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PRE HOSPITAL TRAUMA CARE

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Presentazione sul tema: "PRE HOSPITAL TRAUMA CARE"— Transcript della presentazione:

1 PRE HOSPITAL TRAUMA CARE
CORPO MILITARE CROCE ROSSA ITALIANA Corso di PRE HOSPITAL TRAUMA CARE Prof. LUCA POLI

2 TRAUMA Alterazione anatomica e/o funzionale indotta nell’organismo dall’azione lesiva di determinati agenti traumatici: meccanici, fisici , chimici, capaci di modificare in maniera più o meno grave l’integrità fisica e/o muscolo-scheletrico

3 GESTIONE DELLA SCENA DEL SOCCORRITORE PREOSPEDALIERO
IL POLITRAUMA GESTIONE DELLA SCENA DEL SOCCORRITORE PREOSPEDALIERO

4 IL POLITRAUMA Sono lesioni che coinvolgono più di un Sistema Corporeo, ovvero, Sistema Polmonare, Circolatorio Neurologico, Addominale, Muscolo – Scheletrico e della Cute

5 VALUTAZIONE SECONDARIA
GESTIONE DELLO SCENARIO SICUREZZA CINEMATICA E- ESPOSIZIONE D- DEFICIT NEUROLOGICO TRIAGE VALUTAZIONE PRIMARIA A- Vie AEREE C- CIRCOLAZIONE B - RESPIRAZIONE VALUTAZIONE SECONDARIA

6 CONTROLLI E RUOLI A- CONTROLLO STATO AMBULANZA
Efficienza del motore controllo dei livelli Controllo funzionalità, carrozzeria Controllo dispositivi elettrici B- CHECKLIST MATERIALI PRESIDI E ATTREZZATURE -Dalla meticolosità della preparazione e controllo dipende il successo dell’intervento -Il fattore tempo è determinante

7 Esempio in minuti per quantità litri
C- VERIFICA RISERVA OSSIGENO P (pressione bombola) X V (volume della bombola) = Lt (litri contenuti) Esempio in minuti per quantità litri 100 bar X 5 litri (V) = 500 Lt Erogando l’ossigeno a 10 litri al minuto (decima tacca del flussometro) avrò un’autonomia di 50 minuti) Ricordiamo che la pressione minima è 15 bar da sottrarre al calcolo Verifica della – Bombola del mezzo in uso - ‘’Bombola Ausiliaria o Bombolino’’ (soprattutto questa che è basilare nel politrauma e non solo) -Bombole di riserva

8 D- RUOLO E COMPITI EQUIPAGGIO
Ogni elemento dell’equipaggio deve conoscere bene il suo ruolo Tutti devono collaborare con il Team Leader Il Team Leader deve saper collaborare con gli elementi dell’equipaggio Il valore aggiunto del concetto di equipaggio non è quello che si da non è quello che si riceve ma quello che si condivide Importante è un briefing per stabilire ruoli e compiti nello specifico

9 VALUTAZIONE DELLO SCENARIO
Prima di Gestire lo Scenario dobbiamo Valutare lo stesso SICUREZZA-Valutazione del rischio evolutivo e adeguata protezione per garantire la sicurezza dei soccorritori e del paziente SCENARIO- Numero di veicoli coinvolti, danni, tipo di energie per determinare le risorse da attivare SITUAZIONE- Cosa è accaduto? Perché è accaduto? Quante persone sono coinvolte

10 GOLDEN HOUR La GOLDEN HOUR del trauma è il tempo che và dall’insorgenza del trauma al trattamento definitivo (sala operatoria) in un arco di tempo inferiore o uguale ad un’ora nella quale si ha una maggiore possibilità di sopravvivere Nella GOLDEN HOUR ogni minuto è prezioso L’Obiettivo ultimo è una rapida ed efficiente valutazione e trattamento del paziente il tempo sulla scena non deve superare 10 minuti, minore il tempo maggiore è la possibilità di sopravvivere

