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FISICA MODERNA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO LEZIONE 6 13/03/2017

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Presentazione sul tema: "FISICA MODERNA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO LEZIONE 6 13/03/2017"— Transcript della presentazione:

1 FISICA MODERNA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO LEZIONE 6 13/03/2017
Dott. Patimisco Pietro Dott. Sampaolo Angelo

2 CHE COS’E’ LA LUCE? ?

3 BREVE STORIA DELLA LUCE
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

4 BREVE STORIA DELLA LUCE
Archita - Taranto, 428 a.C.   «i nostri occhi emettono un qualcosa molto simile ad un fluido (un fuoco invisibile) che colpendo gli oggetti circostanti ritorna poi all’occhio»

5 BREVE STORIA DELLA LUCE
Galileo Galilei - Pisa, 1564   Galileo fu uno dei primi a tentare un esperimento sulla misura della velocità della luce Voleva calcolarla registrando il tempo che la luce emessa da una lanterna a pochi Km di distanza, impiegava per raggiungere il suo occhio. Inutile dire che il risultato fu nullo a causa delle brevi distanze e dell’alta velocità della luce. Volendola misurare, considerava finita la velocità della luce per altri invece non era cosi, poiché assegnavano al fenomeno luminoso una propagazione istantanea.

6 BREVE STORIA DELLA LUCE
Olaf Röemer - Copenaghen, 1676   Provò sperimentalmente che la luce si propaga a velocità finita e ne fornì un primo valore. La determinazione di Röemer si basò sullo studio delle eclissi del satellite Io di Giove arrivando ad un valore pari a km/s Il valore attualmente accettato è di km/s. Una bella differenza, ma sempre un buon punto di partenza.

7 BREVE STORIA DELLA LUCE
Isaac Newton - Londra, 1704   Newton propose e sostenne un modello che materializzava la luce in piccoli corpuscoli che si propagavano in linea retta teoria corpuscolare

8 BREVE STORIA DELLA LUCE
Isaac Newton - Londra, 1704   • La luce è composta da piccolissime particelle di materia emesse da sostanze luminose in tutte le direzioni. • Tali particelle vengono liberate dai corpi luminosi e si propagano in linea retta (in un mezzo omogeneo). • La riflessione è spiegata tramite il rimbalzo delle particelle nel momento dell’urto con una superficie. • La rifrazione è dovuta alle forze che le molecole di una sostanza esercitano sulle particelle di luce deviandone la direzione. • La luce è più veloce nei corpi rispetto al vuoto. • Luci di colori diversi vengono rifratte con angoli differenti.

9 BREVE STORIA DELLA LUCE
Isaac Newton - Londra, 1704   Newton riuscì a spiegare: 1. RIFLESSIONE

10 BREVE STORIA DELLA LUCE
Isaac Newton - Londra, 1704   Newton riuscì a spiegare: 2. RIFRAZIONE

11 BREVE STORIA DELLA LUCE
Isaac Newton - Londra, 1704   Newton riuscì a spiegare: 3. COLORE Newton analizzò ciò che accadeva quando la luce solare attraversava un prisma: lasciò filtrare, attraverso una fessura, la luce del sole che incideva prima su un prisma e poi su uno schermo bianco posto ad alcuni metri di distanza. A causa del fenomeno della rifrazione sullo schermo appariva un’immagine leggermente colorata di blu ad un estremo e di rosso Newton chiamò l’immagine spettro

12 BREVE STORIA DELLA LUCE
Isaac Newton - Londra, 1704   Newton riuscì a spiegare: 4. PROPAGAZIONE DELLA LUCE DAL SOLE ALLA TERRA

13 BREVE STORIA DELLA LUCE
Christiaan Huygens – L’ Aia, 1700   « la luce è movimento capace di eccitare la visione » Huygens poneva come prova incontrastabile « l’incontro tra due raggi di luce che non costituivano alcun tipo di “disturbo” durante la loro unione ». Ciò permetteva di concludere che la luce non potesse essere costituita da particelle. Sarebbe, piuttosto, dovuta essere vibrazione, allo stesso modo del suono.

