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DOCENTE: GIAMPIERO MONTANELLI

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Presentazione sul tema: "DOCENTE: GIAMPIERO MONTANELLI"— Transcript della presentazione:

1 DOCENTE: GIAMPIERO MONTANELLI g.montanelli@usl11.tos.it 3357434661
CORSO O.S.S. PSICOLOGIA DOCENTE: GIAMPIERO MONTANELLI

2 PRESA IN CARICO DELL’INDIVIDUO
La persona deve essere considerata sotto tre aspetti fondamentali: Bio – Patrimonio genetico Psico – Relazioni interpersonali – esperienze di vita Sociale – scuola – lavoro – relazioni amicali

3 DEFINIZIONE DI EMOZIONE
E’ UNA REAZIONE INTENSA CON INSORGENZA ACUTA DI BREVE DURATA CORRELATA AD UNO STILMOLO INTERNO O ESTERNO. LA SUA COMPARSA PROVVOCA UNA MODIFICAZIONE A LIVELLO SOMATICO, VEGETATIVO E PSICHICO. LE EMOZIONI MODIFICANO I PENSIERI LE EMOZIONI SONO IMPULSI AD AGIRE. DERIVA DAL LATINO: MOVEO CHE SIGNIFICA MOVIMENTO. DIVERSA DALL UMORE E DAL SENTIMENTO Quante emozioni conosciamo ??

4 CHE COSA E’ LA PSICHE

5 Che cos’ e’ la Psiche Teoria dell’Evoluzione tripartitica del Cervello
(MCLean 1984) Rettiliano Limbico Corticale Fa parte del nostro corpo Insieme di funzioni cerebrali - Le funzioni cerebrali hanno avuto un evoluzione nel tempo: Dal cervello rettiliano alla neocorteccia

6 CONCETTO DI BISOGNO CONCETTO DI MOTIVAZIONE
CHE COSA SI INTENDE PER BISOGNO E PER MOTIVAZIONE

7 La Motivazione nasce dal bisogno Assenza di Bisogno Assenza di Motivazione Assenza di attivazione Comportamentale La Motivazione regola le relazioni sociali e interpersonali

8 Ciascun livello di evoluzione cerebrale risponde a bisogni specifici
Bisogni biologici Cervello rettiliano Alimentazione – Riposo – Territorialità – Predazione – Riproduzione. Bisogni Sociali Cervello limbico Attaccamento – Accudimento – Agonistico – Sessuale – Cooperativo Bisogni Cognitivi Cervello Neocorticale Interpretazione – Lingusggio – Attribuzione di significati – previsioni – Ragionamento

9 La Salute secondo l’OMS "Uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità." (OMS, 1948) Secondo la Carta di Ottawa per la Promozione della salute, la salute è una risorsa per la vita quotidiana, non l’obiettivo del vivere. La salute è un concetto positivo che valorizza le risorse personali e sociali, come pure le capacità fisiche. La salute si raggiunge allorché gli individui sviluppano e mobilitano al meglio le proprie risorse, in modo da soddisfare prerogative sia personali (fisiche e mentali), sia esterne (sociali e materiali). Salute e malattia non sono pertanto condizioni che si escludono a vicenda,

10 Le Motivazioni regolano le relazioni sociali e le relazioni interpersonali Ogni forma di relazione può essere considerata come un insieme di regole di condotta sociale che prende il nome di: “sistema motivazionale interpersonale” Le Motivazioni che regolano le relazioni sociali e interpersonali sono: Attaccamento Accudimento Agonistico Sessuale Cooperativo

11 S.M. dell’Attaccamento Prima motivazione sociale attiva sin dai primi giorni di vita Caratterizzato dalle cure materne Determina lo sviluppo della personalità Cure inadeguate: Sviluppo di patologia Le dinamiche dell’Attaccamento sono strettamente correlate alla salute mentale

