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PubblicatoNicholas Fraga Modificato 5 anni fa
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Che cos'è la Devianza? La devianza è l'infrazione di una norma che prevede una sanzione e deve essere sempre considerata in relazione al gruppo di riferimento.
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Disturbo antisociale della personalità
Sintomi (almeno 3): -Regolarmente viola o ostacola la legge; -Costantemente mente ed inganna gli altri; -È impulsivo e non pianifica in anticipo; -Può essere predisposto alla lotta ed all’aggressività; -Ha poco riguardo per la sicurezza degli altri; -Irresponsabile, non rispetta gli obblighi finanziari; -Non prova rimorso o colpa.
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Definizioni generiche
Psicopatico: Incapacità di creare legami emotivi. Creano relazioni artificiali anche molto sofisticate ma solo se e dove abbiano individuato un vantaggio per sé stessi. Pertanto minimizza anche il rischio in attività criminali. Dall'esterno possono essere visti come affascinati e persuasivi. È un individuo amorale: a livello cognitivo, riconosce benissimo ciò che è giusto e sbagliato, il bene e il male, ma senza che ciò comporti alcuna partecipazione emotiva. Capisce benissimo cosa siano le emozioni come l’amore, il dolore, la tristezza e persino l’empatia, ma non riesce a provarle Sociopatico: Può derivare da ambiente familiare caratterizzato da abusi e maltrattamenti. Molta più difficoltà a creare legami sociali. Possono essere molto più impulsivo e aggressivi, meno pianificato. Più probabile che sia arrestato.
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La parola agli esperti: due definizioni
Cleckey (1941): lo psicopatico presenta le seguenti caratteristiche: fascino superficiale, mancanza di ansia, riluttanza ad accettare le proprie colpe, mancanza di controllo degli impulsi, mancanza di empatia. Robert Hare: individui con un senso grandioso di sé, manipolatori, bugiardi patologici, privi di empatia e senso di colpa, insensibili e non curanti degli effetti devastanti che le loro azioni possono avere sulla vita delle altre persone.
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Opinione del criminologo Ruben De Luca
La psicopatia si riferisce a un disturbo di personalità. Anche la sociopatia lo è, ma il termine ha una connotazione più sociale e si riferisce a una specifica sottocultura. Ad esempio, un mafioso è sicuramente un sociopatico perché aderisce alle regole della propria sottocultura mafiosa d’appartenenza e rifiuta le regole generali dello Stato, ma non è detto che sia anche uno psicopatico. Il mafioso prova sentimenti di amicizia, amore, fratellanza per gli altri membri del suo gruppo specifico. Lo psicopatico non prova sentimenti autentici nei confronti di nessuno. Il Disturbo Antisociale di Personalità si riferisce specificatamente all’inosservanza e alla violazione dei diritti degli altri, quindi ha una valenza prettamente giuridica e descrive i comportamenti, laddove il termine psicopatia descrive la personalità nel suo complesso.
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Elemento chiave: MANCANZA DI EMPATIA Violenza non è elemento necessario.
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Ruben De Luca: Di quali crimini può macchiarsi un soggetto affetto da Psicopatia?
“Qualunque crimine, dalla truffa all’omicidio. Lo psicopatico non ha sviluppato un Super Io ben strutturato, cioè quel “giudice” interno che si forma nella coscienza della maggior parte delle persone e che permette la formazione dei concetti morali di “giusto” e “sbagliato” e impedisce di commettere dei reati. Lo psicopatico ragiona esclusivamente in termini di “quello che è giusto per lui” e considera tutti gli altri come semplici “oggetti” (e non persone) da usare come pedoni in un gioco di scacchi. Se lo psicopatico è particolarmente aggressivo, e ha difficoltà nel controllo degli impulsi, sarà più portato a commettere reati di tipo predatorio (aggressioni, violenze sessuali, omicidi). Se invece ha sviluppato doti affabulatorie e carismatiche sarà più propenso alla truffa e alla manipolazione di ogni genere”.
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Teoria della scelta razionale
Le scelte che portano ad un comportamento deviante sarebbero da ricondurre ad un mero calcolo costi/benefici, esattamente come tutto il resto delle nostre azioni. Ciò che differenzia lo psicopatico è infatti soltanto la mancanza di quei freni inibitori interni che ci bloccano dal commettere l'azione criminosa per paura di incorrere nelle sanzioni morali del nostro gruppo e della nostra coscienza, prima ancora che in quelle legali.
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Prospettive punitive e riabilitative
Ruben De Luca Dal punto di vista legale, lo psicopatico è sempre imputabile. Sicuramente, lo psicopatico è un malato, nel senso che non si rapporta al resto del mondo in maniera empatica e collaborativa, ma è perfettamente lucido e capace d’intendere e di volere, per cui non va mai considerato un malato psichiatrico come lo schizofrenico che ha perso il contatto con la realtà e che soffre di allucinazioni e deliri. Lo psicopatico ha ben presente la realtà che lo circonda e vuole manipolarla e controllarla per cercare di raggiungere i suoi obiettivi Lo psicopatico non è curabile, i suoi impulsi non svaniscono neanche dopo trent’anni di internamento in una struttura di detenzione. L’unica soluzione è quella di rinchiuderlo in una cella e buttare la chiave, ma prima bisogna riconoscere di avere di fronte uno psicopatico, cosa tutt’altro che semplice anche per un professionista bene addestrato”.
