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Cenni di finanza e contabilità dei Comuni
Diego Mazzotta
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NORMATIVA FONDAMENTALE DEI BILANCI DEI COMUNI
Decreto legislativo 18 agosto 2000, n Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali. Parte II- ordinamento finanziario e contabile Decreto legislativo 23 giugno 2011, n Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42. Titolo I- Principi contabili generali e applicati per le regioni, le province autonome e gli enti locali Allegato 4-2 al D.Lgs. 118/2011 – Principio applicato-contabilità finanziaria
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
D.lgs. 267/2000. Articolo 162 Principi del bilancio Gli enti locali (il Consiglio Comunale) deliberano annualmente il bilancio di previsione finanziario riferito ad almeno un triennio, comprendente le previsioni di competenza e di cassa del primo esercizio del periodo considerato e le previsioni di competenza degli esercizi successivi, osservando i principi contabili generali e applicati allegati al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modificazioni 6. Il bilancio di previsione e' deliberato in pareggio finanziario complessivo per la competenza, comprensivo dell'utilizzo dell'avanzo di amministrazione e del recupero del disavanzo di amministrazione e garantendo un fondo di cassa finale non negativo. Inoltre, le previsioni di competenza relative alle spese correnti sommate alle previsioni di competenza relative ai trasferimenti in c/capitale,al saldo negativo delle partite finanziarie e alle quote di capitale delle rate di ammortamento dei mutui e degli altri prestiti, con l'esclusione dei rimborsi anticipati, non possono essere complessivamente superiori alle previsioni di competenza dei primi tre titoli dell'entrata, ai contribuiti destinati al rimborso dei prestiti e all'utilizzo dell'avanzo di competenza di parte corrente e non possono avere altra forma di finanziamento, salvo le eccezioni tassativamente indicate ….
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IL BILANCIO DI PREVISIONE. SCHEMI E PRINCIPALI EQUILIBRI
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IL BILANCIO DI PREVISIONE. SCHEMI E PRINCIPALI EQUILIBRI
Alcune entrate previste contengono una quota di dubbio incasso, per le quali nel bilancio di previsione è necessario effettuare un accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE); l’ammontare del fondo dipende dall’importo delle previsioni, e dall’andamento degli incassi sugli accertamenti negli ultimi 5 anni L’accantonamento serve per non far spendere subito risorse che si incassano molto più lentamente
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LE LINEE DI PROGRAMMAZIONE GENERALI DELL’ENTE
LE LINEE DI PROGRAMMAZIONE GENERALI DELL’ENTE. IL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DUP) D.lgs. 267/2000 Articolo 170 (Documento unico di programmazione). Comma 2. Il Documento unico di programmazione ha carattere generale e costituisce la guida strategica ed operativa dell'ente. ……………….. Comma 5. Il Documento unico di programmazione costituisce atto presupposto indispensabile per l'approvazione del bilancio di previsione. Nella prima parte (sezione strategica- SES) Il Dup individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo, le politiche di mandato che l’ente vuole sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali e gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato
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LE LINEE DI PROGRAMMAZIONE GENERALI DELL’ENTE
LE LINEE DI PROGRAMMAZIONE GENERALI DELL’ENTE. IL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DUP) Nella seconda parte (Sezione operativa – SEO) le politiche generali di mandato vengono declinate in programmi più specifici che l’ente intende realizzare per conseguire gli obiettivi strategici definiti nella prima parte. Per ogni programma sono individuati gli obiettivi operativi annuali da raggiungere. Per ogni programma sono individuati gli aspetti finanziari con riferimento ai 3 anni del bilancio
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LA GESTIONE DEL BILANCIO E L’ASSEGNAZIONE DEGLI OBIETTIVI AI DIRIGENTI
LA GESTIONE DEL BILANCIO E L’ASSEGNAZIONE DEGLI OBIETTIVI AI DIRIGENTI. IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE Una volta approvati dal Consiglio Comunale, il bilancio e il Dup vengono dettagliati in obiettivi e risorse finanziarie da assegnare ai settori, per l’attuazione degli obiettivi politici stabiliti nel Dup D.lgs. 267/2000 Art. 159 comma 1. La giunta delibera il piano esecutivo di gestione (PEG) entro venti giorni dall'approvazione del bilancio di previsione, in termini di competenza . Il PEG ……. individua gli obiettivi della gestione ed affida gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi. …. comma 5 Il PEG e' deliberato in coerenza con il bilancio di previsione e con il documento unico di programmazione.
