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I SISTEMI D’INCENTIVO AGLI INVESTIMENTI.

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Presentazione sul tema: "I SISTEMI D’INCENTIVO AGLI INVESTIMENTI."— Transcript della presentazione:

1 I SISTEMI D’INCENTIVO AGLI INVESTIMENTI.
I CONTRIBUTI PUBBLICI E LE LEGGI D’INCENTIVAZIONE. A cura della Dott.ssa Giuseppina Baldassarri

2 FONTI DI FINANZIAMENTO DELLE PMI
AUTOFINANZIAMENTO Crediti a breve termine Crediti a medio-lungo termine Leasing Factoring CAPITALE DI DEBITO FONTI DI FINANZIAMENTO DELLE PMI Soci Investitori istituzionali Borsa Private equity CAPITALE DI RISCHIO Contributo a fondo perduto Contributo in conto interessi Incentivi automatici (per esempio il credito d’imposta) INCENTIVI PUBBLICI

3 PRIVATE EQUITY Le società di private equity sono investitori istituzionali specializzati nell’acquisizione di partecipazioni (di maggioranza o minoranza) nei capitali delle Piccole Imprese e soprattutto Medie Imprese, non quotate in borsa, che hanno grandi potenzialità di sviluppo o che necessitano di un processo di ristrutturazione. Le società di private equity raccolgono sul mercato, attraverso dei fondi specializzati, una notevole quantità di risorse finanziarie che impiegano nelle imprese sulle quali intendono puntare. Quando la partecipazione al capitale è cresciuta di valore la rivendono, di solito sui mercati finanziari o attraverso altri investitori istituzionali. Si tratta di operazioni a medio lungo termine (3/5 anni). Questa attività di finanziamento di origine anglosassone è diventata importante ed è molto diffusa anche in Italia. Le società di private equity non si limitano ad entrare nel capitale dell’impresa, ma spesso nominano figure chiave nel top management.

4 COMUNITARI FONDI PUBBLICI NAZIONALI REGIONALI

5 PROGRAMMI COMUNITARI PER LE PMI
FONTI COMUNITARIE GRUPPO BEI BANCA EUROPEA INVESTIMENTI (BEI): prestiti bancari a medio lungo termine FONDO EUROPEO INVESTIMENTI: operazioni di capitale di rischio e garanzia a favore delle PMI

6 PROGRAMMI COMUNITARI PER LE PMI
Sono finalizzati a promuovere la spirito imprenditoriale e l’innovazione facilitando l’accesso delle PMI alle fonti di finanziamento: PROGRAMMA CIP ( ) A) Programma per l’innovazione e l’imprenditorialità B) Programma di sostegno alla politica in materia di Tecnologie, dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) C) Programma Energia Intelligente-Europa 2) SETTIMO PROGRAMMA QUADRO DI RICERCA ( ) A) Cooperazione B) Idee C) Persone D) Capacità COOPERAZIONE, PERSONE, CAPACITÀ hanno rilevanza diretta per le PMI

7 3) PROGRAMMA D’AZIONE INTEGRATO PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE
4) PROGRAMMA LIFE (favorire le PMI nei processi di adeguamento alla legislazione comunitaria in materia ambientale) 5) MEDIA (sostegno al settore audiovisivo europeo) PROINVEST (programma di partenariato tra UE e Africa, Caraibi, Pacifico (ACP)) OBIETTIVO: stimolare investimenti e trasformazioni tecnologiche nelle imprese operanti in settori chiave per la crescita economica nei paesi di queste aree. STRUMENTI: finanziamenti sia diretti che indiretti alle PMI per facilitare la cooperazione tra imprese e l’assistenza tecnica alle società dei paesi ACP/UE

8 FONTI NAZIONALI CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO
CONTRIBUTO IN CONTO INTERESSI CREDITO D’IMPOSTA deve essere utilizzato nella dichiarazione dei redditi per un importo pari all’agevolazione ricevuta. Questo tipo agevolazione non è considerato un ricavo

9 CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO finanziamento in conto capitale erogato a favore di nuove imprese o di imprese già esistenti; concesso a fronte di un programma di investimento con effetti durevoli sull’impresa ed è calcolato in percentuale sul totale dell’investimento. CONTRIBUTO IN CONTO INTERESSI concesso a fronte di un finanziamento a medio lungo termine; erogato dall’istituto finanziatore; consiste nell’abbattimento del tasso di interesse applicato al finanziamento concesso all’impresa beneficiaria. CREDITO D’IMPOSTA concesso come credito d’imposta non rimborsabile (IVA, IRPEF, IRPEG e in tutte le imposte come da circolare 219/3 del 18/09/99).

