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PubblicatoFulvio Amato Modificato 6 anni fa
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Investire nelle regioni: la riforma della Politica di coesione dell’UE 2014-2020
Presentazione di 1
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Informazioni di base sulla Politica di coesione UE
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L’Unione europea è varia...
PIL pro capite Mappa relativa al periodo Fino alla fine del 2014, Mayotte non è registrata come regione NUTS 2 e, pertanto, non è riportata sulla cartina. Vi sono notevoli disuguaglianze tra gli Stati membri e anche all’interno di uno stesso Stato membro. Le disuguaglianze sociali ed economiche si sono considerevolmente intensificate in seguito all’allargamento del 2004 – a livello regionale tali differenze sono addirittura più rilevanti. Si possono notare considerevoli differenze tra le regioni più ricche, come ad esempio l’area metropolitana di Londra, e la regione più povera della Romania. Il valore più alto di PIL pro capite si registra nei paesi scandinavi, nei Paesi Bassi e in alcune zone dell’Italia. Il valore più basso di PIL pro capite si registra nei paesi dell’Europa centro-orientale (PECO). 3
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L’Unione europea è varia…
Disoccupazione Mappa relativa al periodo Fino alla fine del 2014, Mayotte non è registrata come regione NUTS 2 e, pertanto, non è riportata sulla cartina. I tassi di disoccupazione variano notevolmente non solo tra uno Stato membro e l’altro, ma anche all’interno di uno stesso paese. Tuttavia, nei Paesi Bassi si rilevano differenze minime: le regioni presentano percentuali più o meno simili. I tassi di disoccupazione più elevati si registrano in Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda, Italia meridionale e nei Paesi baltici (i paesi colpiti dalla crisi). In Austria e Germania il tasso di disoccupazione è basso. 4
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L’Unione europea è varia…
Istruzione terziaria Mappa relativa al periodo Fino alla fine del 2014, Mayotte non è registrata come regione NUTS 2 e, pertanto, non è riportata sulla cartina. I livelli di istruzione terziaria più elevati si registrano in Regno Unito, Irlanda e Finlandia, mentre quelli più bassi in Portogallo e Italia meridionale. Queste ampie disparità esistenti tra le regioni mettono a rischio due politiche comunitarie fondamentali per la crescita: il Mercato interno e l’Unione monetaria. 5
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Perché una Politica di coesione UE?
Valore massimo Valore minimo Rapporto PIL pro capite (% media EU-28) Lussemburgo 266% Bulgaria 47% 5,7* Tasso di occupazione (%, età 20-64) Svezia 79,8% Grecia 53,2% 1,5 PIL pro capite: dati 2011 Tasso di occupazione: dati 2013 – il tasso di occupazione più elevato è maggiore di circa il 50% rispetto al valore più basso. La Politica di coesione mira a ridurre il divario esistente tra le regioni UE per raggiungere uno sviluppo economico, sociale e territoriale equilibrato. * Negli Stati Uniti la differenza è pari solo a 2,5 e in Giappone a 2 6
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La Politica di coesione trae origine dal Trattato di Roma
Preambolo al Trattato di Roma (1957): necessità di «rafforzare l’unità delle loro economie e di assicurarne lo sviluppo armonioso riducendo le disparità fra le differenti regioni e il ritardo di quelle meno favorite». Articolo 174 del Trattato di Lisbona (2010): «Per promuovere uno sviluppo armonioso dell'insieme dell'Unione, questa sviluppa e prosegue la propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale. In particolare l'Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite». 7
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Cosa si intende per regione?
L’Eurostat ha elaborato una classificazione delle unità territoriali per la statistica (NUTS). La Politica di coesione prende in considerazione le regioni NUTS 2 che contano dagli ai di abitanti. Nell’UE vi sono attualmente 274 regioni NUTS 2.