11 TERMINOLOGIA DELLA VALUTAZIONE
Valutazione della scena Valutazione e dimensione della scena Valutazione Primaria Valutazione iniziale o Triage infortunato Valutazione Secondaria Anamnesi ed esame obiettivo dettagliato o mirato testa – piedi Monitoraggio e rivalutazione Valutazione continua

12 Massima Disponibilità Tempo – Tecnica- Tattica
GESTIONE DELLO SCENARIO Massima Concentrazione Massima Professionalità Massima Disponibilità Tempo – Tecnica- Tattica

13 SICUREZZA SUL LUOGO DELL’INCIDENTE BIOGNA PROTEGGERE SE STESSI IL PROPRIO EQUIPAGGIO L’INFORTUNATO E GLI ASTANTI Controllando la scena seguendo un’immaginaria ‘’ESSE’’ Osserviamo: Il Numero di feriti presenti nello scenario Se c’è presenza di fumo Eventuali tralicci o pali dell’alta tensione caduti Cavi elettrici interrotti Odori caratteristici TUTTI I RISCHI AMBIENTALI E/O BIOLOGICI PRESENTI SEGUIAMO IL NOSTRO ISTINTO

14 CINEMATICA Ogni corpo in movimento produce energia La legge di conservazione dell’energia afferma che l’energia non può essere creata o distrutta, ma solo trasformata Il processo di valutazione per determinare quali lesioni potrebbero derivare dalle forze e dal movimento delle parti coinvolte è detta Cinematica, ovvero, identifica le lesioni prima ancora di valutare il paziente

15 Triage – Trattamento - Trasporto
Il TRIAGE consiste nell’attribuzione dell’ordine di trattamento dei pazienti sulla base della loro necessità di cura e delle basi disponibili In ambito preospedaliero Consiste in una breve valutazione dei segni apparenti e sintomi riferiti che determinano una serie di azioni/decisioni da prendere 1- Alla chiamata, priorità di intervento 2- Sul territorio velocità di trasporto e ospedale più idoneo 3- Nel primo soccorso tempo protocolli e presidi per la stabilizzazione del paziente

16 VALUTAZIONE PRIMARIA Il processo decisionale di valutazione e trattamento del paziente deve seguire un modo lineare ovvero quelli che sono i protocolli e metodologie. Il cervello del soccorritore è simile ad un computer che elabora le diverse fonti contemporaneamente Assegna le priorità alle informazioni, le ordina, tale da consentire un processo decisionale lineare. LA VALUTAZIONE PRIMARIA SI RIVOLGE A CONDIZIONI POTENZIALMENRE LETALI

17 PAZIENTE TRAUMATIZZATO CRITICO
Limitare il tempo sulla scena a 10 MINUTI o meno quando è presente una qualsiasi situazione potenzialmente letale Via aeree inadeguate o a rischio Compromissione della ventilazione, data da: -Frequenza ventilatoria anormale rapida o rallentata Ipossia -Saturazione (SpO2) < 95% anche con ossigeno supplementare) Dispnea

18 Pneumotorace aperto o lembo costale
Pneumotorace sospetto Significativa emorragia esterna o sospetta emorragia interna Stato neurologico anormale Punteggio GCS < o = a 13 Deficit sensitivi o motori Trauma penetrante a capo, collo o tronco o prossimamente a gomiti e ginocchia negli arti Amputazione o subamputazione prossimale a dita di mani o piedi

19 Rispetto la Dinamica della Scena
Qualsiasi trauma in presenza di: Anamnesi di gravi patologie mediche/coronaropatie Broncopneumopatia cronica ostruttiva (colpi di tosse con difficoltà di respiro) 5< Età > 55 anni – Ipotermia -Ustioni – Gravidanze Rispetto la Dinamica della Scena - Caduta dall’alto – Eiezione dal Veicolo – Tempi di estricazione superiore a 20 minuti – presenza di persone decedute – deformazione del veicolo – sbalzamento da moto/ bici

