Le prime comunità cristiane

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Presentazione sul tema: "Le prime comunità cristiane"— Transcript della presentazione:

1 Le prime comunità cristiane

2 Attorno agli anni 30 d.C., Gesù di Nazareth predica per le città della Palestina il suo messaggio sul regno di Dio. Accanto a Gesù sorge un gruppo di discepoli (comunità pre-pasquale) che lo ritiene il messia, ma in senso politico, cioè come il liberatore del popolo ebraico dal dominio romano.

3 In un lontano venerdì – che passò poi alla storia come Venerdì Santo – uno “scomodo profeta” fu appeso alla croce. Giuda l’aveva tradito. Pietro l’avena rinnegato. Gli altri discepoli erano fuggiti. Le speranze di tanti sembravano definitivamente deluse. La grossa pietra che misero dinnanzi al suo sepolcro segnava la fine.

4 Nulla era finito, ma tutto cominciava.
Invece, proprio da questa morte ingiusta, aveva inizio la più grande avventura della storia. Nulla era finito, ma tutto cominciava. Il giorno dopo il sabato Egli si fece vedere vivo. Questo evento, che si ripeté in parecchi luoghi, in tempi diversi, a persone diverse, indusse gli Apostoli a ripensare agli eventi di quei giorni appena trascorsi ed agli insegnamenti del Maestro. Illuminanti dall’esperienza pasquale essi diventarono testimoni, fino ai confini del mondo.

5 Il nucleo della predicazione apostolica è questo:
Gli Apostoli, solo vedendo Gesù risorto, capirono il significato della vita, della morte e della risurrezione di Cristo. Fino ad allora, infatti, gli eventi di cui aveva parlato Gesù, erano stati incomprensibili. Il nucleo della predicazione apostolica è questo: Cristo è risorto! Convertitevi. Cominciate una vita nuova. Lo stesso invito di Giovanni il Battista: Convertitevi, il Regno dei Cieli è vicino!

6 Attorno agli Apostoli sorgono i primi gruppi di ebrei credenti in Cristo.
Il Battesimo «nel nome di Gesù» e il dono dello Spirito Santo risultano essere i segni che esprimono l’ingresso nel gruppo. I cristiani si chiamavano e si consideravano «fratelli»: i rapporti fra loro erano improntati all'amore e all'aiuto reciproco. Lo sforzo di fedeltà a Gesù era il punto di riferimento costante delle comunità.

7 Le riunioni catechistiche, la celebrazione dei sacramenti, soprattutto dell’eucaristia, avveniva sotto la guida dei capi: apostoli, anziani-presbiteri, vescovi, diaconi. Tuttavia non mancavano incomprensioni all’interno delle comunità, che venivano risolte attraverso l’invio di Lettere e del primo concilio della storia: il Concilio di Gerusalemme (49-50 d.C.).

8 La vita della comunità cristiana
Atti 2,42-48 Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

9 Queste prime comunità venivano poi osteggiate anche dai capi ebrei (farisei e sadducei).
Il libro degli Atti degli Apostoli parla delle persecuzioni degli ebrei contro i cristiani, tanto che, a seguito della più grave, la lapidazione di Stefano, si verificò una fuga dalla città di Gerusalemme con la conseguente dispersione dei membri della prima comunità per le città della Palestina ed anche fuori (Antiochia ed Alessandria d’Egitto).

10 La diffusione del Cristianesimo ha del prodigioso.
Verso il d.C. il Cristianesimo si diffuse nel cuore dell’impero pagano, attraverso la formazione della comunità cristiana dei Romani. In pochi secoli l’impero romano, dietro la spinta di una azione cristiana, prese avvio l’opera missionaria nell’Europa orientale e settentrionale toccando, ad oggi, tutti i continenti della terra. Ad oggi i cattolici battezzati nel mondo sono circa 1 miliardo e 272 milioni.

11 Le fonti che testimoniano la nascita delle prime comunità cristiane sono gli Atti degli Apostoli e le Epistole (lettere) scritte da alcuni capi (Pietro, Paolo, Giovanni) alle nascenti comunità cristiane. È in questo periodo che vengono scritti anche i Vangeli. La necessità di conservare e trasmettere integro il messaggio di Gesù, indusse i cristiani a raccogliere per scritto la predicazione degli apostoli, prima che questi morissero.