12 QUANDO SI ATTIVA IL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTO
QUANDO SI ATTIVA IL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTO? Per fatica – dolore fisico o emozionale Nella solitudine Percezione di vulnerabilità a pericoli ambientali Percezione di non essere in grado di soddisfare bisogni necessari per la sopravvivenza PERCHE’ SI ATTIVA? Per il raggiungimento di uno scopo legato alla RICERCA DI PROTEZIONE Impossibilità di conseguire tale scopo: DISTACCO EMOTIVO

13 S. M. dell’Accudimento S. M
S.M. dell’Accudimento S.M. DELL’ACCUDIMENTO RECIPROCO DELL’ATTACCAMENTO suddiviso in: - richiesta di accudimento - offerta di accudimento QUANDO SI ATTIVA - Segnali di richiesta di conforto e protezione - Percezione di fragilità dell’altro, maggiore è la fragilità,tanto più forte è la motivazione all’accudimento PERCHE’ SI ATTIVA Per il raggiungimento di uno scopo legato alla RICERCA DI SICUREZZA

14 S.M.AGONISTICO Atteggiamenti di competizione per mostrare potenza – superiorità – forza QUANDO SI ATTIVA *Percezione di risorse limitate * Segnali di sfida o confronto provenienti dall’altro *Giudizio – ridicolizzazione – colpevolizzazione – segnali di rango

15 PERCHE’ SI ATTIVA Per connotare il rango – sottomissione – dominanza Il sistema motivazionale cooperativo e sessuale disattiva l’agonismo

16 S.M. SESSUALE Ricerca del partner disponibile per l’accoppiamento, attraverso segnali di corteggiamento, quindi, vicinanza reciproca. QUANDO SI ATTIVA * Livelli variabili di ormoni sessuali * Segnali comportamentali seduttivi o chimici (feromoni) provenienti da un cospecifico * Stimolazioni artificiali (immagini) PERCHE’ SI ATTIVA * Per piacere orgasmico *Procreazione

17 S.M. COOPERATIVO Fare insieme agli altri per il conseguimento di un obiettivo in comune tra coloro che collaborano La collaborazione tra cospecifici è alla pari QUANDO SI ATTIVA * Percezione di un obiettivo comune (La risorsa non viene percepita come limitata) * Percezione dell’importanza degli altri individui interagenti per il raggiungimento dell’obiettivo * Segnali di non minaccia agonistica. la collaborazione tra cospecifici permette un efficienza superiore

18 Quando si disattiva:. Conseguimento della Meta. In caso di tradimento
Quando si disattiva: * Conseguimento della Meta * In caso di tradimento * Attivazione di altri s.m. Questo s.m. si differenzia dagli altri perché non è innato ma deve essere appreso nel corso della vita. E’ più complicato a metterlo in atto Nella relazione di aiuto attuare una relazione cooperativa fa raggiungere maggiori risultati

19 I SISTEMI MOTIVAZIONALI INTERPERSONALI PER CONCLUDERE:
ATTIVANO UN COMPORTAMENTO SPECIFICO HANNO UNA SPECIFICA FUNZIONE EVOLUTIVA (Garantiscono la sopravvivenza della specie) OGNUNO DI NOI, ALL’INTERNO DELLE RELAZIONI, ATTIVIAMO QUESTI SISTEMI OGNUNO DI NOI HA UN’ATTIVAZIONE DEL TUTTO SOGGETTIVA SULLA BASE DEL NOSTRO BISOGNO OGNUNO DI NOI HA UN’ATTIVAZIONE PREVALENTE SULLA BASE DELLA NOSTRA RELAZIONE CON LA FIGURA DI ATTACCAMENTO

20 SVILUPPO DELLA NOSTRA PERSONALITA’ SVILUPPO DELLA NOSTRA PERSONALITA’ Fattore determinante è la relazione che instauriamo con la figura di ATTACCAMENTO Per figura di attaccamento si intende: Quella persona che si prende cura e risponde ai bisogni del bambino dalla nascita.

