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PubblicatoAlberto Piccioni Modificato 5 anni fa
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Edmund Husserl La fenomenologia
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La crisi della civiltà occidentale ●La fenomenologia non è una dottrina sistematica (come l’idealismo o empirismo) ma uno stile di pensiero e un metodo. ●Mette in discussione il metodo scientifico della civiltà occidentale: contro una ragione astratta, calcolante e matematica. ●Prevale invece una dimensione soggettiva della conoscenza. ●La fenomenologia intende mettere sotto processo l’intero sistema basato sulla scienza iniziata con Galilei.
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Filosofia: andare alle cose stesse. ●Husserl non rifiuta la razionalità, ma vuole rimettere al centro il processo conoscitivo analizzandolo non solo dal punto di vista razionale e oggettivo (scientifico) ma facendo attenzione anche agli aspetti più profondi, che hanno a che fare con l’umano. ●La fenomenologia dunque è un modo per capire come gli oggetti entrano in relazione con un soggetto. ● Si indaga il modo “primigenio” in cui i fenomeni si presentano alla coscienza. ----l’origine del senso (dei fenomeni) a partire dalla loro relazione con il soggetto.
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Togliere le incrostazioni intellettualistiche ●Il metodo fenomenologico serve per “ andare alle cose stesse” ( il senso profondo dei fenomeni per chi li percepisce e non quello superficiale basato su numeri e misurazioni). ●I fenomeni dunque non devono essere presi per ciò che sono in se stessi, ma per quel che riguarda ogni soggetto e la loro relazione profonda con essi. ●Dalla fenomenologia derivano ad esempio l’antropologia interpretativa di C. Geertz.
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Husserl: dalla matematica alla fenomenologia ●Ideale della chiarezza: più che la fama ad Husserl interessava essere compreso. ●Nato in Moravia nel 1859 (oggi Cecoslovacchia) da una famiglia ebraica. Sin da piccolo si interessa di matematica. Durante gli studi universitari incontra Franz Brentano a Vienna. La sua ricerca sulla origine psichica dei processi logici influirà molto sul pensiero di Husserl e la sua ricerca dell’origine soggettiva della conoscenza. ●Insegnerà a Gottinga e Friburgo dove fu maestro di Martin Heidegger. Con il nazismo fu costretto ad abbandonare l’insegnamento.
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Cosa può salvarci dal nazismo? ●Il saggio più importante di Husserl è La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale. ●La crisi della civiltà occidentale è chiaramente rappresentata dall’avvento del nazismo secondo Husserl. ●La civiltà europea potrà risollevarsi dalla disumanizzazione a cui è stata condotta dalla scienza e dalla tecnica solo se sarà capace di recuperare il fondamento umano dei suoi valori.
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Il valore della scienza per l’esistenza umana ●Husserl non mette in dubbio il valore delle conoscenze specifiche ottenute dalle singole discipline scientifiche: ciò che è oggetto di critica è il valore e il senso che la ricerca scientifica possono avere per l'esistenza umana. ●La scienza, pur avendo un fondamento nei bisogni umani (e anche nelle sue emozioni) ha finito per dimenticare questi aspetti - ha ridotto la realtà ai soli parametri fisico-matematici.
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Il mondo e l’uomo come “cosa”. ●Il grande fraintendimento della scienza è che essa considera il mondo come una cosa essendo mossa da un atteggiamento oggettivo e naturalistico. ●Questo vale anche per le “ scienze dello spirito ” (o umane) (antropologia, psicologia e storia che riducono l’uomo a “oggetto” di indagine, da studiare in modo neutro, con il metodo delle scienze naturali per cogliere oggettivamente il soggetto. ●Il paradosso: la psicologia positivista, scienza del soggetto e dell’essere umano, tratta questo come un ente inanimato.
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La matematizzazione del mondo. ●Il “colpevole” di questo atteggiamento “oggettivante” della scienza per Husserl è Galileo Galilei quando eliminò dall’ambito scientifico le qualità soggettive ( colori, odori, sapori) per concentrarsi sulle quantità oggettive e misurabili, riducibili a numeri e proporzioni quantitative. ●Dalle discipline fisico-matematiche e dalla loro esaltazione deriva la dimenticanza degli aspetti soggettivi, la spaccatura tra fisico e psichico che a sua volta ha provocato una sovrapposizione di idealità astratte alla realtà concreta.
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L’ideale di una filosofia come scienza universale e rigorosa Nietzsche aveva già indicato questo disorientamento conseguente alla morte di Dio, sostituito dalla scienza positivistica. ●Essendo scomparsi tutti i valori metafisici però Husserl afferma che la crisi è talmente profonda che riguarda il senso stesso dell’esistenza dell’uomo. ● Che fare? Occorre una idea di filosofia come scienza universale e rigorosa capace di trovare un fondamento sia alla scienza che al senso dell’esistenza dell’uomo.
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Compito a casa sui testi: 1)Leggere a pag 438 “ La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale. 2)Rispondere in forma scritta alle domande da 1 a 5.
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