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LANCIATO IL NUOVO HASHTAG PER IL GIALLO DEI DISCHETTI SPIAGGIATI

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Presentazione sul tema: "LANCIATO IL NUOVO HASHTAG PER IL GIALLO DEI DISCHETTI SPIAGGIATI"— Transcript della presentazione:

1 LANCIATO IL NUOVO HASHTAG PER IL GIALLO DEI DISCHETTI SPIAGGIATI
In questi ultimi mesi si è sentito parlare molto di un fenomeno che ha scatenato la furia di tutte le associazioni ambientaliste: migliaia di misteriosi dischetti in plastica hanno invaso le coste del centro Italia. Il Clean Sea Life (progetto nato proprio per accrescere la consapevolezza della popolazione sulla quantità di rifiuti marini) è stato il primo che, oltre a denunciare la situazione ingestibile e a sollecitare la guardia costiera, ha lanciato questo nuovo hashtag -#cacciaaldischetto- un modo autentico e alternativo per coinvolgere tutti e sensibilizzare i cittadini al problema. Il 20 febbraio scorso, la cronaca locale campana, ha riportato la notizia di un numero elevato di oggetti in plastica ritrovati lungo la costa di Ischia. In pochi giorni si sono susseguiti gli avvistamenti anche sul litorale laziale tra Fiumicino e Anzio. Il fenomeno ha assunto rilevanza nazionale. Subito dopo i primi rilevamenti, la guardia costiera e alcuni esperti di correnti marine si sono attivati per risalire alla provenienza di questi oggetti misteriosi ed è stata quindi necessaria un’intensa attività d’indagine. Molte sono state le ipotesi, da un container disperso in mare, a filtri di dubbia provenienza a cialde di caffè; l’unica cosa certa era che sicuramente l’impatto con l’ambiente non sarebbe stato positivo. Non conoscendone l’origine, è stato raccomandato di non toccarli senza indossare dei guanti protettivi. La mappatura delle zone colpite dal fenomeno e lo studio delle correnti hanno permesso alle autorità competenti di risalire all’origine del problema: il cedimento strutturale di una vasca dell’impianto di depurazione a biomassa adesa vicino alla foce del fiume Sele in Campania. L’ispezione al depuratore di Capaccio-Paestum (Salerno) infatti, ha portato alla scoperta di una montagna di dischetti ammassati vicino l’argine e rilevato il cedimento strutturale di una vasca dell’impianto. Da lì, i dischetti si sono riversati nel fiume per poi disperdersi nel Golfo di Salerno. Per effetto delle correnti, si sono distribuiti lungo le coste della Campania, del Lazio, fino a raggiungere il litorale meridionale della Toscana. Il depuratore è stato sottoposto a sequestro dalla Capitaneria di Porto di Salerno, su disposizione della Procura della Repubblica. Riportando le parole del direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti: “Ora ci aspettiamo che i responsabili siano perseguiti per reato di inquinamento ambientale come previsto dalla legge 68/2015 sugli ecoreati.” Intanto, il progetto Clean Sea Life ha lanciato l’iniziativa “#cacciaaldischetto” invitando cittadini e associazioni a raccogliere i dischetti, segnalare le quantità trovate, in modo da avere un quadro più preciso dell’entità dello sversamento. La mappa delle iniziative #cacciaaldischetto è in continuo aggiornamento ed è visibile sulla pagina dedicata ai dischetti del sito Questi dischi vengono impiegati nei sistemi a biomassa adesa, ovvero sistemi MBBR, Moving- Bed Biofilm Reactor (impianto a letto biologico mobile); rientrano nella categoria degli impianti di depurazione biologica a fanghi attivi. Sono definiti reattori a biomassa adesa, poiché, a differenza dei sistemi tradizionali a colture sospese, il fango attivo presente nel comparto di reazione, ossidazione/nitrificazione, non si trova in sospensione nell'acqua da trattare, ma attecchisce ad una serie di supporti in materiale plastico ad elevata superficie specifica, sospesi e mobili all’interno della vasca. Tali mezzi di supporto hanno una densità prossima a quella dell’acqua e vengono mantenuti in sospensione mediante insufflazione di aria dal fondo del bacino attraverso apposite soffianti.

2 Realizzato dagli alunni delle classi 2ET, 2FT
Fonti da cui è stato estrapolato l’intero lavoro d’inchiesta:


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