21 DEPRIVAZIONE ADEGUATEZZA CONTINUITA’
Dagli anni 30 si inizia a studiare da vicino la relazione madre bambino: EMERGONO DAI PRIMI STUDI: conseguenze negative dei bambini a livello psichico conseguente al rapporto disturbato con la figura materna in termini di: DEPRIVAZIONE ADEGUATEZZA CONTINUITA’ CURE AFFETTIVE RICEVUTE DELLE

22 Contemporaneamente venivano effettuati studi su altre specie Harlow – Legame madre bambino Lorenz – Imprinting L’osservazione di piccoli macachi nel momento in cui vengono spaventati si dirigono verso la madre calda e accogliente e non verso la madre ricca di nutrimento L’osservazione sulle paperelle: iniziano a seguire il primo soggetto che si trovano di fronte nel momento della schiusa dell’uovo e quella figura diventa predominante

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24 Teoria dell’ATTACCAMENTO (Bowlby) LEGAME MADRE – BAMBINO DETERMINATO DALLE CURE MATERNE SULLA BASE DELLE CURE MATERNE FORNITE: - Attaccamento Sicuro - Attaccamento Insicuro Evitante - Attaccamento Insicuro Abivalente - Attaccamento Disorganizzato

25 ATTACCAMENTO SICURO: Madre disponibile a rispondere positivamente alle richieste di cura – vicinanza e conforto. Sensibili ai segnali di disagio Comportamento del bambino: Intorno ai dodici mesi, esplora l’ambiente con disinvoltura in situazioni estranee. Alla separazione dalla madre piange e riceve conforto al ricongiungimento – saluta con gioia.

26 ATTACCAMENTO INSICURO EVITANTE: Madre propensa a respingere o ignorare le richieste di vicinanza del bambino – mimica che trasmette segnali di distanza fisica – svalutanti nella richiesta dei bisogni e della vicinanza – segnali di rifiuto. Comportamento del bambino: Incapacità all’esplorazione dell’ambiente e allarmismo in presenza di estranei. La presenza della madre non lo rassicura – prova estremo disagio in assenza di lei – al suo ritorno non la saluta - dimostra pochi segni di angoscia alla separazione.

27 ATTACCAMENTO INSICURO AMBIVALENTE: Madre imprevedibile nelle cure materne – talvolta risponde appropriatamente alle richieste talvolta ignora. intrusive nelle attività esplorative del bambino limitandolo nelle proprie autonomie – la risposta alle cure è spesso contraddittoria – difficoltà a percepire i propri figli autonomi nelle iniziative. Comportamento del Bambino: Fortemente angosciato dalla separazione dalla madre – non facilmente rassicurato nel ricongiungimento – cerca il contatto e allo stesso tempo si oppone – si stringe alla mamma e contemporaneamente esprime rabbia nei loro confronti – inibito nel gioco esplorativo.

28 ATTACCAMENTO INSICURO DISORGANIZZATO: La madre è molto sofferente per mancanza di risoluzione di un lutto o di eventi traumatici (incesti – violenze) nella relazione originaria con la figura di attaccamento. Quesa mancanza di elaborazione può portare ad una ALTERAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA. QUINDI Madre spaventata - assente pur presente fisicamente – aspetto ipnotizzato. Comportamento del Bambino: Spaventato dalla madre durante l’accudimento – impossibilità da parte del bambino di allontarsi. L’impossibilità da parte del bambino di allontanarsi dalla madre spaventante lo porta alla dissociazione perdendo il contatto con la realtà.

29 MODELLI OPERATIVI INTERNI IL SISTEMA MOTIVAZIONALE DELL’ATTACCAMENTO OLTRE AD ORGANIZZARE IL COMPORTAMENTO INTERPERSONALE ED ESPERIENZA EMOTIVA ORGANIZZA LA RAPPRESENTAZIONE MENTALE DI SE’ E GLI ALTRI

30 ESEMPIO E’ FREQUENTE CHE UNA PERSONA GIA’ MALTRATTATA DA PADRE VIOLENTO TENDENZIALMENTE SCELGA UN PARTNER VIOLENTO

31 MODELLO OPERATIVO DA ATTACCAMENTO SICURO
La persona ha sviluppato un senso di fiducia nei confronti delle persone e della realtà – valuta positivamente le emozioni legate alla vicinanza con le persone – riesce ad elaborare il distacco dagli altri – capacità di elaborare i lutti - è aperto nei confronti dell’ambiente e con gli altri.