14 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE
La luce è un’onda elettromagnetica

15 7. Spettro elettromagnetico
La parola spettro ci richiama alla mente la striscia di colori che Newton ottenne facendo passare la luce solare attraverso un prisma ottenendo così un fascio di luce (costituito dal rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco, violetto) che non sono altro che i colori che vediamo quando sorge l’arcobaleno. Questo fenomeno di scomposizione della luce bianca fu definito dispersione.

16 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE

17 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE

18 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE
Sovrapposizione e interferenza

19 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE
Sovrapposizione e interferenza Si ha interferenza solo se le sorgenti di luce sono monocromatiche (stessa lunghezza d’onda) e coerenti (la relazione tra di fase tra le sorgenti deve essere costante nel tempo e nello spazio) Quando queste condizioni sono soddisfatte si ha interferenza costruttiva quando le due onde sono in fase, e distruttiva quando sono in opposizione di fase)

20 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE
Sovrapposizione e interferenza La figura mostra che si ha interferenza costruttiva quando la differenza di cammino tra le onde è uguale a un numero intero di lunghezze d’onda; quando i cammini differiscono di un numero semi-intero di lunghezze d’onda l’interferenza è distruttiva

21 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE
Sovrapposizione e interferenza

22 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE
Diffrazione Supponiamo un’onda luminosa che impatta su un’ostacolo di dimensioni molto grandi rispetto alla lunghezza d’onda della radiazione

23 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE
Diffrazione Supponiamo un’onda luminosa che impatta su un’ostacolo di dimensioni comparabili rispetto alla lunghezza d’onda della radiazione

24 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE
Diffrazione Huygens propose di suddividere la fenditura in tante piccole fenditure Ciascuna fenditura può essere considerata come una sorgente di onda luminosa Le singole sorgenti «virtuali» interferiscono tra di loro mentre si propagano

25 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE
Diffrazione

26 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE
Diffrazione l primo minimo o prima frangia scura 𝑠𝑒𝑛𝜃=𝑛 𝜆 𝑊 θ 𝑛=±1, ±2, ±3, …

27 TEORIA ONDULATORIA DELLA LUCE
Diffrazione

28 BREVE STORIA DELLA LUCE
Interferenza e diffrazione

29 BREVE STORIA DELLA LUCE
Interferenza e diffrazione

30 BREVE STORIA DELLA LUCE
Interferenza e diffrazione

31 BREVE STORIA DELLA LUCE UNA TEORIA ONDA-PARTICELLA
Newton modificando parzialmente la sua teoria arriva ad affermare nel terzo volume dell’OPTIKS: “È difficile sapere se la luce sia un’emissione di corpuscoli o se sia solo un movimento astratto, una certa forza che si propaga da sé” Mattacchione Newton aveva effettivamente concepito un primo embrione molto poco sviluppato, rozzo ed approssimato di una teoria in cui bisognava necessariamente tener conto della natura corpuscolare e di quella ondulatoria a seconda del fenomeno che si considerava… UNA TEORIA ONDA-PARTICELLA 

32 BREVE STORIA DELLA LUCE
La teoria ondulatoria di Huygens invece si può fondare sulle ipotesi seguenti: • La luce è costituita da un insieme di onde meccaniche che si propagano in linea retta a velocità finita • Le vibrazioni dei corpi luminosi producono tali onde. Le onde per propagarsi hanno bisogno di un mezzo materiale COME FA LA LUCE A PROPAGARSI NEL VUOTO? O meglio, come fa la luce dal Sole a giungere a noi, ben sapendo che deve attraversare regioni dello spazio con una densità di molecole bassissima?

33 BREVE STORIA DELLA LUCE
L’ affermarsi della teoria ondulatoria della luce pose l'esigenza di postulare un mezzo materiale per la loro propagazione. CARATTERISTICHE DELL’ETERE: ll fatto che le onde luminose siano onde trasversali richiedeva un etere solido, invece che liquido o gassoso L'elevatissima velocità di propagazione della luce richiedeva una rigidità corrispondentemente elevata per l'etere l'etere dovesse restare immobile su distanze, appunto, astronomiche. Non si poteva rivelare alcuna resistenza al moto dei corpi da poter attribuire all'etere.

