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Libera Università Maria SS. Assunta Dipartimento di Scienze Umane

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Presentazione sul tema: "Libera Università Maria SS. Assunta Dipartimento di Scienze Umane"— Transcript della presentazione:

1 Libera Università Maria SS. Assunta Dipartimento di Scienze Umane
Roma Dipartimento di Scienze Umane Il codice deontologico degli psicologi italiani 1

2 Il percorso per diventare psicologo…
Laurea triennale o magistrale in psicologia Tirocinio di 1000 ore della durata di 12 mesi Superamento Esame di Stato (EDS) N.B.* Senza l’iscrizione all’Albo professionale NON si è psicologi ma laureati in psicologia N.B.** Con l’EDS si ottiene l’ABILITAZIONE alla professione ma per esercitare la professione è necessaria l’iscrizione all’Albo professionale

3 regolano la professione di PSICOLOGO.
La Legge 56/89 (18 febbraio) “Ordinamento della professione di psicologo” e il d.P.R. 328/01 decreto del Presidente della Repubblica Il DPR è importante perché STABILISCE LA DIVISIONE DELL’ALBO DEGLI PSICOLOGI IN 2 SEZIONI: A (cui si accede con laurea 5 anni) e B (cui si accede con laurea 3 anni). regolano la professione di PSICOLOGO. 3

4 Legge 56/89 E’ il riconoscimento giuridico della professione ed è composta da 36 articoli.
Art.1 [Definizione professione di psicologo] Art.2 [Requisiti per l’esercizio dell’attività di Psicologo] Art.3 [Esercizio dell’attività psicoterapeutica] Art.7 [Condizioni per iscriversi all’Albo] Art.26 [Sanzioni disciplinari] Art.28 [Consiglio Nazionale dell’Ordine]

5 Art.1 [Definizione professione di psicologo]
Legge 56/89 Art.1 [Definizione professione di psicologo] “La  professione  di  psicologo  comprende  l'uso   degli  strumenti  conoscitivi  e  di  intervento  per  la   prevenzione,  la  diagnosi,  le  attività  di   abilitazione / riabilitazione  e  di  sostegno  in   ambito psicologico   rivolte  alla  persona,   al  gruppo,  agli  organismi  sociali  e alle comunità. Comprende  altresì le  attività di   sperimentazione, ricerca  e  didattica  in  tale  ambito”.  

6 Articolo 50 “Sezioni e titoli professionali”
d.P.R. 328/01 Capo X Professione di psicologo Artt Articolo 50 “Sezioni e titoli professionali” - Divisione dell’albo degli psicologi in 2 sezioni: A (spetta il titolo professionale di psicologo); B (spetta il titolo professionale di psicologo iunior)

7 Numeri Nazionali: ottobre 2013: risultano Iscritti all’Albo A n.  e n. 254 iscritti alla sezione B. Ordine degli psicologi del Lazio: Dicembre 2015 : risultano Iscritti all’Albo circa psicologi, di cui 45 iscritti alla sezione B.

8 Il percorso verso il Codice Deontologico…
Sulla base di quanto previsto dall’articolo 28/6 lettera c) della L. 56/89 il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) ha emanato un Codice Deontologico (C. D.) il 16 febbraio 1998. Il C.D. è la principale fonte di regolamentazione specifica degli psicologi! 8

9 Deontologia = dottrina dei doveri

10 Per l’elaborazione del C. D
Per l’elaborazione del C. D. la commissione nazionale ha individuato 4 finalità:

11 CODICE DEONTOLOGICO DEGLI PSICOLOGI ITALIANI
E’ formato da 5 capi, suddiviso in 42 articoli. CAPO I Principi generali (Artt. 1-21) CAPO V Norme di attuazione (Artt ) CAPO IV Rapporti con la società (Artt ) CAPO II Rapporti con utenza e committenza (Artt ) CAPO III Rapporti con i colleghi (Artt )

12 CODICE DEONTOLOGICO DEGLI PSICOLOGI ITALIANI
Nel 2013 tutti gli psicologi sono stati coinvolti in un referendum sulla modifica di tre articoli del codice deontologico (artt ).

13 Articolo 1 M. “Le regole del presente C. D. sono vincolanti per tutti gli iscritti all’Albo degli psicologi. Lo psicologo è tenuto alla loro conoscenza e l’ignoranza delle medesime non esime dalla responsabilità disciplinare”. Le stesse regole si applicano anche nei casi in cui le prestazioni, o parte di esse, vengano effettuate a distanza, via internet o con qualunque altro mezzo elettronico e/o telematico. La “M” sta per modificato… In rosso la parte modificata nell’articolo! L’ARTICOLO STABILISCE CHE LE NORME/REGOLE DEONTOLOGICHE SI APPLICANO ANCHE… IN ALTRI TERMINI, SE CAMBIA IL MEZZO DI COMUNICAZIONE NON CAMBIA IL CODICE DEONTOLOGICO. 13

