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LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
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Che cosa intendiamo con questa espressione?
passaggio da un’economia agricola e artigianale (statica) a un’economia industriale fondata sulla fabbrica (dinamica)
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Quando e dove si sviluppò?
tra la metà del XVIII e gli inizi del XIX secolo in Inghilterra
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L’Inghilterra del 1700 era simile al resto d’Europa perché:
attività prevalente era l’agricoltura attività industriali (soprattutto tessili) erano organizzate su scala domestica, l’unità tipica di produzione era la famiglia la maggior parte del prodotto era destinata all’autoconsumo e quello che veniva messo in commercio entrava in un mercato ristretto (regionale)
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la popolazione era dispersa nelle campagne
le vie di comunicazione erano scarse il rendimento delle fonti energetiche disponibili era ridotto
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Perché, allora, la rivoluzione industriale si sviluppò proprio lì?
Grazie a una serie di fattori: SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA (vedi lezione precedente) SISTEMA POLITICO: stabilità politica, forte ruolo del Parlamento; non ci furono moti rivoluzionari come in altri stati
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SVILUPPO DEI COMMERCI:
il commercio inglese si rafforzò su scala mondiale (tranne una breve durante la guerra d’indipendenza degli Stati Uniti, 1775/83); Ricchezze derivate dalla tratta degli schiavi il governo inglese potenziò la libera iniziativa, Londra sviluppò servizi di credito e assicurativi divenendo capitale finanziaria di tutta l’Europa
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Il controllo del mercato finanziario e il possesso di molte colonie in America avevano garantito all’Inghilterra l’acquisto di cotone grezzo (necessario all’industria tessile) a basso costo e anche un ampio mercato di vendita per i prodotti inglesi Le tasse erano equamente distribuite e creavano ricchezza pubblica
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società colta e dinamica, aperta alle innovazioni
tendenza sempre maggiore degli inglesi a impiegare i risparmi in imprese produttive: si investiva denaro per migliorare la coltivazione delle terre, per allargare i commerci, per incrementare le manifatture società colta e dinamica, aperta alle innovazioni
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PRESENZA DI RISORSE E MATERIE PRIME: carbone e ferro, indispensabili per avviare il processo industriale CRESCITA DEMOGRAFICA (vedi lezione precedente) SVILUPPO DELLE VIE DI COMUNICAZIONE
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Primi settori interessati dalla rivoluzione industriale:
TESSILE. I produttori inglesi dei “panni di lana” chiesero ed ottennero dal governo, a difesa del proprio prodotto, il blocco dei tessuti di cotone importati dall’India, molto richiesti su tutti i mercati europei.
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Tuttavia La produzione locale inglese non riusciva a soddisfare la richiesta di panni in cotone, a causa dei tradizionali procedimenti di lavoro dell’industria a domicilio: servivano INNOVAZIONI TECNOLOGICHE
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1733 brevettata la navetta volante di Kay, un congegno azionato a pedale che consentiva un passaggio più rapido del filo attraverso l’ordito, migliorando il rendimento del telaio
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Si arrivò col tempo alla completa meccanizzazione della filatura, fino al telaio metallico meccanico di Cartwright (1787).
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Metà del XVIII secolo si erano formate fabbriche dove gli operai lavoravano insieme
1769 Arkwright, dopo aver creato un dispositivo per ottenere fili di ogni grossezza e di grande resistenza, riuscì ad organizzare le prime filande su base industriale
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Si creavano cotoni robustissimi, ma anche delicati e preziosi come la mussolina (da Mosul, città irachena in cui era prodotto)
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L’industria del cotone garantiva:
enorme disponibilità di materia prima costo limitato degli impianti possibilità di alti guadagni, per la disponibilità di manodopera che non doveva avere una particolare specializzazione.