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Politica di coesione UE 2014-2020: 1/3 del bilancio comunitario
Le riforme concordate per il periodo sono state studiate per massimizzare l’impatto dei finanziamenti UE a disposizione. €1 082 miliardi Bilancio UE complessivo Altre politiche UE, agricoltura, ricerca, politiche esterne, ecc. €730,2 miliardi 67,5% 32,5% €351,8 miliardi Fondi della politica di coesione Crescita Intelligente Sostenibile Inclusiva La politica di coesione attua gli obiettivi di Europa 2020
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La Politica di coesione consente di attuare la strategia Europa 2020
Avviata nel marzo 2010: la prosecuzione dell’Agenda di Lisbona. Una strategia della Commissione europea a favore di «una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» per i prossimi 10 anni. Agenda intelligente: innovazione, istruzione, Agenda per la società digitale. Agenda per la sostenibilità: clima, energia e mobilità. Agenda per l’inclusione: occupazione e competenze, lotta alla povertà e all’esclusione sociale. 8 obiettivi ambiziosi per l’UE nel 2020: Occupazione: il 75% delle persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni dovrà aver trovato un impiego. Ricerca e sviluppo - Innovazione: investire il 3% del PIL UE (privato e pubblico insieme) a favore di ricerca e sviluppo/innovazione. Cambiamenti climatici/energia: emissioni di gas serra inferiori del 20% rispetto ai livelli del 1990, 20% di energia generata da fonti rinnovabili, aumento del 20% dell’efficienza energetica. Istruzione: ridurre il tasso di abbandono scolastico a un livello inferiore al 10%; almeno il 40% delle persone di età compresa tra i 30 e i 34 anni dovrà aver completato un ciclo di istruzione di terzo livello Povertà/esclusione sociale: ridurre di 20 milioni il numero delle persone a rischio o in condizioni di povertà ed esclusione sociale. 10
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3 fondi per investire nella crescita e nell’occupazione
EROGATI ATTRAVERSO 3 FONDI FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE FONDO SOCIALE EUROPEO FONDO DI COESIONE FINANZIAMENTI POLITICA DI COESIONE €351,8 mld FINANZIAMENTI POLITICA DI COESIONE CONTRIBUTI NAZIONALI PUBBLICI E PRIVATI PREVISTI IMPATTO STIMATO POLITICA DI COESIONE €500 mld +
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Investire in tutte le regioni dell’UE
PROPORZIONATO AL Benefici per tutte le regioni dell’UE LIVELLO DEGLI INVESTIMENTI LIVELLO DI SVILUPPO €182 mrd per le regioni meno sviluppate PIL < 75 % della media dell’UE a 27 27 % della pop. UE per le regioni in transizione PIL 75-90 % della media dell’UE a 27 12 % della pop. UE €35 mrd per le regioni più sviluppate PIL > 90 % della media dell’UE a 27 61 % della pop. UE €54 mrd 50,5 % 9,9 % PIL pro capite 15,1 % 12
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Fondi della Politica di coesione 2014-2020 (€351,8 mld)
€182,2 mrd €35,4 mrd €54,3 mrd €10,2 mrd €0,4 mrd €3,2 mrd €63,3 mrd €1,6 mrd €1,2 mrd Regioni con ritardodi sviluppo Regioni in transizione Regioni più sviluppate Cooperazione territoriale europea Azioni innovative in ambito urbano Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile (integrazione) Fondo di coesione Stanziamento specifico per le regioni ultraperiferiche e scarsamente popolate Assistenza tecnica 13
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Dotazioni di bilancio per Stato membro (2014-2020)
BE 22,84 BG 75,88 CY 7,36 CZ 219,83 DE 192,35 DK 5,53 EE 35,90 EL 155,22 ES 285,59 FI 14,66 FR 158,53 HR 86,09 HU 219,06 IE 11,89 IT 328,23 LT 68,23 LU 0,60 LV 45,12 MT 7,25 NL 14,04 PL 775,67 PT 214,65 RO 229,94 SE 21,06 SI 30,75 SK 139,92 UK 118,40
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Il metodo: programmazione, partenariato e gestione condivisa