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I PILASTRI DELLA CONTABILITÀ PUBBLICA. LA CONTABILITÀ FINANZIARIA
In gran parte della amministrazioni pubbliche, la contabilità finanziaria costituisce il sistema contabile principale e fondamentale per fini autorizzatori e di rendicontazione della gestione. La contabilità finanziaria ha carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di spesa ed ai pagamenti, fatta eccezione per i servizi per conto di terzi e per i rimborsi delle anticipazioni di tesoreria. La funzione autorizzatoria fa riferimento anche alle entrate per accensione di prestiti. La contabilità finanziaria rileva attraverso un metodo a partita semplice i flussi di credito/entrata e debito/uscita derivanti dall’esecuzione del bilancio di previsione La competenza finanziaria rileva il fatto gestionale nel momento in cui nasce il diritto ad acquisire un’entrata (accertamento) o l’obbligazione a sostenere l’esborso finanziario (impegno).
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LA GESTIONE DEL BILANCIO
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LA GESTIONE DEL BILANCIO
D.lgs. 267/2000. Art. 189 Residui attivi 1. Costituiscono residui attivi le somme accertate e non riscosse entro il termine dell'esercizio. 4. Le somme iscritte tra le entrate di competenza e non accertate entro il termine dell'esercizio costituiscono minori ((entrate)) rispetto alle previsioni ed tale titolo, concorrono a determinare i risultati finali della gestione Articolo 190 Residui passivi 1. Costituiscono residui passivi le somme impegnate e non pagate entro il termine dell'esercizio. 3. Le somme non impegnate entro il termine dell'esercizio costituiscono economia di spesa e, a tale titolo, concorrono a determinare i risultati finali della gestione.
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LA GESTIONE DEL BILANCIO
D.lgs. 267/2000. Fasi dell'entrata Articolo 178. Le fasi di gestione delle entrate sono l'accertamento, la riscossione ed il versamento. Articolo 179 … L'accertamento costituisce la prima fase di gestione dell'entrata mediante la quale, sulla base di idonea documentazione, viene verificata la ragione del credito e la sussistenza di un idoneo titolo giuridico, individuato il debitore, quantificata la somma da incassare, nonche' fissata la relativa scadenza… L'accertamento dell'entrata e' registrato quando l'obbligazione e' perfezionata, con imputazione alle scritture contabili riguardanti l'esercizio in cui l'obbligazione viene a scadenza… Articolo 180… La riscossione costituisce la successiva fase del procedimento dell'entrata, che consiste nel materiale introito da parte del tesoriere o di altri eventuali incaricati della riscossione delle somme dovute all'ente Articolo 181…. Il versamento costituisce l'ultima fase dell'entrata, consistente nel trasferimento delle somme riscosse nelle casse dell'ente.
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LA GESTIONE DEL BILANCIO
D.lgs. 267/2000. Fasi della spesa Articolo 182. Le fasi di gestione della spesa sono l'impegno, la liquidazione, l'ordinazione ed il pagamento Articolo 183 comma 1… L'impegno costituisce la prima fase del procedimento di spesa, con la quale, a seguito di obbligazione giuridicamente perfezionata e' determinata la somma da pagare, determinato il soggetto creditore, indicata la ragione e la relativa scadenza e viene costituito il vincolo sulle previsioni di bilancio, nell'ambito della disponibilita' finanziaria ….. Articolo 184… La liquidazione costituisce la successiva fase del procedimento di spesa attraverso la quale in base ai documenti ed ai titoli atti a comprovare il diritto acquisito del creditore, si determina la somma certa e liquida da pagare nei limiti dell'ammontare dell'impegno definitivo assunto….. Articolo 185…. Gli ordinativi di pagamento sono disposti nei limiti dei rispettivi stanziamenti di cassa, salvo ….
