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nel Diciassettesimo secolo

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Presentazione sul tema: "nel Diciassettesimo secolo"— Transcript della presentazione:

1 nel Diciassettesimo secolo
Itinerari musicali La musica in Europa nel Diciassettesimo secolo

2 Itinerari musicali LA NASCITA DELL’ORATORIO MUSICALE
L’Oratorio: un luogo per pregare Verso la metà del Cinquecento il sacerdote fiorentino Filippo Neri ( ), che aveva acquisito presso la chiesa di san Marco in Firenze grande familiarità con la musica e la lauda, divenuto prete a Roma fondò una comunità di laici e religiosi per condividere momenti di formazione e preghiera comune e un ideale di carità ispirato a quello degli apostoli. Johnny Dorelli impersona Filippo Neri nel film per la TV State buoni se potete (1983) Gigi Proietti impersona Filippo Neri nel film per la TV Preferisco il Paradiso (2010)

3 Chiesa Nuova o Santa Maria in Vallicella
Itinerari musicali LA NASCITA DELL’ORATORIO MUSICALE L’Oratorio: un luogo per pregare L’organizzazione fu riconosciuta nel 1575 dal papa Gregorio XIII (che promuoverà anche una riforma del calendario entrata in vigore nel 1582) col nome di Congregazione dell’Oratorio cui fu affidata la chiesa di Santa Maria in Vallicella. I momenti di incontro più importanti avvenivano alla domenica e nei giorni festivi dopo il Vespro e presero il nome di oratorio vespertino. Chiesa Nuova o Santa Maria in Vallicella Roma

4 Itinerari musicali LA NASCITA DELL’ORATORIO MUSICALE
L’oratorio: un luogo per pregare Per Oratorio si intendeva sia il luogo, sia l’evento di preghiera che comprendeva una molteplicità di aspetti: una passeggiata processione verso il Gianicolo, la recitazione di sermoni da parte di fanciulli, il canto di laudi, tutti elementi sapientemente utilizzati per attirare un numero elevato di persone. Gigi Proietti impersona Filippo Neri nel film per la TV Preferisco il Paradiso (2010) Fra il 1563 e il 1600 per l’Oratorio filippino furono stampate nove raccolte di laudi i cui autori delle musiche furono Giovanni Animuccia ( ) e lo spagnolo Francisco Soto de Langa ( ). I testi erano per lo più anonimi. Le musiche si ispiravano alle canzonette e alle villanelle. Cantico della Beata Vergine di F. Soto 1568

5 Itinerari musicali LA NASCITA DELL’ORATORIO MUSICALE
L’oratorio del Crocifisso Negli stessi anni dell’Oratorio di Filippo Neri, sempre a Roma, nasceva l’importante congregazione di preghiera della Compagnia del SS. Crocefisso presso la chiesa di San Marcello al Corso di cui fecero parte esponenti del più alto clero, tra cui lo stesso papa Giulio III, protettore del Palestrina, e della nobiltà romana. Durante le processioni quaresimali partecipavano nutriti gruppi di fedeli e carri allegorici. Vennero chiamati illustri musicisti come Luca Marenzio (Coccaglio, BS, 1554 – Roma, 1599) e Palestrina per conferire maggior solennità con le loro composizioni. San Marcello al Corso Roma Fondata da papa Marcello nel IV sec. Ricostruita dal 1519 dopo un incendio, dal Sansovino e dal Sangallo.

6 Chiesa Nuova o Santa Maria in Vallicella
Itinerari musicali LA NASCITA DELL’ORATORIO MUSICALE L’oratorio del Crocifisso Elementi drammatici negli oratori Progressivamente nei consueti canti devozionali furono inseriti elementi drammatici anche in forma dialogata. Presso i filippini il processo ebbe il suo culmine con l’opera di Giovanni Felice Anerio col suo Teatro armonico spirituale di Madrigali a cinque, sei, sette e otto voci (1619). Presso il Crocifisso, diversamente dall’Oratorio della Vallicella, si sviluppò un tipo di Oratorio in latino. Le parti, in entrambi i luoghi, erano sostenute da interpreti solamente maschili. Chiesa Nuova o Santa Maria in Vallicella Roma San Marcello al Corso Roma Fondata da papa Marcello nel IV sec. Ricostruita dal 1519 dopo un incendio, dal Sansovino e dal Sangallo.

