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Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.

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Presentazione sul tema: "Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti."— Transcript della presentazione:

1 Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.
13 SETTEMBRE 2018 GIOVEDÌ - XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO SAN GIOVANNI CRISOSTOMO Vescovo e Dottore della Chiesa UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode.   Antifona Venite, adoriamo Cristo Signore, fonte di ogni sapienza. SALMO  66  Tutti i popoli glorifichino il Signore Sia noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani (At 28, 28) Dio abbia pietà di noi e ci benedica, * su di noi faccia splendere il suo volto;  perché si conosca sulla terra la tua via, * fra tutte le genti la tua salvezza.  Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.  Esultino le genti e si rallegrino, † perché giudichi i popoli con giustizia, * governi le nazioni sulla terra.  Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.  La terra ha dato il suo frutto. * Ci benedica Dio, il nostro Dio,  ci benedica Dio * e lo temano tutti i confini della terra. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Venite, adoriamo Cristo Signore, fonte di ogni sapienza.

2 Inno Frumento di Cristo noi siamo, cresciuto nel sole di Dio, nell'acqua del fonte impastati, segnati dal crisma divino. In pane trasformaci, o Padre, per il sacramento di pace: un Pane, uno Spirito, un Corpo, la Chiesa una santa, o Signore. O Cristo, pastore glorioso, a te la potenza e l'onore col Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.

3 1^ Antifona Guarda, Signore, e considera l'umiliazione del tuo popolo
1^ Antifona Guarda, Signore, e considera l'umiliazione del tuo popolo. SALMO 88, (IV) Lamento sulla rovina della casa di Davide Ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo (Lc 1, 69). Ma tu lo hai respinto e ripudiato, * ti sei adirato contro il tuo consacrato;  hai rotto l'alleanza con il tuo servo, * hai profanato nel fango la sua corona.  Hai abbattuto tutte le sue mura * e diroccato le sue fortezze;  tutti i passanti lo hanno depredato, * è divenuto lo scherno dei suoi vicini.  Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali, * hai fatto gioire tutti i suoi nemici.  Hai smussato il filo della sua spada * e non l'hai sostenuto nella battaglia.  Hai posto fine al suo splendore, * hai rovesciato a terra il suo trono.  Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza * e lo hai coperto di vergogna. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Guarda, Signore, e considera l'umiliazione del tuo popolo.

4 2^ Antifona Cristo è il germoglio dalla radice di Davide, la stella luminosa del mattino. SALMO 88, (V) Lamento sulla rovina della casa di Davide Ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo (Lc 1, 69). Fino a quando, Signore,  continuerai a tenerti nascosto, * arderà come fuoco la tua ira?  Ricorda quant'è breve la mia vita. * Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo?  Quale vivente non vedrà la morte, * sfuggirà al potere degli inferi?  Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo, * che per la tua fedeltà hai giurato a Davide?  Ricorda, Signore, l'oltraggio dei tuoi servi: * porto nel cuore le ingiurie di molti popoli,  con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano, * insultano i passi del tuo consacrato.  Benedetto il Signore in eterno. * Amen, amen. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Cristo è il germoglio dalla radice di Davide, la stella luminosa del mattino.