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LA GESTIONE DEL BILANCIO
Come si «autorizza» una spesa D.lgs. 267/2000 Articolo 183 comma 9 … i responsabili dei servizi assumono atti di impegno nel rispetto dei principi contabili generali e del principio applicato della contabilita' finanziaria ….. tali atti, da definire "determinazioni" ….. …… comma 7. I provvedimenti dei responsabili dei servizi che comportano impegni di spesa sono trasmessi al responsabile del servizio finanziario e sono esecutivi con l'apposizione del visto di regolarita' contabile attestante la copertura finanziaria ……. comma 6. Gli impegni di spesa sono assunti nei limiti dei rispettivi stanziamenti di competenza del bilancio di previsione, con imputazione agli esercizi in cui le obbligazioni passive sono esigibili
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LA GESTIONE DEL BILANCIO. CONTROLLO PERIODICO DELL’ANDAMENTO
D.lgs. 267/2000 Salvaguardia degli equilibri di bilancio Art. 193 comma 1… Gli enti locali rispettano durante la gestione e nelle variazioni di bilancio il pareggio finanziario e tutti gli equilibri stabiliti in bilancio per la copertura delle spese correnti e per il finanziamento degli investimenti, secondo le norme contabili recate dal presente testo unico con particolare riferimento agli equilibri di competenza e di cassa di cui all'art. 162, comma 6 2. ….. almeno una volta entro il 31 luglio di ciascun anno, l'organo consiliare provvede con delibera a dare atto del permanere degli equilibri generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo ad adottare, contestualmente ….e misure necessarie a ripristinare il pareggio …….
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LA GESTIONE DEL BILANCIO. LA VARIAZIONI
D.lgs. 267/2000 Variazioni di bilancio Articolo 175 1. Il bilancio di previsione finanziario puo' subire variazioni nel corso dell'esercizio ….. sia nella parte prima, relativa alle entrate, che nella parte seconda, relativa alle spese, per ciascuno degli esercizi considerati nel documento 2. Le variazioni al bilancio sono di competenza dell'organo consiliare salvo quelle previste dai commi 5-bis e 5-quater. ….. 8. Mediante la variazione di assestamento generale, deliberata dall'organo consiliare dell'ente entro il 31 luglio di ciascun anno, si attua la verifica generale di tutte le voci di entrata e di uscita, compreso il fondo di riserva ed il fondo di cassa, al fine di assicurare il mantenimento del pareggio di bilancio.
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I RISULTATI DEL BILANCIO. IL RENDICONTO DI GESTIONE
D. lgs. 267/2000 Art. 227 1. La dimostrazione dei risultati di gestione avviene mediante il rendiconto della gestione, il quale comprende il conto del bilancio, il conto economico e lo stato patrimoniale 2. Il rendiconto della gestione e' deliberato entro il 30 aprile dell'anno successivo dall'organo consiliare, tenuto motivatamente conto della relazione dell'organo di revisione. In caso di mancata approvazione del bilancio di previsione, della salvaguardia degli equilibri di bilancio, del rendiconto di gestione entro i termini di legge (31 dicembre per bilancio di previsione, 31 luglio per salvaguardia degli equilibri di bilancio, 30 aprile dell’anno successivo per il rendiconto) viene sciolto il Consiglio Comunale
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I RISULTATI DEL BILANCIO. IL RENDICONTO DI GESTIONE
D. lgs. 267/2000 Articolo 228 Conto del bilancio 1. Il conto del bilancio dimostra i risultati finali della gestione ….. 2. Per ciascuna …………..entrata e per ciascuna spesa il conto del bilancio comprende…… per l'entrata le somme accertate, con distinzione della parte riscossa e di quella ancora da riscuotere; per la spesa le somme impegnate, con distinzione della parte pagata e di quella ancora da pagare … 3. Prima dell'inserimento nel conto del bilancio dei residui attivi e passivi l'ente locale provvede all'operazione di riaccertamento degli stessi, consistente nella revisione delle ragioni del mantenimento in tutto od in parte dei residui …. 4. Il conto del bilancio si conclude con la dimostrazione del risultato della gestione di competenza e della gestione di cassa e del risultato di amministrazione alla fine dell'esercizio
