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TUBERCOLOSI – Anticipare la diagnosi e ridurre la trasmissione.

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Presentazione sul tema: "TUBERCOLOSI – Anticipare la diagnosi e ridurre la trasmissione."— Transcript della presentazione:

1 TUBERCOLOSI – Anticipare la diagnosi e ridurre la trasmissione.
RIMINI-1° DICEMBRE 2018 TUBERCOLOSI – Anticipare la diagnosi e ridurre la trasmissione. PRP Dott. Francesco TONI - UO di Igiene Pubblica-Rimini

2 I MICOBATTERI Appartengono alla famiglia delle MYCOBACTERIACEAE e sono inclusi, assieme ai corinebatteri, nocardie ed altri batteri, nell’ordine degli ACTINOMYCETALES Il genere comprende oltre 100 specie che si presentano come cellule di forma bacillare lunghe dai 2 ai 4 micrometri e con un diametro tra i 0,3-0,5 micrometri Storicamente sono sempre stati considerati dei batteri aerobi, ma recentemente è stata dimostrata la presenza di una completa batteria di enzimi coinvolti nel metabolismo anaerobio e si ritiene, quindi, che possano essere considerati aerobi/anaerobi facolativi Sono immobili, asporigeni e presentano una caratteristica parete cellulare ricca in lipidi complessi, polisaccaridi e glicolipidi 1. glicolipidi fenolici 2. acidi micolici, 3. arabinogalattani 4. peptidoglicano 5. membrana plasmatica 6. lipoarabinomannani 7. fosfatidilinositolo mannoside 8. scheletro della parete cellulare

3 I MICOBATTERI Tale complessità giustifica la resistenza ai fattori ambientali (essiccamento), l'alcool-acido resistenza, l'elevato tempo di replicazione (12-24 ore), le caratteristiche di crescita in vitro (colonie visibili solo dopo 40 giorni), la particolare antigenicità (dovuta alla componente proteica della parete), la resistenza a molti antibiotici e la tendenza del batterio all'aggregazione (dovuta al dimicoliltrealosio o fattore cordale). Colorazione di Ziehl Neelsen

4 Storia Naturale dell’Infezione TB:
Prima Fase: Il Micobatterio TB penetra attraverso le vie respiratorie > focolaio limitato, controllato dalle difese dell’ospite in circa 2 settimane: immunità “naturale”. Seconda Fase: nel 5 – 10 % dei soggetti infettati si svilupperà malattia attiva nei 2 anni successivi. Nel restante 90 – 95 % il rischio diminuirà col passare del tempo, a meno che compaiano elementi che indeboliscono il controllo immune.

5 Infezione tubercolare latente
Infezione da M.Tuberculosis dove i batteri vivi non causano TB attiva. ( non segni clinici di malattia ).

6 TB attiva Infezione da M.Tuberculosis dove i batteri sono in crescita e provocano sintomi e segni di malattia tubercolare ( clinica+manifestazioni radiologiche ).

7 Diagnosi tb: Diagnosi di infezione latente Diagnosi di malattia

8 Come diagnosticare l’infezione TB latente
Il test di riferimento per la diagnosi di infezione tubercolare nei contatti è il test tubercolinico con metodo Mantoux Negli individui vaccinati con BCG, l’uso di test basati sul rilascio di interferon-gamma, test Quantiferon, è raccomandato come test di conferma nei pazienti risultati positivi all’intradermoreazione Mantoux sensibilità 70% specificità 0% Quantiferon “ % “ %

9 TEST TUBERCOLINICO (O MANTOUX)
Si applica ai contatti del caso di tubercolosi La positività del test può essere dovuta a: malattia tubercolare in atto infezione tubercolare latente esposizione a micobatteri non tubercolari pregressa vaccinazione contro la tubercolosi

10 TEST QUANTIFERON E’ un test su sangue che, se positivo, serve a confermare che il soggetto è stato infettato dal bacillo della tubercolosi. Il test è invece negativo nei soggetti che sono stati vaccinati contro la tubercolosi o che sono stati infettati da germi della stessa famiglia a cui appartiene il batterio della tubercolosi.