Quadro strategico comune Accordi di partenariato Programmi operativi Gestione dei programmi/ Selezione dei progetti Monitoraggio/ Relazione annuale Il Quadro strategico comune trasforma le priorità di Europa 2020 in priorità dei Fondi SIE Gestione condivisa: condivisione delle responsabilità in primo luogo tra la Commissione e gli Stati membri e tra lo stato e le regioni (a seconda dei casi). Fino al 1987 la gestione di tutti i programmi spettava alla Commissione. Accordo di partenariato: una strategia omnicomprensiva a livello nazionale proposta dallo Stato membro e adottata in via definitiva dalla Commissione Copre i 5 Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE) In linea con il Quadro strategico comune, definisce la pianificazione per l’utilizzo dei fondi conformemente alla strategia Europa 2020 e alle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese in modo coordinato per garantire un approccio integrato Elementi di base: scelte strategiche = obiettivi tematici selezionati, stanziamenti, risultati principali elenco dei programmi coordinamento tra i Fondi e le altre politiche azioni volte a migliorare la capacità amministrativa e a ridurre gli oneri amministrativi Programmi operativi: proposti dallo Stato membro e adottati in via definitiva dalla Commissione Definiscono una strategia di intervento coerente per il territorio/i settori Selezione degli obiettivi tematici, delle priorità di investimento, degli obiettivi specifici, degli stanziamenti e motivazioni – logica di intervento Piano di finanziamento ed elenco dei progetti principali approccio integrato allo sviluppo territoriale; esigenze specifiche e sfide demografiche Condizionalità ex ante Quadro di riferimento dei risultati Programmi brevi e concisi focalizzati sui risultati Piattaforma principale per le condizionalità ex ante. Gestione dei programmi/Selezione dei progetti: Progetti selezionati dagli Stati membri e/o dalle regioni da «gestire in maniera condivisa». I progetti principali saranno stabiliti dalla Commissione (spese totali: 50 milioni di EUR e 75 milioni di EUR per progetti relativi ai trasporti) Monitoraggio/dibattito annuale: entro il Consiglio europeo di primavera, sulla base di una relazione annuale elaborata dalla Commissione e dagli Stati membri 15
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3 autorità per attuare la Politica di coesione
Un’autorità di gestione incaricata di mettere in atto i programmi operativi e un comitato di monitoraggio che ne supervisioni i lavori. Un organismo di certificazione per verificare lo stato delle spese e le richieste di pagamento prima che vengano trasmesse alla Commissione. Un organismo per la revisione dei conti per ciascun programma operativo, al fine di accertare il funzionamento efficiente del sistema di controllo e monitoraggio. Autorità pubbliche nazionali, regionali o locali.
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La riforma della Politica di coesione dell’UE
VIDEO 17
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ACCORDO DI PARTENARIATO
Cinque Fondi strutturali e d’investimento europei (Fondi SIE) che lavorano insieme ACCORDO DI PARTENARIATO Norme comuni per i Fondi SIE Opzioni di costo semplificate. E-governance. Regole di ammissibilità. Strumenti finanziari. CLLD - Sviluppo locale di tipo partecipativo. Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale Fondo di coesione Fondo sociale europeo Fondo europeo di sviluppo regionale Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca Opzioni di costo semplificate: Quando si utilizzano le opzioni di costo semplificate, la categoria di costi di un progetto o l’intero progetto stesso sono calcolati secondo un metodo predefinito basato sui risultati o su altri costi. Non sarà più necessario adottare un approccio mirato a tracciare ogni singolo euro delle spese cofinanziate attraverso documenti giustificativi: in questo modo è possibile alleggerire gli oneri amministrativi legati al progetto. E-Governance: Tutti gli scambi di informazioni tra i beneficiari e l’autorità di gestione, l’organismo per la certificazione, quello per la revisione dei conti e gli organismi intermedi devono avvenire attraverso sistemi di scambio di dati elettronici e non in forma cartacea. CLLD - Sviluppo locale di tipo partecipativo: strumento di sviluppo urbano o rurale sostenuto attraverso i Fondi strutturali. Già utilizzato con il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, ora può essere impiegato con tutti i Fondi SIE.
