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PubblicatoFilippo Dario Biagi Modificato 5 anni fa
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LA RIVOLUZIONE RUSSA E IL TOTALITARISMO DI STALIN
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LA RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO
Le condizioni di vita nella capitale Pietrogrado sono terribili: mancano acqua, cibo e combustibili. Le fabbriche sono in crisi e gli operai scioperano; l’esercito si unisce a loro. Scoppia la rivoluzione. Lo zar abdica. Il Parlamento elegge un governo provvisorio: la Russia diventa una repubblica democratica borghese. Rinascono i soviet (organismi che rappresentano contadini e operai). L’opinione pubblica vuole l’uscita dalla Grande Guerra.
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LA RIVOLUZIONE DI OTTOBRE
Aprile 1917 Lenin (dirigente bolscevico esule in Svizzera) torna a Pietrogrado. Nel partito socialdemocratico nasce una frattura tra menscevìchi (membri della maggioranza, che vogliono un governo democratico borghese) e bolscevìchi (membri della minoranza, che vogliono un governo proletario). Ottobre 1917 Lenin prende il potere con un colpo di stato (23-24 ottobre): rivoluzione di ottobre. Nasce il nuovo stato sovietico, chiamato così perché si fonda sui soviet.
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La guerra civile 1918 Lenin firma una pace separata con la Germania: la Russia esce dalla Grande Guerra. Guerra Civile tra Armata Bianca Antibolscevìca (sostenuta da GB e Francia) Armata Rossa Bolscevìca (guidata da Trotzkij) Lenin vara il comunismo di guerra: abolisce la proprietà privata e usa tutte le fabbriche per costruire armamenti. Vincono i bolscevìchi.
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LA DITTATURA DEL PARTITO BOLSCEVÌCO
Lenin fonda la CEKA, la polizia politica, che può arrestare e giustiziare senza processo i nemici del partito. Interrompe il comunismo di guerra. Inaugura la NEP, la nuova politica economica: i contadini possono vendere le eccedenze alimentari e nelle città si possono gestire imprese però le aziende fondamentali restano tutte statali. La NEP dà buoni risultati.
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L’URSS 1922: nasce l’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche). La Russia ora è una federazione di repubbliche. Bandiera: rossa, con falce (contadini), martello (operai) e stella (stato sovietico).
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LA DITTATURA DI STALIN 1924: muore Lenin e Stalin prende il potere, instaurando una dittatura. 1928 Stalin abolisce la NEP. Tutti i contadini devono lavorare nei KOLCHOZ, aziende agricole basate sulla proprietà collettiva. I KULÀKI, agricoltori benestanti, si oppongono e vengono perseguitati dalla CEKA (uccisi o deportati nei GULAG, campi di lavoro forzato in Siberia). Stalin elabora i Piani Quinquennali per l’industrializzazione del Paese: l’industria pesante (armamenti etc) ha la priorità su quella leggera (vestiti, automobili, telefoni etc). Progressi sociali: alfabetizzazione di base, università libera, sanità gratuita.
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IL TOTALITARISMO DI STALIN
Negli anni ’30 del ‘900, Stalin instaura un governo basato sul Terrore: elimina i suoi nemici con le PURGHE (epurazioni) che prevedono torture, finti processi e condanne a morte dei nemici del popolo; con la propaganda convince i Sovietici che i problemi non vengono dal regime ma dai nemici del popolo; i traditori e per coloro che non denunciano “probabili” nemici del popolo vengono condannati a morte o deportati nei gulag; la dittatura di Stalin trasforma lo Stato socialista in uno Stato totalitario.
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TOTALITARISMO Il Totalitarismo è un regime in cui:
Stato e Partito sono la stessa cosa; si esercita un potere assoluto in campo politico, economico e culturale; si eliminano le libertà individuali.
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