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Ipertesto della prof.ssa M. G. Desogus
Catone il Censore Ipertesto della prof.ssa M. G. Desogus
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Vita Nacque nel 234 a. C. a Tusculum (in Lazio) da una famiglia plebea e fu a lungo un contadino. A 17 anni si arruolò nella seconda guerra punica; al termine di essa cominciò la sua carriera politica. Nel 204 a. C. fu questore in Africa, insieme a Scipione l’Africano, che osservò attentamente. Nello stesso anno portò il poeta Ennio a Roma.
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Carriera politica Questore nel 204 a. C. in Africa
Console nel 195 a. C. Censore nel 184 a. C.; la sua azione di rigoroso moralizzatore è stata così ampia e determinata che ancora oggi è ricordato col soprannome di «Censore» Nota: il suo soprannome lo distingue dal famoso Catone l’Uticense che si uccise a Utica per non arrendersi a Cesare.
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Catone vs Scipioni Catone contestò aspramente la politica degli Scipioni, sia nell’aspetto ellenizzante che in quello amministrativo. Trascinò in tribunale Scipione l’Africano e suo fratello Lucio, accusandoli di aver rubato denaro pubblico. Scipione dovette ritirarsi in volontario esilio nella sua villa di Literno, in Campania.
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«Cathago delenda est» Catone il Censore temeva la potenza di Cartagine, che nonostante le prime due grandi sconfitte rimaneva importante a livello commerciale. Promosse una campagna d’odio contro Cartagine e disse la famosa frase «Carthago delenda est» («Cartagine dev’essere distrutta»). Seguendo il suo esempio, i Romani scatenarono la terza guerra punica ( a. C.). Tuttavia Catone morì nel 149 a. C., prima di vedere l’epilogo della guerra.
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Principali opere Origines De agri cultura Libri ad Marcum filium
Carmen de moribus (raccolta di «sententiae») Decine di opere di oratoria
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Origines Quest’opera racconta la storia di Roma in 7 libri partendo dalle origini al 151 a. C., ma non in modo annalistico. Ci è pervenuta in forma frammentaria. Si evita di esaltare la figura del singolo generale per concentrarsi sulla grandezza di Roma
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De agri cultura Quest’opera è la prima a essere arrivata a noi integra. Catone dà consigli su come coltivare un terreno e gestire un latifondo sulla base della propria esperienza. L’agricoltura viene vista come un’attività che forma uomini forti sia fisicamente che caratterialmente. Ha carattere pratico, non ha fini letterari.
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La figura dell’oratore
Catone scrive circa 80 orazioni (discorsi) ed opere sull’oratoria, di cui ci restano frammenti a volte ampi. Il buon oratore doveva essere vir bonus dicendi peritus («un uomo buono esperto nel parlare»). Il suo motto era «Rem tene, verba sequentur» («Tieni stretta l’idea e le parole verranno da sole»).
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Libri ad Marcum filium Sono libri scritti per il figlio di Catone.
Si tratta di consigli su varie arti per istruire Marco, in una sorta di enciclopedia. In realtà hanno lo scopo di istruire insieme a Marco l’intera gioventù romana. Vi sono varie sententiae.
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Dai «Libri ad Marcum filium»
«Laudato ingentia rura, exiguum colito». («Loderai i grandi terreni, ma ne coltiverai uno piccolo»). «Quod tibi deerit, a te ipso mutuare». («Ciò che ti mancherà, prendilo da te stesso»).
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