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Povertà e Disuguaglianza

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Presentazione sul tema: "Povertà e Disuguaglianza"— Transcript della presentazione:

1 Povertà e Disuguaglianza
Politica economica internazionale e sviluppo Sapienza Università di Roma A.A. 2018/19 Rebecca Pietrelli Food and Agriculture Organization of the United Nations

2 Indice Povertà: Disuguaglianza: - Definizione - Misurazione
- Povertà globale Disuguaglianza: - Misurazione - Il dibattito recente: Evidenza empirica, cause, e politiche correttive - La crescita inclusiva

3 Povertà: definizione “Caratteristica distintiva del sottosviluppo (Deaton,1997) che si esprime e concretizza nella mancanza di risorse o di abilità sufficienti ad un individuo (una famiglia o qualsiasi altra unità di analisi) per provvedere ai propri bisogni (Klugman, 2002)” Consenso sulla definizione ma non sulla caratterizzazione del “bisogno”: Materiale (cibo, abitazione, terra, … ,reddito, consumo) Sicurezza sociale (istruzione, servizi sanitari, speranza di vita alla nascita) Capacità (Capabilities di Sen, 1985): libertà di realizzare le proprie potenzialità Fattori sociologici-psicologici (Approccio partecipatico alla povertà), come la sicurezza, l’assenza di conflitti politici e sociali, la non esclusione dai processi decisionali.

4 Povertà: definizione Fig 1. Le dimensioni della povertà (Baulch, 1996)
Compresenza di elementi: le diverse accezioni di povertà come singole componenti di una piramide dove ogni stadio successivo contiene e completa gli elementi dello stadio precedente (Baulch, 1996). Cpc – consumo pro-capite SS – sicurezza sociale Assets – disponibilità di capabilities PP – partecipazione alla vita sociale Fig 1. Le dimensioni della povertà (Baulch, 1996)

5 Povertà: misurazione Gli elementi essenziali dell’analisi di povertà sono: Dimensione di interesse – Individuare un indicatore 𝑦 𝑖 che sintetizzi i bisogni dell’unità di analisi Soglia o linea di povertà – Definire una soglia 𝑧 al di sotto della quale è opportuno parlare di mancanza di risorse/abilità, di povertà Misura di povertà – Sintetizzare le informazioni contenute in 𝑦 𝑖 e 𝑧 in una misura che fornisca informazioni confrontabili su una popolazione o un sub-gruppo.

6 Povertà: misurazione Approccio non-monetario:
Indicatore in grado di sintetizzare i bisogni dell’unità di analisi è influenzato dall’approccio allo studio della povertà: Approccio monetario: Reddito pro-capite / per adult equivalent; Consumo pro-capite / per adult equivalent (capacità di soddisfare i bisogni primari tramite accesso ai mercati e alla disponibilità di beni; difficoltà di misurazione del reddito per larghe porzioni di reddito urbano o rurale non monetizzabile; accesso al credito e disponibilità di risparmi) Approccio non-monetario: Speranza di vita alla nascita; Stato di nutrizione dell’infanzia; Incidenza di malattie; Indice di alfabetizzazione; Numero di anni di frequenza scolastica Sintesi: Human Development Index - HDI (UNDP, 1990), misura sintetica di 3 indicatori: speranza di vita alla nascita, tasso di scolarizzazione e reddito pro-capite; Human Poverty Index – HPI; Gender-related Development Index – GDI; Gender-empowerment measure – GEM Analisi delle capabilities / Analisi qualitative / Participatory Poverty Assessment (PPA): Consultazione diretta dei poveri

7 Povertà: misurazione 2. Soglia o linea di povertà:
(1) Linea di povertà assoluta, costruita sulla base di uno standard minimo necessario alla soddisfazione dei bisogni di base. Definita a livello internazionale, per rendere possibili le comparazioni tra i paesi: $ al giorno per la povertà estrema Definita a livello nazionale, tenendo conto delle caratteristiche specifiche delle singole realtà economiche - calcolata identificando l’equivalente monetario di un paniere di beni e servizi considerati come il minimo necessario alla sussitenza in quel paese (2) Linea di povertà relativa, definita con riferimento alla distribuzione totale dell’indicatore - L’approccio monetario fissa la linea di povertà relativa al 50% o 40% del reddito o consumo.