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11 obiettivi tematici Ricerca e innovazione Lotta ai cambiamenti climatici Tecnologie dell’informazione e della comunicazione Competitività delle PMI Economia a basse emissioni di carbonio Ambiente ed efficienza delle risorse Trasporto sostenibile Amministrazione pubblica più efficiente Istruzione e formazione più efficaci Inclusione sociale Occupazione e mobilità 1 5 8 2 6 9 3 7 10 4 11 Gli investimenti del FESR finanzieranno tutti gli 11 obiettivi, ma quelli da 1 a 4 costituiscono le principali priorità di investimento. Le principali priorità del FSE sono gli obiettivi da 8 a 11, ma il fondo finanzia anche quelli da 1 a 4 e il 6. Il Fondo di coesione finanzia gli obiettivi da 4 a 7 e l’11. Obiettivi della strategia Europa 2020 Una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Si traducono in 11 obiettivi tematici (OT) per i 5 Fondi SIE - indicati nel Regolamento disposizioni comuni. OT suddivisi in obiettivi più specifici sotto forma di priorità di investimento (PI) - indicate nei regolamenti specifici del Fondo obiettivi specifici corrispondenti - identificati da ciascun programma 19
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Concentrazione degli investimenti su 4 priorità tematiche (FESR)
15% 20% 12% 50% 60% 80% Regioni meno sviluppate Regioni in transizione Regioni più Per l'economia a basso tenore di carbonio (efficienza energetica e rinnovabili) sono previsti obblighi distinti per lo stanziamento delle risorse del FESR (regioni in ritardo di sviluppo - 12%, regioni in transizione - 15% e regioni più sviluppate - 20%). Per il sostegno alle PMI: maggiore utilizzo degli Strumenti finanziari Ricerca e innovazione. Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). Competitività delle piccole e medie imprese (PMI) - maggiore utilizzo degli Strumenti finanziari. Passaggio a un’economia a basse emissioni di CO2 (efficienza energetica ed energie rinnovabili). 1 2 3 4 20
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Maggiore attenzione ai risultati
Indicatori Report Monitoraggio Valutazione Obiettivi CHIARI TRASPARENTI QUANTIFICABILI In questa slide spiegare la riserva di efficacia ed efficienza: Con riferimento ai programmi: il 6% di tutti i Programmi operativi è «congelato» fino alla fine del In seguito alla presentazione del Rapporto annuale di esecuzione entro la fine del mese di giugno 2019, oppure nella relazione intermedia, la Commissione europea deciderà quali priorità hanno portato a compimento le tappe fondamentali, in modo dettagliato per ciascuna regione/fondo; fine mese di agosto revisione dei programmi. Se gli assi prioritari del Programma operativo avranno raggiunto le tappe fondamentali e staranno dunque procedendo nella giusta direzione per raggiungere gli obiettivi entro la fine del periodo, il 6% sarà sbloccato. Se l’asse prioritario invece non avrà rispettato quanto programmato, il 6% sarà messo a disposizione di un altro asse prioritario e, se necessario, di un altro Programma operativo che funziona in modo efficace. In tal caso sarà effettuata una riprogrammazione. Riserva di efficacia ed efficienza 6% dei finanziamenti stanziati nel 2019 a favore di programmi e priorità che hanno completato l’85% delle tappe fondamentali previste. 21
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Un ruolo più rilevante per i partner nella pianificazione e nell’attuazione
Codice di condotta europeo sul partenariato Un complesso comune di criteri per migliorare la consultazione, la partecipazione e il dialogo con i partner durante le fasi di pianificazione, attuazione, monitoraggio e valutazione dei progetti finanziati dai Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE). Partner: autorità pubbliche, sindacati, datori di lavoro, ONG e organismi responsabili della promozione dell’inclusione sociale, della parità di genere e della non discriminazione. Giuridicamente vincolante. Come funzionerà: I partner potranno essere membri a pieno titolo dei comitati di controllo dei programmi Fornire ai partner tutte le informazioni del caso è fondamentale per garantire lo svolgimento di un corretto processo di consultazione Sostenere le attività di potenziamento di capacità dei partner Creare piattaforme per lo scambio di buone pratiche 22
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Prerequisiti necessari per un investimento UE efficace
