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Paolucci, Signorini La storia in tasca
Dal Mille alla metà del Seicento Volume 3 12. Riforma protestante e riforma cattolica 13. Il Seicento: un’età di contrasti 14. Due modelli di Stato: assoluto e costituzionale 15. La rivoluzione scientifica del Seicento Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013
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Capitolo 14 Due modelli di Stato: assoluto e costituzionale
Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013
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La Francia verso la monarchia assoluta
In Francia, nel 1610, sali al trono il giovane Luigi XIII, figlio di Enrico IV, che si giovò per quasi vent’anni della collaborazione di un primo ministro abile ed energico, il cardinale Richelieu, che di Luigi XIII voleva fare un monarca assoluto, sgretolando un poco alla volta il potere dei nobili. - Contro i molti privilegi degli aristocratici, Richelieu creò gli intendenti, funzionari di origine borghese che sostituirono progressivamente i nobili di spada nel governo delle province. L’opera di Richelieu fu continuata dopo la sua morte dal cardinale Mazzarino che fu primo ministro di Luigi XIV, divenuto re a soli cinque anni, nel 1643. - I nobili, naturalmente, non rimasero a guardare, e manifestarono il loro malcontento per mezzo di rivolte armate, durante le quali istigavano la popolazione perché insorgesse contro il re. La più violenta è nota come rivolta della Fronda (dal nome francese della fionda, l’arma usata dai popolani). La rivolta ebbe inizio nel 1648 e, dopo una sosta, riprese due anni più tardi, con maggiore violenza. Mazzarino riuscì infine a domarla nel 1653. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013
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Il re Sole Simbolo del sovrano era il Sole, immagine di grandezza e di splendore, e col soprannome di «re Sole» Luigi XIV passò alla storia. - Seguendo l’esempio del re di Francia, principi e re d’Europa si costruirono magnifiche regge e presero a modello, nelle loro corti, i costumi della corte di Versailles. - La lingua francese si diffuse rapidamente fra le persone colte e raffinate di ogni paese e sostituì il latino nei rapporti diplomatici fra Stato e Stato. - La vita di corte a Versailles è regolata da una rigida etichetta, che tutti i cortigiani sono obbligati a rispettare con scrupolo. L’etichetta prescrive minutamente quale comportamento tenere nelle diverse occasioni della giornata. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013
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Luigi XIV e l’assolutismo: il potere illimitato del re
Mentre i nobili, resi ormai inoffensivi, trascorrevano il loro tempo fra l’ozio e gli intrighi di corte, Luigi XIV riorganizzava profondamente lo Stato. Alla morte di Mazzarino, egli soppresse la carica di primo ministro e riunì nella sua persona tutta l’autorità sovrana. Rafforzò nelle province il potere degli intendenti, i funzionari creati da Richelieu che dovevano al re carica e carriera e gli erano perciò fedelissimi. Pose a capo dell’esercito uomini di sua fiducia. Dopo aver concentrato nelle sue mani tutti i poteri, egli poteva ben affermare: «Lo Stato sono io». Con ciò intendeva dire che tutto in Francia dipendeva da lui: le leggi e le tasse, l’esercito e la giustizia, i sudditi stessi con tutti i loro beni. - Il re Sole intervenne pesantemente nella vita economica del paese: scoraggiò, l’acquisto di merci all’estero con l’imposizione di forti tasse e favorì lo sviluppo di manifatture dipendenti dallo Stato. - Si pensava che la ricchezza di un paese dipendesse dalla quantità di oro e argento che esso possiede, perciò le esportazioni (che procurano denaro alle casse dello Stato) dovevano superare le importazioni (che invece lo sottraggono). - La monarchia fece ogni sforzo per sostenere l’attività delle compagnie commerciali francesi: attraverso esse la Francia poté impadronirsi di alcune basi in India e fondare in America un’immensa colonia, chiamata Louisiana. Essa andava ad aggiungersi ai possedimenti francesi in Canada (Quebec) e nelle Antille (Guadalupa, Martinica). Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013
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Il re perseguita gli Ugonotti in Francia e in politica estera mira al predominio sull’Europa
Luigi XIV annulla l’Editto di Nantes che proteggeva i protestanti di fede ugonotta. Questi ultimi abbandonano la Francia e si rifugiano in Olanda e Inghilterra. Nel frattempo, per imporre la propria egemonia su tutta l’Europa, Luigi XIV scatena guerre contro l’Olanda e gli Asburgo d’Austria di Spagna. Forte del primo esercito di Stato (non più mercenario) riportò numerose vittorie ma non poté sconfiggere le potenze rivali nel frattempo alleatesi fra loro. - Gli ugonotti erano soprattutto mercanti, imprenditori e artigiani. - La Francia rinuncia alle sue vittorie stringendo la pace di Ryswich nel 1697. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013
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La guerra di successione spagnola
