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Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.

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Presentazione sul tema: "Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti."— Transcript della presentazione:

1 Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.
25 GIUGNO 2018 LUNEDÌ - XII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode.   Antifona Acclamiamo il Signore con canti di gioia! SALMO  66  Tutti i popoli glorifichino il Signore Sia noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani (At 28, 28) Dio abbia pietà di noi e ci benedica, * su di noi faccia splendere il suo volto;  perché si conosca sulla terra la tua via, * fra tutte le genti la tua salvezza.  Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.  Esultino le genti e si rallegrino, † perché giudichi i popoli con giustizia, * governi le nazioni sulla terra.  Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.  La terra ha dato il suo frutto. * Ci benedica Dio, il nostro Dio,  ci benedica Dio * e lo temano tutti i confini della terra. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Acclamiamo il Signore con canti di gioia!

2 Inno O Trinità beata, oceano di pace, la Chiesa a te consacra la sua lode perenne. Padre d'immensa gloria, Verbo d'eterna luce, Spirito di sapienza e carità perfetta. Rovéto inestinguibile di verità e d'amore; ravviva in noi la gioia dell'agape fraterna. O principio e sorgente della vita immortale, rivelaci il tuo volto nella gloria dei cieli. Amen.

3 1^ Antifona Buono è Dio con i giusti e i puri di cuore
1^ Antifona Buono è Dio con i giusti e i puri di cuore. SALMO 72, 1-12  (I)  Perché il giusto soffre Beato colui che non si scandalizza di me (Mt 11,6). Quanto è buono Dio con i giusti, * con gli uomini dal cuore puro!  Per poco non inciampavano i miei piedi, * per un nulla vacillavano i miei passi,  perché ho invidiato i prepotenti, * vedendo la prosperità dei malvagi.  Non c'è sofferenza per essi, * sano e pasciuto è il loro corpo.  Non conoscono l'affanno dei mortali * e non sono colpiti come gli altri uomini.  Dell'orgoglio si fanno una collana * e la violenza è il loro vestito.  Esce l'iniquità dal loro grasso, * dal loro cuore traboccano pensieri malvagi.  Scherniscono e parlano con malizia, * minacciano dall'alto con prepotenza.  Levano la loro bocca fino al cielo * e la loro lingua percorre la terra.  Perciò seggono in alto, * non li raggiunge la piena delle acque.  Dicono: «Come può saperlo Dio? * C'è forse conoscenza nell'Altissimo?».  Ecco, questi sono gli empi: * sempre tranquilli, ammassano ricchezze. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Buono è Dio con i giusti e i puri di cuore.

4 2^ Antifona I malvagi, che oggi ridono, domani piangeranno
2^ Antifona I malvagi, che oggi ridono, domani piangeranno. SALMO 72, 13-20  (II)  Perché il giusto soffre Beato colui che non si scandalizza di me (Mt 11,6). Invano dunque ho conservato puro il mio cuore * e ho lavato nell'innocenza le mie mani,  poiché sono colpito tutto il giorno, * e la mia pena si rinnova ogni mattina.  Se avessi detto: «Parlerò come loro», * avrei tradito la generazione dei tuoi figli.  Riflettevo per comprendere: * ma fu arduo agli occhi miei,  finché non entrai nel santuario di Dio * e compresi qual è la loro fine.  Ecco, li poni in luoghi scivolosi, * li fai precipitare in rovina.  Come sono distrutti in un istante, * sono finiti, periscono di spavento!  Come un sogno al risveglio, Signore, * quando sorgi, fai svanire la loro immagine. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona I malvagi, che oggi ridono, domani piangeranno.

5 3^ Antifona Chi si allontana da te perisce: mio bene è stare vicino a Dio. SALMO 72, (III) Supplica fiduciosa nell'afflizione Padre nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23, 46). Quando si agitava il mio cuore * e nell'intimo mi tormentavo,  io ero stolto e non capivo, * davanti a te stavo come una bestia.  Ma io sono con te sempre: * tu mi hai preso per la mano destra.  Mi guiderai con il tuo consiglio * e poi mi accoglierai nella tua gloria.  Chi altri avrò per me in cielo? * Fuori di te nulla bramo sulla terra.  Vengono meno la mia carne e il mio cuore; † ma la roccia del mio cuore è Dio, * è Dio la mia sorte per sempre.  Ecco, perirà chi da te si allontana, * tu distruggi chiunque ti è infedele.  Il mio bene è stare vicino a Dio: * nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,  per narrare tutte le tue opere * presso le porte della città di Sion. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Chi si allontana da te perisce: mio bene è stare vicino a Dio.

