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STORIA CONTEMPORANEA PRIMA PARTE
Edoardo Bressan Università degli Studi di Macerata STORIA CONTEMPORANEA PRIMA PARTE
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La Grande Guerra: tre problemi
le ragioni del conflitto, legate alla crisi degli equilibri europei e all’incapacità del sistema diplomatico di controllare la situazione internazionale del 1914 lo sviluppo della guerra e la “dismisura” dell’impegno umano e dei sacrifici richiesti, che portano a una radicalizzazione dello scontro i mutamenti irreversibili sanciti dai trattati di pace, che segnano la fine della centralità europea e che aprono la strada a una nuova conflittualità di natura politica, ideologica e nazionale
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Complessità delle fonti
diplomatiche militari giornalistiche autobiografiche letterarie cinematografiche
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Tre narrazioni patriottica nazionalista pacifista
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Gli imperi europei del 1914 Germania Austria Ungheria Russia
Impero ottomano
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I sistemi di alleanze Triplice Alleanza ( ): Germania, Austria-Ungheria, Italia Triplice Intesa ( ): Francia, Russia, Gran Bretagna
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Le nazionalità dell’Impero austro-ungarico (1910)
Tedeschi Magiari Cèchi Polacchi Ruteni Croati Romeni Slovacchi Serbi Sloveni Italiani 50.800
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Le cifre della mobilitazione
mobilitati [nelle colonie] caduti Le cifre della mobilitazione Mobilitati Caduti Russia Germania Gran Bretagna [4.000] Francia [1.400] 1.400 Austria-Ungheria Italia USA Turchia Bulgaria
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Giustizia militare: 24 maggio 1915 – 2 settembre 1919 (aministia)
Denunce – mancanza alla chiamata – diserzione e altri reati Processi Condanne capitali eseguite 750 sommarie ?
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Italia 1914 - 1915 Dichiarazione di neutralità (2 agosto 1914)
Dibattito neutralisti/interventisti Fallimento delle trattative italo-austriache Patto di Londra (26 aprile 1915) Denuncia della Triplice Alleanza (3 maggio 1915) «Radioso Maggio» Inizio delle ostilità (24 maggio 1915)
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Statuto Albertino (riguardo il Patto di Londra e la dichiarazione di guerra)
Art Al Re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il Capo Supremo dello Stato: comanda tutte le forze di terra e di mare; dichiara la guerra: fa i trattati di pace, d'alleanza, di commercio ed altri, dandone notizia alle Camere tosto che l'interesse e la sicurezza dello Stato il permettano, ed unendovi le comunicazioni opportune. I trattati che importassero un onere alle finanze, o variazione di territorio dello Stato, non avranno effetto se non dopo ottenuto l'assenso delle Camere. Art Il Re nomina e revoca i suoi Ministri. Art I Ministri sono risponsabili. Le Leggi e gli Atti del Governo non hanno vigore, se non sono muniti della firma di un Ministro.
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Gli eventi decisivi del 1917
Intervento in guerra degli Stati Uniti d’America (6 aprile 1917) Rivoluzione bolscevica (7-8 novembre [25-26 ottobre] 1917)
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Gli appelli di pace Nota di Benedetto XV ai capi Stato dell potenze belligeranti (1° agosto 1917) «Quattordici punti» di Wilson (8 gennaio 1918): - libertà di scambi e comunicazioni - autodeterminazione dei popoli - Società delle Nazioni
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I trattati di pace Germania Versailles (28 giugno 1919)
Austria St. Germain-en-Laye (10 settembre 1919) Bulgaria Neuilly (27 novembre 1919) Ungheria Trianon (4 giugno 1920) Turchia Sèvres (10 agosto 1920)
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I nuovi Stati Polonia Cecoslovacchia Austria Ungheria Iugoslavia
Polonia Cecoslovacchia Austria Ungheria Iugoslavia Finlandia Estonia Lettonia Lituania
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Le nazionalità (maggioranza)
Polonia (polacchi) 69,1% Cecoslovacchia (cechi) 46 Austria (tedeschi) 95,3 Ungheria (magiari) 92 Iugoslavia (serbi) 46 Romania (romeni) 76
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Camera dei Deputati 1913
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Camera dei Deputati
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Camera dei Deputati 1924
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Italia
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Lo Stato fascista (Renzo De Felice)
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Carta del Lavoro (21 aprile 1927)
I. La Nazione italiana è un organismo avente fini, vita, mezzi di azione superiori, per potenza e durata, a quelli degli individui divisi o raggruppati che la compongono. È una unità morale, politica ed economica, che si realizza integralmente nello Stato Fascista.
