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18 MAGGIO 2018 VENERDÌ - VII SETTIMANA DI PASQUA UFFICIO DELLE LETTURE

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Presentazione sul tema: "18 MAGGIO 2018 VENERDÌ - VII SETTIMANA DI PASQUA UFFICIO DELLE LETTURE"— Transcript della presentazione:

1 18 MAGGIO 2018 VENERDÌ - VII SETTIMANA DI PASQUA UFFICIO DELLE LETTURE
INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode.   Antifona Adoriamo Cristo Signore che manda il suo Spirito, alleluia. SALMO  66  Tutti i popoli glorifichino il Signore Sia noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani (At 28, 28) Dio abbia pietà di noi e ci benedica, * su di noi faccia splendere il suo volto;  perché si conosca sulla terra la tua via, * fra tutte le genti la tua salvezza.  Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.  Esultino le genti e si rallegrino, † perché giudichi i popoli con giustizia, * governi le nazioni sulla terra.  Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.  La terra ha dato il suo frutto. * Ci benedica Dio, il nostro Dio,  ci benedica Dio * e lo temano tutti i confini della terra. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Adoriamo Cristo Signore che manda il suo Spirito, alleluia.

2 Inno Ecco il gran giorno di Dio, splendente di santa luce: nasce nel sangue di Cristo l'aurora di un mondo nuovo. Torna alla casa il prodigo, splende la luce al cieco; il buon ladrone graziato dissolve l'antica paura. Gli angeli guardano attoniti il supplizio della croce, da cui l'innocente e il reo salgono uniti al trionfo. O mistero insondabile dell'umana redenzione: morendo sopra il patibolo Cristo sconfigge la morte. Giorno di grandi prodigi! La colpa cerca il perdono, l'amore vince il timore, la morte dona la vita. Irradia sulla tua Chiesa la gioia pasquale, o Signore, unisci alla tua vittoria i rinati nel battesimo. Sia lode e onore a Cristo, vincitore della morte, al Padre e al Santo Spirito ora e nei secoli eterni. Amen.

3 1^ Antifona Sono sfinito dal gridare nell'attesa del mio Dio
1^ Antifona Sono sfinito dal gridare nell'attesa del mio Dio. SALMO 68, 2-13   (I) Mi divora lo zelo per la tua casa Gli diedero da bere vino mescolato con fiele (Mt27, 34). Salvami, o Dio: * l'acqua mi giunge alla gola.  Affondo nel fango e non ho sostegno; † sono caduto in acque profonde * e l'onda mi travolge.  Sono sfinito dal gridare, † riarse sono le mie fauci; * i miei occhi si consumano nell'attesa del mio Dio.  Più numerosi dei capelli del mio capo * sono coloro che mi odiano senza ragione. Sono potenti i nemici che mi calunniano: * quanto non ho rubato, lo dovrei restituire?  Dio, tu conosci la mia stoltezza * e le mie colpe non ti sono nascoste.  Chi spera in te, a causa mia non sia confuso, * Signore, Dio degli eserciti; per me non si vergogni * chi ti cerca, Dio d'Israele.  Per te io sopporto l'insulto * e la vergogna mi copre la faccia;  sono un estraneo per i miei fratelli, * un forestiero per i figli di mia madre.  Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, * ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta.  Mi sono estenuato nel digiuno * ed è stata per me un'infamia.  Ho indossato come vestito un sacco * e sono diventato il loro scherno.  Sparlavano di me quanti sedevano alla porta, * gli ubriachi mi dileggiavano. Gloria al Padre e al Figlio, *  e allo Spirito Santo.  Come era nel principio e ora e sempre, *  nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Sono sfinito dal gridare nell'attesa del mio Dio.

4 2^ Antifona Hanno messo nel mio cibo veleno, nella mia sete mi hanno fatto bere l'aceto. SALMO 68, 14-22   (II) Mi divora lo zelo per la tua casa Gli diedero da bere vino mescolato con fiele (Mt27, 34). Ma io innalzo a te la mia preghiera, * Signore, nel tempo della benevolenza;  per la grandezza della tua bontà, rispondimi, * per la fedeltà della tua salvezza, o Dio.  Salvami dal fango, che io non affondi, † liberami dai miei nemici * e dalle acque profonde.  Non mi sommergano i flutti delle acque † e il vortice non mi travolga, * l'abisso non chiuda su di me la sua bocca.  Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia; * volgiti a me nella tua grande tenerezza.  Non nascondere il volto al tuo servo, * sono in pericolo: presto, rispondimi.  Avvicinati a me, riscattami, * salvami dai miei nemici.  Tu conosci la mia infamia, † la mia vergogna e il mio disonore; * davanti a te sono tutti i miei nemici.  L'insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno. † Ho atteso compassione, ma invano, * consolatori, ma non ne ho trovati. Hanno messo nel mio cibo veleno * e quando avevo sete mi hanno fatto bere l'aceto. Gloria al Padre e al Figlio, *  e allo Spirito Santo.  Come era nel principio e ora e sempre, *  nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Hanno messo nel mio cibo veleno, nella mia sete mi hanno fatto bere l'aceto.

