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Esercitazioni di sogno: l’affettatrice
IDIPSI 2018 Mirco Moroni
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Una esperienza di «Social dream»
Il gruppo di cui mi occupo è formato da componenti i famiglie diverse che si fanno carico di minori dai 6 ai 12 anni inviati in questa piccola comunità familiare dai Servizi Sociali Mi viene richiesto di parlare …dell’inconscio collettivo delle famiglie come risorsa… Non so se esista l’inconscio collettivo…ma sospetto di sì. O, quantomeno, penso esistano costrutti collettivi inconsci, gruppali. Comunque, si tratta di sei persone, maschi e femmine, di età diverse, dai 25 ai 65 anni…. Chiedo a chi vuole..di raccontare un sogno e agli altri di associare immagini o ricordi, a piacere
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Il sogno: l’affettatrice Berkel
Silvia, 50 anni, racconta…. « …Sono a casa della mia amica Tiziana, una persona precisa, accurata, con una casa molto ordinata, nella realtà. Nel sogno la cucina in cui ci troviamo è un po’ disarmonica, nel senso che è fatta di elementi diversi tra di loro: un lavello di un tipo, un fornello di un altro, arredi eterogenei. Tiziana vuole mettere tra il lavello e il fornello una affettatrice Berkel quelle rosse, a manovella. Ma è enorme , io le dico,..cosa te ne fai, vivi da sola..e poi non ci sta..è troppo grande… Ma Tiziana dice ..ma sì che ci sta lì in mezzo, la metto su un tavolino. Mentre parliamo.. entrano dalla porta diversi estranei e attraversano la stanza con disinvoltura.. avviandosi su per la scala. Io mi sorprendo, Tiziana no. No disturbano, dice , stanno di sopra….»
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Il commento di Elisa, 28 anni, collabora col gruppo.
Anche noi a casa avevamo una affettatrice. Mio padre, tutte le volte che la usavamo, sosteneva che poi la dovevamo ripulire con cura con l’alcool per non lasciare sulla lama residui di grasso. Avrete capito che mio padre è un meticoloso, io meno…Io spesso non la ripulivo e dopo averla usata ci rimettevo sopra la sua copertura di stoffa, quella per ripararla alla polvere…..
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Il commento di Fabio , compagno di Silvia ..e quello di Barbara..
In effetti , dice Fabio, 555 anni, noi siamo sempre «transitati» ..come se fossimo scale, da tutti i nostri ragazzi…vanno e vengono Barbara, 48 anni, moglie di Stefano dice… «anch’io ho sognato di essere a casa mia, ma non era casa mia, era una casa diversa e io mi sentivo a disagio»….
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Stefano, 50 anni e Mariuccia, 70 anni…
«Anche a noi hanno regalato una affettatice nuova, ma è elettrica, non manuale..e qui abbiamo la corrente a 380, mentre l’affettatrice va a 220..csì devo usare un riduttore….» dice Stefano… Mariuccia: « Ne abbiamo una anche noi e io dico sempre a mio marito..portala in cantina, c’è una presa anche là… perché mio figlio adesso è sposato, ha la sua famiglia: una volta gli affettavo io il prosciutto, facevo un vassoio e glielo allungavo. Adesso fanno loro in autonomia… e l’affettatrice ingombra….»
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Riprende la parola Silvia, la sognatrice…
« In effetti…. mia madre ha ancora l’affettatrice Berkel nel solaio..e la vuole dare via. Io le ho detto.. ma no, non darla via.. È un ricordo. Noi in famiglia eravamo in 5, ma adesso anche i miei due fratelli stanno per loro conto e.. l’affettatrice si usa meno….
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Il mio commento Il tema del social dream è la «successione»
La radice della parola affettatrice è «affetti» L’affettatrice è…un distributore di fette di affetto…. Quando le famiglie si assottigliano…nel numero di componenti.. Gli affetti prendono la via del solaio ( la testa..) o della cantina, le parti profonde e oscure… ma vengono…conservati In un gruppo appartamento, in effetti, pubblico istituzionale e privato familiare si mescolano..le menti sono transitate da presenze diverse..in cui a volte ci si riconosce, a volte meno… Ma le affettatrici..hanno anche una lama.. E segnano le progressive separazioni individaìuazioni…
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Adulti nutritori e…. la manutenzione degli affetti
Gli adulti in una famiglia, pubblica o privata, nutrono, affettano, distribuiscono…affetti Alcuni affetti ( figli biologici..o affidati..) ci transitano, come gli estranei …non estranei che attraversano la cucina e salgono per le scale.. Altre affettatrici…richiedono manutenzioni particolari, pulizie accurate, per non conservare tracce di cibo.. Ma forse non sempre l’alcool serve, basta nascondere gli affetti: qualcuno se ne prende una fetta e lascia traccia… Oppure richiedono adeguamenti di energia..non troppa…. Le affettatrici sono …transgenerazionali.. Perché i figli se ne vanno. Ma….peccato privarsene.. Ma quando le famiglie pubbliche sono transgenerazionali…che accade?
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