12 Il pericolo che il messaggio venisse falsato o frainteso era infatti sempre presente.
I documenti scritti vennero poi copiati e diffusi fra le varie comunità, affinché potessero avere a disposizione un sicuro punto di riferimento. Perciò ai libri dell'Antico Testamento, che continuavano ad essere letti nelle riunioni comuni, si vennero così affiancando i nuovi libri: le Lettere (agli Ebrei, ai Corinti, ai Galati...) ed i Vangeli.

13 LA CHIESA deriva dal temine greco ekklesía che significa convocazione, assemblea CONVOCAZIONE DA PARTE DI CHI? Da parte di Dio, attraverso Gesù A CHI È RIVOLTA? A tutti gli uomini PER FARE CHE COSA? Per accettare di vivere da figli di Dio QUELLI CHE ACCETTANO FORMANO LA CHIESA

14 Segno dell’adesione alla Chiesa: il Battesimo.
I membri della Chiesa sono tutti coloro che, fidandosi dell’annuncio predicato dagli apostoli, si impegnano esplicitamente a prendere Gesù come unico maestro della loro vita. Segno dell’adesione alla Chiesa: il Battesimo.

15 IL RITO DEL BATTESIMO

16 IL CRISTIANO DISCEPOLO DI CRISTO

17 Poiché il numero dei fedeli aumentava, gli apostoli dovettero scegliere in ogni città persone adatte ad essere capi della Chiesa. Segno della scelta ad essere capi era (ed è tuttora) l’imposizione delle mani sulla testa, allora da parte dell’apostolo, oggi da parte di un vescovo. Questo rito si chiama ordinazione. Per l’esercizio dell’autorità, l’imposizione delle mani da parte del vescovo, garantisce il collegamento con Gesù. Nessuno infatti può dire di rappresentare Gesù, se non ha ricevuto da Lui la delega.

18 Alla fine del I secolo è già delineata una distinzione precisa di funzioni nel gruppo dei capi (gerarchia). Capo della comunità è il vescovo (sorvegliante), visto come successore degli apostoli, centro della comunione dei cristiani, segno visibile della presenza di Gesù nella comunità. Egli è aiutato dai presbiteri (anziani - di qui il termine "preti") e dai diaconi (servitori).

19 L’atto di fede degli Apostoli
Anche gli Apostoli fecero un atto di fide in Gesù. Gli Apostoli sentirono Gesù che diceva: - «Sono il Figlio di Dio»; - «Prima che Abramo fosse, Io sono»; - «Io sono la via, la verità e la vita»; e molte frasi simili. Queste affermazioni erano inaccettabili da un ebreo, tant’è vero che in più di una occasione gli ebrei presero i sassi per lapidare Gesù, come bestemmiatore e, alla fine riuscirono a condannarlo al supplizio della croce.

20 Gli stessi Apostoli, nel sentirle, si domandarono:
«Ma costui dice il vero? non sarà forse pazzo? o bestemmiatore?» E chiesero a Gesù: «Che garanzia, che segno ci porti di essere quello che dici e di agire a nome di Dio?». E Gesù rispose che sarebbe morto e risorto dopo tre giorni. Gli Apostoli, sebbene volessero bene a Gesù, non gli credettero. Infatti, quando Gesù fu arrestato e crocifisso, tutti (o quasi) lo abbandonarono.

21 Tommaso che, dopo aver visto Gesù risorto, concluse:
Quando poi videro Gesù risorto e si convinsero che era proprio lui, allora credettero che veramente fosse il Figlio di Dio. Tommaso che, dopo aver visto Gesù risorto, concluse: «Il Signore mio e il Dio mio» ed il commento di Gesù: «Poiché hai visto me, hai creduto. Beati coloro che, pur non avendo visto, hanno creduto» Da allora gli apostoli si impegnarono a vivere come Gesù aveva insegnato.

22 L’atto di fede per gli ebrei ed i pagani
Quando gli apostoli hanno predicato la risurrezione di Gesù, i loro ascoltatori si sono domandati: «Costoro stanno dicendo il vero riguardo a Gesù? Sono persone degne di fiducia? Che garanzie di credibilità offrono?» Gli ebrei, Avendo sentito gli apostoli affermare che Gesù era morto e risorto «secondo le Scritture», e che quindi era il messia atteso, non avevano che da controllare le Scritture per vedere se le affermazioni degli apostoli corrispondevano a verità.