7 Itinerari musicali LA NASCITA DELL’ORATORIO MUSICALE
Fra secondo e terzo decennio del Seicento si ritrovano composizioni denominate indifferentemente oratorio, dialogo, historia cantata con testi tratti dalla Bibbia o dalle vite dei santi. L’organico è costituito: da coro e solisti, che cantano le parti dei personaggi, da un basso continuo con l’aggiunta, a volte, di due violini. L’Oratorio è stato definito più volte teatro senza scena: gli ambienti della narrazione cantata sono affidati all’immaginazione del pubblico. Le prime composizioni si devono a musicisti legati al melodramma come il sacerdote Stefano Landi (Roma, 1587–1639) ed Emilio de’ Cavalieri che nel 1600 rappresentò nella chiesa di Santa Maria della Vallicella degli oratoriani La Rappresentatione di Anima et di Corpo.

8 Itinerari musicali IL PRIMO ORATORIO IN MUSICA IN LINGUA VOLGARE
La Rappresentatione di Anima et di Corpo dramma in tre atti "posto in musica per recitar cantando" composto da Emilio de' Cavalieri (Roma, 1550–1602) su libretto di Agostino Manni Nel febbraio del 1600 Emilio de’ Cavalieri, membro della Camerata de’ Bardi, che aveva curato gli intermedi per la Pellegrina nel 1589, fece rappresentare a Roma, presso l’Oratorio della Chiesa Nuova della Congregazione di S. Filippo Neri, il dramma allegorico Rappresentatione di Anima et di Corpo in cui recitazione, canto e messa in scena s’intrecciavano con danze e gestualità: Busto di Emilio de' Cavalieri sulla tomba nella Basilica dell'Ara Coeli a Roma «Un primo esempio di quello stile che sarà denominato recitar cantando che costituirà l’obiettivo dichiarato di Rinuccini e di Peri con la loro Euridice dell’ottobre del 1600».

9 La Rappresentatione di Anima et di Corpo
Oratorio in tre Atti d'Emilio de’ Cavalieri Testi di Agostino Manni Luanda Siqueira Anima Peter de Laurentiis Corpo Bertrand Dazin Inteletto & Piacere Julien Michaud Consiglio Eva Zaïcik Angelo custode & Anima beata Martial Pauliat Tempo & Anima dannata Sarah Richards Vita Mondana & Anima beata Jean-Christophe Lanièce Mondo & Anima dannata Camille Antoinet violon Nicolas Sansarlat alto Benoît Tainturier cornets à bouquin & flûte à bec Frédéric Malmasson Anne Dumont sacqueboute ténor Daniel Savoyaud sacqueboute basse Leonardo Loredo de Sá direction ENSEMBLE «IL BALLO» Isabelle Dumont viole de gambe & lirone Marjolaine Cambon viole de gambe Anne Dumont clavecin & orgue positif Yvan Garcia Vincent Maurice théorbe Leonardo Loredo de Sá luth & guitare Création pour le Festival des Arts Sacrés d'Evron Juillet (Luglio) 2011

10 Video su YouTube

11 Itinerari musicali L’ORATORIO MUSICALE IN LATINO
Giacomo Carissimi, sacerdote (Marino, Roma, 1674) Si deve al sacerdote Giacomo Carissimi il modello di Oratorio in latino. A noi ne sono arrivati oltre trenta, assieme a numerosi brani sacri e a più di 200 cantate profane. Fu maestro dai tratti molto affabili, assai amato dagli allievi provenienti da tutt’Europa tra cui Marc-Antoine Charpentier ( ) e la Regina Cristina di Svezia ( ) trasferitasi a Roma dopo la sua conversione al cattolicesimo e l’abdicazione al trono (1654). Pare che tutti i suoi Oratori fossero stati eseguiti presso la Congregazione del Crocefisso. Tra di essi Diluvium universale, Judicium Salomonis, Jephte. Giacomo Carissimi ( )

