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PubblicatoFloriana Gigli Modificato 5 anni fa
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I numeri dell’apprendistato e l’attuazione del d.lgs. 167/2011
Roma, 27/06/2013
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Evoluzione dell’occupazione in apprendistato
Nel corso del 2011 il numero medio dei rapporti di lavoro in apprendistato è stato di , in flessione del 6,9% rispetto all’anno precedente. I settori in cui si è registrato il calo più eclatante sono stati i Trasporti e le comunicazioni (-26,1%), le Costruzioni (-22,6%), le Attività finanziarie (-20,2%) e l’Industria manifatturiera (-19,9%). I dati relativi all’evoluzione dell’occupazione in apprendistato per il 2012, pur segnalando una ripresa a partire dal mese di agosto, si mantengono al di sotto dei valori dell’anno precedente. La crisi economica scoraggia l’occupazione, soprattutto con riferimento agli ingressi dei più giovani.
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Evoluzione dell’occupazione in apprendistato
Nel complesso dell’occupazione giovanile, lo stock di apprendisti rappresenta il 14,4% di tutti gli occupati tra i 15 e i 29 anni. In questa fascia di età, quindi meno di 1 su 6 è occupato in apprendistato. Nel 2011 gli avviamenti in apprendistato rappresentano circa il 3% del totale delle comunicazioni di avviamento. L’apprendistato è quindi uno strumento importante per l’occupazione dei giovani, ma non è ancora lo strumento prioritario per il loro inserimento nel mercato del lavoro.
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Evoluzione dell’occupazione in apprendistato
Distribuzione geografica degli apprendisti Sei Regioni raccolgono i 2/3 dei rapporti di lavoro in apprendistato del 2011: Lombardia circa il 17%, Veneto 12,6%, Emilia Romagna 10%, Lazio 9,8%. Età degli apprendisti La fascia d’età più rappresentata fra gli apprendisti è quella compresa tra i 18 e i 24 anni (circa il 58% del numero medio dei rapporti di lavoro in apprendistato). I minori sono appena il 13%. I lavoratori più giovani pagano di più gli effetti della crisi economica in termini di rapporti di lavoro in apprendistato: i minori in particolare diminuiscono nel triennio del 36,2%. Distribuzione degli apprendisti per settore economico Nel 2011 i settori che pesano di più, rispetto al totale del numero medio di rapporti di lavoro in apprendistato, sono il Commercio e riparazioni (24,4%), le Attività manifatturiere (23,3%) e le Costruzioni (14,7%).
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Evoluzione dell’occupazione in apprendistato
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Evoluzione dell’occupazione in apprendistato
Lavoratori avviati in apprendistato Nel 2011 risultano avviati apprendisti, erano nel Alla diminuzione degli avviati del 3% contribuiscono i segni negativi registrati nel Centro (-6,7%) e soprattutto nel Mezzogiorno (-10,4%). I più colpiti dal calo di assunzioni in apprendistato per il 2011 sono i giovani fino a 24 anni, dipendenti da aziende di tipo artigianale (-10,4% rispetto al 2010), mentre è andata decisamente meglio agli apprendisti oltre i 24 anni assunti da aziende di tipo non artigianale, per i quali le assunzioni nel 2011 hanno fatto registrare un incremento del 4,1% rispetto al Lavoratori trasformati e cessati Il numero di lavoratori per i quali il contratto di apprendistato si è trasformato in un’assunzione a tempo indeterminato presso la stessa azienda è passato dai del 2009 ai del il numero di lavoratori cessati si è ridotto da unità del 2009 alle unità nel 2011.
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Evoluzione dell’occupazione in apprendistato
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Evoluzione dell’occupazione in apprendistato
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Evoluzione dell’occupazione in apprendistato
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Apprendisti iscritti ad attività formative
Aumenta il numero di apprendisti avviati in formazione Il numero dei giovani inseriti in attività formative per l’apprendistato nel 2011 raggiunge le unità, con un incremento dei volumi dell’offerta formativa regionale rispetto all’anno precedente pari al 16,7%. Nel 2011 il tasso di copertura (rapporto fra apprendisti occupati e apprendisti inseriti nei percorsi di formazione) raggiunge il 32,1% con un incremento di oltre cinque punti percentuali rispetto all’anno precedente. L’aumento del volume di offerta formativa si registra nei territori del Nord Italia, dove sono coinvolti in attività formative quasi la metà degli apprendisti occupati mentre nel Centro e, soprattutto, nel Sud si osserva una contrazione del rapporto fra apprendisti occupati e formati (il rapporto è inferiore ad uno su sette).