5 3^ Antifona Come l'erba i nostri giorni passano: tu, Signore, sei per sempre. SALMO 89 Su di noi sia la bontà del Signore Davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo (2 Pt 3, 8). Signore, tu sei stato per noi un rifugio * di generazione in generazione.  Prima che nascessero i monti † e la terra e il mondo fossero generati, * da sempre e per sempre tu sei, Dio.  Tu fai ritornare l'uomo in polvere * e dici: «Ritornate, figli dell'uomo».  Ai tuoi occhi, mille anni  sono come il giorno di ieri che è passato, * come un turno di veglia nella notte.  Li annienti: li sommergi nel sonno; * sono come l'erba che germoglia al mattino:  al mattino fiorisce, germoglia, * alla sera è falciata e dissecca.  Saziaci al mattino con la tua grazia: * esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.  Rendici la gioia per i giorni di afflizione, * per gli anni in cui abbiamo visto la sventura. Si manifesti ai tuoi servi la tua opera * e la tua gloria ai loro figli.  Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio: † rafforza per noi l'opera delle nostre mani, * l'opera delle nostre mani rafforza. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Come l'erba i nostri giorni passano: tu, Signore, sei per sempre. Perché siamo distrutti dalla tua ira, * siamo atterriti dal tuo furore.  Davanti a te poni le nostre colpe, * i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto.  Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, * finiamo i nostri anni come un soffio.  Gli anni della nostra vita sono settanta, * ottanta per i più robusti,  ma quasi tutti sono fatica, dolore; * passano presto e noi ci dileguiamo.  Chi conosce l'impeto della tua ira, * e il tuo sdegno, con il timore a te dovuto?  Insegnaci a contare i nostri giorni * e giungeremo alla sapienza del cuore.  Volgiti, Signore; fino a quando? * Muoviti a pietà dei tuoi servi. 

6 V. In te, Signore, è la sorgente della vita; R
V. In te, Signore, è la sorgente della vita; R. nella tua luce vediamo la luce. Prima Lettura: Dal libro delle Lamentazioni 1, La desolazione di Gerusalemme Ah! come sta solitaria la città un tempo ricca di popolo! E' divenuta come una vedova, la grande fra le nazioni; un tempo signora tra le province è sottoposta a tributo. Essa piange amaramente nella notte, le sue lacrime scendono sulle guance; nessuno le reca conforto, fra tutti i suoi amanti; tutti i suoi amici l'hanno tradita, le sono divenuti nemici. Giuda è emigrato per la miseria e la dura schiavitù. Egli abita in mezzo alle nazioni, senza trovare riposo; tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto fra le angosce. Le strade di Sion sono in lutto, nessuno si reca più alle sue feste; tutte le sue porte sono deserte, i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono afflitte ed essa è nell'amarezza. I suoi avversari sono i suoi padroni, i suoi nemici sono felici, perché il Signore l'ha afflitta per i suoi misfatti senza numero; i suoi bambini sono stati condotti in schiavitù,  sospinti dal nemico. Dalla figlia di Sion è scomparso ogni splendore; i suoi capi sono diventati come cervi che non trovano pascolo; camminano senza forze davanti agli inseguitori. Gerusalemme ricorda i giorni della sua miseria e del suo vagare, tutti i suoi beni preziosi dal tempo antico; ricorda quando il suo popolo cadeva per mano del nemico e nessuno le porgeva aiuto. I suoi nemici la guardavano e ridevano della sua rovina. Gerusalemme ha peccato gravemente, per questo è divenuta un panno immondo; quanti la onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità; anch'essa sospira e si volge indietro.

7 Prima Lettura: Dal libro delle Lamentazioni 1, 1-12
Prima Lettura: Dal libro delle Lamentazioni 1, La desolazione di Gerusalemme La sua sozzura è nei lembi della sua veste, non pensava alla sua fine; essa è caduta in modo sorprendente e ora nessuno la consola. «Guarda, Signore, la mia miseria, perché il nemico ne trionfa». L'avversario ha steso la mano su tutte le sue cose più preziose; essa infatti ha visto i pagani penetrare nel suo santuario, coloro ai quali avevi proibito di entrare nella tua assemblea. Tutto il suo popolo sospira in cerca di pane; danno gli oggetti più preziosi in cambio di cibo, per sostenersi in vita. «Osserva, Signore, e considera come sono disprezzata! Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c'è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta, e con cui il Signore mi ha punito nel giorno della sua ira ardente. Giusto è il Signore, poiché mi sono ribellata alla sua parola. Ascoltate, vi prego, popoli tutti, e osservate il mio dolore! Le mie vergini e i miei giovani sono andati in schiavitù. Ho chiamato i miei amanti, ma essi mi hanno tradita; i miei sacerdoti e i miei anziani nella città sono spirati mentre cercavano cibo per sostenersi in vita. Guarda, Signore, quanto sono in angoscia; le mie viscere si agitano, il mio cuore è sconvolto dentro di me, poiché sono stata veramente ribelle. Di fuori la spada mi priva dei figli, dentro c'è la morte».  Responsorio R. I miei occhi sono annebbiati per il pianto; lontano da me è chi mi consola. Guardate, popoli tutti, * se c'è un dolore simile al mio dolore. V. Voi tutti che passate per la via, considerate e guardate: R. se c'è un dolore simile al mio dolore.

