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CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
L’Italia nel XIX sec. - 1 (lez. 11) II SEMESTRE A.A Facoltà di Scienze Politiche
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le differenze regionali
11.1 Economia e società: le differenze regionali Settentrione Meridione Pianura padana = posizione d’avanguardia clima caldo e terreni secchi = bassa produttività agricola coltivazione in forma estensiva (latifondo): sfruttamento del lavoro contadino Rivoluzione agricola: costruzione artificiale del territorio + introduzione della coltura continua + gestione capitalistica contrapposizione, non integrazione, tra pascolo (brado) e agricoltura Divisione del lavoro tra zone irrigate e zone non irrigate (qui = coltivazione dell’albero del gelso + allevamento baco da seta) prevalenza del latifondo = un sistema ancora “feudale”
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In generale, Italia = forte urbanizzazione + popolazione in crescita
11.2 Aree costiere L’Italia centrale dinamismo economico + intensi flussi economici in Campania, Puglia, Sicilia prevalenza mezzadria = relazione clientelare/paternalistica tra proprietari e contadini coltivazione olivo e vite per esportazione = integrazione nel mercato internazionale mezzadria = sopravvivenza feudale o collaborazione tra classi? In generale, Italia = forte urbanizzazione + popolazione in crescita MA attività di tipo tradizionale + povertà e malattie delle classi contadine (pellagra-gozzo-malaria)
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11.3
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11.4 L’Italia nel 1815 Impero asburgico = amministrazione del Lombardo Veneto + influenza su tutta Italia Regno delle Due Sicilie: Restaurazione borbonica = centralizzazione (continuità con il regime napoleonico) + autoritarismo (annullamento Costituzione 1812) alla base dei moti del
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Società segrete e prime insurrezioni
11.5 Società segrete e prime insurrezioni Regno di Napoli: nasce Carboneria + rete di società segrete locali (ispirazione massonica) vs regimi tradizionali 1820/21= primi moti a Napoli (pro Costituzione spagnola 1812) e Palermo (pro Costituzione siciliana indipendenza) discordia tra varie fazioni rivoluzionarie + Congresso di Lubiana = intervento esercito austriaco + inasprimento assolutismo e autoritarismo Piemonte = chiesta la Costituzione + liberazione della penisola dagli austriaci = intervento militare austriaco = Restaurazione sabauda
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11.6 Il Risorgimento MA = diffusione dei dialetti + differenza tra lingua parlata e scritta Valorizzazione politica dell’identità culturale L’Italia deve risorgere Progetto politico Nazione unita e libera MA = localismi tipici storia italiana Parità con le altre nazioni europee
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Correnti politiche del Risorgimento
11.7 Correnti politiche del Risorgimento Democratico-repubblicana (movimento mazziniano) Liberal-moderata e monarchica Corrente unitaria Mazzini = uno dei massimi esponenti Corrente federalista Nazione = classi superiori e establishment, vs “iniziativa dal basso” vs rivoluzione MA contro egemonismo austriaco Esponenti di spicco = Massimo D’Azeglio + Vincenzo Gioberti (neoguelfismo) + Cesare Balbo Giovine Italia: organizzazione pro indipendenza e riunificazione del Paese, per costituzione di Repubblica democratica = moto rivoluzionario “dal basso” (iniziativa popolare)
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contraddizioni Progetto federalista contraddizioni Neoguelfismo
11.8 No sostegno da popolazioni locali contraddizioni Progetto federalista inadeguatezza di Carlo Alberto (repressione moti mazziniani – tendenze antifrancesi e filoaustriache) + Gregorio XVI (enciclica Mirari vos) Come conciliare patriottismo italiano con universalismo cattolico? contraddizioni Neoguelfismo Come conciliare Liberalismo (separazione Stato/Chiesa) con Stato della Chiesa ?
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12 gennaio: insurrezione a Palermo - cacciata la guarnigione borbonica
11.9 1848 12 gennaio: insurrezione a Palermo - cacciata la guarnigione borbonica diffusione repentina e simultanea dei moti. I monarchi promulgano Costituzioni (es. Statuto albertino) e portano al governo uomini di ispirazione liberal-moderata (es. Cesare Balbo) moti anche a Milano (“cinque giornate”) e a Venezia (proclamata Repubblica di S. Marco) Carlo Alberto interviene a sostegno della causa patriottica (Prima guerra d’indipendenza)
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Motivi del fallimento dei moti del 1848
11.10 Motivi del fallimento dei moti del 1848 sconfitta a Custoza e armistizio di agosto con austriaci = difficoltà di relazione tra monarchia sabauda e movimento nazionale intervento militare sabaudo sembra per volontà espansionistica del sovrano Referendum Lombardia + Veneto + Modena + Parma (pro annessione) MA si ritirano Pio IX e Ferdinando di Borbone (abroga Costituzione e reprime rivolte Napoli e Sicilia contrasti interni tra moderati (pro annessione a Regno sabaudo) e democratici (Carlo Cattaneo = pro ordinamenti lombardi) + anche interni al fronte democratico (Mazzini vs. Cattaneo)
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Dopo armistizio, movimenti democratici al potere in Toscana e a Roma
