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Pillola di Buona Pratica

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Presentazione sul tema: "Pillola di Buona Pratica"— Transcript della presentazione:

1 Pillola di Buona Pratica
Seminario Regionale – 22 giugno 2004 Pillola di Buona Pratica Adolescenti e Sicurezza Stradale

2 Dati epidemiologici e gruppi a rischio
In La salute in Piemonte 2000, ISTAT 2001 anche in Piemonte si registra una tendenza alla diminuzione del numero dei decessi per incidenti stradali; la mortalità per incidenti stradali colpisce prevalentemente gli uomini e risulta particolarmente sensibile nelle fasce di età giovanili, per le quali costituisce la prima causa di morte in assoluto; rispetto al 2000, in Piemonte, si riscontra una crescita degli incidenti (+ 2.7%), dei morti (+0.5%9 e dei feriti (+4,1%); rispetto alla fascia d’età anni , nel 2002 i morti sono stati 105, mentre i feriti 6106 (per tipologia: 3848 conducenti, 2113 trasportati e 145 pedoni); in Italia, gli incidenti del venerdì e sabato notte sono pari al 45,4% del totale degli incidenti notturni di tutta la settimana: i morti ed i feriti del venerdì e sabato notte rappresentano rispettivamente, il 47,1% ed il 48,7% del totale.

3 Costi economici e sociali
ISTAT, Statistiche degli incidenti stradali, 2002 I costi da danni materiali amministrativi giudiziari 1456 milioni di euro (807 per i morti e 649 per i feriti) in Piemonte

4 DETERMINANTI DEL RISCHIO MOLTEPLICI
Elevato numero di incidenti stradali tra i giovani d’età compresa tra i 15 e i 24 anni (Roads and Traffic Authority - Australia, 2002) sovravalutazione delle proprie capacità inesperienza alta velocità guida meno attenta sulle strade secondarie/di campagna DETERMINANTI DEL RISCHIO MOLTEPLICI influenza dei passeggeri età guida senza aver conseguito la patente non uso cintura di sicurezza e/o casco uso/abuso di alcol e stupefacenti

5 COSA FUNZIONA…. COSA NON FUNZIONA…
prendere parte a corsi di formazione solo teorici e/o con momenti di esercitazioni “semplici” iniziative spot – solo informativi, eventi non connessi ad interventi nella scuola/comunità che permettano ai giovani di cimentarsi nella gestione del rischio esperienze di apprendimento con eccessiva esposizione emotiva l’uso di stimoli terrorizzanti e basati sulla paura per influenzare i comportamenti creare occasioni per i neopatentati in cui esercitarsi/ “sperimentarsi” in situazioni di traffico reale, con il supporto/supervisione di insegnanti - istruttori e/o genitori, al fine di sviluppare competenze di guida complesse realizzare interventi “multilivello” di informazione ed educazione alla sicurezza realizzare esperienze di apprendimento attive e coinvolgenti, finalizzate sulla discussione e giochi di ruolo implementare interventi orientati a promuovere l’adozione di valori, credenze e atteggiamenti corretti e responsabili che possono influenzare la performance di guida


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