Condizionalità tematiche ex ante Relative agli obiettivi tematici e alle priorità di investimento della Politica di coesione, applicate agli investimenti in un’area tematica specifica: prerequisiti strategici, normativi e istituzionali, capacità amministrativa. Condizionalità generali ex ante Relative agli aspetti orizzontali dell’attuazione del programma, si applicano in tutto il Fondo SIE: politica antidiscriminatoria, politica per la parità di genere. Prerequisiti tematici Strategici: le regioni sono tenute a definire le strategie per la Specializzazione intelligente (innovazione), per gli investimenti nelle infrastrutture di ricerca, a favore della crescita nel campo delle TIC e dello sviluppo della banda larga, per la prevenzione dei rischi correlati al clima, per le infrastrutture, per i trasporti e l’energia. Normativi: gli Stati membri devono aver trasposto le direttive in materia di efficienza energetica negli edifici, cogenerazione, energie rinnovabili, investimenti nei servizi idrici e relativi ai rifiuti. Istituzionali/amministrativi: ad es. le regioni devono aver messo in atto misure volte a promuovere l’imprenditorialità ridurre la tempistica e i costi previsti per avviare un’attività e ottenere licenze e permessi Meccanismo di monitoraggio per lo Small Business Act (SBA) Prerequisiti generali: attuazione di una politica antidiscriminatoria, per la parità di genere e per la non discriminazione dei diversamente abili; applicazione delle normative comunitarie in materia di appalti pubblici e aiuti di Stato, nonché delle leggi sull’impatto ambientale e sulla valutazione ambientale strategica; mantenere una base statistica per le valutazioni sulla base degli indicatori di risultati. N.B.: Non si applicano alla Cooperazione territoriale europea. 23
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Esempi di prerequisiti per i finanziamenti comunitari
Strategia nazionale per i trasporti Rispetto delle normative ambientali Sistema per gli appalti pubblici Riforme favorevoli alle imprese Strategie di «specializzazione intelligente» INVESTIMENTO Non tutti i requisiti si applicano a tutti i programmi Perché sono previsti dei prerequisiti per gli aiuti comunitari? Per migliorare l’efficacia dell’investimentoPer garantire che siano presenti le condizioni quadro necessarie per un utilizzo efficace degli aiuti comunitari Esse sono: un quadro normativo adeguato, un quadro politico adeguato (strategie), e un’opportuna capacità amministrativa/istituzionale.
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Un ruolo più rilevante per il Fondo sociale europeo
Per la prima volta nella Politica di coesione, la quota minima per il FSE è stata fissata al 23,1% per il periodo Basata su: Le quote nazionali di FSE per il periodo I livelli di occupazione di ciascuno Stato membro. Quota effettiva da determinare negli Accordi di partenariato sulla base delle esigenze e delle sfide. Importo totale del FSE per l’UE a 28: € 80,3 miliardi. (al valore attuale).
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Concentrazione tematica dell’FSE
20% delle risorse dell’FSE in ciascuno Stato membro stanziate a favore dell’inclusione sociale, della lotta alla povertà e a tutte le forme di discriminazione. Concentrazione dei finanziamenti su max. 5 priorità di investimento nell’ambito dei 4 obiettivi tematici: occupazione/mobilità, istruzione/ formazione, inclusione sociale e pubblica amministrazione più efficiente. 60% Regioni meno sviluppate 70% Regioni in transizione 80% Regioni più sviluppate In risposta a eventuali domande poste dal pubblico: Nelle regioni più sviluppate, l’80% dell’FSE deve essere speso in massimo 5 priorità di investimento (su un totale di 19) a favore di occupazione/mobilità, istruzione/formazione, inclusione sociale e capacità istituzionale. Nelle regioni in transizione, il 70% dell’FSE deve essere speso in massimo 5 priorità di investimento (su un totale di 19) a favore di occupazione/mobilità, istruzione/formazione, inclusione sociale e capacità istituzionale. Nelle regioni meno sviluppate, il 60% dell’FSE deve essere speso in massimo 5 priorità di investimento (su un totale di 19) a favore di occupazione/mobilità, istruzione/formazione, inclusione sociale e capacità istituzionale. Esempi di priorità di investimento per l’obiettivo tematico volto a «promuovere l’occupazione sostenibile e di qualità e a sostenere la mobilità dei lavoratori»: - accesso all’impiego per coloro che cercano un lavoro e per le persone inattive, compresi i disoccupati da lungo tempo e le persone lontane dal mercato del lavoro, attraverso iniziative a favore dell’occupazione locale e il sostegno alla mobilità del lavoro; - integrazione sostenibile nel mercato del