20 METODOLOGIA DI INTERVENTO
IL PRIMO APPROCCIO E’ L’IMMOBILIZZAZIONE DEL RACHIEDE CERVICALE EFFETTUARE IN OGNI CASO POSSIBILE UN APPROCCIO FRONTALE MANTENERE IL CAPO DELL’INFORTUNATO IN POSIZIONE NEUTRA

21 Pervietà e controllo via aeree VALUTAZIONE DELLA COSCIENZA
A – VIE AEREE Pervietà e controllo via aeree VALUTAZIONE DELLA COSCIENZA CANNULA DI GUEDEL SOLLEVAMENTO DEL MENTO INSERIMENTO DEL COLLARE CERVICALE VALUTAZIONE DELLA COSCIENZA ISPEZIONARE il cavo orale ISPEZIONARE il collo

22 CANNULA DI GUEDEL MISURARE la cannula
INSERIRE la cannula (nell’adulto) con la punta rivolta al palato RUOTARE di 180° a circa 90° dall’inserimento fino al completamento Nel Bambino e/Lattante direttamente a perpendicolo fino a inserimento avvenuto

23 SOLLEVAMENTO DEL MENTO
Nel Traumatizzato il sollevamento del Mento svolge una funzione analoga alla sub-lussazione della mandibola, esso sposta la mandibola in avanti con lo spostamento del muscolo della lingua

24 METODOLOGIA Da una posizione al di sopra della testa del paziente, supino, il leader stabilizza manualmente in posizione neutra la testa – l’altro operatore fiancando il paziente afferra i denti del mento tra pollice e indice al di sotto del mento, si traziona in avanti leggermente obblicuo aprendo la bocca

25 INSERIMENTO COLLARE CERVICALE
Il presidio atto ad allineare il tratto cervicale effettuando una trazione che consenta di scaricare le articolazioni intervertebrali del peso del cranio limitando gli effetti meccanici dei movimenti necessari per l’allineamento Fondamentale che la sua applicazione sia particolarmente accurata e venga effettuata prima di qualsiasi spostamento e dopo la verifica dei parametri vitali

26 B - RESPIRAZIONE Valutazione G. A. S. Respirazione e Ventilazione
* Dobbiamo garantire una adeguata ossigenazione (l’Ossigeno non si nega a nessuno) * Verifichiamo le cause per l’ alterata ventilazione Valutazione G. A. S. B. L . S. - SE LA VALUTAZIONE E’ NEGATIVA - SE LA VALUTAZIONE E’ POSITIVA Valutazione delle Condizioni della Ventilazione Metodo O. Pa. C. S.

27 OPAC (S) VALUTAZIONE CONDIZIONE DELLA VENTILAZIONE
La Palpazione è usata anche in caso di deprivazione luce

28 FREQUENZA VENTILATORIA
La Palpazione è usata anche in caso di deprivazione luce è importante per Valutare la FREQUENZA VENTILATORIA Shock Compensato

29 CAUSE di IPOTENSIONE e PREVENZIONE SHOCK
C-CIRCOLAZIONE Controllo Emorragie * RILEVAZIONE POLSO e Riempimento Capillare RILEVAZIONE PRESSIONE ARTERIOSA CAUSE di IPOTENSIONE e PREVENZIONE SHOCK Emorragie, Lesione Midollare, Pneumotorace o Tamponamento Cardiaco, Altre cause traumatiche

30 Emorragie di Classe I Entità perdite ematiche < 750 ml
% Volume ematico < 15% Frequenza cardiaca normale o lievemente > (70 – 80) Frequenza ventilatoria normale (12-16 mm) Pressione sanguigna sistolica Normale Diuresi (mL/ora) Normale

