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Educare alle emozioni e alle relazioni: Conflitto e Bullismo

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Presentazione sul tema: "Educare alle emozioni e alle relazioni: Conflitto e Bullismo"— Transcript della presentazione:

1 Educare alle emozioni e alle relazioni: Conflitto e Bullismo
Patrizia Belloi, Pedagogista Fondazione Ceis

2 Il fenomeno Il termine bullismo è comparso frequentemente nelle cronache Fenomeni di criminalità e/o di semplice conflittualità sono stati etichettati come bullismo, facciamo chiarezza

3 Alcuni luoghi comuni Nella nostra scuola il problema non esiste (non solo in zone degradate) La vittima deve imparare a difendersi..un po' di difficoltà aiuta a crescere (in realtà, l'insicuro non si giova di un'aggressione; le esperienze umilianti e violente, espongono a gravi rischi) Non era una prepotenza: e' stata una ragazzata (attenzione alla manipolazione dei bulli) A volte le vittime se lo meritano (vittima masochista) Gli insegnati sanno come affrontare il problema! E' il loro lavoro!

4 Quanto è diffuso? 40% Scuola Primaria
22% Scuola Secondaria di Primo Grado 15/20% Scuola Secondaria di Secondo Grado

5 Il ruolo Il ruolo di vittima, una volta assunto, viene portato avanti nei diversi ordini di scuole

6 Quando è maggiormente insidioso?
Dal punto di vista evolutivo, nonostante la frequenza dei comportamenti aggressivi sia più elevata nella prima e seconda infanzia, il periodo in cui questo comportamento si configura come più pericoloso è l'adolescenza e la prima età adulta.

7 Bullismo...qualche definizione
Azioni aggressive o comportamenti di manipolazione sociale tipici dei gruppi di pari, perpetrati in modo intenzionale e sistematico da una o più persone ai danni di altre.

8 Qualche definizione: “Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni” (Olweus, 1993)

9 Le caratteristiche Intenzionalità (comportamenti fisici, verbali o psicologici verso l’altro volti ad offendere ed arrecare danno) Persistenza (sebbene anche un piccolo episodio possa essere considerato forma di bullismo, l'interazione bullo/vittima è caratterizzato dalla ripetitività di comportamenti prepotenti perpetrati nel tempo) Asimmetria (diseguaglianza di forze fra bullo e vittima..che spesso non è in grado di difendersi) Comportamenti di attacco diretti: fisici e verbali= botte, pugni, calci, offese e minacce Comportamenti di attacco indiretti: Psicologici= esclusione e diffamazione

10 I comportamenti tipici del bullismo
Fisici punzecchiare, tirare i capelli, picchiare, dare calci, pugni, rinchiudere in una stanza, dare pizzicotti, spingere, graffiare, danneggiare la proprietà dell'altro e altre forme fisiche di attacco

11 I comportamenti tipici del bullismo
Non verbale Fare brutte facce o gesti rudi, manipolare o danneggiare i rapporti di amicizia, escludere sistematicamente e isolare socialmente, inviare lettere scritte o frasi offensive

12 Cosa non è bullismo? Comportamenti non aggressivi (presa in giro per gioco, finta zuffa, lotta per gioco, giochi quasi aggressivi) Questi comportamenti possono essere affrontati dalla scuola quando necessario Attività criminali e antisociali (attacchi con armi, ferite fisiche gravi, minacce gravi con armi, furti, abusi sessuali, autolesionismo) Questi comportamenti devono essere affrontati dall'autorità giudiziaria o dalla polizia

13 Dove si manifesta il bullismo?
Ambiente scolastico ( aule, cortile, corridoi, bagni...) Ambiente extrascolastico (palestra, sport..) Internet (whatsapp, social network....)

14 Maschi e Femmine. Ci sono differenze?
Maschi: prepotenze di tipo diretto, verbali e fisiche Femmine: prepotenze di tipo indiretto e psicologico (isolamento, esclusione…)

15 Ne parlano? 1. Vittime: difficoltà nel parlare con insegnanti, genitori e/o amici. 2. Solo il 50% ne parla 3. Attenzione al non verbale del bambino

16 Caratteristiche della vittima
Studi (del 1993 e del 2001) dimostrano che i ragazzi disabili hanno una probabilità 2 o 3 volte superiore di essere vittimizzati Etnie diverse Genere: Molestie (che provocano umiliazione e disagio) Omosessualità (spesso anche attacchi fisici)

17 Caratteristiche della famiglia della vittima
Molto coesa Coinvolge intensamente il figlio nella vita interna Favorisce un legame di stretta dipendenza Crea difficoltà di rapporto con i pari Famiglia iperprotettiva (Poco coinvolgimento del padre) I bambini faticano ad avere relazioni complesse con i pari

18 Caratteristiche del bullo
Bullo dominante: In genere maschio Forte fisicamente e psicologicamente Elevata autostima Atteggiamento favorevole alla violenza come mezzo per ottenere risultati (credenza) Prende l'iniziativa ed istiga gli altri ad essere violenti

19 Caratteristiche del bullo
Bullo gregario: Ansioso Spesso ha difficoltà a livello scolastico Poco popolare nel gruppo Sostiene il bullo per acquisire un'identità e per affermarsi

20 Caratteristiche del bullo
Bullo vittima: Vittima aggressiva e provocatrice; pur subendo le prepotenze dei compagni, ha uno stile reattivo/aggressivo Spesso è emotivo, irritabile e con difficoltà di controllo delle emozioni Ha atteggiamenti provocatori e conflittuali E' impopolare nel gruppo Proviene da contesti familiari ad alta conflittualità e coercitivi

21 Caratteristiche della famiglia del bullo
Scarsa accettazione del figlio Clima di ostilità Violenza Iper-controllo del comportamento dei figli Eccesso di permissivismo Scarsa delimitazione del comportamento Incoerenza educativa (incapacità del bambino di prevedere le razioni dei genitori –rabbia che produce desiderio di vendetta e di punizione)

22 Caratteristiche del bullo in età adulta
Maggiore probabilità di presentare comportamenti antisociali e devianti

23 Conseguenze a lungo termine dell’essere vittima
Rifiuto verso l’attività scolastica Comportamenti di autodistruzione (autolesionismo, depressione e suicidio)

24 Prepotenza o conflitto?
“...un ragazzo subisce prepotenze quando un altro ragazzo, o un gruppo di ragazzi gli dicono cose cattive o spiacevoli. E' sempre prepotenza quando un ragazzo riceve colpi, pugni,....minacce, viene chiuso in una stanza, riceve bigliettini con offese e parolacce, quando nessuno gli rivolge la parola... Si tratta sempre di prepotenze anche quando un ragazzo viene preso in giro ripetutamente e con cattiveria. Non si tratta di prepotenze quando due ragazzi, all'incirca della stessa forza, litigano fra loro o fanno la lotta”

25 Conflitto e Bullismo. Bullismo:
Comportamenti di prepotenza tra i ragazzi di tipo verbale, fisico e/o psicologico. Comportamenti ripetuti nel tempo Disparità di forze fra vittima e bullo Vittima incapace di difendersi

26 Conflitto: Comportamento legato ad una relazione e alle emozioni fra le due persone. Occasione di crescita e di confronto Occasione per conoscersi e sperimentare Fra due persone alla pari La relazione non si interrompe


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