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Le risorse finanziarie per i sistemi di formazione
Il volume di spesa aumenta considerevolmente nel Nord Ovest e si riduce nel Mezzogiorno Nel 2011 la spesa complessiva delle amministrazioni supera i 120 milioni di euro, con una variazione positiva del 12,6% rispetto all’anno precedente. L’aumento è dovuto essenzialmente alle regioni del Nord Ovest (che registrano una variazione positiva nel 2011 di poco meno del 79% rispetto all’anno precedente, mentre si registra una riduzione della spesa nelle regioni del Mezzogiorno (- 20,7% rispetto al 2010).
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L’attuazione del d.lgs. 167/2011
Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere: tutte le Regioni hanno adottato la disciplina di attuazione. Gli Accordi e i CCNL sin qui sottoscritti per dare attuazione al TUA hanno disciplinato questa tipologia Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale: tutte le Regioni - ad eccezione della Valle d’Aosta e del Lazio -hanno adottato la disciplina di attuazione La maggior parte degli Accordi e dei CCNL che considera l’apprendistato per la qualifica ne demanda la disciplina di alla contrattazione di II° livello o a successivi accordi
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L’attuazione del d.lgs. 167/2011
Apprendistato di alta formazione e ricerca: consente il conseguimento di un diploma o di un titolo di studio di livello secondario, universitario o di alta formazione, compreso il dottorato; permette di svolgere il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche; consente l’assunzione per attività di ricerca. Non si registrano esempi di implementazione della seconda e della terza finalità. Diverse Regioni hanno invece stipulato specifici Accordi con le Università del territorio e/o le Parti sociali per la regolamentazione dei percorsi di alta formazione (percorsi di laurea triennale e magistrale, master, dottorato).
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L’attuazione del d.lgs. 167/2011
La riforma dell’apprendistato si pone l’obiettivo di ampliare l’utilizzo di questo istituto che dovrebbe diventare il contratto per eccellenza di ingresso al lavoro. A questo scopo viene estesa l’applicazione dell’apprendistato per la qualifica a una fascia di età (15-25 anni) più ampia rispetto a quella prevista dall’art. 48 del d.lgs. 276/2003 (15-18 anni) e si apre l’accesso all’apprendistato ad una fascia molto ampia di potenziali utenti (es: per la ri-qualificazione dei lavoratori in mobilità, per i settori di attività pubblici, per l’accesso alle professioni ordinistiche, ecc.). Tuttavia, l’apprendistato di tipo professionalizzante è sempre più la forma contrattuale tipica per l’apprendistato: nel 2011 poco meno dell’80% del numero medio di rapporti lavoro in apprendistato è di tipo professionalizzante (nel 2009 era al 67,2%).
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L’attuazione del d.lgs. 167/2011
Alcune questioni critiche relative all’attuazione: L’apprendista 18-25enne può essere assunto sia con il contratto professionalizzante sia con il contratto per la qualifica e il diploma. Nel primo caso l’apprendista partecipa a 120 ore di formazione trasversale in un triennio, erogate dalle Regioni e a una formazione tecnico-aziendale, definita dai contratti collettivi (il cui monte ore di regola non supera le 120 ore annue). Nel secondo caso il numero di ore di formazione è molto più alto (minimo 400 ore), ma le agevolazioni e gli incentivi e spesso anche il salario sono identici.
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L’attuazione del d.lgs. 167/2011
Alcune questioni critiche relative all’attuazione Garantire il raccordo tra le qualifiche formative conseguibili (le figure nazionali di riferimento previste per i percorsi della IeFP a cui si aggiungono i profili regionali) e le qualifiche richieste dalle imprese per le assunzioni, che fanno riferimento alla contrattazione collettiva Ampliare le qualifiche e i diplomi di riferimento il cui numero è attualmente limitato (22 figure per la qualifica e 21 figure per il diploma professionale). Il raccordo è demandato al repertorio delle professioni, predisposto, sulla base dei sistemi di classificazione del personale previsti nei contratti collettivi di lavoro, da un apposito Organismo tecnico presieduto dal MLPS e di cui fanno parte il MIUR, le associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni
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L’attuazione del d.lgs. 167/2011
Alcune questioni critiche relative all’attuazione: Sono ancora molto numerosi i segnali che indicano una scarsa conoscenza dello strumento da parte delle imprese e dei giovani e una scarsa propensione al suo utilizzo. Non in tutti i territori è presente una rete di organismi e di servizi di informazione e di assistenza per promuovere l’utilizzo del contratto di apprendistato.
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