8 Seconda Lettura: Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo (Prima dell'esilio, nn. 1-3; PG 52, 427*-430) Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno Molti marosi e minacciose tempeste ci sovrastano, ma non abbiamo paura di essere sommersi, perché siamo fondati sulla roccia. Infuri pure il mare, non potrà sgretolare la roccia. S'innalzino pure le onde, non potranno affondare la navicella di Gesù. Cosa, dunque, dovremmo temere? La morte? «Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno» (Fil 1,21). Allora l'esilio? «Del Signore è la terra e quanto contiene» (Sal 23,1). La confisca de beni? «Non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via» (1Tm 6,7). Disprezzo le potenze di questo mondo e i suoi beni mi fanno ridere. Non temo la povertà, non bramo ricchezze non temo la morte, né desidero vivere, se non per il vostro bene. È per questo motivo che ricordo le vicende attuali e vi prego di non perdere la fiducia. Non senti il Signore che dice: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro»? (Mt 18,20). E non sarà presente là dove si trova un popolo così numeroso, unito dai vincoli della carità? Mi appoggio forse sulle mie forze? No, perché ho il suo pegno, ho con me la sua parola: questa è il mio bastone, la mia sicurezza, il mio porto tranquillo. Anche se tutto il mondo è sconvolto, ho tra le mani la sua Scrittura, leggo la sua parola. Essa è la mia sicurezza e la mia difesa. Egli dice: «lo sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).

9 Seconda Lettura: Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo (Prima dell'esilio, nn. 1-3; PG 52, 427*-430) Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno Cristo è con me, di chi avrò paura? Anche se si alzano contro di me i cavalloni di tutti i mari o il furore dei principi, tutto questo per me vale di meno di semplici ragnatele. Se la vostra carità non mi avesse trattenuto, non avrei indugiato un istante a partire per altra destinazione oggi stesso. Ripeto sempre: «Signore, sia fatta la tua volontà» (Mt 26,42). Farò quello che vuoi tu, non quello che vuole il tale o il tal altro. Questa è la mia torre, questa la pietra inamovibile, il bastone del mio sicuro appoggio. Se Dio vuole questo, bene! Se vuole ch'io rimanga, lo ringrazio. Dovunque mi vorrà, gli rendo grazie. Dove sono io, là ci siete anche voi. Dove siete voi, ci sono anch'io. Noi siamo un solo corpo e non si separa il capo dal corpo, né il corpo dal capo. Anche se siamo distanti, siamo uniti dalla carità; anzi neppure la morte ci può separare. Il corpo morrà, l'anima tuttavia vivrà e si ricorderà del popolo. Voi siete i miei concittadini, i miei genitori, i miei fratelli, i miei figli, le mie membra, il mio corpo, la mia luce, più amabile della luce del giorno. Il raggio solare può recarmi qualcosa di più giocondo della vostra carità? Il raggio mi è utile nella vita presente, ma la vostra carità mi intreccia la corona per la vita futura. Responsorio   R. A causa del Vangelo io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! * Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti. V. Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? R. Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti.

10 Orazione O Dio, sostegno e forza di chi spera in te, che ci hai dato in san Giovanni Crisostomo un vescovo mirabile per l'eloquenza e per l'invitta costanza nelle persecuzioni, fa' che il popolo cristiano, illuminato dalla sua dottrina, sappia imitare la sua fortezza evangelica. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.


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