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PubblicatoAmbra Valente Modificato 5 anni fa
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IL NEOREALISMO Con la fine la Seconda Guerra Mondiale e, soprattutto, con la Liberazione nazionale avvenuta in seguito alla Resistenza, in Italia si afferma il neorealismo. Il neorealismo è una tendenza dell'arte, della letteratura e soprattutto del cinema italiano che si volge a rappresentare gli aspetti quotidiani della realtà, anche i più crudi e ingrati, con l'aderenza che ne darebbe un resoconto di cronaca.
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NON si tratta tanto di un movimento culturale o di una corrente letteraria dal manifesto poetico ben definito, quanto di una tendenza e di un "clima" complessivo della cultura e della narrativa italiana degli anni ‘40-’50. Italo Calvino, nella Prefazione del 1964 al suo romanzo d'esordio Il sentiero dei nidi di ragno, spiega appunto che il Neorealismo “non fu una scuola, ma un insieme di voci, in gran parte periferiche, una molteplice scoperta delle diverse Italie, specialmente delle Italie fino allora più sconosciute dalla letteratura”.
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Non si tratta di letteratura-documento: gli scrittori neorealisti, secondo Calvino, hanno sempre avuto l’obiettivo non di riprodurre ma di esprimere la realtà: anzi, di esprimere «noi stessi, il sapore aspro della vita che avevamo appreso allora, tante cose che si credeva di sapere o di essere, e forse veramente in quel momento sapevamo ed eravamo».
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IL NEOREALISMO Il neorealismo è, dunque, una poetica che espresse una concezione della cultura quale strumento capace di incidere sulle coscienze, di rappresentare l'esperienza collettiva e le sue contraddizioni di carattere politico e sociale. Il neorealismo è contrassegnato da uno stile per lo più realista, animato da una visione del mondo e dei fatti sociali popolare e spesso echeggiante temi marxisti.
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IL NEOREALISMO Nel campo del cinema la tendenza neorealistica presente nella società italiana del secondo dopoguerra si affermò in modo particolarmente brillante e deciso (tanto che i veri "narratori", a giudizio anche di letterati, diventarono i cineasti). Il neorealismo come movimento unitario non ebbe lunga durata, anche perché fortemente ostacolato in Italia dove subì l'accusa di esibire i “panni sporchi” e la vessazione della censura.
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IL NEOREALISMO Il neorealismo fu un'esplosione di libertà dopo le costrizioni e le mistificazioni del fascismo, una rottura col passato, una scoperta dell'Italia reale e dei disastri della guerra; sotto l'impulso innovatore di uno sguardo fresco, senza artifici e pregiudizi, fu una rivalutazione dell'uomo contemporaneo nel suo esistere quotidiano nella vita, nella società e nella storia.
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i film del neorealismo 1945: Roma città aperta (R. Rossellini)
1946: Paisà (R. Rossellini) 1946: Sciuscià (V. De Sica) 1948: Ladri di biciclette (V. De Sica) [OSCAR] 1951: Miracolo a Milano (V. De Sica) [Palma d’oro a Cannes] 1952: Umberto D. (V. De Sica) 1954: La strada (F. Fellini) [OSCAR]
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le tematiche letterarie
la vita della borghesia durante il fascismo (Moravia) i problemi del meridione (Alvaro, Carlo Levi, Vittorini, Silone, Iovine, Brancati) l'olocausto e i campi di concentramento (Primo Levi) l'antifascismo e la vita operaia (Pratolini) la Resistenza (Calvino, Pavese, Fenoglio) la guerra e le condizioni di miseria dell'immediato dopoguerra (Moravia, Fenoglio).
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Beppe Fenoglio – cenni biografici
1922: nasce ad Alba e frequenta il Liceo Classico “Govone” Partecipa attivamente alla Resistenza Nel dopoguerra comincia a scrivere incoraggiato da Vittorini Traduttore dall’inglese Si sposa nel ‘60 e tre anni dopo muore di cancro ai polmoni
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Opere principali 1 I ventitré giorni della città di Alba (‘52) Raccolta di 12 racconti su vicende della Resistenza da lui in parte vissute, è l’esordio letterario di Fenoglio. Continene anche racconti sulla vita nelle Langhe. 3 Il partigiano Johnny (‘68) Il romanzo più importante di F. vagamente autobiografico. Vicenda editoriale complessa, ne esistono 2 versioni 2 Una questione privata (‘63) Pubblicato postumo racconta gli ultimi mesi di guerra partigiana nelle Langhe. “Il romanzo che tutti gli scrittori che avevano vissuto la Resistenza avevano sognato di scrivere” (Calvino)
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Fenoglio è il massimo rappresentante della letteratura resistenziale
La critica Fenoglio è il massimo rappresentante della letteratura resistenziale Tipicamente neorealista anche per la prosa asciutta e antiretorica in parte desunta dalla letteratura inglese e americana Beppe Fenoglio Dal “Partigiano Johnny” è stato tratto anche un film dal regista Chiesa nel 2000 che si rifà soprattutto alla I° versione del romanzo
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il partigiano Johnny libro postumo 1968; film 2000
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