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Fil Ling 15-16 Lezz
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Lez. 15 16/11/15
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Che direbbe Meinong su questi enunciati
Il cavallo alato pesa 2 tonnellate La moglie di Mohammed è persiana [assumiamo che Mohammed ha due mogli, una persiana ed una araba] I termini denotano oggetti incompleti Gli enunciati sono né veri né falsi
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Bertrand Russell Bertrand Arthur William Russell, terzo conte Russell (Trellech, 18 maggio 1872 – Penrhyndeudraeth, 2 febbraio 1970), è stato un filosofo, logico e matematico gallese. Fu anche un autorevole esponente del movimento pacifista e un divulgatore della filosofia. In molti hanno guardato a Russell come a una sorta di profeta della vita creativa e razionale; al tempo stesso la sua posizione su molte questioni fu estremamente controversa. (da Wikipedia)
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la teoria delle descrizioni in sintesi
(TD1) un enunciato della forma «il P è Q» esprime la stessa proposizione del corrispondente enunciato della forma «vi è esattamente un oggetto che ha la proprietà P e tale oggetto ha la proprietà Q». (TD2) Le descrizioni definite sono simboli incompleti, ossia non hanno un significato se non in virtú della tesi (TD1). (TD3) La negazione della proposizione espressa da un enunciato della forma «il P è Q» si esprime in modo non ambiguo premettendo la negazione a tutto l'enunciato («non è vero che il P è Q»). (TD4) Il quantificatore esistenziale «vi è almeno un oggetto tale che...» («») va interpretato come equivalente a «esiste almeno un oggetto tale che...».
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Lez. 16 17/11/15
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La teoria delle descrizioni in sintesi (cont.)
(TD5) Tutti i nomi propri sono abbreviazioni di descrizioni definite. (TD6) I paradossi logici richiedono l'adozione della teoria dei tipi.
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Il paradosso di Russell
classi che non contengono se stesse. Es: la classe dei cavalli, perché non è un cavallo classi che contengono se stesse. Es. la classe delle cose astratte perché è essa stessa astratta Sia R la classe di tutte e soltanto le classi che non contengono se stesse. R contiene o no se stessa? Se sì, R contiene una classe che contiene se stessa, ossia R, in contrasto con come abbiamo definito R Se no, c'è una classe che non contiene se stessa, ossia R, che manca ad R, contrariamente a come abbiamo definito R Si può formulare un analogo paradosso per le proprietà
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La teoria dei tipi Le classi sono ordinate gerarchicamente
Al primo livello (tipo logico), gli individui (enti che non sono classi) Al secondo, le classi di individui Al terzo le classi di classi del secondo livello Viene dunque esclusa a priori la possibilità di una classe che contiene una classe dello stesso livello e quindi è esclusa la possibilità dell'autoappartenenza Per dettagli v. la voce "teoria dei tipi" nell'enciclopedia filosofica Bompiani.
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Le 3 condizioni (TD1) un enunciato della forma «il P è Q» esprime la stessa proposizione del corrispondente enunciato della forma «vi è esattamente un oggetto che ha la proprietà P e tale oggetto ha la proprietà Q». condizione di esistenza: esiste almeno un P condizione di unicità: esiste al massimo un P condizione di attribuzione: qualsiasi cosa sia P è anche Q Tutte e tre le condizioni devono essere soddisfatte affinché «il P è Q» sia vero
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I tre rompicapo di "On denoting"
Il problema degli esistenziali negativi (già visto) La difficoltà con la legge del terzo escluso per enunciati "su oggetti inesistenti" (da vedere) La difficoltà della legge di Leibniz sull'identità (indiscernibilità degli identici) nei contesti intensionali (già visto)
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Esistenziali negativi
il cavallo alato esiste = esiste almeno un cavallo alato ed esiste al massimo un cavallo alato il cavallo alato non esiste = è falso che: esiste almeno un cavallo alato ed esiste al massimo un cavallo alato
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Esistenziali negativi (2)
Per esprimere la condizione di attribuzione ammetteremo che "esiste" si può anche intendere come esprimente una proprietà banale posseduta da tutti, per esempio, l'essere autoidentico. Detto questo, possiamo vedere che "il cavallo alato non esiste" si può considerare ambiguo
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Ambiguità degli esistenziali negativi
Possiamo sintetizzare le condizioni di esistenza e unicità sfruttando l'avverbio "esattamente" ed usando una variabile, "x". Ambito ristretto della negazione: esiste esattamente un x che è cavallo alato tale che è falso che x = x . Secondo questa interpretazione la frase è falsa, addirittura contraddittoria. Ambito ampio della negazione: non è vero che: esiste esattamente un x che è cavallo alato tale che x = x. Secondo questa interpretazione la frase è vera.
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Lez. 17 18/11/15
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Recupero lezioni Non ci saranno lezioni il 7 e 8 Dicembre (chiusura sede) e il 14 e 15 Dicembre Dobbiamo recuperare 4 lezioni Proposta 4 ore 11 dic.:
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Legge del terzo escluso
From Russell's "On Denoting": By the law of excluded middle, either "A is B" or "A is not B" must be true. Hence either "the present King of France is bald" or "the present King of France is not bald" must be true. Yet if we enumerated the things that are bald, and then the things that are not bald, we should not find the present King of France in either list. Hegelians, who love a synthesis, will probably conclude that he wears a wig.
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Legge del terzo escluso (2)
Il problema: per questa legge, un enunciato tra (1) e (2) deve essere vero, ma se uno dei due è vero, sembrerebbe che si possa attribuire veridicamente una proprietà ad un oggetto (Frege sacrifica la legge) (1) l'attuale re di Francia è calvo (2) l'attuale re di Francia non è calvo
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La soluzione Applicando la teoria delle descrizioni otteniamo:
(2a) Non è vero che: esiste esattamente un attuale re di Francia ed è calvo [proposizione vera e che permette di salvare la legge del terzo escluso, senza impegno ad un oggetto inesistente] (2r) esiste esattamente un attuale re di Francia e non è calvo [proposizione falsa. NB: la sua negazione è la proposizione vera: Non è vero che: esiste esattamente un attuale re di Francia e non è calvo]
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Trattamento dei contesti intensionali in Russell
(1) Giovanni crede che la stella della sera appare alla sera (2) la stella della sera è la stella del mattino LL. se x = y e A, allora A(x/y) ? (3) Giovanni crede che la stella del mattino appare alla sera Secondo Russell non possiamo derivare (3) perché (2) non ha la forma "a = b" Infatti applicando la sua teoria delle descrizioni otteniamo:
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contesti intensionali (cont.)
2) la stella della sera è la stella del mattino (2') esiste esattamente un x che è stella della sera ed x è tale che esiste esattamente un y che è stella del mattino ed è tale che x = y Va notato che le regole della logica permettono di derivare, per es., che la stella del mattino è un pianeta da (2') e da (4) la stella della sera è un pianeta purché (4) sia a sua volta interpretata secondo la teoria delle descrizioni
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