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L’atunno sta arrivando …

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Presentazione sul tema: "L’atunno sta arrivando …"— Transcript della presentazione:

1 L’atunno sta arrivando …
p. 2ª Distacco Pallidi i loro visi e i singhiozzi infranti come di neve puri fiocchi o come sopra i miei baci le tue mani cadevano le foglie dell’autunno Guillaume Apollinaire

2 Foglie rosse, foglie gialle,
volan via come farfalle: resta nudo l’alberello, piange un poco e si dispera. «Ma verrà la primavera!» Lo conforta l’uccellino, «fiori e nidi tu riavrai e in letizia canterai!» G. Gasparini

3 Nulla è più bello dei frondosi e ampi
castagni a selve sterminate in mezzo a questi monti… Nulla è più dolce. Cascano con tonfi leggeri le castagne, e a quando a quando ne sguscia fresca sotto il piede una. Casca in gran copia e tutte l’erbe imbruna di bei cardi spinosi il frutto buono. G. Marradi

4 Il cielo ride con un suo riso turchino
benché senta l’inverno ormai vicino. Il bosco scherza con le foglie gialle benché l’inverno senta ormai alle spalle. Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo benché senta nell’onda il primo gelo. È sorto a piè di un poggio un pioppo ossuto e lungo un fiore strano, un fiore a ombrello, un fungo. M. Moretti

5 Quando la terra comincia a dormire sotto una coperta di foglie leggere, quando gli uccelli non cantano niente. Quando di ombrelli fiorisce la gente, quando si sente tossire la gente, tossire qualcuno, quando un bambino diventa un alunno. Ecco l’autunno! R. Piumini

6 Autunno malato Autunno malato e adorato morirai quando l’uragano soffierà sui roseti quando avrà nevicato sui frutteti. Povero autunno muori in biancore e ricchezza di neve e di frutti maturi. in fondo al cielo planano sparvieri sulle Nixi graziose dai capelli verdi e nane che non hanno mai amato. Sui confini lontani i cervi hanno bramito. E quanto amo stagione i tuoi suoni i frutti che cadono e che nessuno raccoglie il vento e la foresta che piangono tutte le loro lacrime d’autunno foglia a foglia le foglie pestate un treno che passa la vita che va. Guillaume Apollinaire Nixi: ninfe secondo la mitologia nordeuropea

7 La giornata del primo autunno.
è senza nuvole. Il fiume è gonfio fino all’orlo, lava le radici degli alberi, ondeggianti al guado …. Mi s’empie il cuore nel volgere lo sguardo e nel vedere il cielo silenzioso e l’acqua che fluisce. Sento la felicità diffondersi semplicemente intorno, come il sorriso sul viso di un bambino. Tagore

8 Un amoroso silenzio Autunno! Il nostro umile giardino per intero si spoglia, le foglie gialle se ne volano via, sospese nel vento, solo laggiù, lontano, si scorgono, sul fondo della valle, appassire i gonfi grappoli rosso-fiamma del sorbo. Il mio cuore è triste e lieto insieme, senza parlare stringo e riscaldo le tue piccole mani, ti guardo negli occhi, piango in silenzio, e non so dirti davvero quanto t’ami. Alesksej Tolstoj

9 Violini d’autunno Singhiozzi lunghi dai violini dell’autunno mordono il cuore con monotono languore. Ecco ansimando e smorto, quando suona l’ora, io mi ricordo gli antichi giorni e piango; e me ne vado nel vento ingrato che mi porta di qua e di là come fa la foglia morta. Paul Verlaine

10 Vorrei, pioggia d’autunno, essere foglia
che s’imbeve di te sin nelle fibre che l’uniscono al ramo, e il ramo al tronco, e il tronco al suolo, e tu dentro le vene passi, e ti spandi, e sì gran sete plachi. So che annunci l’inverno: che fra breve quella foglia cadrà, fatta colore della ruggine, e al fango andrà commista, ma le radici nutrirà del tronco per rispuntar dai rami a primavera. Vorrei, pioggia d’autunno, esser foglia, abbandonarmi al tuo scrosciare, certa che non morrò, che solo muterò volto sin che avrà la terra le sue stagioni, e un albero avrà fronde. Ada Negri

11 Settembre a Venezia Già di settembre imbrunano a Venezia i crepuscoli precoci e di gramaglie vestono le pietre. Dardeggia il sole l’ultimo suo raggio sugli ori dei mosaici ed accende fuochi di paglia, effimera bellezza. E cheta, dietro le Procuratie, sorge intanto la luna. Luci festive ed argentate ridono, van discorrendo trepide e lontane nell’aria fredda e bruna. Io le guardo ammaliato. Forse più tardi mi circonderò di queste grandi sere che son leste a venire, e più belle, più vive le lor luci, che ora un po’ mi disperano (sempre da me così fuori e distanti!) torneranno a brillare nella mia fantasia. E sarà vera e calma felicità la mia. Vincenzo Cardarelli

12 Composizione: Lulu Disegni di S. Hee, dal web Musica: Autumn rose, al pianoforte E. Cortazar


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