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PubblicatoElvira Fiorini Modificato 5 anni fa
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La famiglia e la società nelle dinamiche psichiatriche
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“… la cosa importante è che abbiamo dimostrato che l'impossibile diventa possibile. Dieci, quindici, vent'anni fa era impensabile che un manicomio potesse essere distrutto. Magari i manicomi torneranno ad essere chiusi e più chiusi di prima, io non lo so, ma ad ogni modo abbiamo dimostrato che si può assistere la persona folle in altra maniera, e questa testimonianza è fondamentale. Non credo che il fatto che un'azione riesca a generalizzarsi voglia dire che si è vinto. Il punto importante è che ora si sa che cosa si può fare...” Franco Basaglia, Conferenze brasiliane, 1979
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LEGGE 180 del 13 maggio 1978: ebbe a dire Norberto Bobbio, “...è stata l'unica vera riforma italiana del secondo dopoguerra. Se per riforma s'intende un profondo e totale cambiamento”.
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Legge quadro che ingloba la riforma della psichiatria.
LEGGE 833 del 23 dicembre 1978: Legge quadro che ingloba la riforma della psichiatria.
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PROGETTO OBIETTIVO NAZIONALE – TUTELA SALUTE MENTALE 1994-1996:
ha riconosciuto nel modello dipartimentale l'organizzazione più adeguata ed idonea a garantire l'unitarietà degli interventi e la continuità terapeutica.
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DELLA SALUTE MENTALE 2013-2020:
PIANO D'AZIONE DELLA SALUTE MENTALE : lo scopo generale consiste nel promuovere il benessere mentale, prevenire i disturbi mentali, offrire cure, aumentare le opportunità di recovery, promuovere i diritti umani e ridurre la disabilità nelle persone con disturbo mentale
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I CENTRI DI SALUTE MENTALE
presso tali centri lavorano équipe multiprofessionali composte da medici psichiatri, psicologi, infermieri professionali, educatori, assistenti sociali, con una presa in carico integrata.
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Tre modelli di intervento
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- la collaborazione/consulenza: una modalità di lavoro organizzata tra DSM e medicina generale;
- l'assunzione in cura: percorso di trattamento per gli utenti che necessitano di trattamento specialistico ma non di interventi complessi e multi professionali; - la presa in carico: percorso di trattamento integrato per gli utenti che presentano bisogni complessi e necessitano di una valutazione multidimensionale e intervento di diversi profili professionali
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Bisogna quindi aiutare le famiglie, ma come?
A differenza di altre malattie o di un handicap fisico, la malattia mentale non concede tregua, non consente una vita familiare degna di questo nome, perché è molto distruttiva. Bisogna quindi aiutare le famiglie, ma come?
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Prima di tutto con l'informazione, un'informazione semplice e alla portata di tutti, che tocchi i diversi aspetti legati alla malattia: farmaci in uso, aspetti della terapia e della riabilitazione, accesso ai servizi … e che liberi dal pregiudizio, dalla vergogna e dai sensi di colpa.
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Un secondo passo è quello di organizzare gruppi di familiari, dove possano condividere la loro esperienza, le loro sofferenze ed apprendere modalità nuove e diverse di rapportarsi coni malati, aiutandoli nel difficile cammino verso la riabilitazione.
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Un terzo passo sarà la costituzione di un'Associazione di familiari.
Obiettivi: - pieno riconoscimento della dignità e dei diritti di base dei malati di mente e dei loro familiari; - assistenza adeguata sia nelle fasi della cronicità sia in quelle di acuzie e di emergenza; - riabilitazione lavorativa, abilitativa e con servizi di supporto (cure domiciliari, colf, badanti, ecc...); - prevenzione e diagnosi precoce nel campo della salute mentale
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Un quarto passo sarà una nuova psichiatria di territorio, forte, dotata di tutte le risorse necessarie, umane, strutturali, economiche in grado di coinvolgere le famiglie per una proficua collaborazione, dove è possibile.
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(Inserimento Eterofamiliare Supportato di Adulti in Psichiatria)
PROGETTO: I.E.S.A. (Inserimento Eterofamiliare Supportato di Adulti in Psichiatria)
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Il servizio I.E.S.A. è rivolto a pazienti psichiatrici in attesa di reinserimento. Alcune famiglie, definite “foster families”, ospitano a casa loro una persona con problemi psichici e ricevono in cambio un “bonus economico” che si aggira intorno ai euro.
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Lo I.E.S.A. è un progetto nato in Belgio, poi si è diffuso in altri Paesi tra cui Francia, Germania, Canada e Giappone. In Italia è iniziato a Torino circa venti anni fa, per poi estendersi in altre città. Nell'ASL TO3 sono attivi 50 progetti che coinvolgono 50 utenti psichiatrici.
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Quali sono i criteri con cui vengono scelte le famiglie ospitanti e le persone ospitate?
Per gli ospiti: sono esclusi pazienti aggressivi, in fase acuta di malattia, che hanno un basso controllo degli impulsi e/o che fanno uso di sostanze. Per le famiglie: devono avere un reddito, una stanza singola decorosa per l'ospite e tempo a disposizione da dedicare al paziente ospitato.
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L'abbinamento è il risultato di un percorso di conoscenza per entrambi: paziente e famiglia ospitante. S'indagano le abitudini giornaliere, gli orari di lavoro, la situazione economica, ecc... elementi necessari a fare l'abbinamento.
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La convivenza è regolata da un contratto stipulato tra famiglia che ospita, l'azienda ASL e il paziente.
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Le famiglie ospitanti sono supportate da un équipe multiprofessionale che supervisiona la convivenza. Una reperibilità telefonica 24h su 24h garantisce un intervento immediato in caso di urgenza.
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