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BATTESIMO DEL SIGNORE ANNO B
Mc 1,7-11
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In quel tempo, Giovanni proclamava:
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«Viene dopo di me colui che è più forte di me:
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io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali.
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Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
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Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni.
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E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba.
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E venne una voce dal cielo:
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«Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
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BATTESIMO DEL SIGNORE ANNO B
Mc 1,7-11
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TU SEI IL FIGLIO MIO, L’AMATO: IN TE HO POSTO IL MIO COMPIACIMENTO
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Il cuore della narrazione del battesimo di Gesù si trova nella solenne proclamazione divina: « Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Essa si compone di due frasi, entrambe tratte dall'Antico Testamento.
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«Tu sei il Figlio mio, l’amato»
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In Cristo la filiazione è naturale e non solo giuridica, è piena e perfetta, non è soltanto un dono divino offerto ad una creatura spesso infedele e ribelle. Marco con la dichiarazione: «Tu sei il Figlio mio» costruisce quasi un dialogo diretto tra il Padre e il Cristo. Tra loro corre un'intimità profonda, che si svela in questo momento capitale in cui Gesù riceve l'investitura ufficiale della sua missione salvifica davanti ad Israele e al mondo intero.
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«in Te ho posto il mio compiacimento»
«in Te ho posto il mio compiacimento»
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La Chiesa mentre contempla il Cristo che santifica le acque battesimali, vede in lui convergere le due grandi promesse messianiche, quella profetica e quella regale, quella della passione e quella della gloria, quella della morte redentrice e quella della pasqua liberatrice. Cristo è Servo obbediente ed è Figlio glorioso ed è a lui che si indirizza l'adorazione della comunità credente.
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Nella scena che si svolge sulle sponde del Giordano Marco fa anche convergere le due dimensioni essenziali dell'incarnazione.
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Da un lato, infatti, egli sottolinea la qualità concreta, storica e spaziale di quel momento: «viene da Nazaret»; «in quei giorni»; Gesù è in fila con altri uomini lungo quelle rive ed è battezzato da un uomo, Giovanni.
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Eppure, questa scena così umana e storica è attraversata dal divino e dal mistero: il cielo si squarcia; la voce del Padre è il segno di questa irruzione del divino ed è accompagnata dall'effusione dello Spirito Santo.
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Oggi, allora, celebriamo la grande svolta della vita di ogni credente, ma anche di quella dell'intera umanità poiché in Cristo, "Figlio di Dio" e presso il quale «non v'è preferenza di persone», lo Spirito di Dio è effuso su tutti gli uomini.
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TU SEI IL FIGLIO MIO, L’AMATO: IN TE HO POSTO IL MIO COMPIACIMENTO
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