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Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.
17 NOVEMBRE 2018 SABATO - SANTA ELISABETTA D'UNGHERIA Patrona del Terz'Ordine Francescano UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode. Antifona Venite, adoriamo il Signore: la sua gloria risplende nei santi. SALMO 66 Tutti i popoli glorifichino il Signore Sia noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani (At 28, 28) Dio abbia pietà di noi e ci benedica, * su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, * fra tutte le genti la tua salvezza. Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. Esultino le genti e si rallegrino, † perché giudichi i popoli con giustizia, * governi le nazioni sulla terra. Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. La terra ha dato il suo frutto. * Ci benedica Dio, il nostro Dio, ci benedica Dio * e lo temano tutti i confini della terra. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Venite, adoriamo il Signore: la sua gloria risplende nei santi.
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Inno La carità divina congiunge santa Elisabetta all'eterno convito nel regno dei beati. La fiamma dello Spirito ha impresso nel suo cuore il sigillo indelebile dell'amore di Dio. O sorella dei poveri, intercedi per noi; sostieni i nostri passi nella via della pace. Tu guidaci alla vetta della santa montagna, dove i miti possiedono il regno del Signore. Sia lode al Padre e al Figlio, sia onore al Santo Spirito, al Dio trino ed unico nei secoli sia gloria. Amen.
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1^ Antifona Il Signore cònvoca cielo e terra per giudicare il suo popolo. SALMO 49, 1-6 (I) Il culto gradito a Dio Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione, disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5, 17). Parla il Signore, Dio degli dèi, * convoca la terra da oriente a occidente. Da Sion, splendore di bellezza, * Dio rifulge. Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; † davanti a lui un fuoco divorante, * intorno a lui si scatena la tempesta. Convoca il cielo dall'alto * e la terra al giudizio del suo popolo: «Davanti a me riunite i miei fedeli, * che hanno sancito con me l'alleanza offrendo un sacrificio». Il cielo annunzi la sua giustizia: * Dio è il giudice. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Il Signore cònvoca cielo e terra per giudicare il suo popolo.
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2^ Antifona Grida a me nel giorno della prova: verrò a liberarti
2^ Antifona Grida a me nel giorno della prova: verrò a liberarti. SALMO 49, (II) «Ascolta, popolo mio, voglio parlare, † testimonierò contro di te, Israele: * Io sono Dio, il tuo Dio. Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; * i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi. Non prenderò giovenchi dalla tua casa, * né capri dai tuoi recinti. Sono mie tutte le bestie della foresta, * animali a migliaia sui monti. Conosco tutti gli uccelli del cielo, * è mio ciò che si muove nella campagna. Se avessi fame, a te non lo direi: * mio è il mondo e quanto contiene. Mangerò forse la carne dei tori, * berrò forse il sangue dei capri? Offri a Dio un sacrificio di lode * e sciogli all'Altissimo i tuoi voti; invocami nel giorno della sventura: * ti salverò e tu mi darai gloria». Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Grida a me nel giorno della prova: verrò a liberarti.
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3^ Antifona Chi offre il sacrificio della lode, questi mi onora
3^ Antifona Chi offre il sacrificio della lode, questi mi onora. SALMO 49, (III) All'empio dice Dio: † «Perché vai ripetendo i miei decreti * e hai sempre in bocca la mia alleanza, tu che detesti la disciplina * e le mie parole te le getti alle spalle? Se vedi un ladro, corri con lui; * e degli adulteri ti fai compagno. Abbandoni la tua bocca al male * e la tua lingua ordisce inganni. Ti siedi, parli contro il tuo fratello, * getti fango contro il figlio di tua madre. Hai fatto questo e dovrei tacere? † Forse credevi ch'io fossi come te! * Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati». Capite questo voi che dimenticate Dio, * perché non mi adiri e nessuno vi salvi. Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, † a chi cammina per la retta via * mostrerò la salvezza di Dio. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Chi offre il sacrificio della lode, questi mi onora.
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V. Preghiamo e domandiamo in ogni tempo R
V. Preghiamo e domandiamo in ogni tempo R. la piena conoscenza della volontà di Dio. Prima Lettura: Dal libro del profeta Daniele 12,1-13 Profezia riguardante l'ultimo giorno e la risurrezione Così l'angelo mi disse: «In quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre. Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta». Io, Daniele, stavo guardando ed ecco altri due che stavano in piedi, uno di qua sulla sponda del fiume, l'altro di là sull'altra sponda.
