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IL SEICENTO: SCIENZA E ILLUSIONE BAROCCA
Galileo Galilei 1
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segue un corso di studi tradizionale
IL SEICENTO: SCIENZA E ILLUSIONE BAROCCA GALILEO GALILEI La vita 1 dove il padre Vincenzo, fiorentino, si era recato per ragioni commerciali Galileo Galilei nasce a Pisa nel 1564 sperimenta la chiusura culturale dell’ambiente toscano Nell’adolescenza e nella prima giovinezza segue un corso di studi tradizionale ma manifesta una spiccata vocazione sperimentale 2
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IL SEICENTO: SCIENZA E ILLUSIONE BAROCCA
GALILEO GALILEI conferma la sua insofferenza per la cultura accademica del Granducato toscano insegna a Pisa come lettore di matematiche Tra il 1589 e il 1592 poi si trasferisce a Padova tenendo la cattedra di Matematica basandosi su un’invenzione olandese Nel 1609 perfeziona il cannocchiale conferma la teoria copernicana e fa importanti scoperte astronomiche (come i satelliti di Giove, da lui battezzati «Pianeti Medicei») comunicate alla comunità scientifica nel 1610 nel Sidereus Nuncius come «matematico primario» e «filosofo» presso la corte fiorentina Nel 1610 torna a Pisa attaccato dai domenicani, replica con le lettere a Benedetto Castelli (1613) e alla granduchessa Cristina di Lorena (1615), sostenendo l’indipendenza della scienza per ricavare più sostegno per le sue idee perché preferisce essere al servizio di un principe piuttosto che di una repubblica 3
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si aliena il favore dei gesuiti
IL SEICENTO: SCIENZA E ILLUSIONE BAROCCA GALILEO GALILEI si presenta al Sant’Uffizio per difendersi dalle accuse di eresia Nel 1616 processo si conclude con un’ammonizione ufficiale Nel 1623 pubblica il Saggiatore in polemica col matematico gesuita Orazio Grassi sulla natura delle comete si aliena il favore dei gesuiti confutazione del sistema tolemaico in favore di quello copernicano pubblica il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo Nel 1630 secondo processo al Sant’Uffizio viene condannato come eretico si salva dal rogo abiurando nel 1633 nel 1639 pubblica a Leida i Dialoghi delle nuove Scienze Si ritira ad Arcetri Nel 1642 muore, quasi cieco 4
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Perché si studia Galileo Galilei in letteratura?
Per due ragioni fondamentali: La prima è che Galileo non scrisse in latino, come i suoi predecessori e contemporanei, ma in volgare, contribuendo a diffondere l’italiano anche nella prosa tecnico-scientifica. Egli contribuì alla creazione di un lessico scientifico in volgare, fino ad allora inesistente. La seconda ragione è che è stato un grandissimo scrittore. La sua prosa è elegante, fluida e scorrevole. Inoltre, nonostante il periodo severo e moralista in cui vive, utilizza spesso l’ironia nei suoi testi, rendendone la lettura molto piacevole.
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« La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto. » (Galileo Galilei, capitolo VI Il Saggiatore) In questo passo, Galilei dà prova di grandi capacità di scrittore. Da un lato il linguaggio è chiaro e scorrevole, dall’altro lo scienziato non esita ad utilizzare delle metafore per attirare il lettore, come in poesia.
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“Ma sopra tutte le invenzioni stupende, qual eminenza fu quella di colui che s'immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? parlare con quelli che son nell'Indie, parlare a quelli che non sono ancora nati né saranno se non di qua a mille e dieci mila anni? e con qual facilità? con i vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta.” (dal “Dialogo sopra i due massimi sistemi”,Giornata prima) In questo passo, invece, l’autore, dopo un’ampia discussione di astronomia, è capace di scrivere parole emozionanti di lode all’inventore della scrittura.
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La nascita di una nuova scienza
IL SEICENTO: SCIENZA E ILLUSIONE BAROCCA GALILEO GALILEI La nascita di una nuova scienza 2 la Chiesa post-tridentina riafferma il principio di autorità Dalla fine del XVI secolo torna a esercitare un capillare controllo sull’attività intellettuale molti si adeguano alle imposizioni della Chiesa i rapporti tra scienziati e potere diventano difficili altri cercano di difendere l’autonomia della loro attività intellettuale cercando una mediazione se non addirittura una protezione da parte della stessa autorità che esercita il controllo in queste contraddizioni si sviluppa la vicenda di Galilei si fonda sull’osservazione sperimentale dei fenomeni e sulla loro traduzione in rigorose misurazioni e dimostrazioni matematiche sostituisce il sistema filosofico scientifico con uno nuovo rivoluziona il metodo di analisi della realtà 5
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Le lettere e le opere IL SEICENTO: SCIENZA E ILLUSIONE BAROCCA
GALILEO GALILEI Le lettere e le opere 3 sostiene che non c’è contraddizione tra le Sacre Scritture e l’osservazione sperimentale il testo biblico, per essere inteso da tutti, si esprime attraverso immagini e metafore che vanno correttamente interpretate Nella lettera a padre Benedetto Castelli l’opinione varia da individuo a individuo, la verità sperimentale può essere contraddetta solo da nuove osservazioni sperimentali Nella lettera a Cristina di Lorena sottolinea la differenza fra un’opinione comune e una verità sperimentale annuncia le scoperte astronomiche fatte grazie al cannocchiale Nel Sidereus Nuncius le stelle sono di più di quelle che si possono vedere a occhio nudo la superficie lunare non è liscia e levigata, ma ha avvallamenti e montagne come quella terrestre intorno a Giove ruotano quattro corpi celesti mai visti prima, che egli denomina «Pianeti Medicei» 6
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IL SEICENTO: SCIENZA E ILLUSIONE BAROCCA
GALILEO GALILEI sostiene la natura puramente ottica delle comete Nel Saggiatore tesi che si rivelerà falsa espone il suo metodo scientifico composto da due momenti tra loro indissolubilmente legati osservativo-induttivo l’osservazione sperimentale è fondamentale in entrambi i momenti ipotetico-deduttivo Nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo sceglie la lingua italiana (e non il latino) e la forma dialogica, più coinvolgente di quella trattatistica vuole divulgare le nuove teorie cosmologiche Simplicio, sostenitore della concezione aristotelico- tolemaica pone a confronto la teoria tolemaica e quella copernicana attraverso le parole di tre personaggi Filippo Salviati, sostenitore dell’ipotesi copernicana Francesco Sagredo, assertore dell’eliocentrismo, ma con posizioni più moderate 7
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Scienza-Fede Le scritture hanno dovuto adattarsi alla “capacità di popoli rozzi e indisciplinati” (lett. Castelli) La natura e le sue leggi seguono un corso immutabile, senza doversi piegare alle esigenze umane
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La bibbia non contiene principi che riguardano le leggi di natura ma verità che si riferiscono al destino ultimo dell’uomo, per insegnarci “come si vada in cielo E NON COME VADIA IL CIELO” lett. A Cristina di Lorena Se la Bibbia è arbitro nel campo etico-religioso, la SCIENZA è arbitro nel campo delle verità naturali
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La chiesa e il sapere scientifico
Dio parla tramite La Bibbia/libro scritto in un linguaggio popolare La natura/libro scritto in “caratteri matematici” Si noti ch questa posizione – che al tempo poteva apparire eretica- abbia finito per imporsi nella Chiesa stessa , oltre che nella cultura laica
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