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PROGETTO “SOCIAL HILL” TURISMO E AGRICOLTURA SOCIALE IN COLLINA

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Presentazione sul tema: "PROGETTO “SOCIAL HILL” TURISMO E AGRICOLTURA SOCIALE IN COLLINA"— Transcript della presentazione:

1 PROGETTO “SOCIAL HILL” TURISMO E AGRICOLTURA SOCIALE IN COLLINA
Progetto di cooperazione per lo sviluppo territoriale Misura 16.7 del PSR (nella sua versione attuale)  SCHEMA INIZIALE DELL’IDEA PROGETTUALE - a cura di Fabio Spitaleri -

2 Tematismo di indirizzo (proposto tra quelli indicati dalla Regione)
Integrazione socio-economica del territorio e inclusione sociale, mediante la promozione della multifunzionalità delle aziende agricole, lo start up di attività nell’ambito dell’agricoltura sociale, l’animazione e l’attivazione di servizi di base, la promozione e implementazione di servizi sociali da parte di aziende agricole in convenzione con enti pubblici, la didattica e l’educazione ambientale

3 Le ragioni della proposta del tematismo di indirizzo
Analisi e selezione di tutte le proposte emerse durante la selezione GAL: una prima consultazione del territorio avvenuta nella prima metà del 2014 ha fatto emergere l’interesse di enti pubblici e di privati per diverse iniziative volte a favorire, attraverso iniziative nel settore agricolo, agroturistico e agroalimentare, il miglioramento dell’offerta turistica, mirata al benessere fisico, spirituale e sociale degli ospiti, nonché l’inclusione sociale degli anziani, dei disabili, l’impiego delle donne saltuariamente occupate, dei giovani e dei disoccupati di lungo corso.

4 (Segue) Le ragioni della proposta del tematismo di indirizzo
Elevato numero di proposte ricadenti sul tematismo turismo e agricoltura sociale - multifunzionalità delle aziende agricole - coerenza con la misura 16.7 delle proposte fatte in tema di turismo e agricoltura sociale

5 (Segue) Le ragioni della proposta del tematismo di indirizzo
Flessibilità del tematismo: possibilità di far rientrare nel progetto un ampio novero di misure, pubbliche e private, rilevanti nell’ambito del turismo, dell’agricoltura, della produzione e delle politiche sociali

6 (Segue) Le ragioni della proposta del tematismo di indirizzo
Coerenza con le strategie consolidate del territorio in materia turistica e sociale (rinvio) Possibilità di inserire nel progetto anche attività collaterali rientranti in altri progetti di importanza comprensoriale: es. progetto di valorizzazione del Cammino del Tagliamento; progetto di valorizzazione delle Oasi; progetto di valorizzazione Lago Ragogna-SD

7 (Segue) Le ragioni della proposta del tematismo di indirizzo
Possibilità di coinvolgere (accanto ai comuni e ai privati) partner istituzionali forti, quali l’ASDI, il Distretto di San Daniele e l’Azienda Sanitaria

8 (Segue) Le ragioni della proposta del tematismo di indirizzo
Originalità e possibilità di successo del progetto: la Regione attribuisce grande importanza ai progetti di agricoltura sociale – Allo stato, l’unica iniziativa legata alla misura 16.7 in tema di agricoltura sociale è quella da noi proposta

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10 La strategia: la persona e il suo benessere fisico, psicologico e spirituale
Le politiche sociali, sanitarie, ambientali e turistiche condotte da decenni dai Comuni della Comunità collinare pongono al centro dell’azione amministrativa la persona e il suo benessere fisico, psicologico e spirituale. Questa filosofia ha portato i comuni della Collinare a elaborare, specie nel settore turistico e in quello socio-sanitario, politiche innovative. Con il progetto di cooperazione territoriale, i Comuni della Collinare vogliono convogliare una sensibilità e una filosofia politico amministrativa consolidata in una strategia di sviluppo agricolo e agrituristico coerente con le finalità del PSR

11 (Segue) La strategia: il turismo «lento»
I comuni della Collinare promuovono una forma di turismo “lento”, che punta al benessere della persona. Si tratta di una forma di turismo alternativo alle rotte di massa, che mira a collocare la persona in un contesto unico, che punta sul contatto diretto tra la persona e l’ambiente, che presta molta attenzione alla salute dell’ospite, specie di quello che appartiene alle categorie sociali deboli, e vuole ristorare anche la dimensione spirituale del turista.