31 Emorragie di Classe II Entità perdite ematiche 750 - 1500 ml
% Volume ematico % - 30% Frequenza cardiaca > 100 Frequenza ventilatoria mm Pressione sanguigna sistolica Normale Diuresi (mL/ora)

32 Emorragie di Classe III
Entità perdite ematiche – 2000 ml % Volume ematico % -40% Frequenza cardiaca > 120 Frequenza ventilatoria mm Pressione sanguigna sistolica Diminuita Diuresi (mL/ora)

33 Emorragie di Classe IV Entità perdite ematiche > 2000 ml
% Volume ematico > 40% Frequenza cardiaca > 140 Frequenza ventilatoria > 35 mm Pressione sanguigna sistolica Fortemente < Diuresi (mL/ora) minima

34 D – DEFICIT NEUROLOGICO
VALUTAZIONE danno NEUROLOGICO Metodo A . V. P. U. A ALERT = PAZIENTE SVEGLIO V VOCAL = RISPONDE ALLO STIMOLO VOCALE P PAINFUL = RISPONDE ALLO STIMOLO DOLOROSO U UNRESPONSIVE = NESSUNA REAZIONE

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36 GLASGOW COMA SCALE (GCS)
Apertura Occhi Punti Spontanea A Comando Al Dolore Nessuna Miglior Risposta Verbale Punti Risponde orientato Risponde Confuso Risponde inappropriato Suoni incomprensibili Nessuna Risposta Miglior Risposta Motoria Esegue Comandi Localizza il dolore Ritrae al Dolore Flette al Dolore Estende al dolore Nessuna Risultato della Somma Trauma Grave Trauma Modesto + < 3 < 8 < 12 OK

37 VALUTAZIONE DELLE LESIONI
E - ESPOSIZIONE VALUTAZIONE DELLE LESIONI Osserviamo attentamente e globalmente il paziente partendo dalla Testa verso i Piedi velocemente alla ricerca: Di ferite; Deformità da probabili fratture; Danni Vascolari; Oggetti Conficcati; Ustioni; Altre anomalie. RIMOZIONE DEGLI INDUMENTI TANTI QUANTO SIA NECESSARIO PER DETERMINARE LA LESIONE

38 PROTEZIONE DALL’IPOTERMIA
L’IPOTERMIA è un problema importante nella gestione del paziente in generale e in particolare nel traumatizzato. Esporre all’ambiente esterno solo quello che è necessario completato l’esame coprire nuovamente più in fretta possibile. Per quanto possibile rispetto della privacy del paziente

39 Triage – Trattamento - Trasporto
Lo scopo della valutazione primaria è la risposta appropriata di Trattamento ad un evento di soccorso ovvero alla migliore gestione della medesima. può essere DEFINITIVO o NON DEFINITIVO Un arresto cardiaco, il trattamento definitivo è la defibrillazione e conseguente ritorno alla normalità, trattamento non definitivo e la rianimazione cardiopolmonare (RCP) ovvero una situazione di mantenimento fino a quanto non interviene la defibrillazione Comunque è una risposta appropriata di trattamento che tende o a guadagnare tempo o a risolvere il problema

40 PUNTO DELLA GESTIONE TRATTAMENTO
Comunicazione alla centrale operativa esito delle fasi ABCDE e dei parametri vitali Si Procede - Ospedalizzazione urgente (ferite penetranti, portatore di laccio emostatico.. Imminente pericolo di vita) Attendo l’auto medica per la stabilizzazione da valutazione primaria Proseguo alla VALUTAZIONE SECONDARIA in condizioni stabilizzate in attesa di ospedalizzazione (trasporto)

41 VALUTAZIONE SECONDARIA
Effettuata su Pazienti con funzioni vitali Stabili o Stabilizzate Permette di ricercare ALTRE LESIONI non potenzialmente letali per il paziente - Valutazione dei Parametri Vitali Esame Completo Testa –Piedi Immobilizzazione con Presidi e Tecniche Adeguate A.M.P.L.E. (SAMPLE) ( A.M.P.I.A.) Anamnesi

