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1. FILTRAZIONE Operazione meccanica con la quale un liquido in movimento si separa dalle particelle solide in esso sospese per mezzo di un mezzo filtrante.

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2 FILTRAZIONE Operazione meccanica con la quale un liquido in movimento si separa dalle particelle solide in esso sospese per mezzo di un mezzo filtrante poroso ( letto di sabbia, tela o altro…). Durante la filtrazione si accumula uno strato di solidi trattenuti, chiamato panello o torta. Il panello che si accumula sui mezzi filtranti può essere incomprimibile, generalmente particelle granulari (caso 1); o comprimibile (caso 2), generalmente particelle fioccose (Me(OH)3); il secondo tipo da’ resistenze maggiori a parità di spessore.

3 FILTRAZIONE Teoria La velocità con la quale il liquido passa attraverso il mezzo filtrante dipende, in ordine crescente: ▩ dalla temperatura ▩ dalla viscosità e dalla torbidità del fluido da filtrare ▩ dal diametro dei pori del mezzo filtrante ▩ dalla differenza di pressione (Δp) che si stabilisce ai due lati del mezzo filtrante Equazione della filtrazione di Darcy dove: Q = portata in volume di filtrato per unità di tempo (m 3 /s - m 3 /h) A = superficie del filtro Δp= differenza di pressione tra le due facce del filtro η= viscosità della sospensione R = resistenza specifica del mezzo filtrante equivalente al rapporto fra lo spessore del mezzo filtrante L e la relativa permeabilità K (L/K)

4 4 TECNICHE DI FILTRAZIONE filtrazione di superficie filtrazione di profondità MEZZO FILTRANTE

5 5 FILTRAZIONE DI SUPERFICIE Sulla superficie del filtro vengono trattenute solo le particelle di dimensioni maggiori dei pori del filtro stesso. Il mezzo filtrante è di solito una tela, membrana o setaccio metallico. Adatta per concentrazione di solidi > 1%

6 6 FILTRAZIONE DI PROFONDITA’ La ritenzione delle particelle solide è dovuta all'azione combinata di diversi fattori, fra i quali: ▩ l'inerzia e la sedimentazione delle particelle lungo il percorso tortuoso nei capillari; ▩ l'adsorbimento dovuto alle interazioni di natura chimico-fisica fra le sostanze sospese e le pareti dei pori; ▩ l'azione elettrostatica dovuta all'attrazione fra le cariche elettriche opposte dei solidi sospesi e dei materiali che costituiscono il mezzo filtrante.

7 7 CLASSIFICAZIONE DEI FILTRI Secondo l’equazione di Darcy la velocità di filtrazione è direttamente proporzionale alla superficie filtrante e alla differenza di pressione tra le due facce del setto filtrante. Sulla base della ΔP tra le due facce i filtri si classificano in ▩ Filtri a gravità, in cui l’operazione si conduce a pressione atmosferica ▩ Filtri che lavorano in pressione in cui sulla faccia superiore del setto filtrante c’è una pressione maggiore della pressione atmosferica ▩ Filtri che lavorano in depressione in cui sulla faccia inferiore del setto filtrante c’è una pressione minore della P atmosferica ( continui) I filtri lavoranti a pressione atmosferica e quelli in pressione sono discontinui, cioè ogni tanto è necessario interrompere la filtrazione per procedere al lavaggio e/o al distacco delle torte

8 8 CLASSIFICAZIONE DEI FILTRI Infine, in relazione alla natura del mezzo filtrante abbiamo ▩ Filtri a sabbia discontinui, a gravità o in pressione ▩ Filtri pressa discontinui, in pressione ▩ Filtri a cartucce discontinui, in pressione ▩ Filtri rotativi continui, in depressione ( sotto vuoto)

9 9 FILTRI A SABBIA Possono essere aperti, come quello mostrato sopra a sinistra, e in questo caso lavorano a pressione atmosferica, o chiusi nel qual caso il liquido viene inviato sul filtro a pressione maggiore di quella atmosferica ( come i filtri utilizzati nelle piscine, vedi immagine a destra)

10 10 FILTRI A SABBIA Nel caso di acque grezze sono utilizzati filtri a sabbia aperti in quanto possono essere di dimensioni anche molto grandi e hanno bassi consumi e poca richiesta di mano d’opera.

