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Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1

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Presentazione sul tema: "Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1"— Transcript della presentazione:

1 Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1
MAGAZZINO = vero e proprio edificio in grado di accogliere materiali Cioè struttura logistica, in grado di ricevere le merci, conservarle (stoccaggio) e renderle disponibili per lo smistamento, la spedizione e la consegna.

2 Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1
Tipologie di MAGAZZINO : 1) Magazzino interno alla ditta 2) Cross Docking Points 3) Magazzino in contro terzi 4) Magazzino doganale

3 Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1
1) Magazzino interno alla ditta Definito anche in conto proprio, dove vengono ricevute le materie prime in entrata e dove vengono poi posizionati i prodotti finiti in attesa di spedizione o di lavorazione, ogni articolo di magazzino è contrassegnato da un codice, una descrizione, una quantità, a volte anche da una locazione cioè tutte le informazioni utili a reperire nel minor tempo possibile l'articolo. Esistono anche tipi di magazzini completamente o parzialmente automatizzati, in grado di catalogare, imballare e disporre i pezzi da immagazzinare.

4 Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1
2) Cross Docking Points Questi prevedono che tutta la merce entrante nel magazzino esca in giornata, non occupandone gli scaffali, e ciò risulta utile, ad esempio, nel caso di merci fresche o di beni dalla rapida deperibilità, i quali necessitino di arrivare il più velocemente possibile al consumatore.

5 Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1
3) Magazzino in contro terzi Si tratta del magazzino posseduto dagli spedizionieri e altre aziende di trasporto dove le merci vengono depositate provvisoriamente in attesa di carico sui mezzi di trasporto. Esistono anche tipi di magazzini completamente o parzialmente automatizzati, in grado di catalogare, imballare e disporre i pezzi da mettere in magazzino.

6 Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1
4) Magazzino doganale È il magazzino pubblico, gestito da società abilitate ed autorizzate, ma sotto il controllo della Dogana dove i materiali in arrivo da Stati esteri non appartenenti alla comunità Europea vengono custoditi in attesa dello svolgimento delle regolari operazioni doganali.

7 Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1
Tecniche di gestione del MAGAZZINO : 1) REORDER POINT = punto di riordino 2) LOTTO ECONOMICO (EOQ) 3) INVENTARIO GESTITO DAL VENDITORE 4) CONTINUOUS REPLENISHMENT 5) PIANIFICAZIONE COLLABORATIVA (CPFR)

8 Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1
PUNTO DI RIORDINO Ha l'obiettivo di prevenire l'esaurimento delle scorte a magazzino che comprometterebbero la produzione

9 Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1
LOTTO ECONOMICO (EOQ) Il modello di ordinazione a lotti crea delle scorte di ciclo, che vengono idealmente smaltite entro l'ordine successivo.

10 PUNTI FONDAMENTALI DEL VMI
Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 INVENTARIO GESTITO DAL VENDITORE Si tratta di una tecnica applicata in un contesto di una catena di distribuzione che vede il controllo, la pianificazione e la gestione del magazzino da parte del fornitore, in inglese è definita VMI (Vendor managed inventory). PUNTI FONDAMENTALI DEL VMI DESCRIZIONE 1 È necessario stendere un piano condiviso dove si identificano gli obbiettivi delle parti in gioco. 2 Il cliente deve mettere a disposizione le informazioni in suo possesso correttamente e tempestivamente. 3 Deve essere disponibile un sistema per condividere le informazioni. 4 Accordarsi sulle modalità di gestione delle scorte e delle scorte di sicurezza. 5 Continua revisione del sistema per valutarne le performance.

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CONTINUOUS REPLENISHMENT Si tratta di una tecnica di gestione delle scorte tra fornitore e cliente, il cliente mette a disposizione del fornitore i dati riguardanti il suo magazzino e sulle vendite effettuate, mentre il fornitore si prende l'impegno di elaborare questi dati e di mantenere le scorte del cliente ad un livello congiuntamente stabilito.

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PIANIFICAZIONE COLLABORATIVA (CPFR) Tecnica di gestione della logistica per le aziende impegnate in una catena di distribuzione, lo scopo è quello di ridurre le scorte in magazzino e contemporaneamente mantenere un alto grado di servizio, in inglese si definisce CPFR : Collaborative Planning Forecasting Replenishment

13 FASI DI UN PROCESSO CPFR
DESCRIZIONE 1 Accordarsi anticipatamente con procedure, incentivi e gestione generale del processo. 2 Decidere le promozioni e le caratteristiche del sistema di vendite (piano condiviso). 3 Stabilire le previsioni di domanda. 4 Verificare eventuali eccezioni alle previsioni di domanda. 5 Implementare i sistemi per la soluzioni delle eccezioni alle previsioni di domanda. 6 Stabilire le previsioni degli ordini di acquisto in termini di Materie Prime, Componenti, Semilavorati. 7 Verificare eventuali eccezioni degli ordini di acquisto. 8 Implementare i sistemi per la soluzioni delle eccezioni degli ordini di acquisto. 9 Fare gli ordini definitivi.

14 DETERMINAZIONE DEL VALORE DELLA MERCE STOCCATA
Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 DETERMINAZIONE DEL VALORE DELLA MERCE STOCCATA PRIMO AD ENTRARE, PRIMO AD USCIRE, in inglese First in - first out (FIFO) ULTIMO AD ENTRARE, PRIMO AD USCIRE, in inglese Last in - first out (LIFO).

15 Gestione dei materiali
L'obiettivo primario della gestione materiali, nelle imprese industriali, è quello di garantire una corretta alimentazione dei reparti produttivi, minimizzando gli oneri di spesa, la gestione materiali è strettamente collegata alla programmazione della produzione, e rientra nella funzione di approvvigionamento dei fattori produttivi. Le attività che rientrano nella gestione dei materiali sono le seguenti: Accertamento del fabbisogno Studio di convenienza economica Approntamento e invio degli ordini Sorveglianza sull’espletamento di quanto previsto negli ordini Ricevimento dei materiali provenienti dall’esterno Ricevimento dei materiali provenienti dall’interno (semilavorati e prodotti finiti) Reperimento dei materiali custoditi Controllo del livello delle scorte Svolgimento delle operazioni contabili

16 Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1
TIPO DI DISTINTA BASE 1) DISTINTA BASE TECNICA (Engineering Bill of Material) 2) DISTINTA BASE DI PRODUZIONE (Manufacturing Bill of Material) 3) DISTINTA BASE DI PRODUZIONE CONFIGURATA 4) DISTINTA BASE DI MANUTENZIONE 5) DISTINTA BASE DI CALCOLO COSTI 6) DISTINTA BASE DI SPEDIZIONE

17 Esempio Distinta Base per la costruzione di una bicicletta

18 Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1
TIPO DI MAGAZZINO 1) AREA ALL'APERTO 2) MAGAZZINO A CARRIPONTE 3) MAGAZZINO A ZONE DI DEPOSITO 4) MAGAZZINO A SCAFFALATURE CON MOVIMENTAZIONE A CARRELLI A FORCHE 5) MAGAZZINO A SCAFFALATURE CON MOVIMENTAZIONE MECCANIZZATA 6) MAGAZZINO A SCAFFALATURE AUTOPORTANTI 7) MAGAZZINO PEZZI DI RICAMBIO E MATERIALI VARI DI CONSUMO PER STABILIMENTO


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