lavoro per i giovani, in particolare per i disoccupati e coloro al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione, compresi i giovani a rischio di esclusione sociale e provenienti da comunità emarginate, attraverso l’attuazione della Garanzia per i giovani; - lavoro autonomo, imprenditorialità e creazione di imprese, incluse le microimprese innovative e le piccole e medie imprese; modernizzazione delle istituzioni del mercato del lavoro, quali i servizi per l’occupazione pubblici e privati, garanzia di una maggiore conformità alle esigenze del mercato del lavoro, attraverso azioni volte a potenziare la mobilità transnazionale dei lavoratori, schemi di mobilità e una cooperazione più efficace tra le istituzioni e le parti interessate. Esempi di priorità di investimento per l’obiettivo tematico volto a «promuovere l’inclusione sociale, lottare contro la povertà e qualsiasi forma di discriminazione»: - integrazione socio-economica delle comunità emarginate come i Rom; - promozione dell’imprenditorialità sociale e dell’inserimento professionale nelle imprese sociali, nonché dell’economia sociale e solidale al fine di agevolare l’accesso all’impiego; strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo. Esempi di priorità di investimento per l’obiettivo tematico volto a «investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per lo sviluppo delle competenze e l’apprendimento permanente»: - ridurre e prevenire l’abbandono scolastico prematuro, promuovere un accesso paritario a un’educazione della prima infanzia e a un’istruzione primaria e secondaria di buona qualità, compresi i percorsi di apprendimento formali, non formali e informali per la reintegrazione nell’istruzione e nella formazione; migliorare l’accesso paritario all’apprendimento permanente. Esempi di priorità di investimento per l’obiettivo tematico volto a «migliorare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e dei soggetti interessati e a conseguire un’amministrazione pubblica efficiente»: - investimenti a favore della capacità istituzionale e dell’efficienza della pubblica amministrazione e di servizi pubblici a livello nazionale, regionale e locale mirati ad attuare riforme e a elaborare un quadro normativo più efficace, nonché a conseguire un buon livello di governance (Paesi del Fondo di coesione) - potenziamento delle capacità per tutte le parti interessate che si occupano di istruzione, apprendimento permanente, occupazione e politiche sociali attraverso accordi settoriali e territoriali volti a promuovere riforme a livello nazionale, regionale e locale.
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Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile
Una dotazione finanziaria complessiva pari a € 6,4 miliardi (€3,2 mld bilancio specifico + €3,2 mld bilancio FSE). In regioni caratterizzate da un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25%. Gruppo bersaglio: «NEET» di età inferiore ai 25 anni, oppure al di sotto dei 30 anni (a discrezione): inattivi o disoccupati (+ lungo periodo); registrati o meno come in cerca di lavoro; residenti nelle regioni ammissibili. Adozione di Programmi operativi, compresa l’Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile. Perché questa iniziativa? Più di un giovane europeo su cinque sul mercato del lavoro non riesce a trovare un impiego NEET: disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione Divario di 50 punti percentuali tra lo Stato membro con il tasso più basso di disoccupazione giovanile (Germania 7,7%) e quello con il tasso più elevato (Grecia 58,2%) 27
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Sviluppo urbano sostenibile: una priorità per il periodo 2014-2020
Almeno il 5% del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) dovrebbe essere investito a favore dello sviluppo urbano sostenibile a livello nazionale Strategie di sviluppo urbano integrato, elaborate dalle città e da attuare attraverso un investimento territoriale integrato (ITI), un asse prioritario multitematico o uno specifico Programma operativo. Progetti selezionati dalle città in linea con le strategie. Rapporti tra realtà urbane e rurali da prendere in considerazione. Adozione di approcci di sviluppo locale di tipo partecipativo, quali consultazioni con le organizzazioni locali dei cittadini. Strategia di sviluppo urbano integrato: elaborata dalle città e volta ad affrontare le sfide economiche, ambientali, climatiche, demografiche e sociali. Da attuare come 28
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ITI: combinazione di fondi e programmi