42 VALUTAZIONE PARAMETRI VITALI
Controllo PA (Pressione Arteriosa/ Sistolica ) FC (frequenza cardiaca) FR (frequenza Ventilatoria ) SpO2 (Saturazione)

43 TESTA CORPO ARTI ESAME COMPLETO TESTA- PIEDI COLLO Torace DORSO Addome
Per ogni distretto Guarda Osserva Palpa Senti TESTA CORPO -CRANIO Massiccio Facciale ORECCHIE Occhi PUPILLE Naso LABBRA Bocca ARTI COLLO Torace DORSO Addome BACINO Genitali SUPERIORI Braccia Mano INFERIORI Gamba Piede

44 IMMOBILIZZAZIONE CON PRESIDI E TECNICHE ADEGUATE
L’utilizzo dei presidi e delle tecniche vanno utilizzate Sempre secondo la gravità dei parametri và considerato anche il fattore Tempo COLLARINO CERVICALE (sempre consigliato) BARELLA A CUCCHIAIO – TAVOLA SPINALE - MATERASSINO A DEPRESSIONE – STECCOBENDE – ESTRICATORE – COPERTA ARROTOLATA Nel sospetto Trauma mantenere sempre il paziente in posizione Neutra

45 M . P. L . E. Raccolta Informazioni per eseguire un veloce Esame Obiettivo del paziente

46 Informazioni sull’incidente Alimenti ingeriti
IN ITALIANO LO STESSO ACRONIMO E’ A M P I A Allergie Medicinali Patologie pregresse Informazioni sull’incidente Alimenti ingeriti

47 ANAMNESI HA MALATTIE IMPORTANTI?
PRENDE FARMACI? CHE FARMACI? ANTICOAGULANTI ! BETA BLOCCANTI! E’ STATO OPERATO DA POCO! ASPORTO DI VOMITO SIGNIFICATIVO Se è possibile in caso di incoscienza portare via le medicine – vecchi tracciati e quanto possa servire per avere un quadro più completo ad uso dell’ALS o personale Medico

48 PRINCIPALI TRAUMI TESTA – PIEDI
METODOLOGIE PRESIDI ESTRICAZIONE - ESFILTRAZIONE

49 TRAUMI DEL RACHIDE Fino a prova contraria ogni paziente Traumatizzato deve essere considerato un potenziale portatore di Lesione del Rachide Essendo il tratto Cervicale ampiamente più mobile rispetto agli altri è il più interessato alle patologie traumatiche

50 QUANDO NON INSERIRE IL COLLARE CERVICALE
Se c’è lussazione cervicale con segni di dislocazione fissa (deformità) Se c’è rigonfiamento cervicale massivo (emorragie, lesioni tracheali, ustioni, etc.) In presenza di corpi estranei penetranti

51 TRAUMI DEL RACHIDE LESIONE da C1 a C4 Morte Improvvisa
Insufficienza respiratoria Alterazione del ritmo cardiaco Shock, Ipotensione Tetraplegia, Parestesia agli Arti Ipoestesia Difficoltà di deglutizione Vescica Spinale

52 TRASPORTO Nel posto più idoneo come concordato con la struttura di Pronto Soccorso CONTINUO MONITORAGGIO DEI PARAMETRI VITALI SOSTEGNO PSICOLOGICO N. B. Mettere gli effetti personali tolti durante il soccorso in una busta di plastica trasparente

53 VALUTAZIONE SECONDARIA
GESTIONE DELLO SCENARIO SICUREZZA CINEMATICA E- ESPOSIZIONE D- DEFICIT NEUROLOGICO TRIAGE VALUTAZIONE PRIMARIA A- Vie AEREE C- CIRCOLAZIONE B - RESPIRAZIONE VALUTAZIONE SECONDARIA

54 In primis salvare la vita postea ‘’Restitutio ad Integrum’’
Grazie


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