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il basso costo del prodotto finito, ne permetteva l’acquisto anche da parte di gruppi di popolazione a reddito basso Il tutto fu favorito anche dalla presenza in Inghilterra di immensi giacimenti di ferro e carbon fossile
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la loro produzione aumentò dopo che fu scoperta la possibilità:
di sostituire il ferro al legno nella costruzione delle macchine di sfruttare nella fusione del ferro la potenza del calore del carbon fossile (coke), che si sostituì al carbone di legna
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Il carbon fossile aveva una combustione lenta e incompleta
Si scoprì l’uso del vapore: aveva molta più potenza e si poteva creare ovunque
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La situazione migliorò con l’introduzione delle macchine a vapore: soffiando aria negli altiforni, si garantivano la completa combustione del coke e il raggiungimento di temperature abbastanza elevate per la raffinazione del ferro (Watt; leggere p. 38 libro)
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Il ferro diventò il simbolo della nuova civiltà della macchina
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Vapore e carbon coke portarono a:
Spostamento delle fabbriche: prima si usavano le ruote idrauliche installate lungo i fiumi (mulini), la cui portata non era sempre costante. Col vapore la fabbrica poteva sorgere anche lontano dai corsi d’acqua
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Inoltre, dato che negli altiforni si usava carbone di legna, prima le fonderie erano costruite accanto ai boschi: questo causava problemi di trasporto e un certo disordine nella produzione. Fu invece possibile costruire lontano dai boschi
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Si sviluppò quindi l’industria siderurgica
Si sviluppò quindi l’industria siderurgica. Nacque un nuovo ramo dell’industria, quello dell’attrezzistica meccanica e si diffusero dal primo Ottocento la piallatrice meccanica, la limatrice, il tornio metallico
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Un’altra grande novità fu nel settore dei trasporti: prima grandi navi a vela, viaggi anche di mesi, il trasporto via terra avveniva su carri trainati da cavalli, molto antieconomico; si pensò di usare la forza del vapore anche in questo ambito, inizialmente nella navigazione
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Nel 1807, grazie all’americano Robert Fulton, nacque il battello a vapore: egli applicò al Clermont, la sua imbarcazione, un motore a vapore che azionava due grandi ruote a pale e navigò tra New York e Albany
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Dodici anni dopo, il 26 maggio del 1819, arrivava nel porto di Liverpool il Savannah, la prima nave che era riuscita a compiere la traversata dell’oceano, parte a vela parte a motore
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Nel 1816 nasceva la locomotiva inventata dall’inglese Stephenson e nel 1825 venne inaugurato il primo tronco ferroviario tra Stockton e Darlington (immagini p. 44)
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La nascita del sistema di fabbrica
sconvolse i metodi di produzione e le forme di organizzazione del lavoro (immagine p. 39) il lavoratore divenne un operaio cominciò a svolgere solo l’operazione parziale che gli veniva affidata sulla base di una sempre maggiore divisione del lavoro
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il processo produttivo divenne sempre più complesso, ma vennero semplificate le operazioni in cui era suddiviso (1776, Smith, p. 41) si modificò anche l’organizzazione territoriale del lavoro: l’attività lavorativa si concentrò nei centri urbani che crebbero enormemente e molto in fretta
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le campagne circostanti modificavano le colture in funzione di una popolazione urbana in aumento
Stava nascendo il proletariato industriale
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Problemi: Orari di lavoro (12/16 ore al giorno)
Utilizzo di donne e bambini Nessuna tutela Urbanesimo e abitazioni con scarse condizioni igieniche
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Nacque l’idea di appartenere a un gruppo con problemi comuni
Una delle prime manifestazioni di opposizione sociale fu il luddismo, organizzato in segrete “bande di guerriglia”, prese il nome dal leggendario tessitore Nedd Ludd che nel avrebbe distrutto un telaio
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I luddisti contrastavano il diffondersi della prima meccanizzazione
Lottavano distruggendo le macchine (causa della disoccupazione e dei salari bassi) reazione alla politica del primo ’800, che reprimeva ogni forma di organizzazione associativa dei ceti subalterni
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1812: in Inghilterra introduzione della pena di morte per i luddisti
Iniziarono a nascere organizzazioni come le società di mutuo soccorso e le leghe di categoria: avevano obiettivi di carattere sindacale
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Iniziò un nuovo sistema produttivo che dal 1830 circa si sarebbe esteso al resto d’Europa e agli Stati Uniti, basato sull’industria e sul capitalismo L’affermazione del capitalismo industriale, (con la rivoluzione francese) diede inizio all’età contemporanea
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Il capitale È denaro che produce altro denaro
Il capitalismo è il sistema economico fondato sul capitale (leggi p. 36) Il governo inglese favorì la formazione del capitale abbassando i tassi di interesse e favorendo le compagnie dedite al commercio estero
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La richiesta di beni di consumo aumentò anche grazie all’aumento demografico (grazie anche alla diminuzione della mortalità da alcolismo – leggi contro l’uso del gin)
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Parola d’ordine era LIBERTÀ
LIBERALISMO: libertà di ogni individuo dai poteri dello Stato se esso viola i diritti naturali
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LIBERISMO: libertà di ogni individuo dai poteri dello Stato se esso viola i diritti economici – libertà d’iniziativa, assenza di tasse doganali, assenza di monopoli di Stato, libera e sfrenata concorrenza, assenza di leggi a protezione dei lavoratori
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