11 Diagnosi di malattia Clinica della TB polmonare: sintomi aspecifici e comuni a molte altre patologie: Esordio : malessere, astenia, calo ponderale, febbricola Fase Conclamata: tosse, espettorazione, emottisi, dolore pleurico Complicanze: - ulcerazioni e stenosi bronchiali - empiemi pleurici - micosi in cavità (aspergillomi) - emorragie presentazione acuta: immunodepressi

12 CASO SOSPETTO DI TB Deve essere presente almeno una delle seguenti condizioni: Tosse e catarro da almeno 3 settimane Presenza di sangue nello sputo Stanchezza, dolori al torace, febbricola, sudorazioni notturne, perdita di peso, anoressia

13 Radiologia Immunocompetenti: noduli e cavità
Immunodepressi: linfoadenopatie Bambini: linfoadenopatie + consolidamenti parenchimali

14 TAC Tree in bud Linfonodi con “rim enhancement”
Opacità cavitata (se spessore > 6mm è più probabile sia neoplasia)

15 Tendenze epidemiologiche della TB in Italia (paese a bassa prevalenza<10/100.000)
1-continua e costante diminuzione della TB nella popolazione generale, con rallentamento ultimi anni 2-progressivo aumento dei casi in particolari gruppi a rischio e in alcune classi di età (cittadini stranieri-detenuti-homeless-giovani-immuno- depressi)

16 EMILIA ROMAGNA - Andamento temporale dei casi
Casi confermati di TB Emilia-Romagna. Valori assoluti Anno 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Emilia-Romagna 476 462 413 475 480 474 455 522 492 459 454 509 483 410 402 393 Fonte: SMI – Regione Emilia-Romagna

17 EMILIA ROMAGNA – Andamento dei casi fra gli stranieri
Fonte: SMI – Regione Emilia-Romagna

18 EMILIA ROMAGNA – Casi di TB distinti per età
Fonte: SMI – Regione Emilia-Romagna

19 EMILIA ROMAGNA – Casi di TB distinti per genere
Fonte: SMI – Regione Emilia-Romagna

20 PRINCIPALI PROBLEMI NEL CONTROLLO DELLA TB
Ritardo diagnostico Bassa compliance terapeutica Perdita dei pazienti al follow up Aspetti gestionali e organizzativi Barriere culturali e linguistiche

21 Anticipare la diagnosi e ridurre la trasmissione di TB (Progetto del Piano Regionale Prevenzione ) 1- Realizzare iniziative formative per gli operatori sanitari, finalizzate al tempestivo riconoscimento di segni e sintomi di malattia 2- Potenziare i programmi di screening della malattia tubercolare nelle categorie ad alto rischio (profughi, homeless, detenuti, immunodepressi.

22 3- Individuazione ( Mantoux-Radiografia ) e notifica in tempi rapidi dei casi sospetti di TB, per consentire l’isolamento delle forme contagiose e il trattamento adeguato 4- Ricerca dei contatti stretti (compagni di classe, reclusi nella stessa cella, colleghi d’ufficio, compagni di camera); contatti regolari (condivisione di mezzi di trasporto, palestra, locale mensa); contatti occasionali ( sporadici e di breve durata ) di TB contagiosa 5- Sorveglianza degli esiti del trattamento nei casi di TB attiva e latente

23 PAZIENTE CON TB PRESIDIO OSPEDALIERO REPARTI: TISIOPNEUMOLOGIA,
MALATTIE INFETTIVE, PEDIATRIA LABORATORI: MICROBIOLOGIA, ANATOMIA E ISTOLOGIA PATOLOGICA MEDICO DI MEDICINA GENERALE PEDIATRA DI LIBERA SCELTA PAZIENTE CON TB AMBULATORIO PNEUMOLOGICO TERRITORIALE SERVIZIO IGIENE E SANITA’ PUBBLICA ALTRI SERVIZI AUSL: ASSISTENZA INFERMIERISTICA DOMICILIARE DIPENDENZE PATOLOGICHE SPAZIO IMMIGRATI SPAZIO DONNA PEDIATRIA DI COMUNITA’ SERVIZI SOCIALI…

24 Grazie


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