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«Fascismo» (Enciclopedia Italiana, vol. XIV, 1932)
7. Antiindividualistica, la concezione fascista è per lo Stato; ed è per l'individuo in quanto esso coincide con lo Stato, coscienza e volontà universale dell'uomo nella sua esistenza storica. È contro il liberalismo classico, che sorse dal bisogno di reagire all'assolutismo e ha esaurito la sua funzione storica da quando lo Stato si è trasformato nella stessa coscienza e volontà popolare. Il liberalismo negava lo Stato nell'interesse dell'individuo particolare; il fascismo riafferma lo Stato come la realtà vera dell'individuo. E se la libertà dev'essere l'attributo dell'uomo reale, e non di quell'astratto fantoccio a cui pensava il liberalismo individualistico, il fascismo è per la libertà. È per la sola libertà che possa essere una cosa seria, la libertà dello Stato e dell'individuo nello Stato. Giacché, per il fascista, tutto è nello Stato, e nulla di umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dello Stato. In tal senso il fascismo è totalitario, e lo Stato fascista, sintesi e unità di ogni valore, interpreta, sviluppa e potenzia tutta la vita del popolo.
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Il totalitarismo (Hannah Arendt)
Ideologia Partito unico Polizia politica
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L’evoluzione totalitaria del regime (Emilio Gentile – Giovanni Sabbatucci)
- il ruolo del PNF e il «totalitarismo imperfetto» la legge sulle corporazioni (1934) la «diarchia»: la legge sul primo maresciallo dell’Impero (1938) le «leggi razziste» (1938) la Camera dei Fasci e delle Corporazioni (1939)
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La politica sociale la Carta del Lavoro e l’intervento dello Stato nella vita sociale la maternità e l’infanzia la riforma dell’assistenza l’opera del PNF, l’ONB/GIL e le colonie estive la previdenza sociale la tutela infortunistica l’assicurazione di malattia il «Dopolavoro»
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La spesa sociale La spesa sociale (% totale) 1922 3,9 1927 5,5
,9 ,5 ,4 L’assicurazione di disoccupazione (% forza lavoro) L’assicurazione di malattia (% popolazione)
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La politica economica La «bonifica integrale» La legge bancaria
L’istituzione dell’IRI
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Verso la seconda guerra mondiale
la guerra d’Etiopia la guerra civile spagnola l’alleanza con la Germania nazista gli accordi di Monaco, l’espansionismo tedesco e lo scoppio della seconda guerra mondiale l’Italia dalla «non belligeranza» all’intervento del 1940
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L’Italia e la seconda guerra mondiale
la «guerra parallela» e il suo fallimento gli avvenimenti militari del la crisi dell’Asse: Russia e Africa settentrionale la situazione del Paese nel 1943 la caduta del regime e il 25 luglio l’8 settembre e l’Italia divisa in due: dalla «morte della Patria» alla rinascita nazionale
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Dall’8 settembre alla Resistenza
la Repubblica sociale italiana la deportazione degli ebrei il Regno d’Italia e la dichiarazione di guerra alla Germania il CLN e la nascita della Resistenza dal Congresso di Bari alla «svolta di Salerno» e ai governi del CLN la «campagna d’Italia» gli sviluppi della lotta partigiana: «guerra di liberazione nazionale», «guerra civile», «guerra di classe» (Claudio Pavone)
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Dalla Liberazione alla Repubblica
la fine della guerra e la Liberazione gli accordi fra gli Alleati e il ruolo dell’Italia il «vento del Nord» e il governo Parri da Parri a De Gasperi il referendum e la scelta repubblicana l’Assemblea Costituente
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Le scelte costituzionali
I lavori dell’Assemblea Costituente Il «compromesso» tra le forze politiche Cultura liberale, cattolica, socialista I rapporti fra Stato e Chiesa e l’art. 7 Lo Stato sociale L’ordinamento regionale L’approvazione della Costituzione
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Le scelte politiche Il II Governo De Gasperi La conferenza di pace
La scissione socialista e il III Governo De Gasperi La firma del trattato di pace (10 febbraio 1947) e il problema del confine orientale La crisi del maggio 1947: il IV Governo De Gasperi e la fine dell’«unità nazionale» La nascita del «centrismo» Le elezioni politiche del 1948
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Il quadro internazionale - 1
Dalla conferenza di Yalta alla divisione dell’Europa La fine della guerra in Europa L’occupazione della Germania La fine della Guerra nel Pacifico e l’uso delle armi nucleari Alleanza occidentale e blocco sovietico: verso la «guerra fredda»
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Il quadro internazionale - 2
La nascita dell’ONU e i «diritti umani» Lo Stato di Israele, la questione della Palestina e il Medio Oriente L’indipendenza dell’India La nascita della Repubblica Popolare Cinese I Paesi dell’Africa
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La rinascita economica
Gli aiuti americani del dopoguerra Il Piano Marshall del 1947 (ERP) L’economia dei Paesi socialisti Il caso italiano e le premesse del «miracolo economico»
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La aree di crisi in Asia La Palestina La Corea L’Indocina
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L’esperienza del centrismo
La collaborazione fra la DC e i partiti laici La scelta atlantica La scelta europea La politica economica Le riforme sociali La sfida della destra: verso le elezioni del 1953
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