12 Itinerari musicali L’ORATORIO MUSICALE IN LATINO
Giacomo Carissimi, sacerdote (Marino, Roma, 1674) Caratteri dell’oratorio in latino Sono composizioni in un’unica parte, a volte divise in due, prima e dopo un sermone, i cui testi, a volte elaborati in forma poetica, tratti dalla Bibbia, sono di autore ignoto. Al loro interno si distinguono le parti del coro da quelle del o dei narratori. Il coro a sua volta è narratore, personaggio (il popolo), commentatore e invitante alla riflessione e alla contempla-zione. Gli assolo assumono la forma del recitativo con momenti ariosi. Sul piano musicale sono di rilievo i centri tonali e le funzioni primarie di un linguaggio armonico. Il coro, di conseguenza, procede spesso in modo omoritmico e, a volte, omofonico (all’unisono).

13 Itinerari musicali L’ORATORIO MUSICALE IN LATINO
Giacomo Carissimi, sacerdote (Marino, Roma, 1674): Jephte L’oratorio Jephte (composto tra Non si conosce la data della prima rappresentazione) considerato uno dei grandi capolavori del genere, rievoca la storia di questo condottiero degli Israeliti che, per propiziarsi la vittoria sugli Ammoniti, fa voto di immolare in sacrificio a Dio la prima persona che gli verrà incontro dopo la vittoria. Gli si presenta l’unica sua figlia e la gioia del successo si trasforma repentinamente in tragedia e in un accorato lamento che accosta, in stridente contrasto, la vittoria di Israele con la morte della vergine: “In laetitia populi, in victoria Israel et gloria patris mei, ego sine filiis virgo, ego filia unigenita moriar et non vivam” A questo lamento risponde, in chiusura, uno struggente coro a sei voci. (Il testo è tratto dal Libro dei Giudici, cap. XI, con aggiunte di fonte ignota, ma forse dello stesso Carissimi) La figlia di Jephte va incontro al padre (1713) di Giovanni Antonio Pellegrini (1675–1741)

14 Itinerari musicali L’ORATORIO MUSICALE IN LATINO
Giacomo Carissimi, sacerdote ( ): La drammaturgia di Jephte Dal punto di vista drammatico questo oratorio si divide in tre parti: la scena della battaglia la festa per la vittoria la tragica conclusione A ciascuna di queste corrisponde un diverso carattere musicale, secondo una retorica largamente condivisa all’epoca: i cambi di tonalità da maggiore a minore e viceversa, l’uso di pause in funzione espressiva, il prolungarsi al canto di note dissonanti con il basso continuo, l’uso di intervalli aspri, per lo più diminuiti o tritoni (quarta aumentata o quinta diminuita). La figlia di Jephte va incontro al padre (1713) di Giovanni Antonio Pellegrini (1675–1741)

15 Itinerari musicali L’ORATORIO MUSICALE IN LATINO
Giacomo Carissimi, sacerdote ( ): La forma musicale di Jephte Dal punto di vista della forma musicale lo Jephte è, come l’opera coeva, un susseguirsi di recitativi, cori e arie che rappresentano i personaggi del dramma: Historicus (il narratore), che può essere il Coro stesso Jephte, Filia. A costoro si aggiunge L’Echo, la risposta delle montagne al lamento della vergine È un’opera profondamente unitaria in cui la recitazione gioca un ruolo decisivo; ed è proprio questa profonda compenetrazione tra musica e azione drammatica a renderlo un capolavoro. La figlia di Jephte va incontro al padre (1713) di Giovanni Antonio Pellegrini (1675–1741)

16 LA MUSICA NEL SEICENTO Itinerari musicali
MUSICA PER NARRARE STORIE SACRE Itinerari musicali Giacomo Carissimi ( ) Jephte (1650 circa) La figlia di Jephte va incontro al padre (1713) di Giovanni Antonio Pellegrini (1675–1741) «Il Giardino Armonico» Orchestra da camera di Milano specializzata nell'esecuzione di musica antica, in particolare barocca Direttore Giovanni Antonini Sottotitolazione in latino e italiano Video su YouTube