34 BREVE STORIA DELLA LUCE
Esperimento di Michelson e Morley Nel 1881 Albert Abraham Michelson, per verificare se si trovasse prova dell'etere, decise di misurare la velocità della luce in diverse direzioni usando uno strumento da lui stesso ideato che successivamente prese il nome di interferometro di Michelson. L'interferometro permette di suddividere un fascio di luce in due fasci che viaggiano seguendo cammini perpendicolari e vengono poi nuovamente fatti convergere su un rivelatore. Un eventuale etere avrebbe comportato una diversa velocità della luce nelle varie direzioni interferenza al ruotare dell'apparato rispetto alla direzione dell’etere.

35 BREVE STORIA DELLA LUCE
L’ ETERE NON ESISTE LE ONDE LUMINOSE SONO LE UNICHE ONDE IN GRADO DI PROPAGARSI SENZA LA PRESENZA DI UN MEZZO MATERIALE!

36 BREVE STORIA DELLA LUCE
Sia Newton che Huygens avevano portato plausibili e ottime spiegazioni del comportamento della luce in varie situazioni: Newton (1730): propagazione rettilinea della luce, riflessione e rifrazione Huygens: fenomeni ondulatori della luce, interferenza e diffrazione (Cartesio 1637, Huygens 1678) Nell’esperienza della doppia fenditura se la luce ha natura corpuscolare si dovrebbero vedere sempre due fenditure luminose, invece si osserva una serie di striscie luminose. A fine ‘800 l’eq. di Maxwell e le misure interferometriche con la luce (Michelson, Fizeau, Young e Fresnel) avevano dimostrato completamente la natura ondulatoria della luce spiegando sia la propagazione che riflessione e rifrazione

37 MODELLO DELL’ATOMO PROPOSE IL PRIMO MODELLO DELL’ATOMO
Niels Bohr – Copenaghen, 1913   PROPOSE IL PRIMO MODELLO DELL’ATOMO

38 MODELLO DELL’ATOMO L’atomo è composto da un nucleo formato da particelle positive (protoni) e particelle neutre (neutroni) Particelle cariche negativamente (elettroni) ruotano attorno al nucleo perché attratti dalle particelle positive Gli elettroni si muovono su orbite approssimabili a circonferenze

39 MODELLO DELL’ATOMO Fornendo esternamente energia, l’elettrone può passare da un’orbita interna ad una più esterna Se l’energia fornita è sufficientemente alta, l’elettrone può raggiungere l’orbita più periferica per poi essere completamente libero dall’attrazione del nucleo… in questo caso l’elettrone è LIBERO

40 EFFETTO FOTOELETTRICO
Illuminiamo un materiale per il quale sia relativamente facile dare energia tramite la quale estrarre gli elettroni (metallo) Gli elettroni estratti daranno origine ad una corrente Variare i parametri della luce (intensità) e studiarli in funzione della corrente Cambiare materiale e vedere cosa cambia

41 EFFETTO FOTOELETTRICO

42 EFFETTO FOTOELETTRICO
Spiegazione di Albert Einstein La Luce porta una energia in pacchetti discreti (ovvero non ha valori continui ma discreti), è localizzata nello spazio Si comporta come una particella un quanto che viene chiamato fotone In altre parole, la luce è un’onda ma l’energia è distribuita in pacchetti. Ogni pacchetto di energia è un fotone 𝑬=𝒉𝒇 h costante di Planck Questo insieme al calcolo della costante h, valse il Nobel nel 1921 ad Einstein

43 La luce è un’onda o una particella ?
Onda, la luce è onda elettromagnetica Sovrapposizione, Interferenza e Diffrazione Particella Fotoni Collisioni con elettroni nell’effetto fotoelettrico Quindi: tavolta Particella, talvolta Onda La teoria del fotone e la teoria ondulatoria della luce sono complementari !


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