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Prima Lettura: Dal libro del profeta Daniele 12,1-13 Profezia riguardante l'ultimo giorno e la risurrezione Uno disse all'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume: «Quando si compiranno queste cose meravigliose?». Udii l'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà di un tempo, quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo. Io udii bene, ma non compresi, e dissi: «Mio Signore, quale sarà la fine di queste cose?». Egli mi rispose: «Va', Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno empiamente: nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le intenderanno. Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni. Tu, va' pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni». Responsorio R. Quelli che sono giudicati degni della risurrezione dai morti non possono morire: * come figli della risurrezione sono uguali agli angeli e figli di Dio. V. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi, perché tutti vivono per lui: R. come figli della risurrezione sono uguali agli angeli e figli di Dio.
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Seconda Lettura: Dalla «Lettera» scritta da Corrado di Marburgo, direttore spirituale di santa Elisabetta (Al pontefice, anno 1232; A. Wyss, Hessisches Urkundenbuch I, Lipsia 1879, 31-35) Elisabetta conobbe ed amò Cristo nei poveri Elisabetta incominciò presto a distinguersi in virtù e santità di vita. Ella aveva sempre consolato i poveri, ma da quando fece costruire un ospedale presso un suo castello, e vi raccolse malati di ogni genere, da allora si dedicò interamente alla cura dei bisognosi. Distribuiva con larghezza i doni della sua beneficenza non solo a coloro che ne facevano domanda presso il suo ospedale, ma in tutti i territori dipendenti da suo marito. Arrivò al punto da erogare in beneficenza i proventi dei quattro principati di suo marito e da vendere oggetti di valore e vesti preziose per distribuirne il prezzo ai poveri. Aveva preso l'abitudine di visitare tutti i suoi malati personalmente, due volte al giorno, al mattino e alla sera. Si prese cura diretta dei più ripugnanti. Nutrì alcuni, ad altri procurò un letto, altri portò sulle proprie spalle, prodigandosi sempre in ogni attività di bene, senza mettersi tuttavia per questo in contrasto con suo marito. Dopo la morte di lui, tendendo alla più alta perfezione, mi domandò con molte lacrime che le permettessi di chiedere l'elemosina di porta in porta. Un Venerdì santo, quando gli altari sono spogli, poste la mani sull'altare in una cappella del suo castello, dove aveva accolto i Frati Minori, alla presenza di alcuni intimi, rinunziò alla propria volontà, a tutte le vanità del mondo e a tutto quello che nel Vangelo il Salvatore ha consigliato di lasciare. Fatto questo, temendo di poter essere riassorbita dal rumore del mondo e dalla gloria umana, se rimaneva nei luoghi in cui era vissuta insieme al marito e in cui era tanto ben voluta e stimata, volle seguirmi a Marburgo, sebbene io non volessi.
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Seconda Lettura: Dalla «Lettera» scritta da Corrado di Marburgo, direttore spirituale di santa Elisabetta (Al pontefice, anno 1232; A. Wyss, Hessisches Urkundenbuch I, Lipsia 1879, 31-35) Elisabetta conobbe ed amò Cristo nei poveri Quivi costruì un ospedale ove raccolse i malati e gli invalidi e servì alla propria mensa i più miserabili ed i più derelitti. Affermo davanti a Dio che raramente ho visto una donna così contemplativa come Elisabetta, che pure era dedita a molte attività. Alcuni religiosi e religiose constatarono assai spesso che, quando ella usciva dalla sua preghiera privata, emanava dal volto un mirabile splendore e che dai suoi occhi uscivano come dei raggi di sole. Prima della morte ne ascoltai la confessione e le domandai cosa si dovesse fare dei suoi averi e delle suppellettili. Mi rispose che quanto sembrava sua proprietà era tutto dei poveri e mi pregò di distribuire loro ogni cosa, eccetto una tunica di nessun valore di cui era rivestita, e nella quale volle esser seppellita. Fatto questo, ricevette il Corpo del Signore. Poi, fino a sera, spesso ritornava su tutte le cose belle che aveva sentito nella predicazione. Infine raccomandò a Dio, con grandissima devozione, tutti coloro che le stavano dintorno, e spirò come addormentandosi dolcemente. Responsorio R. Elisabetta, di stirpe regale, trionfa nel cielo, decorata di una triplice corona di meriti, * avendo lasciato sublimi esempi di virtù in ogni stato di vita. V. Come vergine, come sposa e come vedova camminò nell'innocenza, senza inciampare nella colpa; R. avendo lasciato sublimi esempi di virtù in ogni stato di vita.
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Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.
Orazione O Dio, che a sant'Elisabetta hai dato la grazia di riconoscere e onorare Cristo nei poveri, concedi anche a noi, per sua intercessione, di servire con instancabile carità coloro che si trovano nella sofferenza e nel bisogno. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.
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