6 V. Dolci al mio palato le tue parole, Signore, R
V. Dolci al mio palato le tue parole, Signore, R. più che il miele alla mia bocca. Prima Lettura: Dal primo libro di Samuele 17, Davide combatte contro il gigante Golia In quei giorni i Filistei radunarono di nuovo l'esercito per la guerra e si ammassarono a Soco di Giuda e si accamparono tra Soco e Azeka, a Efes-Dammim. Anche Saul e gli Israeliti si radunarono e si accamparono nella valle del Terebinto e si schierarono a battaglia di fronte ai Filistei. I Filistei stavano sul monte da una parte e Israele sul monte dall'altra parte e in mezzo c'era la valle. Dall'accampamento dei Filistei uscì un campione, chiamato Golia, di Gat; era alto sei cubiti e un palmo. Aveva in testa un elmo di bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila sicli di bronzo. Portava alle gambe schinieri di bronzo e un giavellotto di bronzo tra le spalle. L'asta della sua lancia era come un subbio di tessitori e la lama dell'asta pesava seicento sicli di ferro; davanti a lui avanzava il suo scudiero. Egli si fermò davanti alle schiere d'Israele e gridò loro: «Perché siete usciti e vi siete schierati a battaglia? Non sono io Filisteo e voi servi di Saul? Scegliete un uomo tra di voi che scenda contro di me. Se sarà capace di combattere con me e mi abbatterà, noi saremo vostri schiavi. Se invece prevarrò io su di lui e lo abbatterò, sarete voi nostri schiavi e sarete soggetti a noi». Il Filisteo aggiungeva: «Io ho lanciato oggi una sfida alle schiere d'Israele. Datemi un uomo e combatteremo insieme». Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d'animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo». Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli fece indossare la corazza. Poi Davide cinse la spada di lui sopra l'armatura, ma cercò invano di camminare, perché non aveva mai provato. Allora Davide disse a Saul: «Non posso camminare con tutto questo, perché non sono abituato». E Davide se ne liberò. Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nel suo sacco da pastore che gli serviva da bisaccia; prese ancora in mano la fionda e mosse verso il Filisteo. Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell'aspetto.

7 Prima Lettura: Dal primo libro di Samuele 17, 1-10. 32
Prima Lettura: Dal primo libro di Samuele 17, Davide combatte contro il gigante Golia Il Filisteo gridò verso Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi il Filisteo gridò a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche». Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai insultato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e staccherò la testa dal tuo corpo e getterò i cadaveri dell'esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché il Signore è arbitro della lotta e vi metterà certo nelle nostre mani». Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse prontamente al luogo del combattimento incontro al Filisteo. Davide cacciò la mano nella bisaccia, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s'infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra e lo colpì e uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.   Responsorio R. Il Signore mi ha liberato dal leone e dall'orso, * mi libererà dalle mani dei nemici. V. Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia: io sono come in mezzo a leoni, che divorano gli uomini. R. Mi libererà dalle mani dei nemici.

8 Seconda Lettura: Dal trattato «L'ideale perfetto del cristiano» di san Gregorio di Nissa, vescovo (PG 46, ) Il cristiano è un altro Cristo Paolo ha conosciuto chi è Cristo molto più a fondo di tutti e con la sua condotta ha detto chiaramente come deve essere colui che da Cristo ha preso il suo nome. Lo ha imitato con tanta accuratezza da mostrare chiaramente in se stesso i lineamenti di Cristo e trasformare i sentimenti del proprio cuore in quelli del cuore di Cristo, tanto da non sembrare più lui a parlare. Paolo parlava ma era Cristo che parlava in lui. Sentiamo dalla sua stessa bocca come avesse chiara coscienza di questa sua prerogativa: «Voi volete una prova di colui che parla in me, Cristo» (cfr. 2 Cor 13, 3) e ancora: «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2, 20). Egli ci ha mostrato quale forza abbia questo nome di Cristo, quando ha detto che è la forza e la sapienza di Dio, quando lo ha chiamato pace e luce inaccessibile, nella quale abita Dio, espiazione e redenzione, e grande sacerdote, e Pasqua, e propiziazione delle anime, splendore della gloria e immagine della sostanza divina, creatore dei secoli, cibo e bevanda spirituale, pietra e acqua, fondamento della fede, pietra angolare, immagine del Dio invisibile, e sommo Dio, capo del corpo della Chiesa, principio della nuova creazione, primizia di coloro che si sono addormentati, esemplare dei risorti e primogenito fra molti fratelli, mediatore tra Dio e gli uomini, Figlio unigenito coronato di onore e di gloria, Signore della gloria e principio di ogni cosa, re di giustizia, e inoltre re della pace, re di tutti i re, che ha il possesso di un regno non limitato da alcun confine.

9 Seconda Lettura: Dal trattato «L'ideale perfetto del cristiano» di san Gregorio di Nissa, vescovo (PG 46, ) Il cristiano è un altro Cristo Lo ha designato con queste e simili denominazioni, tanto numerose che non è facile contarle. Se tutte queste espressioni si raffrontassero fra loro e si cogliesse il significato di ognuna di esse, ci mostrerebbero la forza mirabile del nome di Cristo e della sua maestà, che non può essere spiegata con parole. Ci svelerebbero però solo quanto può essere compreso dal nostro cuore e dalla nostra intelligenza. La bontà del Signore nostro, dunque, ci ha resi partecipi di questo nome che è il primo e più grande e più divino fra tutti, e noi, fregiati del nome di Cristo, ci diciamo «cristiani». Ne consegue necessariamente che tutti i concetti, compresi in questo vocabolo, si possono ugualmente vedere espressi in qualche modo nel nome che portiamo noi. E perché allora non sembri che ci chiamiamo falsamente «cristiani» è necessario che la nostra vita ne offra conferma e testimonianza. Responsorio R. Quelli che sperano in te, Signore, esultino senza fine. * In te si allieteranno quanti amano il tuo nome. V. Camminano, Signore, alla luce del tuo volto: sono sempre nella gioia. R. In te si allieteranno quanti amano il tuo nome.

10 Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.
Orazione Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell'amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla salda roccia del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.


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