17 Itinerari musicali L’ORATORIO IN VOLGARE, L’ORATORIO IN EUROPA, LA CANTATA SACRA L’oratorio in volgare: Alessandro Stradella, Bologna (o Nepi nel Viterbese), 1643 – Genova, 1682. Presso la Chiesa Nuova alla Vallicella dei Filippini, dopo il de’ Cavalieri, il massimo esponente dell’Oratorio fu Alessandro Stradella ( ) prolifico autore oltre che di Oratori, di opere teatrali, di numerose cantate profane e sacre e di composizioni orchestrali. I suoi Oratori e le sue opere teatrali spiccano per l’intensa drammaticità dei personaggi spesso contrapposti. Utilizza molto, oltre ai recitativi espressivi, anche le arie. Il coro, diversamente dagli Oratori in latino, non riveste importanza cruciale. Dal punto di vista strumentale, Stradella anticipò la struttura del concerto grosso di Arcangelo Corelli ( ). Di lui ci occuperemo nell’ambito della Musica vocale e strumentale del Seicento.

18 Itinerari musicali L’ORATORIO IN VOLGARE, L’ORATORIO IN EUROPA, LA CANTATA SACRA La diffusione degli oratori Verso la metà del Seicento, il papa Urbano VIII, sostenitore del melodramma (fu amico di G. Galilei, ma questo non evitò allo scienziato d’essere condannato dal Tribunale Romano dell’Inquisizione), si fece promotore della produzione ed esecuzione di numerosi Oratori in latino. Alla fine del secolo Livio Odescalchi, nipote del papa Innocenzo XI, divenne un importante committente di Oratori. A Venezia vi fu una notevole produzione di Oratori in latino, le cui esecuzioni venivano affidate alle fanciulle degli orfanotrofi. L’Oratorio in volgare si diffuse prevalentemente nel nord Italia: Modena, Bologna, Mantova, Ferrara, Firenze. (Firenze, 5 aprile 1568 Roma, 29 luglio 1644 Papa dal 1623

19 L’ORATORIO IN VOLGARE, L’ORATORIO IN EUROPA, LA CANTATA SACRA
I compositori italiani Antonio Bertali e Antonio Draghi scrissero Oratori per la Corte di Vienna. In Francia l’Oratorio fu fatto conoscere da musicisti formatisi in Italia, tra cui il parigino Marc-Antoine Charpentier (1634 circa–1704) allievo del Carissimi. I primi avvii si ebbero all’inizio del XVIII secolo. In Inghilterra lo sviluppo dell’Oratorio si ebbe tardi legandosi più al teatro che a istituzioni religiose. La Germania è da considerarsi un caso a sé. Non fu presa a modello la forma italiana, ma attinse alla tradizione religiosa popolare e alla musica devozionale luterana. La prima composizione in senso strettamente di Oratorio si ebbe con l’opera Historia der Geburt Christi, Storia della nascita di Cristo (1664), di Heinrich Schütz in cui il testo evangelico viene suddiviso in recitativi e cori col sostegno di strumenti e basso continuo.

20 Itinerari musicali L’ORATORIO IN VOLGARE, L’ORATORIO IN EUROPA, LA CANTATA SACRA Heinrich Schütz (1585–1672) Allievo del veneziano Giovanni Gabrieli, può essere considerato il maggiore musicista luterano del Seicento, maestro della cappella di corte di Dresda dal 1617 sino alla morte. Le sue opere si ispirano a quelle del maestro anche nei titoli come le Symphoniae sacrae. Pubblicò a Venezia Il primo libro de’ madrigali su testi del Marino e realizzò la trasposizione in tedesco della Dafne di Rinuccini-Peri. Nel genere oratoriale compose le Sette parole di Cristo (1645) le Historiae di Pasqua e Natale e le Passioni di Matteo, Luca e Giovanni. Come brani per liturgie luterane, compose le Esequie musicali e i Piccoli concerti spirituali. Di Schütz ascolteremo Alleluja – Lobet den Herren nell’esecuzione del «Vox Luminis & Capriccio Stravagante» diretti da Skip Senpé - Utrecht 2016

