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PubblicatoFilippa Beretta Modificato 6 anni fa
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Pincipi di Agronomia e Coltivazioni Erbacee A) Cereali autunno-vernini
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Cereali (1) Classificazione: Tribù Genere e Specie Nome comune
Triticum spp. Frumento Hordeae Hordeum vulgare Orzo Secale cereale Segale Aveneae Avena spp Avena Oryzeae Oyza sativa Riso Paniceae Panicum miliaceum Miglio Setaria spp Panico Andropogoneae Sorghum bicolor Sorgo Maydeae Zea mays Mais microtermi fam. Graminaceae (= Poaceae) macrotermi
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Cereali Secondo i dati FAO (1980), costituiscono, nel loro complesso la maggior fonte di alimenti (70% contro il 10% di origine animale) e proteine (52% contro il 20% di origine animale) a livello mondiale. Da un punto di vista geografico in Asia (Cina, India e Sud-est ) si produce soprattutto riso; in America (Nord, Centro e Sud) vi sono i maggiori produttori di mais e frumento; in Europa (compresa l’ex URSS) si producono in prevalenza frumento, orzo e mais.
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Morfologia Apparato radicale fascicolato Fusto: culmo costituito da una serie di nodi e internodi il cui numero varia con specie e varietà. Alla base dell’internodo vi è del tessuto meristematico che permette il suo allungamento Foglie: una per ciascun nodo, sono costituite da guaina che avvolge l’internodo lamina allungata, parallelinervia ligula: formazione membranosa situata internamente alla guaina, può influenzare l’angolo di inserzione delle lamine auricole: situate alla base della lamina. Foglie: una per ciascun nodo, sono costituite da guaina che avvolge l’internodo lamina allungata, parallelinervia ligula: formazione membranosa situata internamente alla guaina, può influenzare l’angolo di inserzione delle lamine auricole: situate alla base della lamina.
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Chiave di riconoscimento in erba dei cereali microtermi
Frumento Orzo Avena Segale LIGULA AURICOLE Frumento Ben sviluppata, con peli Sviluppate Orzo Poco o molto poco sviluppata Molto sviluppate, abbracciano il culmo Avena sviluppata Assenti Segale Poco sviluppata Poco sviluppate
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L’infiorescenza: può essere
una spiga (frumento, orzo, segale, triticale) una pannocchia (avena)
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Il frutto è una cariosside che può essere
vestita (orzo, avena) nuda (frumento, segale, triticale)
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E) Cariosside E’ di forma allungata, di colore dal chiaro al bruno rossiccio, al bruno scuro (caratteristica varietale). Ad una estremità, in posizione dorsale, c’è lo scutello, al di sotto del quale è situato l’embrione. All’altra estremità vi sono alcuni peli. Ventralmente si nota il solco ventrale (linea di sutura). La superficie generalmente è liscia. Può essere rugosa in caso di riempimento irregolare (raggrinzimento da stretta)
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Composizione % media della cariosside
Invogli (pericarpo, testa, strato proteico) 15.56 % Embrione 1.43 % Endosperma (germe, parte amilacea) 83.01 % 87% amido 13% glutine Resa % alla molitura (grano tenero) 70% di 1° (fiore) Farina 75.0 % Tritello, cruschello e crusca 24.5 % Perdite 0.5 % 5% di 2° Dal grano duro, invece della macinatura si ottiene la semola Le proteine sono albumina, globulina, gliadina e glutenina. Le ultime due costituiscono l’80% delle proteine totali e sono quelle che idratandosi determinano la formazione del glutine. Il rapporto gliadina/glutenina determina la qualità del glutine. Quantità e qualità del glutine determinano l’attitudine della farina (o semola) alla panificazione ed alla pastificazione. Grani di forza: farina con alta % di glutine (per lievitati, brioches, ecc)
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Ciclo biologico
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Lavorazione del terreno
La scelta della tecnica è di carattere prevalentemente economico. Le lavorazioni più leggere (e la non lavorazione in particolare) comportano in genere problemi di controllo delle infestanti ma, per contro, disturbano meno il terreno ed evitano perdite eccessive di s.o. (conservazione della struttura)
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Criteri di scelta della varietà
Potenzialità produttiva e Stabilità derivanti da: Caratteristiche fisiologiche (efficienza fotosintetica, ecc) Resistenza a stress abiotici (freddo, aridità, ristagni, ecc) Resistenza all'allettamento (bassa statura) Resistenza alle malattie (ruggini, oido, septoria, ecc) Precocità: specialmente negli ambienti meridionali una varietà precoce consente di evitare il fenomeno della stretta. Caratteristiche tecnologiche: Attitudine alla panificazione per il frumento tenero ed alla pastificazione per il frumento duro
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Modalità di semina A righe (o bine) con una distanza media tra le file di cm Profondità di semina: 3-5 cm Profondità maggiori allungano il tempo di emergenza Profondità minori espongono i semi agli attacchi degli uccelli
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Controllo delle erbe infestanti
Il frumento, grazie all’alta densità di piante, una volta raggiunto un buon grado di copertura, riesce a competere discretamente con le erbe infestanti. Però, se l’infestazione è precoce, quando la coltura è ancora rada, i danni possono essere notevoli (decurtazioni di resa fino al %). Lotta agronomica e preventiva Semente selezionata. Varietà? Aumentare la densità di semina Periodicamente aumentare la profondità di lavorazione. Non eccedere con concime N Falsa semina (preparare il terreno, lasciare inerbire e poi eliminare le infestanti).