32 MODELLO OPERATIVO DA ATTACCAMENTO INSICURO EVITANTE
La persona ha sviluppato la capacità a non mostrare i bisogni di aiuto agli altri – non chiede aiuto – tende a farcela da solo – ha una valutazione negativa delle emozioni rispetto alla richiesta di aiuto – tende ad una spiccata autonomia da non interazione con gli altri – compulsiva fiducia in se’

33 MODELLO OPERATIVO INSICURO AMBIVALENTE
La persona è caratterizzata dall’incertezza – si attribuisce la colpa quando le cose non funzionano – tende ad attribuirsi la responsabilità – tende ad attuare comportamenti per sentirsi amato – l’insicurezza derivata dall’ambivalenza lo porta ad instaurare vicinanze strette e insicurezza nell’amabilità da parte dell’altro. Questa insicurezza lo porta ad avere paura nei rapporti d’intimità per paura di non essere amato Conclusione: Lo stile relazionale è segnato dall’evitamento della relazione – rinuncia all’esplorazione INCAPACITA’ DI PREVEDERE LA REALTA’

34 MODELLO OPERATIVO DISORGANIZZATO:
LA PERSONA TENDE A STARE A DISTANZA - SPICCATA TENDENZA AL CONTROLLO SUGLI ALTRI – NON SI PONE IL PROBLEMA DELL’AMABILITA’ MA TROVARE LA FORZA PER FRONTEGGIARE LA REALTA’ PERCEPITA COME PERICOLOSA TALE PERSONA VIVE CON LA SENSAZIONE DI MINACCIA CONTINUA.

35 ASSISTENZA ALLA PERSONA IN FASE DI LUTTO
IL LUTTO ASSISTENZA ALLA PERSONA IN FASE DI LUTTO

36 Che cosa si intende per LUTTO

37 FASI DEL LUTTO

38 MECCANISMO DI DIFESA FUNZIONALE AL DOLORE DA SEPARAZIONE
NEGAZIONE MECCANISMO DI DIFESA FUNZIONALE AL DOLORE DA SEPARAZIONE

39 CONTATTO CON LA REALTA’ CONSAPEVOLEZZA
DISPERAZIONE CONTATTO CON LA REALTA’ CONSAPEVOLEZZA

40 PERCEZIONE DI AVER SUBITO UNA INGIUSTIZIA
RABBIA PERCEZIONE DI AVER SUBITO UNA INGIUSTIZIA

41 PER IL SENSO DI REALTA’ PER ACQUISIZIONE DI CONSAPEVOLEZZA
DEPRESSIONE PER IL SENSO DI REALTA’ PER ACQUISIZIONE DI CONSAPEVOLEZZA

42 SENSO DI COLPA PERCEZIONE DI NON AVER FATTO ABBASTANZA PER EVITARE CIO’ CHE E’ ACCADUTO

43 ACCETTAZIONE CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTA’ E CAPACITA’ DI TOLLERARE LA REALTA’ STESSA

44 La comunicazione terapeutica efficace Che cos’è la comunicazione

45 La comunicazione è … un colabrodo (Umberto Eco)

46 OSS: “Come sta?” Il paziente indica il tubo di tracheotomia che ha nel collo. OSS: “Mi scusi.” Rendendosi conto che il paziente non può parlare, L’OSS prende taccuino e matita e scrive: Come sta? e porge taccuino e matita al paziente perché risponda. Il paziente prende taccuino e matita e scrive: Non sono sordo. (R. D. Laing)

47 GLI EFFETTI DELLA COMPLESSITA’
Tra quello che penso, quello che voglio dire, quello che credo di dire, quello che dico, quello che voi volete sentire, quello che voi volete capire, quello che voi credete di capire, quello che capite, ci sono almeno OTTO possibilità di … non capirsi per niente!


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