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Fil Ling 17-18 Lezioni 17-21.

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Presentazione sul tema: "Fil Ling 17-18 Lezioni 17-21."— Transcript della presentazione:

1 Fil Ling 17-18 Lezioni 17-21

2 Lezione 17 9/4/18 vi ricordo le 2 lezioni di recupero venerdì 13 aprile ore 14-16, aula D

3 Trattamento dei contesti intensionali in Russell
(1) Giovanni crede che la stella della sera appare alla sera (2) la stella della sera è la stella del mattino LL. se x = y e A, allora A(x/y) ? (3) Giovanni crede che la stella del mattino appare alla sera Secondo Russell non possiamo derivare (3) perché (2) non ha la forma "a = b" Infatti applicando la sua teoria delle descrizioni otteniamo:

4 contesti intensionali (cont.)
(2) la stella della sera è la stella del mattino (2') esiste esattamente un x che è stella della sera ed x è tale che esiste esattamente un y che è stella del mattino ed è tale che x = y Va notato che le regole della logica permettono di derivare, per es., che la stella del mattino è un pianeta da (2') e da (4) la stella della sera è un pianeta purché (4) sia a sua volta interpretata secondo la teoria delle descrizioni

5 Leggi sull'identità Autoidentità. x = x
Legge di Leibniz sull'indiscernibilità degli identici Versione logica che abbiamo utilizzato (trattando dei contesti intensionali), che permette di sostituire un termine "a" con un termine "b" in una frase, dopo aver dichiarato "a = b" versione ontologica (problematica): se due oggetti sono identici hanno le stesse proprietà Legge di Leibniz sull'identità degli indiscernibili (problematica) Versione logica: Se per ogni enunciato "aperto" A(x) possiamo asserire sia A(x/a) che A(x/b) allora possiamo asserire "a = b" Versione ontologica: Se due oggetti hanno le stesse proprietà allora sono lo stesso oggetto. Come morì Leibniz?

6 Lezioni 18-19 10/4/18 vi ricordo le 2 lezioni di recupero venerdì 13 aprile ore 14-16, aula D

7 Morte di Leibniz Come morì Leibniz? Monadnucleosis
Ma preferisco questa: cadde dalla finestra di una monade E di Russell ...

8 Morte di Russell Su Russell si danno queste: Perché? Su Ockham:
si tagliò, radendosi si perse in un circolo vizioso Perché? Su Ockham: si rase eccessivamente

9 Le critiche di Russell a Meinong
(R1) l’ammissione di oggetti impossibili comporta il rifiuto della legge logica di non contraddizione. (R2) L'enunciato "l’esistente quadrato rotondo è esistente" dovrebbe essere considerato vero da Meinong. (R3) Date queste difficoltà, e dal momento che la teoria delle descrizioni ci spiega come fare a meno di oggetti inesistenti, è meglio negare che vi siano oggetti inesistenti.

10 Problemi per la teoria delle descrizioni
La montagna d'oro è d'oro La montagna d'oro è possibile Il quadrato rotondo è impossibile Pinocchio è un oggetto fittizio Pinocchio è più famoso di Cenerentola Polifemo è più alto di Napolitano Tom crede che un fantasma ha urlato nella notte e John ritiene che esso sia prigioniero di un incantesimo

11 Lezioni 20-21 13/4/18

12 Lezioni 20-21 13/4/18

13 M. C. Baker, GLI ATOMI DEL LINGUAGGIO S. Pinker, WORDS AND RULES
             M. C. Baker, GLI ATOMI DEL LINGUAGGIO S. Pinker, WORDS AND RULES R. E. Nisbett, THE GEOGRAPHY OF THOUGHT, WHY WESTERNERS AND ASIANS THINK DIFFERENTLY AND WHY

14 Problemi per la teoria delle descrizioni
La montagna d'oro è d'oro La montagna d'oro è possibile Il quadrato rotondo è impossibile Pinocchio è un oggetto fittizio Pinocchio è più famoso di Cenerentola Polifemo è più alto di Napolitano Tom crede che un fantasma ha urlato nella notte e John ritiene che esso sia prigioniero di un incantesimo

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16 Domande per la parte II 1) Edoardo crede che l’autore di Ivanohe è inglese; l’autore di Ivanohe è l’autore di Waverley; eppure Edoardo non crede che l’autore di Waverley è inglese. Confrontare i diversi modi in cui Frege e Russell spiegano come ciò sia possibile, rispettivamente con la distinzione tra senso e referente e con la teoria delle descrizioni. 2) Mettere a confronto i punti di vista di Frege, Meinong e Russell riguardo all'enunciato "la montagna d’oro è una montagna" 3) Spiegare come Frege caratterizza la nozione di esistenza. 4) Confrontare il punto di vista di Meinong e quello di Russell rispetto alla frase “il quadrato rotondo non esiste”. 5) Confrontare i punti di vista di Frege, Meinong e Russell rispetto alla frase “il cavallo alato è bianco oppure il cavallo alato non è bianco”.

17 6) Presentare le argomentazioni che si possono addurre a sostegno della teoria degli oggetti di Meinong. 7) Dal punto di vista della teoria semantica di Frege quali tra questi enunciati (preso alla lettera, senza assumere che sia ellittico) è vero, falso o privo di valore di verità? In ciascun caso motivare la risposta. (a) Pinocchio è un burattino di legno; (b) nel romanzo Pinocchio, Mastro Geppetto è un elettricista; (c) Babbo Natale ha la barba bianca; (d) Pierino crede che Babbo Natale regala giocattoli ai bambini [assumere qui che Pierino è un bambino che crede ancora a Babbo Natale]. 8) Illustrate le argomentazioni con le quali Russell critica la teoria degli oggetti di Meinong. 9) Si potrebbe sostenere che ci sono enunciati problematici per la teoria delle descrizioni di Russell, nel senso che la teoria dovrebbe considerarli falsi, eppure potrebbero essere veri. Fornite opportuni esempi spiegando perché sono problematici per la teoria di Russell.

18 PARTE III

19 Russell e Frege sui nomi propri
I nomi propri sono visti come abbreviazioni di descrizioni definite "Apollo" = "il dio del sole" "Socrate" = "il maestro di Platone" "Platone" = "il filosofo greco che ha scritto un dialogo chiamato Timeo" Queste definizioni sono idiosincratiche: possono variare da soggetto a soggetto. Quindi, al livello dei nomi propri la lingua si trasforma in un "idioletto" I nomi "logicamente propri" hanno un riferimento diretto. Ma tali non sono i nomi propri del linguaggio ordinario

20 Russell sui deittici Nella misura in cui i deittici stanno per enti di cui abbiamo conoscenza diretta (acquaintance) allora sono nomi logicamente propri Abbiamo conoscenza diretta di dati sensoriali, (forse) di noi stessi [Russell lo ammette fino a un certo periodo della sua carriera] e di universali (il rosso, il triangolare, ecc.) Nella misura in cui i deittici sono usati per riferirsi a oggetti esterni sono abbreviazioni di descrizioni che comportano un riferimento diretto a dati sensoriali particolari. Esempio: "questo tavolo" = "il tavolo la cui presenza causa questo particolare dato sensoriale"

21 Frege sui deittici Anche per Frege i deittici corrispondono a descrizioni definite Quindi per Frege, i deittici hanno un senso, proprio come le descrizioni definite Ma, al contrario di Russell, Frege nega che enti particolari possano fare parte del senso Frege ammette che per il pronome "io" ci sia un senso specifico che cambia per ognuno di noi v. esempio del dottor Lauben nell'articolo "il pensiero" (1918)


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