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Al livello giuridico Per ora intanto le personalità amorali o disaffettive sono ritenute capaci di intendere. In ambito forense non sono considerati come dei malati. La diagnosi in sede penale non diminuisce la pena, anzi la psicopatia è un aggravante del reato con pene più severe, nei paesi dove vige la pena capitale sono condannati a morte, sulla scia del ragionamento che un conto è non saper valutare intellettivamente il significato di un fatto, altro è il non sentire moralmente, non saper partecipare affettivamente al valore normativo di una regola. Prospettive di trattamento Le ultime ricerche di psicologi e neuropsichiatri hanno evidenziato al contrario come gli psicopatici, in quanto moralmente incapaci, non dovrebbero essere ritenuti penalmente responsabili o dovrebbero ricevere un trattamento sanzionatorio più lieve.
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Psicopatia e potere: Il Corporate Psycopath
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Gli psicopatici dal colletto bianco usano il fascino, l’inganno e la manipolazione perché amano il potere e amano vincere e questo significa che una gran parte di loro riuscirà a posizionarsi in cima alla scala sociale, con danni enormi per intere società. Insomma, Hare ritiene che i maggiori problemi dei sistemi politico-economici derivino proprio dal fatto che al potere ci vanno gli psicopatici, che sono così messi nella condizione di creare danni incalcolabili. Gli psicopatici sostengono che il mondo è fatto di predatori e prede e hanno un’affettività superficiale» La Stampa
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Reati dei colletti bianchi: reati commessi da un persona rispettabile e di elevato rango sociale nel corso della sua occupazione (Sutherland). Il termine “Corporate Psychopath” viene utilizzato dagli studiosi proprio per delineare il profilo dello psicopatico aziendale che si destreggia all’interno dell’ambiente lavorativo, suscitando ammirazione intorno a sé, semplicemente perché travestito da abile uomo d’affari.
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La visione del mondo dello psicopatico è darwinista
La visione del mondo dello psicopatico è darwinista. Sentono quasi di avere il diritto “divino” di continuare a predare. nel saggio L’etica protestante e lo spirito del capitalismo di Max Weber, viene descritta la tendenza psicologica – che diviene religione – a considerare il profitto come un segno della grazia divina.
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Qualche statistica Si stima che al mondo gli individui affetti da psicopatia costituiscano all'incirca l'1% della popolazione mondiale. E più in generale quelli affetti da DAP il 3-4%. Alla guida delle grandi aziende che decidono le sorti dell'economia globale sono circa il 4-5%. A Wall Street si stima addirittura il 10%!
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Joe Blakan: Università della Columbia canadese
la società capitalistica americana lungi dallo stigmatizzare questo tipo di comportamenti li incoraggio come modello per arrivare al successo. “Nel mondo dell’impresa, le persone buone sono incoraggiate a comportarsi male. Dopotutto la società, come la personalità psicopatica che le somiglia, è programmata per sfruttare il prossimo a fini di lucro”. “Prosperano perché i caratteri che definiscono il loro disordine psichico sono in realtà valorizzati”. Proprio coloro che hanno alti “punteggi” clinici come psicopatici sono portati in palmo di mano dai loro superiori immediati come “creativi e innovatori, buoni comunicatori e pensatori strategici”. (Hare e Babiak).
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Differenze di genere Uno studio dell'università dell'Alaska evidenzia una netta differenza di genere: per le donne in posizioni dirigenziali può presentare uno svantaggio presentare tratti psicopatici del carattere, in quanto essi sono avvertiti come una violazione delle norme dell’essere leader.
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CONCLUSIONI: La psicopatia è dunque una forma estrema di devianza?
Da un lato si perché ha radici in alcune difformità fisiche del cervello e risulta di fatto incurabile. inoltre presenta un elevato rischio sociale in quanto è una delle forme più pure di individualismo. Dall'altro come tutte le altre devianze va riportata alla scala di valori vigente nella società di riferimento e anche psicopatia e sociopatia possono andare a configurarsi come etichette sociali.
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Bibliografia e sitografia
P. Babiak, R. D. Hare, Snakes in Suits. When Psychopaths Go to Work, HarperCollins, New York – H. Cleckley, The Mask of Sanity. An Attempt to Clarify Some Issues About the So-Called Psychopathic Personality, Mosby, St. Louis – R. D. Hare, La psicopatia. Valutazione diagnostica e ricerca empirica, Astrolabio, Roma J. Ronson, Psicopatici al potere. Viaggio nel cuore oscuro dell’ambizione, Codice, Torino Romy Greco e Ignazio Grattagliano UTILITÀ DIAGNOSTICA DEL DISTURBO ANTISOCIALE E PSICOPATICO DI PERSONALITÀ. PROPOSTE E REVISIONI DEL DSM-V.
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