14 Quali articoli nel CODICE DEONTOLOGICO DEGLI PSICOLOGI ITALIANI si riferiscono alla ricerca psicologica?

15 M. Articolo 5 “Lo psicologo è tenuto a mantenere un livello adeguato di preparazione e aggiornamento professionale con particolare riguardo ai settori nei quali opera. La violazione dell’obbligo di formazione continua, determina un illecito disciplinare che è sanzionato sulla base di quanto stabilito dall’ordinamento professionale. Riconosce i limiti della propria competenza e usa, pertanto solo strumenti teorico-pratici per i quali ha acquisito adeguata competenza e, ove necessario, formale autorizzazione. Lo psicologo impiega metodologie delle quali è in grado di indicare le fonti e riferimenti scientifici, e non suscita, nelle attese del cliente e/o utente, aspettative infondate. LA MODIFICA, NELL’OTTICA DEL LIFE LONG LEARNING, MIRA AD INTRODURRE UN’IDEA DI FORMAZIONE AD AMPIO SPETTRO NEI SETTORI PROFESSIONALI DOVE LO PSICOLOGO LAVORA. 15

16 Articolo 7 - “Lo psicologo nelle attività professionali, nelle attività di ricerca e nelle comunicazioni dei risultati delle stesse e nelle attività didattiche valuta attentamente, [...], il grado di validità e attendibilità di informazioni, dati e fonti su cui basa le conclusioni raggiunte; espone all’occorrenza, le ipotesi alternative ed esplicita i limiti dei risultati [...]”.

17 Articolo 9 “Nell’attività di ricerca lo psicologo oltre a fornire informazioni su nome, status scientifico e professionale e l’eventuale appartenenza ad un’istituzione, è tenuto ad informare i soggetti coinvolti nella ricerca al fine di ottenerne il consenso informato. Nei casi in cui la natura della ricerca non consenta di informare [...] i soggetti su taluni aspetti della ricerca stessa, lo psicologo ha l’obbligo di [...] ottenere l’autorizzazione all’uso dei dati raccolti. Nei casi in cui i soggetti coinvolti nella ricerca, per età o altri motivi, non sono in grado di esprimere validamente il loro consenso, questo deve essere dato da chi ne ha la potestà genitoriale o la tutela [...]. - Deve essere tutelato in ogni caso il diritto dei soggetti alla riservatezza, all’anonimato e alla non riconoscibilità”.

18 Articolo 10 - “Quando le attività professionali hanno come oggetto il comportamento degli animali, lo psicologo si impegna a rispettarne la natura ed a evitare loro sofferenze”.

19 M Articolo 21 “L’insegnamento dell’uso di strumenti e tecniche conoscitive e di intervento riservati alla professione di psicologo a persone estranee alla professione stessa costituisce violazione deontologica grave. Costituisce aggravante avallare con la propria opera professionale attività ingannevoli o abusive  concorrendo all’attribuzione di qualifiche, attestati o inducendo a ritenersi autorizzati all’esercizio di attività caratteristiche dello psicologo. Sono specifici della professione di psicologo tutti gli strumenti e le tecniche  conoscitive  e di intervento relative a processi psichici (relazionali, emotivi, cognitivi, comportamentali) basati sull’applicazione di principi, conoscenze, modelli o costrutti psicologici. - È fatto salvo l’insegnamento di tali strumenti e tecniche agli studenti  dei corsi di studio universitari in psicologia e ai tirocinanti. E’ altresì fatto salvo l’insegnamento di conoscenze psicologiche. QUESTA MODIFICA SI E’ RESA NECESSARIA PER CONTRASTARE sia: l’esercizio abusivo della professione, senza formazione e senza garanzie di competenza, attività del tutto sovrapponibili a quella dello psicologo. Di fare gli psicologi senza esserlo, insomma. Di fingersi psicologi. O peggio di ingannare i cittadini attraverso l’uso di appellativi volti a coprire la propria reale attività; Sia di formare non-psicologi alla pratica professionale in PROFESSIONI “DI CONFINE” COME COACHING, COUNSELLING ETC. CHE VEDEVANO tra i DOCENTI GLI STESSI PSICOLOGI. 19

20 Articolo 34 - “Lo psicologo si impegna a contribuire allo sviluppo delle discipline psicologiche e a comunicare i progressi delle sue conoscenze e delle sue tecniche alla comunità professionale, anche al fine di favorirne la diffusione per scopi di benessere umano e sociale”.

21 Articolo 35 - “Nel presentare i risultati delle proprie ricerche, lo psicologo è tenuto ad indicare la fonte degli altrui contributi”.

22 Riferimenti Calvi, E., e Gulotta, G. (1999).
Il codice deontologico degli psicologi. Milano: Giuffrè. PIU’ MODIFICHE AGLI ARTICOLI SCARICABILI DAL SITO DELL?ORDINE NAZIONALE O REGIONALE 22

23 Grazie per l’attenzione.


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