11.11 Dopo armistizio, movimenti democratici al potere in Toscana e a Roma febbraio 1849: Repubblica romana (suffr. univ.) leadership politica di Mazzini, leadership militare di Garibaldi marzo 1849: nuova sconfitta a Novara per Carlo Alberto = abdica pro Vittorio Emanuele II aprile: la Repubblica romana si arrende (intervento militare di Luigi Bonaparte) agosto: anche Venezia si arrende agli austriaci
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Camillo Benso conte di Cavour Liberalismo piemontese
11.12 Camillo Benso conte di Cavour da 1852 = capo del governo sabaudo consolidamento regime liberale piemontese e modernizzazione dello Stato sviluppo economico e integrazione del Piemonte con il resto d’Europa espansione dello Stato sabaudo in Alta Italia Liberalismo piemontese alleanza politico-militare con potenze occidentali = guerra di Crimea (1855) CONNUBIO: primo esempio di Trasformismo. Obiettivi = dialogo con sinistra moderata + difesa libertà di stampa Arrivo di mila esuli da altri Stati = si delinea classe dirigente nazionale
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Liberalismo piemontese
11.13 Società nazionale: rete cospirativa liberale e moderata con adesione di Garibaldi Liberalismo piemontese Obiettivo = unico schieramento per forze patriottiche sotto Monarchia sabauda Mazzini fonda invece Partito d’Azione critiche dalla sinistra di Ferrari e Pisacane RIVOLUZIONE SOCIALE (rif. agraria), non solo politica Pro rivoluzione nel meridione (Sapri)
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Favorita la linea di Cavour
11.14 Cause del fallimento 1857 Organizzative Rifiuto della borghesia meridionale di schierarsi con l’insurrezione contadina Conseguenza: Favorita la linea di Cavour
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Seconda guerra di indipendenza Nizza e Savoia = cedute a Francia
11.15 Seconda guerra di indipendenza Accordi di Plombières (1858) = intervento militare francese contro austriaci Seconda guerra d’Indipendenza (aprile 1859) = vittoria a Solferino e San Martino delle truppe franco-piemontesi Colpo di scena: armistizio tra Napoleone e Austria: al Piemonte va solo Lombardia Toscana + Legazioni + Modena e Parma si liberano dei sovrani, grazie a: principio di nazionalità = cardine politica estera francese: impossibilità di intervento per Napoleone sostegno GB a favore dell’Italia unita per bilanciare l’egemonia francese Plebisciti = annessione di Lombardia, Emilia, Romagna e Toscana al Regno di Sardegna: Nizza e Savoia = cedute a Francia
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Garibaldi 11.16 Necessità di agire autonomamente
Leader del partito democratico, azionista e monarchico Monarchia = unico punto di riferimento del nuovo Stato nazionale e unitario Spedizione dei Mille (11 maggio 1860): Sbarco a Marsala + sostegno di insurrezione popolare siciliana + afflusso volontari = rapido crollo del Regno delle due Sicilie Mancanza di linea politica capace di tenere insieme il partito borbonico Motivi del collasso: Richiamo della Costituzione 1848 = non più credibile + Costituzione = impedisce mobilitazione forze legittimiste contro i liberali Mobilitazione del “partito nazionale unitario”
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timore interventi stranieri timore per prospettiva repubblicana
11.17 Garibaldi e Crispi = completare subito l’unificazione attraverso liberazione di Napoli, Roma e Venezia Cavour = annessione immediata della Sicilia al Regno italiano/settentrionale: timore interventi stranieri timore per prospettiva repubblicana Cavour tenta di convincere i moderati siciliani ad accettare il piano piemontese, ma fallisce 7 settembre: Garibaldi entra a Napoli 2 ottobre: nella battaglia di Volturno
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Unificazione 11.18 grandi potenze = pro:
unificazione sotto Casa Savoia + fine rivoluzione garibaldina + garanzia dominio pontificio sul Lazio e asburgico sul Veneto Incontro a Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II NON celebrazione di concordia nazionale MA grande tensione tra partito cavouriano e garibaldino Plebisciti sanzionano annessione dell’Italia centrale/meridionale al Regno italiano/piemontese = nasce Regno d’Italia Estensione dell’ordinamento costituzionale e amministrativo sabaudo Statuto Albertino diventa la Costituzione italiana
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Contraddizioni e problemi del nuovo Stato italiano
11.19 Contraddizioni e problemi del nuovo Stato italiano No discontinuità giuridico-simbolica con Regno piemontese = piemontesizzazione Requisiti censitari molto ristretti (contraddizione con plebisciti in nascita Regno d’Italia Mancano Veneto (solo 1866) + Roma (1870) Guerra contro i briganti filoborbonici: legge Pica (1863) = tribunali militari + riduce le fucilazioni
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Gruppi politici nell’Italia unita
11.20 Gruppi politici nell’Italia unita Sinistra storica Destra storica Ex mazziniani – ex garibaldini (Crispi, Depretis) = critiche a governi moderati MA pro Monarchia Partito liberal-moderato Difficoltà riconoscersi in comune lealismo costituzionale Più radicali: “Socialismo” di ispirazione garibaldina Repubblicanesimo intransigente di ispirazione mazziniana
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Riforme 11.21 suffragio ristretto
1860 = nuova legge elettorale: voto = 25 anni + saper leggere e scrivere £ di tasse annue (2% popolaz. totale e 7% maschi, ma 50% di assenteismo) Statuto albertino = no retribuzione per deputati e senatori 1865 = unificazione amministrativa con accentramento (modello francese) 1866 = Codice civile, penale e commerciale 1867 = liquidazione asse ecclesiastico e corporazioni religiose + divisione terreni demaniali
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