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I luoghi della speranza
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Per pavimento, un prato. Per tetto, il cielo.
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L'Abbazia di San Galgano L'Abbazia di San Galgano
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Tra storia e leggenda Si racconta che il giovane Galgano, ricco e nobile cavaliere, in seguito a due visioni nelle quali gli apparve S. Miclele Arcangelo,
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abbandonasse la vita disordinata ed avventurosa che aveva sino ad allora condotto,
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per abbracciare una vita di penitenza nell’eremitaggio di Montesiepi,
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dove, pochi anni dopo la sua morte,
fu edificata una cappella dedicata a S. Michele Arcangelo.
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Si narra che Galgano, al momento della conversione, avesse deposto per sempre il mantello da cavaliere e infisso nella roccia la sua spada, divenuta, così, una Croce.
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Analisi scientifiche hanno confermato l'origine medievale
della spada che è conservata nell'eremo di Montesiepi, al centro della cappella.
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e fu canonizzato nel 1185 dal Papa Lucio III.
Il giovane morì nel 1181, a 33 anni, in fama di santità e fu canonizzato nel 1185 dal Papa Lucio III.
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Quando il piccolo eremo, intorno al 1220, non riuscì più a contenere
né i monaci cistercensi né i fedeli, Quando il piccolo eremo, intorno al 1220, non riuscì più a contenere
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ebbe inizio la costruzione della grande abbazia sottostante l'eremo,
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un edificio imponente
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che testimonia il grande seguito che ebbe il culto di S. Galgano.
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L'abbazia conobbe, nel XIV secolo, un grande splendore,
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quindi una progressiva decadenza la ridusse nei secoli
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ad un grandioso e mistico rudere,
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un rudere di commovente e magica bellezza
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che richiama un passato duro e violento,
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ma che allo stesso tempo ha generato una figura come San Galgano,
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precursore di quel Francesco che nacque
nello stesso anno in cui egli morì.
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"Adoro Te devote" è cantatu dalle voci della
Schila Gregoriana Mediolanensis Ha realizzato Anna Maria
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