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PubblicatoAmando Massa Modificato 6 anni fa
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Avanzamento manuale DOMENICA XXXII DEL TEMPO ORDINARIO/C
10 novembre 2013 2 Maccabei 7, Tessalomnicesi 2,16-3, Luca 20, 27-38 “DAVANTI A TE, PADRE, ANCHE I MORTI VIVONO” Avanzamento manuale
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sono familiari alla nostra vita non solo nel mese di novembre.
LA DOMANDA Il camposanto e la preghiera per i morti, sono familiari alla nostra vita non solo nel mese di novembre.
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sono un evidente richiamo alla vita oltre la morte.
Sulle tombe dei defunti ci esprimiamo con i segni dell’arte, del rispetto e della vita, come i fiori per noi in Europa, come il cibo per gli Africani. Perché? Fiori e cibo specialmente sono di più che un semplice segno di memoria e di nostalgia, di un affetto da ricordare; sono un evidente richiamo alla vita oltre la morte.
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sulla sua esistenza oltre la morte del corpo.
Anche il discorso sull’anima, che riempie infinite pagine dei filosofi, porta con sé irrimediabilmente la domanda sulla sua eternità, sulla sua esistenza oltre la morte del corpo.
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per il Regno di Dio”. L’anima è il passaporto per il cielo, “Ma come!
La scrittrice contemporanea L. Lander (nel suo romanzo “La casa delle farfalle nere”) lo dice in forma semplice in un dialogo. Il figlio domanda al padre: per il Regno di Dio”. “Che cosa vuol dire anima?” Il padre con un’occhiata sorpresa gli risponde: “Ma come! L’anima è il passaporto per il cielo,
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che ci porta nei cieli sconfinati,
Sembra normale, innato, istintivo pensare a una vita oltre la tomba, a quel viaggio dopo la morte che ci porta nei cieli sconfinati, “nella pianura celestiale della verità”,
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saranno pienamente soddisfatti.
come diceva Platone, dove il nostro bisogno di sapere e la nostra sete di vita saranno pienamente soddisfatti.
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pongono a Gesù la domanda con ironia, come un tranello
Nel Vangelo i Sadducei, molto saccenti, pongono a Gesù la domanda con ironia, come un tranello
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di chi sarà moglie nella vita eterna?
la donna che in terra ha avuto sette mariti, di chi sarà moglie nella vita eterna? Ma la domanda del cuore dell’uomo sulla vita eterna è molto seria.
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per darci un duplice grande insegnamento:
E Gesù prende la parola per darci un duplice grande insegnamento: 1- La vita eterna non è a immagine di questo mondo. Non è un prolungamento della vita presente. Non è una specie di proiezione ideale dei godimenti di questa vita.
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sarà una creazione nuova,
Sarà invece una assoluta novità di esistenza, sarà una creazione nuova, diversa e perfetta!
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per esempio la realtà degli Angeli,
Come esiste un ordine e nature diverse da questo mondo, per esempio la realtà degli Angeli, così Dio è capace di sorprenderci con una vita totalmente nuova,
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altro riflesso della sua realtà infinita,
della sua creatività senza limiti, della sua immagine di luce e splendore eterno.
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Una nuova creazione dunque; “cieli nuovi e terra nuova”
come dirà l’apostolo Pietro nella sua seconda lettera (cap.3,13).
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come una pianta che è tutta diversa dal seme che l’ha generata,
Qualche cosa di diverso che ha pure la continuità del presente, come una pianta che è tutta diversa dal seme che l’ha generata, eppure tutta contenuta in quel seme (1 Corinzi 15,35ss).
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ma la vita e la vita di Dio,
2 - “Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per Lui”. Così Gesù dice del Padre: “Dio dei vivi”. Perciò la parola ultima non è la morte, ma la vita e la vita di Dio,
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perché la vita di Dio è anima di tutti: per la forza stessa di Dio,
si vive “per Lui”, per la forza stessa di Dio, per la sua realtà che è “vita eterna” e da Lui ci è trasmessa.
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“scintille”, Il libro della Sapienza (3,7) dice che le anime sono
che partecipano della luce eterna di Dio. “Il suo spirito incorruttibile è in tutte le cose” (Sap 12,1).
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La vita di Dio con le sue stesse qualità è nell’uomo.
Lo stesso libro della Sapienza senza badare a troppe sottigliezze filosofiche afferma solennemente: “Dio ha creato l’uomo per l’immortalità e lo fece immagine della propria natura. Ma la morte è entrata nel mondo per l’invidia del diavolo e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono”. (Sap 2,23-24).
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e ce ne domanderà conto. perché Dio è geloso della vita dell’uomo
PRINCIPIO DI SAPIENZA E’ principio di sapienza la meditazione sulla morte. E’ la meditazione che ci dà il senso dei nostri limiti, mette un freno alla nostra arroganza, impedisce di farci padroni assoluti e di decidere della vita altrui, perché Dio è geloso della vita dell’uomo e ce ne domanderà conto.
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Ma non possiamo paralizzare la nostra vita
pensando sempre e solo alla morte. E’ un principio di sapienza pensare a Dio come il Dio dei vivi, fortificando e servendo la vita di ogni giorno.
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con un amore che vinca le torbidi suggestioni del male e della morte.
Dio vuole che attendiamo “ai vivi”, con un amore che vinca le torbidi suggestioni del male e della morte.
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Un amore di donazione piena,
Possiamo prepararci bene alla morte, vivendo fino all’ultimo le opere dell’amore, a imitazione di Gesù che sulla croce pensa a una preghiera salvifica anche per i suoi persecutori: “Padre perdona loro” Un amore di donazione piena, anche nell’ora della morte.
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“perché l’amore vince la morte”.
Il giudizio di Dio sarà sulle opere dell’amore “perché l’amore vince la morte”. (Cantico dei Cantici cap. 8).
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Sunto dell’Omelia odierna del Padre Dehoniano Natalino Costalunga ex missionario a Montevideo
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