23 E poiché per gli ebrei religiosi le Scritture erano (e sono tuttora) accettate come parola di Dio, qualora la loro indagine fosse risultata positiva, avevano gli elementi "sufficienti" per poter aderire al Cristianesimo e di fatto molti aderirono e aderiscono anche oggi. I pagani, che non avevano le "Scritture" da consultare, non potevano fare altro che cercare di stabilire se gli apostoli meritassero o non meritassero fiducia in relazione a quello che annunciavano. A volte a spingere i pagani a credere interveniva anche qualche «fatto miracoloso». Di fatto molti pagani giudicarono "sufficienti“ le garanzie fornite dagli apostoli e perciò, scegliendo di fidarsi di loro, aderirono al Cristianesimo.

24 L’atto di fede per gli uomini del nostro tempo
E chi, come noi, non ha conosciuto gli apostoli, ma ha a disposizione i documenti del Nuovo Testamento e pochi altri documenti, come deve regolarsi? Secondo i cattolici, l’atto di fede è prima di tutto un atto di fiducia nella comunità cristiana (la Chiesa). Cristiano è colui che decide di fidarsi della Chiesa che ha trasmesso nei secoli gli insegnamenti degli Apostoli così come sono realmente avvenuti. Credere non sarà mai un atto dimostrabile dalla ragione. Pascal diceva: «A volte il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce».

25 Chi sceglie di credere non può però scegliere di accettare alcune verità di fede e scartarne altre.
In greco eresia significa scelta. Le scelte sono fatte in base ad un criterio soggettivo: scelgo ciò che mi piace e trascuro quello che non mi piace (come quando studiamo la lezione di storia, sottolineiamo alcune frasi ed altre proprio non le guardiamo). In questo caso il metro della verità è il proprio criterio personale. E questo non è un atto di fede.

26 L’ascolto della Parola di Dio - Gli Apostoli ricordano e narrano i gesti e le parole di Gesù, ne spiegano il significato, esortano a restare saldi nel Vangelo e a vivere secondo il comandamento dell’amore. L’unione fraterna - Molti spontaneamente decidono di condividere i propri beni a vantaggio dei poveri. Alla regola del “mio”e del “tuo” si sostituisce la condivisione e la solidarietà. La frazione del pane - La comunione della fede si esprime in modo speciale nella frazione del pane (Eucaristia). Le preghiere - I primi cristiani pregano insieme nel tempio e nelle case; è sempre lo Spirito che prega in loro e fa sentire la sua potenza.

27 Il CRISTIANO discepolo di Cristo
Il cristiano è colui che ha deciso: di avere fiducia nelle comunità cristiane (la Chiesa); di avere fiducia negli apostoli; di avere fiducia in Gesù; di comportarsi come Gesù; di diventare membro della Chiesa attraverso i sacramenti.

28 Il primo segno di colui che ha deciso di abbracciare la fede cristiana è quello di condurre una vita sul modello di quella vissuta da Gesù. Gli altri segni sono quelli indicati da Gesù stesso: i sacramenti. Il sacramento è un segno che ci fa scoprire come una determinata situazione della nostra vita debba essere vissuta, ovvero «come la vivrebbe Gesù».

29 Il Battesimo è il primo fra questi.
Il segno indica la nostra rinuncia al male, e a vivere una vita dettata dall’egoismo, che pone il nostro «io» al centro dell’universo. Il Battesimo è un segno che indica la nostra conversione. Questo aspetto di «purificazione dal peccato» è espresso con il rito del lavare con l’acqua.

30 La Confermazione, pone il segno dello Spirito, della carità di Cristo: esprimi la nostra
volontà di amare tutti gli uomini e tutte le cose col cuore di Cristo. Si dice che la Confermazione perfeziona, completa, «conferma» il rituale del battesimo ecco perché il nome «confermazione».

31 Nell’Eucaristia esprimiamo la nostra comunione
totale a Gesù e insieme poniamo il segno della nostra piena unione nella Chiesa: unito ai nostri fratelli nella fede e nell’amore.

32 Per i bambini il Battesimo esprime il dono concesso da Dio al bambino, in attesa che lo accetti personalmente, impegnandosi in un percorso di catechesi.

33 Col sacramento della Penitenza prendiamo in
considerazione la triste possibilità di essere venuti meno all’impegno di vivere secondo Gesù, assunto nei sacramenti dell'Iniziazione cristiana.


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