FESR regionale - PO FESR nazionale - PO FSE - PO ORGANISMO INTERMEDIO + finanz. integrativi da FEASR e/o FEAMP Gli ITI possono essere finanziati attraverso differenti Programmi operativi e fondi. Tale finanziamento è gestito da un organismo intermedio, ruolo che può essere assunto anche dalle città. (urbano) territorio I T I 29
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Altri strumenti per lo sviluppo urbano
Azioni innovative a favore dello sviluppo urbano sostenibile (dal 2015) €0,37 mld per 7 anni per promuovere progetti sperimentali e innovativi. Inviti a manifestare interesse pubblicati annualmente. Almeno cittadini coinvolti. Rete di sviluppo urbano Dialogo diretto tra la Commissione europea e le città che mettono in atto lo sviluppo urbano integrato e azioni innovative. Gestita dalla Commissione europea. URBACT continua (URBACT III) Svolto nell’ambito del programma di Cooperazione territoriale europea, partecipazione aperta a tutte le città. URBACT: città appartenenti a diversi Stati membri che cooperano su un progetto. 30
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Maggiore cooperazione internazionale
3 livelli: Transfrontaliera. Transnazionale. Interregionale. Dotazione finanziaria : €10,2 mld 2,9% del bilancio della Politica di coesione. 31
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Cooperazione transnazionale
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Cooperazione transfrontaliera
Zone interessate da programmi transfrontalieri cofinanziati dal FESR. Ciascuna zona interessata da un programma è evidenziata con un colore specifico. Le parti tratteggiate indicano zone interessate da due o più programmi contemporaneamente. 33
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Strategie macroregionali
Strategia UE per la regione del Mar Baltico; la regione del Danubio; la regione adriatico-ionica (proposta dalla Commissione nel giugno 2014). Una «strategia macroregionale» è un quadro di riferimento integrato approvato dal Consiglio europeo, che potrebbe essere sostenuto attraverso i Fondi strutturali e di investimento europei, volto a rispondere alle sfide comuni che una determinata area geografica si trova a fronteggiare, che interessano gli Stati membri e i paesi terzi che si trovano nella stessa zona e che, pertanto, beneficiano di una cooperazione rinforzata che contribuisce al raggiungimento della coesione economica, sociale e territoriale. 34
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Politica di coesione dell’UE: i punti chiave della riforma
Collegamento con la Strategia Europa 2020. Uso coordinato di cinque Fondi strutturali e di investimento europei. Concentrazione delle risorse nei settori chiave per la crescita. Definizione di obiettivi chiari e misurazione dei risultati. Garanzia di condizioni appropriate per gli investimenti. Ruolo potenziato del Fondo sociale europeo. Ruolo più rilevante dei partner nella pianificazione, nell’esecuzione e nel controllo. Approccio integrato allo sviluppo territoriale. Consolidamento della cooperazione a livello internazionale. 35
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Grazie alla Politica di coesione...
Fino a ora, durante il periodo : Sono stati creati posti di lavoro - almeno 1/3 nelle PMI. è stato offerto un sostegno a PMI. Sono stati costruiti o ammodernati km di ferrovie. Sono stati costruiti o ammodernati km di strade. è stato fornito l’accesso alla banda larga a 5 milioni di cittadini. è stato garantito l’accesso all’acqua potabile a 3 milioni di cittadini. FSE: 15 milioni di partecipanti all’anno. 940 strumenti finanziari in 25 Stati membri, in grado di mettere insieme €8,36 mld di finanziamenti per capitali di garanzia, prestiti e garanzie. 36
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Politica di coesione UE e solidarietà
Nel 2002, a seguito delle gravi inondazioni che hanno colpito l’Europa centrale, è stato istituito il Fondo di solidarietà dell’UE (FSUE). Aiuti finanziari per la ricostruzione. Per fronteggiare le gravi calamità naturali ed esprimere la solidarietà dell’Unione nei confronti delle aree devastate. Il FSUE è intervenuto, fino a ora, in 56 casi di disastri naturali (incendi boschivi, terremoti, tempeste, siccità, inondazioni). Fino a questo momento 23 Stati membri hanno beneficiato di oltre 3,58 miliardi di EUR in aiuti.
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Esempi di progetti 38
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Grazie per l’attenzione
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