VI la denominò Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, e soppresse l’Indice
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SACRA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
Il suo compito è “tutelare la dottrina riguardante la fede e i costumi di tutto il mondo cattolico” D’altra parte gli stati hanno rinunziato a ritenere delittuose le posizioni ereticali
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