5 3^ Antifona Cercate il Signore e avrete la vita, alleluia
3^ Antifona Cercate il Signore e avrete la vita, alleluia. SALMO 68, 30-37   (III) Mi divora lo zelo per la tua casa Gli diedero da bere vino mescolato con fiele (Mt27, 34). Io sono infelice e sofferente; * la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.  Loderò il nome di Dio con il canto, * lo esalterò con azioni di grazie,  che il Signore gradirà più dei tori, * più dei giovenchi con corna e unghie.  Vedano gli umili e si rallegrino; * si ravvivi il cuore di chi cerca Dio,  poiché il Signore ascolta i poveri * e non disprezza i suoi che sono prigionieri.  A lui acclamino i cieli e la terra, * i mari e quanto in essi si muove.  Perché Dio salverà Sion, † ricostruirà le città di Giuda: * vi abiteranno e ne avranno il possesso.  La stirpe dei suoi servi ne sarà erede, * e chi ama il suo nome vi porrà dimora. Gloria al Padre e al Figlio, *  e allo Spirito Santo.  Come era nel principio e ora e sempre, *  nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Cercate il Signore e avrete la vita, alleluia.

6 V. Per la tua risurrezione, o Cristo, alleluia, R
V. Per la tua risurrezione, o Cristo, alleluia, R. gioiscono i cieli e la terra, alleluia. Prima Lettura: Seconda lettera di san Giovanni, apostolo Chi rimane nella dottrina possiede il Padre e il Figlio Io, il presbitero, alla Signora eletta e ai suoi figli che amo nella verità, e non io soltanto, ma tutti quelli che hanno conosciuto la verità, a causa della verità che dimora in noi e dimorerà con noi in eterno: grazia, misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore. Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre. E ora prego te, Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto fin dal principio, che ci amiamo gli uni gli altri. E in questo sta l'amore: nel camminare secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete appreso fin dal principio; camminate in esso. Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo! Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse. Molte cose avrei da scrivervi, ma non ho voluto farlo per mezzo di carta e di inchiostro; ho speranza di venire da voi e di poter parlare a viva voce, perché la nostra gioia sia piena. Ti salutano i figli della eletta tua sorella. Responsorio R. Questo è il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre: non è nuovo, ma l'abbiamo avuto fin dal principio. * Camminate nella verità e nell'amore, alleluia. V. Seguite la via che il Signore vostro Dio vi ha prescritta, perché viviate. R. Camminate nella verità e nell'amore, alleluia.

7 Seconda Lettura: Dal «Trattato sulla Trinità» di sant'Ilario, vescovo (Lib. 2, 1, ; PL 10, ) Il dono del Padre in Cristo Il Signore comandò di battezzare nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Il catecumeno viene battezzato professando perciò la fede nel Creatore, nell'Unigenito, nel Dono. Unico è il Creatore di tutto. Uno infatti Dio Padre da cui hanno principio tutte le cose. Unico è anche l'Unigenito, il Signore Nostro Gesù Cristo, per mezzo del quale tutte le cose furono create, e unico lo Spirito dato in dono a tutti. Tutto è ordinato secondo le sue virtù e meriti; una la potenza da cui tutto procede; una la prole per la quale tutto è stato fatto; uno il dono della perfetta speranza. Non si troverà nulla che manchi ad una perfezione infinita. Nell'ambito della Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, tutto è perfettissimo: l'immensità nell'eterno, la manifestazione nell'immagine, il godimento nel dono. Ascoltiamo dalle parole dello stesso Signore quale sia il suo compito nei nostri confronti. Dice: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso» (Gv 16, 12). E' bene per voi che io me ne vada, se me ne vado vi manderò il Consolatore (cfr. Gv 16, 7). Ancora: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità» (Gv 14, 16-17). «Egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio» (Gv 16, 13-14). Insieme a tante altre promesse vi sono queste destinate ad aprire l'intelligenza delle alte cose. In queste parole vengono formulati sia la volontà del donatore, come pure la natura e il modo stesso del dono. Siccome la nostra limitatezza non ci permette di intendere né il Padre, né il Figlio, il dono dello Spirito Santo stabilisce un certo contatto tra noi e Dio, e così illumina la nostra fede nelle difficoltà relative all'incarnazione di Dio. Lo si riceve dunque per conoscere. I sensi per il corpo umano sarebbero inutili se venissero meno i requisiti per il loro esercizio. Se non c'è luce o non è giorno, gli occhi non servono a nulla; gli orecchi in assenza di parole o di suono non possono svolgere il loro compito; le narici se non vi sono emanazioni odorifere, non servono a niente. E questo avviene non perché venga loro a mancare la capacità naturale, ma perché la loro funzione è condizionata da particolari elementi. Allo stesso modo l'anima dell'uomo, se non avrà attinto per mezzo della fede il dono dello Spirito Santo, ha sì la capacità di intendere Dio, ma le manca la luce per conoscerlo. Il dono, che è in Cristo, è dato interamente a tutti. Resta ovunque a nostra disposizione e ci è concesso nella misura in cui vorremo accoglierlo. Dimorerà in noi nella misura in cui ciascuno di noi vorrà meritarlo. Questo dono resta con noi fino alla fine del mondo, è il conforto della nostra attesa, è il pegno della speranza futura nella realizzazione dei suoi doni, è la luce delle nostre menti, lo splendore delle nostre anime. Responsorio R. Per me è giunta l'ora di tornare da colui che mi ha mandato, non siate tristi e non tema il vostro cuore. * Io prego per voi il Padre, perché vi custodisca, alleluia. V. Se non vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando sarò andato, ve lo manderò. R. Io prego per voi il Padre, perché vi custodisca, alleluia.

8 Orazione O Dio nostro Padre, che con la glorificazione del tuo Cristo e con l'effusione dello Spirito Santo ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, fa' che, partecipi di così grandi doni, possiamo crescere nella fede e impegnarci sempre più nel tuo servizio. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.


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