11 11 FILTRI A SABBIA Sono costituiti da un cassone di cemento munito di una griglia portante su cui è posto un primo strato di pietrisco, poi ghiaia e infine uno strato di sabbia alto da 40cm a 120 cm, e che costituisce il vero letto filtrante. I vari strati devono avere pezzatura uniforme perché in essi non si creino cammini preferenziali con minore resistenza rispetto agli altri La torbida viene immessa dall’alto, attraversa la sabbia che trattiene le particelle solide e il liquido fuoriesce dalla griglia in fondo. Quando la filtrazione rallenta perché la sabbia è intasata dai solidi trattenuti, il filtro viene fermato e si procede al lavaggio

12 12 FILTRI A SABBIA LAVAGGIO DELLO STRATO FILTRANTE Si chiude la valvola a saracinesca, si immette da sotto acqua pulita in pressione *che solleva la sabbia, la rimescola e trascina via i solidi trattenuti. Finito il lavaggio, si chiude la valvola dell’acqua di lavaggio, si lascia il tempo alla sabbia di ridepositarsi e poi si riapre l’alimentazione in alto e la saracinesca che permette la fuoriuscita dell’acqua filtrata. In alcuni filtri oltre all’acqua in pressione si immette da sotto anche aria compressa che facilita il sollevamento dello strato di sabbia( vedi prossima slide)

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14 14 Esempi di schemi di trattamento acque grezze di falda che non necessitano di grigliatura e hanno pochi solidi sospesi

15 15 FILTRI PRESSA libro di testo pag.302-304 Il successivo recupero della fase solida avviene con l´apertura della filtropressa, quando i fanghi hanno colmato l´intercapedine (quindi il processo di filtropressatura è un processo discontinuo). La filtropressa è composta da una serie di piastre o piatti (plate) alternate a tele (frame) che aderendo l´una all´altra formano delle camere, nelle quali si forma il panello di solidi trattenuti. La torbida viene pompata ad elevate pressioni dentro il filtro. La fase solida viene trattenuta nelle intercapedini tra piatti e telai e dalla filtropressa esce la fase liquida, a basso contenuto di solidi sospesi. ALTRI TIPI DI FILTRI INDUSTRIALI NON UTILIZZATI PER ACQUE GREZZE

16 16 FILTRI PRESSA libro di testo pag.302-304 Simbolo UNICHIM filtro pressa ( per disegno di impianti)

17 17 FILTRI PRESSA libro di testo pag.302-304 E’ costituito da un insieme di elementi pieni (piastre) ed elementi vuoti (telai) accostati alternativamente Fra ciascuna piastra ed il telaio contiguo sono poste delle tele filtranti o dei cartoni lavabili che formano delle camere nelle quali viene alimentata la sospensione torbida da filtrare. L'assemblaggio viene realizzato spingendo con un piastrone mobile il pacco costituito da telai, tele e piastre contro un piastrone terminale fisso

18 18 FILTRI PRESSA libro di testo pag.302-304 Agli angoli di ogni piastra e di ogni telaio o su apposite appendici disposte esternamente rispetto ad essi sono ricavati i fori che nell'assemblaggio formano il canale di alimentazione della sospensione torbida, quello di alimentazione dell'acqua di lavaggio, quello di scarico del filtrato ed, eventualmente, quello di scarico delle acque di lavaggio.

19 19 NASTROPRESSA spiegazione funzionamento libro di testo pag.304 E’ una apparecchiatura che lavora in continuo costituita da due bande di tela filtrante messe in moto da una seri di rulli. La distanza tra le due serie di rulli, relativamente grande nella zona di alimentazione si va sempre più riducendo, in maniera da obbligare il liquido ad attraversare la tela filtrante. Alla fine del percorso il solido cade, aiutato da una apposita lama che ne facilita il distacco dalla tela. Quindi viene raccolto e successivamente smaltito

20 20 FILTRI A CAMERA DI PRESSIONE Si tratta di elementi filtranti di diversa costruzione, che sono posti in camere cilindriche a tenuta, nelle quali è inviata sotto pressione la sospensione torbida. Gli elementi filtranti si trovano perciò immersi nella torbida: mentre i solidi si depositano sulla superficie esterna il filtrato viene raccolto da un collettore comune di scarico che può essere posto ad un estremo o al centro degli elementi filtranti Appartengono a questa categoria vari tipi di filtri molto diffusi, che vengono generalmente distinti in base alla forma degli elementi  Filtri a dischi verticali ;  Filtri a dischi orizzontali  Filtri a cartucce