12 (Segue) La strategia: la coesione sociale
I Comuni della Collinare hanno promosso nel corso degli ultimi decenni politiche di coesione sociale all’avanguardia. Una particolare attenzione è stata rivolta alle categorie più deboli, come i disabili, gli anziani, le donne saltuariamente occupate, i giovani e i disoccupati di lungo corso.

13 Le azioni - Turismo sociale e del benessere: le vacanze verdi
sostegno a iniziative di aziende agricole e maneggi per l’organizzazione di vacanze verdi, in particolare a favore dei bambini (interventi strutturali e copertura costi delle attività);

14 Le azioni - Turismo sociale e del benessere: le passeggiate della salute
percorsi e passeggiate della salute: svolgimento, sotto il controllo e con l’assistenza medica, di passeggiate ed escursioni a piedi e in bici per migliorare la condizione psicofisica e cardiovascolare degli ospiti (acquisto attrezzature e copertura costi delle iniziative);

15 Le azioni - Turismo sociale e del benessere: il sostegno alle oasi
sostegno a iniziative delle oasi naturalistiche presenti presso la zona collinare per la realizzazione di centri vacanze verdi, fattorie didattiche, eventi divulgativi- didattici (interventi strutturali e copertura costi delle attività); sostegno all’ampliamento e al collegamento tra loro delle oasi naturalistiche; (nei limiti previsti dal PSR)

16 Le azioni - Turismo sociale e del benessere: il benessere spirituale del turista - l’ospitalità per i pellegrini realizzazione di microstrutture in aziende agricole per la creazione di una rete diffusa di ospitalità per il turismo religioso (nei limiti previsti dal PSR).

17 Le azioni - Agricoltura sociale: la formazione degli operatori
attività, in collaborazione con la associazioni attive nell’agricoltura biologica, di corsi per la formazione di operatori agroambientali a indirizzo biologico; formazione dei volontari da impiegare nei progetti di agricoltura sociale;

18 Le azioni - Agricoltura sociale: la predisposizione delle strutture
acquisto e/o affitto di terreni, serre e attrezzature da parte di privati o di cooperative per l’avvio di piccole attività agricole e di allevamento, con impiego di donne disoccupate, di lavoratori (giovani e anziani) svantaggiati e di disabili; organizzazione di orti solidali per il reinserimento professionale di persone svantaggiate; ampliamento, ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi di aziende per la ricezione di disabili, di bambini e di persone svantaggiate e per la realizzazione di progetti, a loro destinati, di reinserimento professionale, pet therapy (zooterapia), istruzione e di formazione; sviluppo e potenziamento di fattorie didattiche/sociali;

19 Le azioni - Agricoltura sociale: la produzione
avvio da parte di cooperative di attività di coltivazione di frutta e ortaggi con impiego di donne disoccupate, lavoratori svantaggiati e disabili; produzione da parte di famiglie di prodotti agricoli e di prodotti da allevamento di bassa corte e creazione di canali coordinati per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti;

20 Le azioni - Agricoltura sociale: la trasformazione
organizzazione, con il coordinamento di ente attivo nel settore agroalimentare, di attività di confezionamento di prodotti agroalimentari da parte di cooperative, associazioni e aziende agricole con impiego di donne disoccupate, lavoratori svantaggiati e disabili; potenziamento di laboratori artigianali già esistenti che impiegano disabili, con avvio di attività di produzione di oggetti derivanti dall’agricoltura sociale e dalla pulizia di boschi;

21 Le azioni - Agricoltura sociale: la promozione
promozione dei prodotti agroalimentari delle fattorie sociali nell’ambito di manifestazioni e fiere del settore agricolo e agroalimentare di rilevanza nazionale e internazionale o anche organizzate da comuni o associazioni a livello locale; promozione dei prodotti agroalimentari delle fattorie sociali attraverso le pro loco; realizzazione di portale web per la vendita di prodotti derivanti dall’agricoltura sociale;