8 Povertà: misurazione 3. Misure di povertà più nota: FGT (Foster, Greer & Thorbecke, 1984) 𝐹𝐺𝑇 α = 1 𝑛 𝑖=1 𝐾 𝑧− 𝑦 𝑖 𝑧 α α=0,1,2 dove 𝑧 è la linea di povertà; 𝑦 𝑖 è l’indicatore di povertà considerato (reddito, consumo, etc.) per ognuna delle unità dell’analisi 𝑖; 𝐾 è il numero della popolazione povera nella popolazione totale di numerosità 𝑛;α è il parametro di avversione alla povertà. Headcount ratio - α=0 Misura sintetica di povertà: percentuale di individui che vivono al di sotto della soglia di povertà. 2) Poverty gap - α=1 Profondità della povertà: calcola la distanza delle diverse unità di analisi dalla linea di povertà. Fornisce indicazioni sulle risorse necessarie per portare gli individui poveri al livello della soglia, ovvero per sradicare la povertà. Squared poverty gap - α=2 Severità della povertà: attribuisce un peso maggiore alle unità più lontane dalla linea di povertà. Considera non solo la distanza dalla linea di povertà ma anche la disuguaglianza tra i poveri.

9 Povertà globale Rapporto WB 2017 Commissione sulla povertà globale

10 Disuguaglianza: definizione
“Presenza all’interno di una determinata collettività, di una sostanziale disparità che si manifesta nella possibilità di un individuo di compiere scelte che sono precluse ad un altro individuo a causa di fattori di carattere monetario (distribuzione del reddito, del consumo e più in generale della ricchezza) o di fattori di altra origine (attitudini personali, capabilities, libertà politiche) (Ray, )” Caratterizza la distribuzione dell’indicatore di riferimento. Fornisce indicazioni circa la posizione relativa dei soggetti di interesse all’interno della collettività di appartenenza. Può essere distinta in: - Globale (Between countries inequality) – tra i cittadini del mondo o tra paesi - Nazionale (Within country inequality) – relativa ad un sottogruppo della popolazione di un determinato paese

11 Disuguaglianza: misurazione
Per misurare la disuguaglianza globale vengono utilizzati 3 indicatori principali: Inter-country inequality – misura la disuguaglianza attraverso indagini cross-country che confrontano il livello di reddito medio dei paesi International inequality – pondera il PIL pro-capite dei diversi paesi con la relative dimensione demografica. Tiene conto del peso del paese sulla totale della popolazione mondiale. World income distribution – combina misure sintetiche di disuguaglianza all’interno di un determinato paese con il relativo reddito pro-capite. Tiene conto delle differenze di reddito tra gli individui dello stesso paese.

12 Disuguaglianza: misurazione
L’oggetto dell’analisi della disuguagliaza nazionale può essere: - Distribuzione funzionale, considera la modalità attravero la quale il reddito si ripartisce tra i fattori della produzione. -> Attenzione su individui e famiglie in se. - Distribuzione personale, considera come la proprietà dei fattori della produzione è distribuita tra i diversi individui. -> Particolare attenzione alle differenze tra lavoratori classificati secondo il livello di istruzione, in particolare tra lavoratori qualificati e non qualificati.

13 Disuguaglianza: misurazione
la Curva di Lorenz: rappresentazione grafica della disuguaglianza della ditribuzione del reddito: Asse orizzontale: porzione (%) di popolazione classificata in ordine ascendente. Asse verticale: porzione (%) del reddito delle famiglie. Equidistribuzione: distribuzione perfettamente eguale del reddito. Distribuzione effettiva del reddito: la Curva di Lorenz. Scarto tra la curva di Lorenz e la curva di equidistribuzione del reddito è una misura del grado di disuguaglianza. Fig 2. La curva di Lorenz

14 Disuguaglianza: misurazione
Coefficiente di Gini – indice specifico della disuguaglianza legato alla rappresentazione della curva di Lorenz: - è uguale al rapporto tra l’area compresa tra la curva di Lorenz e la retta a 45 gradi e l’area del triangolo sottostante tale retta. - assume un valore compreso tra 0 per massima uguaglianza e 1 per la massima disuguaglianza. - In formula: 𝐺𝑖𝑛𝑖 𝑖𝑛𝑑𝑒𝑥= 1 2𝑛 2 𝑦 𝑖=1 𝑛 𝑗=1 𝑛 𝑦 𝑖 − 𝑦 𝑗 L’indice misura la differenza media tra tutte le possibili copied di reddito 𝑦 𝑖 − 𝑦 𝑗 nella popolazione normalizzato dividendo per il quadrato della popolazione e per il reddito medio 𝑦 .