21 21 Filtri a dischi verticali E' costituito da una serie di dischi montati su un albero centrale cavo che fa da collettore del filtrato e posti ad una distanza di 60-80 mm l'uno dell'altro. L'insieme dei dischi si trova nella camera di pressione cilindrica che è posta orizzontalmente. Il filtrato passa attraverso le scanalature presenti negli elementi filtranti e raggiunge il collettore cavo centrale, mediante il quale viene scaricato. La filtrazione procede fino a quando l’aumento di pressione indica che il mezzo filtrante è intasato Sono adatti alla filtrazione di liquidi a basso contenuto di sostanze solide sospese ad esempio per filtrare il vino.

22 22 Filtri a dischi orizzontali Del tutto analogo al filtro a dischi verticali salvo che per l’orientamento del pacco di elementi filtranti e della camera di pressione, che è verticale. Presentano alcuni vantaggi rispetto ai filtri a dischi verticale: assoluta stabilità del panello anche in caso di caduta della pressione di alimentazione il pannello rimane sul piatto ed è disponibile in ogni momento alla ripresa dell’operazione La principale limitazione dei filtri a piatti orizzontali si ha nella fase di scarico del panello; a differenza dei filtri ad elementi verticali questa operazione non è favorita dall'azione della gravità. E pertanto necessario sottoporre il pacco ad un'intensa forza centrifuga, mettendolo in rotazione a velocità dell'ordine dei 200-400 giri/min con forti sollecitazione dell’albero centrale.

23 23 FILTRI A CARTUCCIA In essi l'elemento filtrante è costituito da cartucce cilindriche a perdere, formate dall'avvolgimento di filati o da feltri, nella filtrazione dei gas, e da fogli pieghettati in vari strati sovrapposti di diversa porosità nella filtrazione dei liquidi. Questi filtri sono anche detti filtri a membrana e sono utilizzati largamente in operazioni di filtrazione sterilizzante su liquidi alimentari ( latte fresco microfiltrato « più giorni»). Sono filtri chiusi in pressione nei quali gli elementi filtranti non sono piatti ma cilindrici ( cartucce)

24 FILTRI A CAMERE DI PRESSIONE O FILTRI-PRESSA? I filtri a camere di pressione hanno sui filtri- pressa il grande vantaggio di consentire la completa automazione del ciclo, ciò che in pratica significa l'automazione delle fasi di scarico dei panello e di lavaggio. Ai filtri-pressa rimane invece il vantaggio di un costo per unità di superficie filtrante nettamente inferiore, dì una maggiore versatilità, di una maggiore facilità d i conduzione e controllo ed infine dì essere tuttora praticamente insostituibili nella filtrazione su cartoni. Tra i vantaggi secondari, ma per 24

25 25 FILTRO ROTATIVO TIPO OLIVER spiegazione funzionamento libro di testo pag.304 E’ costituito da un tamburo cilindrico che ruota lentamente intorno ad un asse orizzontale; durante la rotazione la metà inferiore del tamburo è immersa in una vasca a livello costante contenente la sospensione torbida da filtrare: per effetto del vuoto, il liquido viene aspirato attraverso la tela formandovi un deposito di vario spessore, a seconda dei materiale trattato, da qualche millimetro fino a 40-50 mm

26 26 FILTRO ROTATIVO TIPO OLIVER spiegazione funzionamento libro di testo pag.304  Proseguendo nella rotazione il deposito emerge dalla vasca di alimentazione e subisce una serie di lavaggi: anche le acque di lavaggio sono aspirate attraverso il sistema del vuoto e scaricate in un collettore diverso da quello del filtrato.  In un successivo settore del percorso il deposito è sottoposto ad aspirazione sotto vuoto, con cui viene eliminata la gran parte del liquido che lo imbibisce.  Infine nell'ultimo settore il deposito subisce un colpo di pressione, che lo distacca dalla tela e con l'aiuto di un coltello raschiante e un collettore a coclea viene scaricato. Simbolo UNICHIM di filtro rotativo

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