22 Le azioni - Agricoltura sociale: la vendita
realizzazione di spazi all’interno delle aziende agricole e degli agriturismi di punti o spazi vendita per la commercializzazione di prodotti agricoli, agroalimentari e artigianali realizzati dal circuito dell’agricoltura sociale; promozione di mercati locali per la commercializzazione dei prodotti agricoli derivanti dall’agricoltura sociale; promozione Gruppi Acquisto Solidale (N.d.R. non finanziato con la misura 16.7, ma funzionale alla realizzazione del progetto)

23 Le azioni - Agricoltura sociale: le iniziative trasversali
potenziamento dei progetti volti a favorire la capacità di vita autonoma da parte delle persone disabili e anziani presso abitazioni gestite da associazioni di volontariato, anche tramite l’impiego di tali persone, per talune ore del giorno, in progetti di orti solidali; avvio di servizi di trasporto sociale per le persone seguite dai servizi sociali e impiegate nell’agricoltura sociale – acquisto mezzi per prevalente uso di trasporto per la mobilità delle persone svantaggiate borse lavoro attivate attraverso il FSE; (N.d.R. attivazione attraverso altri fondi UE – FSE)

24 Capofila e Partner Proposta di Capo fila: comune di San Daniele del Friuli Partnership: comuni della Comunità collinare Altri partner pubblici: Distretto di San Daniele – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 3 ASDI Aziende agricole (imprese individuali, cooperative, società) Altri possibili beneficiari …

25 I beneficiari «Partenariato pubblico e privato, costituito con atto formale e finalizzato ad una strategia di cooperazione per lo sviluppo territoriale con riferimento ad un ambito territoriale sub-regionale. Il partenariato è composto da Comuni, loro Unioni, Associazioni intercomunali, imprese agricole e loro forme associative, PMI, operatori del settore turistico e culturale, persone fisiche, consorzi di tutela, agenzie di interesse territoriale, istituti scolastici e di ricerca, Università e altri soggetti che possono contribuire alla formazione e alla realizzazione della strategia di cooperazione. Possono essere beneficiari anche i singoli partecipanti pubblici e privati facenti parte del partenariato, qualora, in possesso dei requisiti di accesso, richiedano il sostegno per la realizzazione degli interventi »

26 Cosa chiediamo ai comuni: l’adesione formale al progetto e l’individuazione di un referente politico
Adesione formale al progetto tramite delibera di giunta e agli altri potenziali partner (bozza di delibera già inviata) Individuazione di un referente politico

27 (Segue): la preparazione degli incontri divulgativi
sollecitazione mirata dei potenziali interessati che potrebbero seriamente partecipare al progetto: sollecitazione partendo dalla bozza progettuale – a ogni iniziativa provare ad associare il nome di un possibile interessato da invitare agli incontri Trasmissione dell’idea che si fa sul serio: i progetti sono incorporati in un accordo formale di partenariato che vincola i partecipanti … molto sul serio: ci sarà una selezione dei progetti presentati – solo i migliori saranno ammessi – i progetti devono essere concessionati, cioè devono già possedere le varie autorizzazioni al momento della presentazione

28 (Segua) I rapporti con i proponenti
I referenti dovranno poi mantenere i rapporti con i proponenti del loro comune durante tutta la durata del progetto, facendo da «ponte» tra i proponenti e il nostro consulente

29 Gli incontri preparatori
Presentazione del regime giuridico del progetto (A. Trevisan) Presentazione della bozza di idea progettuale (F. Spitaleri) Descrizione e distribuzione della scheda per la prima raccolta delle idee progettuali (A. Trevisan) Informazioni e chiarimenti necessari

30 … e poi? Le successive tappe del progetto: il completamento della fase preparatoria
Raccolta delle schede da parte dei referenti dei comuni Elaborazione delle schede (lo fa il consulente) Selezione dei progetti (lo fa il consulente) Riunioni di coloro che hanno presentato progetti che sono stati selezionati con referenti e consulente – indicazioni per la preparazione della documentazione progettuale (n.b. far capire subito che l’attività del proponente non si riduce alla elaborazione della scheda)

31 La fase esecutiva Stipula dell’accordo di partenariato
Predisposizione di tutta la documentazione progettuale da parte dei singoli proponenti, secondo le indicazioni del nostro consulente Redazione del progetto integrato da parte del nostro consulente


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