10 CONTRIBUTI IN CONTO INTERESSE
CONTRIBUTI A FONDO PERUTO CONTRIBUTI IN CONTO INTERESSE CREDITO D’IMPOSTA Legge 488/92 Programmazione negoziata: patti territoriali, contratti d’area e contratti di programma Legge 181/89 Dlgs. 185/2000 Titolo II Autoimpiego Dlgs. 185/2000 Titolo II Prestito d’onore Legge Sabatini ( ) Legge 949/52 (Artigiancassa) e legge 240/81 Credito agevolato alle esportazioni (185/2000 Titolo I) Legge 296/2006 Art. 1 c Legge 388/2000 per investimento aree depresse Legge 296/2006 Legge 185/2000 Titolo I

11 FONTI REGIONALI POR 2007-2013 PACCHETTO COMPETITIVITA’
BANDO PIA INNOVAZIONE BANDO RESTA MODA BANDO RESTA COMMERCIO BANDO TIC BANDO CERTIFICAZIONE QUALITA’ BANDO ECOINNOVAZIONE BANDO POLI DI INNOVAZIONE PACCHETTO COMPETITIVITA’ FONTI REGIONALI POR MISURE A FAVORE DELL’ARTIGIANATO LEGGE REGIONALE 5/1990 IMPRENDITORIALITA’ GIOVANILE LEGGE REGIONALE 12/1995 Creazione d’impresa

12 REQUISITI PREVISTI DAL BANDO PER BENEFICIARE DEGLI AIUTI PUBBLICI
DIMENSIONE IMPRESA (PMI o GI); CODICE ATECO (con il quale risulta iscritta in camera di commercio); LOCALIZZAZIONE; OCCUPAZIONE PREVISTA; TIPOLOGIA DEGLI INVESTIMENTI DA REALIZZARE; SPESE AMMISSIBILI; DE MINIMIS.

13 ITER PREVISTO DAL BANDO
PUBBLICAZIONI DEL BANDO; VERIFICA REQUISITI DELL’IMPRESA; PRESENTAZIONE DOMANDA (avvio investimento); ISTRUTTORIA (possibili integrazioni di informazioni); VALUTAZIONE (possibile esclusione di alcune voci di investimento se non ammissibili o se ammissibili solo in %); GRADUATORIA; EROGAZIONE (previa rendicontazione delle spese, fatture quietanzate pagate con bonifico).

14 DEFINIZIONE PMI (Raccomandazione 2003/361/CE che sostituisce la precedente Raccomandazione del 1996) può essere schematizzata come segue: CATEGORIA DI IMPRESA OCCUPATI CIFRA D’AFFARI TOTALE DEL BILANCIO MEDIA < 250 ≤ 50 milioni di euro ≤ 43 milioni di euro PICCOLA < 50 ≤ 10 milioni di euro MICRO < 10 ≤ 2 milioni di euro E’ necessario che siano presenti almeno 2 requisiti: occupati e, in alternativa, il fatturato o il totale di bilancio. Un’impresa può essere definita PMI solo se considerata indipendente vale a dire non direttamente o indirettamente controllata almeno per il 25% da un’altra impresa che non abbia caratteristiche di PMI (Centri di ricerca e Fondi di capitale di rischio, sono esclusi).