15 Disuguaglianza: il dibattito
Perchè la disuguaglianza è al centro del recente dibattito pubblico? (Bourguignon, 2016) Aumento della disuguaglianza in paesi chiave come USA “Great Gasby bias”: aumento dell’attenzione mediatica verso i paesi ad alto reddito Presunzione che la disuguaglianza possa essere facilmente corretta – attraverso la tassazione o cambiamenti del sistema economico -> “success of populist discourse”

16 Disuguaglianza: il dibattito
1. Evidenza empirica: - variegata a seconda realtà nazionali, variabilità basata sul concetto/misura di disuguaglianza utilizzata - in generale, aumento dello share del reddito da capitale sul GDP, con conseguente aumento della disuguaglianza nella scala del reddito più elevato 2. Cause: molteplici e eterogenee, non solo globalizzazione e miglioramento tecnologico 3. Politiche correttive: - necessità del coordinamento internazionale - a livello di singolo paese, progressi in dimensioni specifiche della disuguaglianza

17 Disuguaglianza: evidenza empirica
Fig 3. Esempi di paesi OECD con trend di disuguaglianza crescente, (OECD)

18 Disuguaglianza: evidenza empirica
Fig 4. Esempi di paesi OECD con trend di disuguaglianza decrescente, (OECD)

19 Disuguaglianza: evidenza empirica
Fig 5. BRIICS, (World Bank)

20 Disuguaglianza: evidenza empirica
La disuguaglianza del reddito è aumentata negli ultimi 25 anni nella maggioranza dei paesi (developed and emerging) L’aumento della disuguaglianza è stato probabilmente costante in numerosi paesi, guidato dall’evoluzione dello share del reddito da proprietà sul GDP L’evoluzione della disuguaglianza è eterogenea tra i paesi Priorità dell’agenda di ricerca: combinare household survey e tax income data Questione rilevante: “perceived inequality”

21 Disuguaglianza: cause
Globalizzazione - commercio di beni e servizi - mobilità internazionale del fattore lavoro - finanziarizzazione Progresso tecnologico - l’automazione del lavoro, l’intelligenza artificiale, sembra favorire il capitale vs il lavoro - Alcuni aspetti del progresso tecnologico possono avere un effetto ridduttivo della disuguaglianza (la diffusione delle informazioni può correggere le assimmetrie informative) Altre fonti - riforme del sistema redistributivo (tassazione) - cambiamenti demografici (migrazione, composizione delle famiglie, etc.) - shocks macro-economici Ex. Asimmetrie info – prices in rural Africa – use of mobile phones

22 Disuguaglianza: politiche correttive
Due domande chiave: - Le politiche correttive devono mitigare “una disuguaglianza troppo elevata” oppure “una disuguaglianza crescente”? - Le politiche correttive devono occuparsi dei sintomi (downstream) o delle cause (upstream) della disuguaglianza o di entrambi? Politiche correttive downstream - Tassazione dei redditi progressiva - Trasferimenti e assistenza sociale - Tassazione dei capitali Politiche correttive upstream - Garantire l’uguaglianza delle opportunità (per ridurre la disuguaglianza e/o la sua trasmissione), e.g. garantendo l’uguaglianza della scolarizzazione, riducendo segregazione e discriminazione - Regolamentazione di settori chiavi del mercato: finanza, lavoro, patenti e brevetti, monopoli, etc. - Identificare i “fallimenti del mercato” che creano disuguaglianza -Theory and empirical evidence on past reforms suggest that top marginal tax rates are below optimum – Uncertainty about the evolving mobility of the tax base due to globalization – Political economy factors – Recent progress in transparency (FATCA, AEOI, BEPS, ..) may give back some autonomy to national governments

23 Crescita inclusiva “Inclusive growth is economic growth that created opportunities for all segments of the population and distributes the dividends of increased prosperity, both in monetary and non-monetary terms, fairly across society” (OECD, 2017) Ridisegnare il sistema di tassazione al fine di ridurre la disuguaglianza Focalizzare gli interventi sullo sviluppo della prima infanzia Garantire dinamismo del settore delle imprese

24 References Deaton, A. (1997). The analysis of household surveys: a microeconometric approach to development policy. World Bank Publications. Klugman, J. (Ed.). (2002). A Sourcebook for Poverty Reduction Strategies: Volume 2: Macroeconomic and Sectoral Approaches. Washington, DC: World Bank. Sen, A. (1985). Commodities and capabilities. Lectures in economics: Theory, institutions. Policy, 7. Baulch, B. (1996). Neglected Trade‐offs in Poverty Measurement. IDS Bulletin, 27(1), Foster, J., Greer, J., & Thorbecke, E. (1984). A class of decomposable poverty measures. Econometrica: journal of the econometric society, Ray, D. (1998). Development economics. Princeton University Press. Bourguignon, F. (2016). Rising inequality: features, causes, consequences and corrective policies. Lecture, Lecce, SIEP, 2016. OECD (2017), Bridging the Gap: Inclusive Growth 2017 Report. OECD Publication.


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