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I RISULTATI DEL BILANCIO. IL RENDICONTO DI GESTIONE. CRISI DEI BILANCI
Come è possibile che un bilancio di previsione che obbligatoriamente deve essere deliberato in pareggio, conservato in pareggio con la salvaguardia degli equilibri, possa registrate risultati negativi (disavanzo di amministrazione)? Le previsioni possono non realizzarsi (spese maggiori del previsto, incassi minori del previsto per Imu, addizionale Irpef, bollette Tari e/o sanzioni codice della strada non riscosse che obbligano ad accantonare più del previsto nel fondo crediti per dubbia esigibilità, ecc.). Il ripetersi negli anni di questa situazione determina una situazione di sofferenza di cassa L’ente inizia ad avere difficoltà a pagare le fatture dei fornitori
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I RISULTATI DEL BILANCIO. IL RENDICONTO DI GESTIONE. CRISI DEI BILANCI
In una «graduatoria» dei situazioni di difficoltà finanziarie dei Comuni, possiamo elencare le seguenti ipotesi che evidenziano una scala crescente di difficoltà 1) Recupero «ordinario» del disavanzo di amministrazione D.lgs. 267/2000. Articolo 188 Comma 1 L'eventuale disavanzo di amministrazione e' immediatamente applicato all'esercizio in corso di gestione contestualmente alla delibera di approvazione del rendiconto. La mancata adozione della delibera che applica il disavanzo al bilancio in corso di gestione e' equiparata a tutti gli effetti alla mancata approvazione del rendiconto di gestione (scioglimento del Consiglio Comunale) . Il disavanzo di amministrazione puo' anche essere ripianato negli esercizi successivi considerati nel bilancio di previsione, in ogni caso non oltre la durata della consiliatura, contestualmente all'adozione di una delibera consiliare avente ad oggetto il piano di rientro dal disavanzo nel quale siano individuati i provvedimenti necessari a ripristinare il pareggio. Il piano di rientro e' sottoposto al parere del collegio dei revisori
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I RISULTATI DEL BILANCIO. IL RENDICONTO DI GESTIONE. CRISI DEI BILANCI
In una «graduatoria» dei situazioni di difficoltà finanziarie dei Comuni, possiamo elencare le seguenti ipotesi che evidenziano una scala crescente di difficoltà 1) Recupero «ordinario» del disavanzo di amministrazione D.lgs. 267/2000. Articolo 193 Salvaguardia degli equilibri di bilancio Comma 2 ….. almeno una volta entro il 31 luglio di ciascun anno, l'organo consiliare provvede con delibera a dare atto del permanere degli equilibri generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo ad adottare, contestualmente ….le misure necessarie a ripristinare il pareggio ……. Comma 3. Ai fini del ripristino del pareggio , possono essere utilizzate per l'anno in corso e per i due successivi……
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I RISULTATI DEL BILANCIO. IL RENDICONTO DI GESTIONE. CRISI DEI BILANCI
2) Recupero pluriennale del disavanzo. Procedura di riequilibrio finanziario pluriennale Art. 243-bis. Comma 1. I comuni e le province per i quali…… sussistano squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario, nel caso in cui le misure di cui agli articoli 193 …. non siano sufficienti a superare le condizioni di squilibrio rilevate…………….. possono ricorrere, con deliberazione consiliare alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale …... ……. Comma 5-bis. La durata massima (da 4 a 20 anni) del piano di riequilibrio finanziario pluriennale……. e' determinata sulla base del rapporto tra le passivita' da ripianare …………..e l'ammontare degli impegni di cui al titolo I della spesa del rendiconto dell'anno precedente a quello di deliberazione del ricorso alla procedura di riequilibrio o dell'ultimo rendiconto approvato 3) Dissesto finanziario Articolo 244 1. Si ha stato di dissesto finanziario se l'ente non puo' garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell'ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalita' di cui all'articolo 193 ………………….
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