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Rotazioni Evitare la monosuccessione che, tra l’altro, determina una specializzazione dell’infestazione (prevalenza di graminacee) Preferibile l’avvicendamento con specie di famiglie diverse, specialmente se combinato con diserbo chimico. La migliore soluzione, specialmente in coltura biologica, è l’avvicendamento con colture che vengono sfalciate prima di andare a seme (erbai, ecc)
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Mietitrebbia
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Utilizzazione della granella
Industria alimentare: g. tenero panificazione g. duro pastificazione Industria della fermentazione Reimpiego come semente Umidità commerciale della granella: 13% Il peso della granella alla raccolta va corretto rapportandolo alla umidità commerciale: con Pcor = Peso corretto, Pf = Peso fresco del campione, U%= umidità del campione, Urif= Umidità di riferimento =13%
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Utilizzazione dei residui
Bruciatura (supposti vantaggi connessi con l'eliminazione di parassiti ed infestanti e con il mantenimento del rapporto C/N del terreno) Interramento (= sovescio parziale, apporto di S.O., ma dato che il rapporto C/N della paglia >60, occorre aggiungere N minerale in ragione dello 0.5-1% del peso) Raccolta e imballatura (lettiere per animali)
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Parametri qualitativi per la granella
Presenza di impurità = max 10% (max 3% meccanica, 5% altri cereali, 5% semi spezzati, 6% pregerminati e, per il g.duro, max 4% di g.tenero). Peso ettolitrico: in media tenero = kg hl-1, duro = kg hl-1; minimo (AIMA): 73 per il tenero e 76 per il duro. Bilancia di Shopper Peso 1000 semi: in media g per tenero e g per il duro Bianconatura (presenza di aree farinose nell'endosperma del g.duro derivanti da squilibri idrici durante la maturazione): max 20% Bilancia di Shopper Tagliagrani
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bianconatura È la prima valutazione che si fa sulla
qualità del grano duro: basse disponibilità di N rallentano la sintesi proteica e non si forma la struttura vitrea del glutine. L’amido rimane disperso in granuli come nel grano tenero: si forma farina e non semola.
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Parametri qualitativi per la farina
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Classificazione di farina e semola in base ai parametri qualitativi
(*) Per la produzione di biscotti l'indice farinografico non è importante Semola La qualità del glutine può essere valutata con il test di sedimentazione: si disperde la semola in soluzione di acido lattico, il glutine floccula e sedimenta. L'entità del sedimento dà una misura della qualità.
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Specie: VULGARE (derivata da H. spontaneum, distico)
Tribù: HORDEAE Genere: HORDEUM Specie: VULGARE (derivata da H. spontaneum, distico) (1° ipotesi) H. vulgare distichum H. vulgare hexastichum H. vulgare tetrastichum (2° ipotesi) H. v. hexastichum aequale H. v. hexastichum inaequale 1 = spighetta mediana 2 = spighette laterali R = rachide F = facce P = profili A = spighette rudimentali
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Orzo esastico Orzo distico
resta spighetta sterile glume lesiniformi
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Morfologia (differenze rispetto al frumento)
FOGLIE = assenza di ligula e auricole molto sviluppate SPIGA: per ogni nodo vi sono 3 spighette uniflore (nel grano 1 poliflora). Se tutte le spighette sono fertili si ha la spiga polistica, se è fertile solo la centrale si ha la spiga distica. Le glume sono ridotte a formazioni lesiniformi, mentre le glumelle sono ben sviluppate ed aderiscono alla cariosside anche dopo la raccolta (cariossidi vestite). Quella inferiore (lemma), in genere, termina con una resta lunga e robusta. Esistono alcune varietà a cariosside nuda.
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Orzo distico Orzo esastico
La spiga, inoltre, in genere è piegata da un lato per arcuamento del rachide e/o dell'ultimo internodo (caratter "nutans"), mentre nel grano è eretta. Orzo distico Orzo esastico L'impollinazione è autogama Peso 1000 semi: g distici; g polistici Peso ettolitrico: kg hl-1 distici; kg hl-1 polistici
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Ciclo biologico Rispetto al frumento: accestisce di più; la levata è più veloce e il periodo fioritura-maturazione è di giorni. Nel complesso il ciclo è più breve ( giorni in meno). Esigenze ed adattabilità Rispetto al frumento: resiste meglio alla salinità; produce meglio nei terreni poveri e sciolti; è meno soggetto al "mal del piede", ma più soggetto all'allettamento; è più sensibile alle basse temperature e resiste bene a quelle alte. La maggior parte delle varietà è a semina primaverile. resiste meglio alla siccità e sfugge alla "stretta" (ciclo breve).
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Scelta della varietà Varietà polistiche (per zootecnia): Perga, Adstrix, Ager: non recenti ma ancora abbastanza diffuse Gerbel, Robur, Barberousse, Bosquet: varietà straniere più recenti Varietà distiche (per malterie): Carina, Kaskade, Aura: meno recenti, adatte a semina autunnale (buona resistenza al freddo) Krona, Chery, Otis, Alexis, Tremois: recenti e produttive, hanno dato ottimi risultati in una prova condotta in vari areali meridionali.
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Diserbo e Raccolta Vale quanto detto per il frumento Destinazione del prodotto Orzi polistici Uso zootecnico: la granella macinata entra nella composizione dei mangimi. E' anche usato come foraggio raccolta a maturazione cerosa ed insilamento (orzo-silo). Alto contenuto proteico. Orzi distici produzione di malto per birreria: la granella viene fatta germinare e grazie alla carica enzimatica (α-amilasi) l'amido viene idrolizzato a maltosio. Da 100 kg di cariossidi si ottengono kg di malto. Per 1 hl di birra occorrono circa kg di malto. Il contenuto proteico deve essere il più basso possibile.
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cariossidi di orzo distico
malto d'orzo con radichette e piumette (sottoprodotti)
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