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PubblicatoAnnalisa Carli Modificato 5 anni fa
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Mediazione, response-ability, attenzione attiva comunicazione
Prof.ssa Silvia Guetta
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Percorso La posizione del mediatore di fronte ai bisogni delle parti
Apprendimenti e mappe Cosa significa response-ability Andare oltre la zona di confort
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A cosa punta il lavoro del mediatore
Trovare un buon accordo tra le parti Facilitando la ripresa del dialogo Offrendo strumenti di comunicazione come bisogno per la salvaguardia delle proprie posizioni Mantenendo costantemente vivo il dialogo Lavorando per la costruzione di un futuro relazionale sostenibile Facendo riscoprire le abilità e competenze decisionali tra le parti
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Da dove partire Passaggio dalle posizioni individuali a quelle soggettive: Esplorazione dei bisogni e dell’implicito Fare emergere, gradualmente accompagnando la comunicazione, l’emergere e il vissuto delle persone Per passare dai bisogni impliciti a quelli reali
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La posizione del mediatore di fronte ai bisogni delle parti
No linearità, ma creatività Sì riflessività La posizione del mediatore è orientate a…… Creare, favorire, facilitare il dialogo tra le parti conivolte Fare percepire con chiarezza il significato di questo dialogo necessario e anche non facile Individuare anche come progetto implicito, il future relazionale tra le parti Agevolare tra le parti la riappropiazione della capacità decisionale Favorire il passaggio dalla dimensione degli interessi a quella della bisogni (perchè lo voglio) Favorire l’esplorazione dei bisogni per arrivare alla loro chiarezza, ma comprenderli nella posizione e ruolo vissuto dalle persone. (interpretare figure p.15) Il mediatore deve sapere come sviluppare: semplicità, fiducia e accoglienza Ruolo: mantenere attiva o facilitare la ripresa del dialogo Competenza Comunicativa
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Apprendimenti e mappe Ognuno costruisce le mappe del suo territorio, ma le mappe non sono il territorio I pregiudizi, le credenze, le abitudini sono solo delle scorciatoie: L’esplorazione del territorio, la volontà di ricercare altre strade anche se più lunghe, apre alla negoziazione: questa implica la volontà delle parti ad assumersi la responsabilità nella ricerca di soluzioni (figura p. 24) Recuperare le abilità umane della narrazione condita di empatia andare verso la negoziazione COMPORTAMENTO PROATTIVO
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Cosa significa response-ability
Le relazioni funzionali partono da una buona relazione con se stessi: ma cosa significa essere in buona relazione con se stessi? L’esercizio dell’attenzione! La costruzione della capacità di essere assertivi Saper essere proattivi piuttosto che reattivi (figure pag. 41) La capacità di cambiare visione, interpretazione, comportamento di fronte a situazioni che sembrano non rientrare sotto in nostro controllo, che sono quindi in condizione di assenza di controllo, è quella che si chiama response-ability
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Andare oltre la zona di confort
Le zone confort sono i pensieri, le emozioni, i comportamenti che sentiamo abituali e che viviamo nella quotidianità Ciò che è diverso da questo ci incuriosisce ma può anche spaventarci (figura p. 47) L’esplorazione delle altre zone, che non sono di confort, può essere attivata anche dall’immaginazione. Il mediatore sollecita le parti a lavorare in modo diverso di fronte ai problemi e a trovare nuovi spazi tra stimolo e risposta che consenta alle parti di assumere su di sé la response-ability
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Comunicare è un’arte Per essere efficace deve essere intenzionale, pensata, mediata e finalizzata alla realizzazione del dialogo Per essere efficace va allenata all’interno dei differenti contesti di vita delle persone La comunicazione esprime sempre molte cose contemporaneamente: tra queste i bisogni occupano uno spazio molto importante Vedere i punti chiave della comunicazione p 56 Esiste un rapporto stretto tra la scelta della parola e la qualità dei nostri pensieri L’importanza di una comunicazione generativa detta anche proattiva Tre principali livelli di comunicazione: difensivo – rispettoso – sinergico La teoria di Watzlawick – 5 assiomi figura 4.4 Cosa caratterizza la comunicazione virtuale Gli spazi della comunicazione
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Comunicare senza le parole – le potenzialità del silenzio
Cosa ci comunica il corpo? Una osservazione possibile nella sola comunicazione face to face. Figura p. 71 Attenzione alla autopresentazione nelle relazioni Dove mi metto/ come ci mettiamo: la gestione degli spazi Siamo espressivi: differenze culturali Che ci dicono i silenzi?
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