Cartina p. 287 - L’ultima guerra combattuta da Luigi XIV è quella detta di successione spagnola (1702 – 1713) attraverso cui il re di Francia avrebbe voluto insediarsi sul trono spagnolo. Trovandosi contro l’alleanza tra Inghilterra, Olanda, Austria, Portogallo e Savoia, la Francia incorse in numerose sconfitte. Nonostante ciò essa risultò alla fine vincitrice. - Le paci di Utrecht e Rastadt pongono fine alla guerra decretando Filippo di Borbone, nipote di Luigi XIV, re di Spagna. La Francia però dovette cedere all’Austria i Paesi Bassi meridionali e tutti i possedimenti italiani. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013
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Nasce in Inghilterra la monarchia costituzionale
Alla morte della regina Elisabetta I, in assenza di eredi, gli Stuart cercarono di istituire una monarchia assoluta. Il trono inglese passò infatti al re di Scozia, Giacomo I Stuart, e poi a Carlo I, l’uno figlio, l’altro nipote di Maria Stuarda. - Gli Stuart si scontrano con l’opposizione del parlamento. Il parlamento in Inghilterra è composto da una Camera alta o Camera dei Lord e la Camera dei Comuni. Quest’ultima,formata soprattutto dalla piccola nobiltà di campagna e dai borghesi delle città, considerava la monarchia assoluta un ostacolo alle proprie attività economiche. - Lo scontro fra re e parlamento fu reso ancora più duro dai contrasti religiosi che proprio in quegli anni agitavano il paese. Fin dai tempi di Enrico VIII l’Inghilterra era prevalentemente anglicana, ma l’Irlanda era cattolica e la Scozia, anch’essa governata dagli Stuart, era presbiteriana, cioè calvinista (o puritana). Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013
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Si giunge alla guerra civile
Il contrasto fra re e parlamento si inasprì a tal punto che si giunse infine ad un’aperta guerra civile ( ). L’alta aristocrazia e i vescovi anglicani, che erano nominati dal re, appoggiarono il sovrano, ma le ricche regioni dell’est e del sud, dove borghesi e puritani erano più numerosi, si schierarono col parlamento. Il parlamento assegnò il comando delle truppe antimonarchiche ad Oliver Cromwell, un puritano fervente che riuscì ad organizzare un esercito completamente nuovo e molto efficiente. Con i suoi soldati Cromwell sconfisse più volte l’esercito del re: Carlo I fu deposto, processato dal parlamento e condannato a morte per decapitazione (1649). A seguito venne proclamata la Repubblica guidata dallo stesso Cromwell. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013
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Viene ristabilita la monarchia
Cromwell stabilì una dura dittatura ( ) che aveva creato malcontento anche fra i suoi sostenitori . Così, poco dopo la sua morte, la corona fu restituita al figlio del re decapitato, Carlo II Stuart, e la monarchia venne restaurata (1660). - Ancora una volta, però, gli Stuart, con l’aiuto dei cattolici, cercarono di imporre l’assolutismo secondo il modello francese. Si attirarono cosi nuovamente l’ostilità del parlamento che infine li escluse per sempre dal trono (1688) e offerse la corona all’olandese Guglielmo d’Orange, genero del re scacciato. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013
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La «Gloriosa rivoluzione» e la dichiarazione dei diritti
Questa volta la lotta contro gli Stuart si svolse senza alcuno spargimento di sangue, perciò gli Inglesi chiamarono «gloriosa» questa seconda rivoluzione. Per scongiurare qualsiasi pericolo di assolutismo, essi fecero giurare al nuovo sovrano, prima dell’incoronazione, una Dichiarazione dei diritti (Bill of Rights), ossia una vera Costituzione, con cui egli si impegnava a rispettare i diritti del parlamento e dei cittadini (1689). - Nasceva cosi in Inghilterra la prima monarchia costituzionale e parlamentare, una forma di governo in cui la legge stabilisce i limiti del potere del re e il parlamento ne controlla l’operato. - La nuova monarchia costituzionale pose fine ai contrasti civili e religiosi e nel 1707 unificò Inghilterra e Scozia, dando origine al Regno Unito di Gran Bretagna. - La Bill of Rights (1689), insieme all’Habeas Corpus (1679) si aggiungono alla Magna Charta (1215) andando a costituire il primo insieme di leggi a garanzia dell’integrità della persona, dei suoi beni, dei diritti civili e politici dei cittadini. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013
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L’espansione coloniale europea e il commercio triangolare
- Nel XVI secolo, mentre la Spagna conquistava più della metà del continente americano e il Portogallo occupava il Brasile, altre potenze europee, soprattutto Francia, Olanda, Inghilterra, protette dai loro governi cominciarono a imporsi su tutti gli oceani e in tutti i continenti. - Vengono importati schiavi dall’Africa per il lavoro nelle piantagioni d’America. - Inizia il commercio triangolare: i mercanti salpavano dai porti europei, soprattutto da Liverpool e Bristol (in Inghilterra), da Nantes e Bordeaux (in Francia), portando con se pezzi di tessuto, chincaglieria, armi, acquavite. Giunti sulle coste della Guinea (in Africa), barattavano le loro merci con schiavi neri, la cui richiesta era in continuo aumento per il diffondersi delle piantagioni. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013
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Paolucci, Signorini La storia in tasca
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