21 Itinerari musicali Heinrich Schütz (1585–1672) Salmo 150 Alleluja!
Lobet den Herren in seinem Heiligtum, Lobet ihn in der Feste seiner Macht. Lobet ihn in seinen Taten, Lobet ihn in seiner großen Herrlichkeit. Lobet ihn mit Posaunen, Lobet ihn mit Psaltern und Harfen. Lobet ihn mit Pauken und Reigen, Lobet ihn mit Saiten und Pfeifen. Lobet ihn mit hellen Cymbalen, Lobet ihn mit wohl klingenden Cymbalen. Alles, was Athem hat, Lobe den Herrn. Alleluia! Lodate il Signore nel suo santuario, Lodalo nella celebrazione della sua potenza. Lodalo nelle sue azioni, Lodalo nella sua grande gloria. Lodalo con le trombe, Lodalo con salterio e arpe. Lodalo con timpani e canti, Lodalo con corde e pifferi. Lodalo con cembali luminosi, Lodalo con il suono giusto dei cembali. Tutto ciò che ha respiro, Lodi il Signore.

22 Alleluja! Lobet den Herren in seinem Heiligtum, Lobet ihn in der Feste seiner Macht. Lobet ihn in seinen Taten, Lobet ihn in seiner großen Herrlichkeit. Lobet ihn mit Posaunen, Lobet ihn mit Psaltern und Harfen. Lobet ihn mit Pauken und Reigen, Lobet ihn mit Saiten und Pfeifen. Lobet ihn mit hellen Cymbalen, Lobet ihn mit wohl klingenden Cymbalen. Alles, was Athem hat, Lobe den Herrn. Video su YouTube

23 Itinerari musicali L’ORATORIO IN VOLGARE, L’ORATORIO IN EUROPA, LA CANTATA SACRA La cantata sacra È molto simile all’Oratorio trattandosi di teatro senza scena o teatro dell’immaginario. La produzione italiana di Cantate sacre fu molto limitata e la durata minore rispetto all’Oratorio, poiché non prevedeva l’intervento del coro. Esponente di spicco fu Alessandro Stradella. In ambito luterano la Cantata sacra ebbe notevole diffusione essendo affine al Corale, tanto che si crearono delle opere con entrambe le caratteristiche: assoli e coro. I testi biblici vengono rielaborati con l’inserimento di elementi devozionali popolari. I compositori più rappresentativi furono Samuel Scheidt ( ) autore dei Newe geistliche Concerten (Nuovi concerti sacri), Dietrich Buxtehude ( ) e Johann Sebastian Bach autore di più di 250 cantate sacre.

24 Itinerari musicali L’ORATORIO IN VOLGARE, L’ORATORIO IN EUROPA, LA CANTATA SACRA Aria di chiesa, Pietà Signore, Attribuita a Stradella Le origini della composizione sono un mistero. In realtà, è stato messo in dubbio che Stradella ne sia stato l’autore. Per diversi motivi si suppone che sia stata composta da Fétis, Niedermeyer o Rossini. l dubbio che si tratti di un lavoro di altri viene fortemente alimentato dal carattere romantico e risoluto di cui l’aria fa sfoggio egregiamente. Alcuni storici ritengono possa trattarsi di uno scherzo che Gioacchino Rossini ha voluto giocare a nome del suo illustre predecessore. Tuttavia, dal momento che nelle prima metà del ‘900 la New York State School Music Association ha attribuito la paternità di questa aria a Stradella, il suo nome appare nei titoli come suo autore (sovente però l’autore è indicato come Anonimo).

25 Itinerari musicali 1978 Un Natale speciale con Luciano Pavarotti
L’ORATORIO IN VOLGARE, L’ORATORIO IN EUROPA, LA CANTATA SACRA 1978 Un Natale speciale con Luciano Pavarotti nella Cattedrale di Notre Dame a Montreal, accompagnato da un coro di ragazzi, Les Petits Chanteurs du Mont-Royal e un coro di adulti, Les Disciples de Massenet Direttore d'orchestra: Franz-Paul Decker

26 Itinerari musicali PIETÀ, SIGNORE Pietà, Signore, di me dolente,
Signor, pietà! Se a te giunge il mio pregar non mi punisca il tuo rigor: Meno severi, clementi ognora, volgi i tuoi sguardi sopra di me! Non fia mai che nell’inferno sia dannato nel fuoco eterno dal tuo rigor: gran Dio! Video su YouTube


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