15 DE MINIMIS (Regolamento CE 69/2001 e successive modifiche)
La norma DE MINIMIS prevede un tetto massimo di aiuti alle imprese che sono dispensati dall’obbligo di notifica preventiva alla Commissione Europea. Si riferisce agli aiuti concessi all’impresa in un periodo di 3 anni (gli ultimi 3 esercizi finanziari), a partire dal momento in cui vengono concessi, fino ad un importo pari a € per il (dal 2011 tornerà a € salvo proroghe). Il regolamento non è applicabile a: settore pesca e acquacoltura, produzione prodotti agricoli, acquisto di veicoli di trasporto, imprese in difficoltà, export. Aiuto in regime DE MINIMIS, pertanto, significa che la somma di tutti i finanziamenti ottenuti da un’impresa in base a questa regola, nell’arco di 3 anni, non può superare i €.

16 INTENSITA’ DI AIUTO = importo % dei costi ammissibili per
INTENSITA’ DI AIUTO = importo % dei costi ammissibili per l’investimento effettuato 15% Piccole Imprese UMBRIA 7,5% Medie Imprese Varia in funzione dell’art. 87 paragrafo 3 del Trattato CE Per aiuti alla ricerca e allo sviluppo tali % possono variare in funzione delle caratteristiche del progetto

17 CRESCERE ed ACCRESCERE la propria competitività occorre INNOVARE
All’INNOVAZIONE e alla RICERCA sono dedicati la maggior parte degli strumenti di sostegno e delle risorse (Legge 488/92; Legge 598/1994; Legge 296/2006 Art. 1 c ) per CRESCERE ed ACCRESCERE la propria competitività occorre INNOVARE

18 FONDO DI GARANZIA = strumento di finanziamento “indiretto”
Facilita l’accesso al credito delle imprese mediante il rilascio di una garanzia sul finanziamento a medio-lungo termine

19 DIVERSI TIPI DI GARANZIA:
Garanzia a prima richiesta; Garanzia sussidiaria; Co-garanzia; Contro-garanzia (o garanzia di 2°livello).

20 Medio Credito Centrale
COMUNITARI Fondo Europeo Investimenti (FEI) FONDI DI GARANZIA NAZIONALI Legge 662/96 Legge 266/97 Medio Credito Centrale REGIONALI CONFIDI GEPAFIN (Associazione di categoria)

21 FONDO NAZIONALE DI GARANZIA PER PMI E CONSORZI (Legge 662/96 e 266/97):
E’ gestito dal Medio Credito Centrale (UNICREDIT); Soggetti richiedenti per garanzia diretta: Banche e Istituti di credito ( D. Lgs. N. 385/93 art. 13 Testo Unico Bancario); Intermediari finanziari (art. 107 T. U. Bancario); Società finanziarie per innovazione e sviluppo (S.F.I.S.) iscritte all’albo di cu all’art. 2 comma 3 Legge n. 372/91). Soggetti richiedenti per controgaranzia e cogaranzia: CONFIDI (art. 155 comma 4 T.U. Bancario); Altri soggetti finanziaria (art. 106 T.U. Bancario). Soggetti Beneficiari finali del fondo di garanzia: PMI; Cooperative; No imprese artigiane a parte quelle inerenti ai settori ISTAT (da A a G).

22 GEPAFIN: società finanziaria a supporto delle PMI Umbre per il reperimento di risorse finanziarie. Partecipano al capitale sociale di Gepafin, oltre alla Regione Umbra e Sviluppumbria, anche 17 Istituti di credito STRUMENTI FINANZIARI DI GEPAFIN: Partecipazione diretta al capitale (sempre di minoranza); Rilascio di garanzie su finanziamenti bancari a medio-lungo termine; Prestiti partecipativi; Finanziamento soci; Garanzie su partecipazioni; Garanzie Finanziamento soci.

23 CONFIDI (Consorzi di Garanzia Collettiva)
CHI SONO: soggetti collettivi, espressione solitamente di Associazioni di categoria. Non mancano esempi di Confidi privati o espressione di Grandi Gruppi Bancari. ATTIVITA’: prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell’accesso ai finanziamenti a medio-lungo termine; RUOLO: svolgono una funzione ponte tra le imprese e gli intermediari finanziari. Attraverso l’intervento del Confidi l’impresa può: a) migliorare le condizioni di accesso al credito; b) ampliare le capacità di credito; c) ottenere maggiore trasparenza e certezza nella condizioni applicate dagli Istituti di credito.


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